www.resistenze.org - popoli resistenti - belgio - 08-10-18 - n. 685

In tutto il paese, quasi 60.000 cartellini rossi contro i piani pensionistici del governo

Benjamin Pestieau | ptb.be
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

02/10/2018

Il PTB ha sostenuto i circa 60.000 manifestanti che sono scesi in piazza in otto città di tutto il paese martedì (2 ottobre). Hanno protestato contro i piani pensionistici del governo. Ovunque, in tutti i settori è stato espresso il rifiuto radicale di quella logica che ci fa lavorare più a lungo e per avere una pensione più leggera.

Peter Mertens, Presidente del PTB ha dichiarato: "È stata una mobilitazione impressionante, nonostante la pioggia. Quattro mesi dopo la grande manifestazione nazionale di maggio che ha respinto la manovra del governo sulle pensioni, il mondo del lavoro dimostra di non voler mollare. I lavoratori di tutto il paese hanno manifestato simultaneamente in otto diverse città. Eravamo 15.000 ad Anversa, molti più del previsto! La rabbia è forte contro la politica di far lavorare più a lungo e per meno pensione. Buone pensioni per tutti, è una questione di scelta sociale".

Nel nord del paese, la manifestazione di Anversa ha scosso la città del "Primo ministro ombra", Bart De Wever. 15.000 persone infatti hanno manifestato nel feudo del grande architetto della politica di rottura della previdenza sociale.

Erano impiegati, portuali, lavoratori chimici, lavoratori del servizio pubblico, operai metallurgici, operatori sanitari, lavoratori del settore alimentare e così via. Nessuno di loro si vede a lavorare fino a 67 anni.

Nemmeno le altre province fiamminghe sono state alla finestra: con 7.000 dimostranti a Kortrijk, 5.000 a Hasselt, 6.000 a Gand e 400 a Leuven.

Anche a Bruxelles e nel sud del paese vi sono state ampie mobilitazioni. Così, a La Louvière 10.000 persone hanno partecipato all'iniziativa. Erano in 7.000 a Liegi, 6.000 a Bruxelles e 3.000 a Namur.

Rileviamo inoltre che durante la giornata di azione si sono fermate nel nord e nel sud del paese, decine di aziende.

Oltre a contrastare le politiche del governo, molti manifestanti hanno espresso sostegno per alternative come il piano 65-60-55: ossia con il ritorno dell'età pensionabile a 65 anni, come in Canada, con il diritto alla pensione anticipata o al prepensionamento all'età di 60 anni e diritto esigibili a partire dall'età di 55 anni per prestazioni tempo.

I manifestanti di oggi non si lasciano ingannare dall'odierno silenzio del governo sulla questione. Sanno che questo è un silenzio opportunistico nel periodo elettorale.

L'attuale maggioranza ha perso una battaglia sulla questione della pensione a punti. Ma la squadra di Michel-De Wever non ha deposto le armi. Dopo le elezioni comunali, continuerà a lanciare una serie di colpi contro le pensioni nel settore pubblico, contro i pensionamenti anticipati o le prestazioni a tempo. Molti manifestanti di oggi dicono che la pressione continuerà e crescerà a novembre e dicembre. "Il PTB sarà naturalmente presente per continuare la lotta, sia in strada che nelle urne", ha affermato Peter Mertens.

Il 14 ottobre sarà possibile sanzionare questo governo e le precedenti politiche pensionistiche. Sarà possibile votare per le alternative che divergono dalla logica liberale. Sarà possibile imprimere una reale svolta a sinistra votando ampiamente per il PTB in tutto il paese.

- Buone pensioni per tutti, è tutta una questione di scelta sociale.
- Il PTB sarà naturalmente presente per continuare la lotta, sia in strada che nell'urna.
- Il PTB ha già raccolto oltre 42.000 firme per difendere le nostre pensioni e sostenere il piano 65-60-55.


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