www.resistenze.org - popoli resistenti - austria - 20-01-20 - n. 735

Contro ogni governo del capitale, per un Fronte Militante dei Lavoratori

Partito del Lavoro d'Austria | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

03/01/2020

Dichiarazione del Comitato Centrale del Partito del Lavoro d'Austria

Dalle elezioni del Consiglio nazionale di settembre 2019, è stato chiaro che il Partito popolare austriaco conservatore (ÖsterreichischeVolkspartei, ÖVP), in quanto principale partito del capitale austriaco, rimane al potere e continuerà a perseguire e attuare la sua linea politica a favore delle banche, delle multinazionali e dei padroni, a spese della classe lavoratrice e degli strati sociali più poveri. Dopo che il Partito della Libertà di estrema destra (FreiheitlichePartei, FPÖ) è inciampato sulla sua ingordigia e sul suo dilettantismo, il Partito Popolare aveva bisogno di un nuovo partner di coalizione - e ne ha ora trovato uno nel Partito dei Verdi (Die Grünen). Il nuovo governo sarà quindi una coalizione ÖVP / Grünen di un verde molto scuro.

Questo potrebbe essere abbastanza istruttivo per alcuni, in quanto renderà obsolete alcune illusioni sul carattere dei Verdi. Mentre per molto tempo potevano affermare di essere un'alternativa sociale, liberale, pacifista e antirazzista, nonché soprattutto ecologica, e alcuni addirittura li consideravano "di sinistra", ora diventa chiaro che si limitano a segnare il fianco "sinistro" della borghesia, del capitale, che sono pronti a gettare in mare tutti i tipi di presunti principi per la loro quota di poltrone, denaro ed influenza. Il Partito Popolare continuerà ovviamente con la sua linea radicale capitalista, reazionaria, antioperaia, antisociale e xenofoba - e i Verdi, compiacenti lo sosterranno e potranno essere sviati con alcune blandizie sull'ambiente e sul clima e con manovre diversive .

Per alcuni aspetti, una coalizione nero-verde per il capitale è persino altamente opportuna: sotto la parola d'ordine del "diventare verdi", il capitalismo ha un'area che consente sviluppi innovativi e tecnologicamente avanzati i quali serviranno da base per i profitti futuri. Si rivela a ciò funzionale anche il fatto che il Partito popolare e i Verdi concordino di regolare e infastidire la classe lavoratrice e i "socialmente più deboli" con norme, divieti e punizioni morali arbitrari. Ciò comporterà conseguenze repressive e costose per le persone nella mobilità, alloggio, energia, approvvigionamento e smaltimento dei rifiuti, alimentazione e salute.

Il governo del Partito popolare con i Verdi si rivelerà di nuovo un banale comitato politico dei potentati economici, con la componente apertamente xenofoba e sciovinista del Partito della libertà sostituita dal fanatismo dell'UE, dai "vincoli" internazionali e da un imperialismo travestito da cosmopolitismo. E il nuovo governo certamente non tornerà indietro sui peggiori attacchi di cui il vecchio era responsabile (ad es. le 12 ore lavorative), soprattutto perché il Partito Popolare tiene comunque saldamente la partitura del programma nelle sue mani.

Tuttavia, le altre due varianti matematicamente possibili del governo - una coalizione del Partito popolare con i socialdemocratici (SPÖ) o il Partito della libertà - sarebbero altrettanto negative. A proposito del Partito della Libertà non c'è bisogno qui di spendere parole:  è l'estremo apice della destra demagogica del capitale con un tocco di nazionalismo tedesco, anti-austriaco e con uno scontato bisogno di riagganciarsi alla corruttela.

Naturalmente, anche il PS vuole tornare alle mangiatoie del potere politico, ma per il momento è preoccupato di se stesso. La socialdemocrazia si trova di fronte alla confusione della sua politica opportunista, tradizionalista e antioperaia, che ha perseguito a lungo come partito del Cancelliere, pilastro sociale del capitalismo "neoliberista" e dell'imperialismo dell'UE. Qualsiasi potenziale "rinnovamento" o "rifondazione" della SP, alcuni dei quali sono nell'aria, non sarebbe altro che una lavata di faccia: nella migliore delle ipotesi, finirebbero solo per tornare all'inizio del riformismo stabilizzatore del capitalismo, il quale ha portato all'attuale impasse. Ma questi scenari sono comunque improbabili. La SP cambierà nel frattempo i dirigenti di vertice e rimarrà comunque quello che è: non un partito della classe operaia, non una forza di sinistra, ma un partecipante del capitalismo monopolistico nazionale in Austria, al quale potrebbe al più temporaneamente prestare una maschera amichevole per legittimarsi. Ma non è questo ciò che conta.

