Primo Maggio 2024: potere popolare al posto dei dettami dell'UE! Per l'organizzazione rivoluzionaria della classe operaia!
Partito del Lavoro Austriaco (PdA) | parteiderarbeit.at
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
30/04/2024
125 anni fa, il Primo Maggio è stato proclamato giornata internazionale di lotta della classe operaia. Anche quest'anno manifestiamo in questa data nello spirito della lotta rivoluzionaria e del socialismo, contro il capitalismo e l'imperialismo.
Quest'anno la ricorrenza è a cinque settimane dalle elezioni parlamentari dell'UE. Cogliamo l'occasione per ricordare l'immutato carattere antiproletario e antipopolare dell'Unione Europea. L'UE è un'alleanza del capitale monopolistico europeo per aumentare lo sfruttamento dei lavoratori a favore del profitto capitalista, per imporre gli interessi imperialisti e assoggettare i popoli del mondo, per tentare di sopprimere i movimenti operai, popolari e socialisti, per saldare un blocco di potere politico, economico e militare nella lotta tra gli Stati e i blocchi imperialisti. L'UE è uno strumento pericoloso nelle mani dei governanti, che minaccia i diritti democratici, sociali e del lavoro, l'autodeterminazione nazionale, l'equilibrio ecologico, la pace e la stessa esistenza umana.
L'UE non serve alla classe operaia e non può essere utilizzata per i suoi interessi: deve essere distrutta in quanto strumento di potere di classe del capitale monopolistico. Siamo favorevoli all'uscita dell'Austria dall'UE per riconquistare i diritti di sovranità e rafforzare la lotta contro il nemico principale: l'imperialismo austriaco.
Il Primo Maggio 2024 dobbiamo anche prendere atto del fatto che il desiderio di pace dei popoli continua a essere ignorato. La guerra imperialista in Ucraina, che sta infuriando tra il regime di Kiev per procura del blocco USA/NATO/UE contro la Federazione Russa, sta mettendo le classi lavoratrici ucraine e russe l'una contro l'altra sui campi di battaglia, ma nessuna delle due parti ha alcun interesse in questo conflitto: i loro veri nemici sono i loro governanti a Kiev e Mosca, per i cui interessi imperialisti dovrebbero uccidere e morire. I guerrafondai devono essere costretti alla pace.
In Medio Oriente, Israele sta conducendo una guerra di annientamento nella Striscia di Gaza, che ha già causato decine di migliaia di vittime civili: è appropriato parlare di genocidio. Dopo decenni di oppressione, espulsione e occupazione, terrorismo e tirannia sulla popolazione palestinese da parte dell'esercito israeliano e dei coloni armati, si stanno sferrando i colpi finali per realizzare un Grande Stato israeliano dal Giordano al Mediterraneo. Gaza viene rasa al suolo e spopolata, mentre la repressione e gli assassinii aumentano anche in Cisgiordania. Inoltre, gli attacchi irresponsabili e criminali di Israele in Siria e le relative reazioni - in parte dell'Iran - minacciano un'escalation del conflitto militare.
Non siamo d'accordo con il governo federale austriaco e con l'opposizione, che si dichiarano complici di Israele. La nostra solidarietà va al popolo palestinese e alla sua giusta lotta per la libertà e l'autodeterminazione. I gravi crimini di Israele contro il diritto internazionale e i diritti umani devono finire, l'occupazione deve finire: questo è il prerequisito per una pace giusta in cui uno Stato palestinese sovrano esista accanto a Israele.
Anche in merito al conflitto in Ucraina, rifiutiamo di concedere una tregua interna ai partiti borghesi ÖVP e Grünencdel governo austriaco (come ai tempi del primo conflitto mondiale). In una guerra imperialista, non ci schiereremo con nessuna delle due parti, ma rappresenteremo solo gli interessi dei lavoratori. Abbiamo bisogno di una politica coerente di neutralità e di pace, di uno blocco al finanziamento della guerra, di un fermo al trasporto di armi attraverso il territorio austriaco, di uno stop alle sanzioni e ad una guerra economica che danneggia solo la nostra popolazione. Non c'è bisogno di legami con la NATO, né di militarizzare l'UE, né di riarmare le forze armate a questo scopo.
