www.resistenze.org - popoli resistenti - austria - 28-09-20 - n. 762

Contratto Collettivo Metallurgici: resa lampo dei sindacalisti socialdemocratici

Partito del Lavoro d'Austria (PdA) | parteiderarbeit.at
Traduzione dal tedesco di Enzo Pellegrin per Resistenze.org

24/09/2020

Osservazioni di Tibor Zenker, presidente del Partito del Lavoro d'Austria (PdA), sull'esito dei negoziati nel settore metallurgico

Solo poco più di due ore sono durate le trattative di oggi per il contratto collettivo nell'industria metallurgica, e poi, dopo una prima tornata, è stato annunciato un accordo tra i rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori". Per questi ultimi, il leader della Pro Ge e del  FSG Rainer Wimmer, tra l'altro del Partitto Socialdemocratico.

Il deputato del Consiglio Nazionale, nonchè amministratore delegato della GPA-djp, Karl Dürtscher, tra l'altro del comitato dei lavoratori dell'FSG, ha parlato di generoso e reale aumento di salario, pari a solo l'1,45% dei salari effettivi e di mercato a partire da novembre 2020 - questo copre con difficoltà il tasso d'inflazione. Ciò significa che in realtà non ci sarà  alcun aumento del salario reale per i 190.000 dipendenti del settore.

Tuttavia si aggiunge a ciò la richiesta di una ulteriore elemosina: si raccomanda alle imprese di pagare ai propri lavoratori un bonus CORONA di 150 euro - emolumento non vincolante, ma volontario.

I negoziatori socialisti soddisfano quindi le lamentele dei rappresentanti del capitale: a causa della crisi economica, non vi può essere aumento salariale - e così è, perché se l'aumento dei salari non compensa l'aumento generale del costo della vita, alla fine non c'è più nulla sul lato dell'attivo, ma solo la realizzazione di profitti da parte delle imprese ad un livello costante.

L'aumento della produttività e i profitti dell'anno scorso, che per alcune società  sono bastati a ricompensare ingenti dividendi, sono stati ignorati. Inoltre, si sarebbe potuto parlare del fatto che, in ogni caso, molti metallurgici non saranno più colpiti da questa chiusura, poiché migliaia di loro hanno perso, perderanno o perderanno il lavoro, in alcuni luoghi vengono chiusi interi siti.

Il modello del Kurzarbeit (n.d.t. sorta di contratto di solidarietà nel quale i lavoratori possono ridurre le proprie ore di lavoro a parità di salario, ove la differenza viene sostenuta dalle casse pubbliche con emolumenti statali a favore delle imprese), in base al quale le imprese sono state alimentate con il denaro dei contribuenti, non è riuscito a evitare enormi ondate di licenziamenti - e la modesta conclusione del negoziato sul contratto collettivo non sarà parimenti in grado di farlo.

Proprio in un momento di crisi, causato unicamente dalle leggi economiche del capitalismo, la classe operaia avrebbe bisogno di una leadership sindacale che difenda con coerenza gli interessi dei suoi membri.

Dal momento che fa parte delle leggi fondamentali del capitale scaricare ogni volta l'onere della crisi sui lavoratori e sui disoccupati, al fine di perseguire al meglio i propri profitti, proprio per questo necessiterebbe una resistenza organizzata. Naturalmente, la dirigenza della ÖGB (Organizzazione Austriaca dei Lavoratori, sindacato Tradunionista n.d.t.) e della SPÖ (Partito Socialdemocratico Austriaco n.d.t.) ha rinunciato già da tempo a qualsiasi battaglia di classe, tuttavia, almeno in vista della svolta, nel settore metallurgico e negli altri settori, le negoziazioni per i KV (Contratti Collettivi n.d.t.) di solito danno i loro bonus rosa, con uno sforzo di recitazione, un po' più di partecipazione e almeno un po' di parole - con le quali si vuole tenere ferma la classe lavoratrice e tenerla calma. Tuttavia  quest'anno, in pochi minuti, ci si è arresi e non si è ottenuto nulla.

Se abbiamo "rappresentanti dei lavoratori", che sono disposti a collaborare con gli imprenditori e sembrano armonizzarsi con loro alla perfezione, è logico che la classe operaia si ritrovi tra le ruote del capitale.

Quella associazione di funzionari ridotta all'autoconservazione e alla messa in scena della ÖGB nella sua forma attuale, non solo è inutile, ma ostacola gli interessi e la mobilitazione della classe operaia, in quanto si considera il pilastro sociale del capitalismo. In tal senso non si tratta più di "tradimento socialdemocratico", che si dovrebbe piangere o criticare, bensì dell'idea istituzionalizzata di "società armonica" e integrata nel capitale della socialdemocrazia, in cui si può scegliere se essere sottomessi di schiena o di pancia.

La classe operaia dovrà riflettere e riorganizzarsi per affrontare il capitale con passo fiero e i pugni chiusi.


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