Ciò che conta è costruire la resistenza contro il nuovo governo del capitale - e l'opposizione parlamentare non sarà un alleato ma un ostacolo. Sarà importante mettere a nudo le politiche antioperaie ed antipopolari delle classi dirigenti, indipendentemente dalla coalizione di governo, e informare le persone su di esse. Sarà importante mobilitare e organizzare la classe lavoratrice in modo combattivo, per i suoi interessi quotidiani e per la lotta contro lo sfruttamento e l'oppressione capitalista, contro l'UE come alleanza imperialista del capitale monopolistico europeo, contro la NATO come principale minaccia alla pace in Europa.

Vienna, 2 gennaio 2020


Partito del Lavoro d'Austria, Relazione sul 4º Congresso del Partito

Partito del Lavoro d'Austria | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

02/01/2020

Il 21 dicembre 2019 si è svolto a Vienna il 4º Congresso del Partito del Lavoro austriaco (Partei der Arbeit Österreichs, PdA) con il motto "Rafforzare il Partito - Rafforzare la Classe Operaia!" In occasione di questo evento, è stata presentata una rassegna delle attività e degli sviluppi del periodo trascorso dopo l'avvio del III Congresso del Partito e, al tempo stesso, è stata fornita una prima prospettiva dei prossimi due anni. A questo scopo, il congresso del partito ha ascoltato la relazione politica del presidente, la relazione di attività del segretario, la relazione della Commissione internazionale e la relazione finanziaria del tesoriere.

Un cambiamento rilevante era atteso per l'elezione del nuovo comitato centrale del partito (CC): il compagno Otto Bruckner, che era stato presidente del PdA fin dalla sua conferenza di fondazione nel mese di ottobre 2013, non era più disponibile per questa funzione, ma continua ad essere un membro del CC. Al suo posto, il compagno Tibor Zenker di Wolkersdorf (Bassa Austria) è stato eletto a grande maggioranza come nuovo presidente del Partito. Inoltre, quattro dei membri precedenti non si sono candidati per il CC, mentre allo stesso tempo quattro nuovi compagni sono stati ammessi al CC. Anche gli altri organi del Partito - l'organo di controllo e il Tribunale Arbitrale - sono stati nominati di recente.

Il nuovo presidente del partito ha ringraziato il compagno Bruckner e i membri uscenti del CC per il loro lavoro nell'interesse del partito ed ha dichiarato: "Il compito del nuovo comitato centrale sarà quello di eliminare le precedenti debolezze e di continuare e rafforzare gli aspetti positivi. È questo l'importante ed è ciò che mi preoccupa: obiettivi seri, realizzabili, ma anche altamente necessari per rafforzare il partito e, per estensione, la classe operaia. E sono convinto che la loro ricerca coerente, disciplinata, sincera e seria come sforzo congiunto può garantire significativi passi in avanti." - Il compagno Zenker ha concluso il discorso della sua elezione con le parole: "Poco prima di Natale vi posso dire: Non abbiamo bisogno di un Messia, perché il nostro soggetto storico è la stessa classe operaia. La salvezza dell'umanità avverrà in questo mondo, nella società senza classi che conduce alla rivoluzione proletaria e al socialismo. Ma perché ciò sia possibile, è necessario un forte partito militante marxista-leninista. E questa è la nostra missione e - se vi guardate intorno nella sinistra austriaca e nel movimento operaio - anche il nostro dovere, dal quale nessuno ci distoglierà o potrà distoglierci."

Inoltre, il congresso del partito ha deciso di apportare alcune modifiche alla forma legale dell'organizzazione e delle strutture del partito, che dovrebbe garantire un metodo di lavoro ottimizzato. A questo proposito, il compagno Zenker ha sottolineato: "Questi sono solo prerequisiti. Risoluzioni e discussioni durante il congresso sono una cosa - ma la realtà concreta e lo sviluppo positivo e programmato del PdA nei prossimi due anni richiedono anche l'implementazione coerente delle nostre risoluzioni e piani: con l'attiva partecipazione dei membri, delle organizzazioni e delle strutture, con diligenza, dedizione, fermezza, disciplina e fiducia ".

Il nuovo CC del PdA si riunirà al più presto nel 2020 per discutere le prime questioni organizzative, politiche e sostanziali dei prossimi mesi e anni. Dopo sette ore di deliberazioni, discussioni e processi decisionali, il 4 ° Congresso del Partito del PdA è stato chiuso con il canto del movimento operaio rivoluzionario, "l'Internazionale".


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