Mentre il governo federale invia denaro all'Ucraina corrotta, fa transitare i trasporti della NATO e acquista attrezzature belliche su larga scala, la popolazione austriaca ne paga le conseguenze in due modi: in primo luogo con il denaro dei contribuenti e in secondo luogo con le ripercussioni sociali delle politiche austriache e dell'UE. La popolazione sta subendo le conseguenze di un'ondata storica di inflazione, con la quale l'andamento dei salari non tiene il passo: molte persone non possono più permettersi un alloggio, l'energia e un'alimentazione decente. Anche le pensioni, i sussidi di disoccupazione e i servizi sociali sono troppo bassi, mentre il capitale si sta riorganizzando attraverso la chiusura di siti e i licenziamenti di massa: anche la disoccupazione è di nuovo in aumento. L'economia di mercato capitalista mostra il suo vero volto: l'unica regola è il massimo profitto, mentre per la classe operaia solo sfruttamento, rischio povertà, povertà effettiva e un'esistenza costantemente minacciata. E tutti i partiti rappresentati in parlamento agiscono nell'interesse del capitale e dei ricchi, nell'interesse dell'oligarchia austriaca e dell'imperialismo dell'UE.
Questa realtà si applica anche alla socialdemocrazia e alla dirigenza sindacale ad essa associata. I lavoratori vengono traditi e svenduti nelle trattative salariali ogni volta che la socialdemocrazia, in collaborazione con gli sfruttatori capitalisti, ottiene un accordo inadeguato e impedisce l'azione. La classe operaia viene ingannata con false promesse e poche briciole che non bastano per una vita dignitosa. Tutto ciò che il Partito Socialdemocratico d'Austria difende in realtà sono i privilegi, gli stipendi di lusso, le cariche di prestigio e i piani di arricchimento della propria classe elitaria di funzionari.
Con la vecchia socialdemocrazia in rovina, nuove formazioni socialdemocratiche si sono già offerte di prendere il posto del riformismo, rimasto orfano, in diversi Paesi dell'UE. In Austria, il Partito Comunista d'Austria sta cercando sempre più di affermarsi come sostituto della socialdemocrazia. Vi sta già in parte riuscendo a livello locale e regionale, dove è stato ridotto al minimo e completamente disarmato dal punto di vista ideologico, ottenendo successi elettorali e venendo riconosciuto dagli altri partiti come loro pari: quale partito dell'amministrazione capitalista e dell'opportunismo, che non ha più nulla a che fare con la lotta di classe, la politica dei lavoratori, il socialismo, l'antimperialismo e la solidarietà internazionale. Il KPO è un partito anticomunista che ha persino definito la Repubblica di Cuba una dittatura che viola i diritti umani e si rifiuta di essere solidale con essa, un partito che diffama il socialismo come "dittatura economica". A quanto pare sono favorevoli alla "libertà" del capitalismo.
Non c'è bisogno di questi "comunisti", che in realtà fanno gli affari del capitale, perché non hanno alcuna rilevanza esistenziale. Non c'è bisogno di personaggi politici "di sinistra" senza scrupoli che tradiscono tutto ciò che di buono c'era una volta nel KPO per paura dei loro mandati, per le loro cariche e di fronte allo Stato e ai media corporativi capitalisti. Questi successi elettorali non valgono nulla, al contrario: danno solo il colpo di grazia finale al KPO, che sta annaspando da decenni. Se non altro questo hanno reso evidente gli abitanti di Graz e Vienna.
Non c'è bisogno di un partito che integri o sostituisca il partito socialdemocratico, i verdi e la caritas, perché i grandi problemi dell'umanità non possono essere risolti in questo modo. Ciò che serve è un partito che combatta in modo coerente e incondizionato, con parole e fatti, contro il capitalismo e l'imperialismo, per la rivoluzione socialista e la liberazione della classe operaia e che lo faccia con gli strumenti necessari del socialismo scientifico.
Il partito di lotta marxista-leninista della classe operaia austriaca porta da dieci anni il nome di Partito del Lavoro Austriaco. Non promettiamo nulla che non possiamo mantenere, non regaliamo nulla e non fingiamo. Diciamo chiaramente: la classe operaia deve organizzarsi e lottare per il proprio futuro. Soprattutto il Primo Maggio, ripetiamo le parole di Marx ed Engels di Il Manifesto del Partito Comunista, che rappresentano il nostro compito:
"I comunisti sdegnano di nascondere le loro opinioni e le loro intenzioni. Dichiarano apertamente che i loro fini possono esser raggiunti soltanto col rovesciamento violento di tutto l'ordinamento sociale finora esistente. Le classi dominanti tremino al pensiero d'una rivoluzione comunista. I proletari non hanno da perdervi che le loro catene. Hanno un mondo da guadagnare".
Il Partito del Lavoro Austriaco chiama le seguenti piazze per il 1° maggio 2024:
- Vienna: ore 11.00, Opernring, davanti all'Opera di Stato, corteo dimostrativo lungo la Ringstrasse, conclusione e festeggiamenti nel Parco Sigmund Freud.
- Linz: ore 11.45, Volksgarten, di fronte al teatro della musica
- Innsbruck: ore 15.00, Wiltener Platzl
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