www.resistenze.org - popoli resistenti - bahrain - 15-03-11 - n. 355

da http://www.nena-news.com/?p=7971
 
Bahrein: truppe saudite contro rivolta
 
Il petromonarca Abdallah, con la copertura del Consiglio di Cooperazione del Golfo, ha inviato soldati e blindati a Manama per spegnere la protesta popolare e salvare re Hamad al Khalifa. L'opposizione chiede aiuto all'Onu. VIDEO: l'arrivo delle truppe saudite
 
Nena News
 
14/03/2011
 
Roma – Alla fine il sovrano assoluto del Bahrein, Hamad Bin Isa al Khalifa e suo figlio ed erede al trono Salman, hanno ottenuto ciò che voleva dal Consiglio di Cooperazione del Golfo. Oggi hanno raggiunto la periferia di Manama soldati e blindati inviati dai paesi del Ccg «per contribuire al ripristino della sicurezza», ossia salvare la monarchia sunnita che regna da 230 anni in Bahrein a mantenere intatto il suo potere assoluto di fronte alle manifestazioni in Piazza della Perla organizzate degli sciiti (70% della popolazione), ma anche da gruppi di sunniti, in sostegno di riforme democratiche e dell’uguaglianza tra tutti i cittadini.
 
In particolare sono entrati nel paese 1.000 soldati sauditi del Peninsula Shield Force, una sorta di contigente di pronto intervento dei paesi del Ccg di fatto capeggiato da Riyadh. Un portavoce saudita ha spiegato che l’invio delle truppe è avvenuto perché “gli inviti al dialogo” lanciati dal re non “sono stati accolti dall’opposizione…i soldati proteggeranno le infrastrutture strategiche, come impianti petroliferi, centrali idriche ed elettriche, oltre a istituti bancari e finanziari”. Il portavoce ha precisato che le truppe saudite risponderanno agli ordini delle autorità del Bahrein. L’annuncio ha suscitato forte sdegno tra le migliaia di dimostranti che dal 14 febbraio occupano la Piazza della Perla, il simbolo della protesta dove il 17 febbraio sono stati uccisi sette dimostranti dal fuoco della polizia inviata dal re a disperdere le manifestazioni.
 
«I manifestanti si preparano al peggio, stanno mandando a casa donne e bambini, ma non si arrenderanno e rimarranno in Piazza della Perla ad ogni costo», ha detto a Nena News Alaa, portavoce del Movimento dei Giovani del Bahrein, una delle principali componenti della protesta contro i regnanti al Khalifa. L’opposizione si e’ rivolta alle Nazioni Unite per chiedere protezione e denunciare “l’invasione da parte di truppe straniere”. Secondo le ultime informazioni centinaia di manifestanti hanno chiuso le strade che portano al quartiere diplomatico e la zona del ministero degli Esteri. Ieri decine di persone erano rimaste ferite durante i raduni organizzati nei pressi dell’Università e del Financial Harbor. La polizia è intervenuta sparando per liberare una arteria stradale di Manama bloccata dai rivoltosi.
 
La monarchia e mezzi d’informazione statali negli ultimi giorni hanno ripetuto che la protesta in realtà non è a favore della democrazia ma è una ribellione sciita pilotata dall’Iran. Questa versione dei fatti ha aizzato la minoranza sunnita – che domina questo piccolo regno nel Golfo, sede della base della V Flotta degli Stati Uniti -, spingendola ad organizzarsi con bande di picchiatori contro i manifestanti. Un gruppo di deputati sunniti inoltre ha chiesto al monarca, Hamad, di imporre la legge marziale per tre mesi e il coprifuoco per fermare la protesta. Nena News
 
[Video]
 

 
da www.controlacrisi.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=12732&catid=39&Itemid=68&utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+controlacrisi+%28ControLaCrisi.org%29
traduzione di Roberto Capizzi da www.elwatan.com/depeches/bahrein-des-milliers-de-manifestants-dans-la-rue-etat-d-urgence-decrete-pour-3-mois-15-03-2011-116141_167.php
  
Bahrein: migliaia di manifestanti nelle strade, stato d'emergenza decretato per tre mesi
 
15/03/2011
 
Migliaia di manifestanti si stavano dirigendo martedì pomeriggio verso l'ambasciata saudita a Manama per protestare contro l'arrivo delle truppe saudite nel regno, lo riferisce un giornalista dell'AFP.
 
I manifestanti, alcuni vestiti con sudari bianchi, sventolavano le bandiere del Bahrein, rosse e bianche, e scandivano slogan contro la monarchia.
“Sunniti è sciiti, noi siamo uniti”, gridavano anche i manifestanti partiti da Piazza della Perla, epicentro della contestazione popolare.
 
Il re del Bahrein Hamad Ben Issa Al-Khalifa ha proclamato lo stato d'emergenza per tre mesi, dopo l'arrivo delle truppe del Golfo giunte per aiutare a sedare la contestazione sciita.
“Considerati gli eventi che vive il Bahrein (..) il re proclama lo stato d'emergenza per un periodo di tre mesi”, ha annunciato un comunicato trasmesso dalla televisione ufficiale.
Secondo questo comunicato, il re ha incaricato il comandante delle forze armate di ristabilire l'ordine usando l'esercito, le forze di polizia, le unità della Guardia nazionale e a “qualsiasi altra forza, se sarà necessario”.
Quest'ultima frase sembra fare riferimento alle unità inviate in Bahrein dagli alleati dell'Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti.
L'Iran ha ufficialmente protestato martedì contro l'invio in Bahrein di truppe dei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) e convocato l'ambasciatore saudita, l'ambasciatore svizzero (rappresentante degli interessi americani in Iran) e l'incaricato d'affari bahraini, lo riferisce la televisione di Stato.
Il Bahrein ha annunciato di avere richiamato il proprio ambasciatore a Teheran per protestare contro le critiche iraniane sull'impiego nel piccolo regno delle forze del Golfo, tra cui quelle saudite, per contenere le contestazioni contro la dinastia sunnita.
“L'ambasciatore del Bahrein a Teheran è richiamato per consultazioni”, ha segnalato un portavoce del ministro bahraini agli Affari Esteri dopo aver lungamente contestato le critiche iraniane.
 
 

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