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Il PKP-1930 condanna la sanguinosa risposta della giunta militare birmana alle proteste pacifiche del popolo

Partito Comunista delle Filippine (PKP-1930) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

28/03/2021

Il Partito Comunista delle Filippine (PKP-1930) condanna fermamente la sanguinosa risposta della giunta militare birmana alle proteste pacifiche del popolo contro il colpo di stato militare. Dal colpo di stato del 1° febbraio 2021 che ha rovesciato il governo eletto lo scorso novembre 2020 (governo guidato dal partito di Aung San Suu Kyi, sostenuto dall'occidente), molti funzionari e leader politici sono stati arrestati, mentre i militari dichiaravano lo stato di emergenza per un anno sotto il loro controllo.

Dopo il colpo di stato, la popolazione ha sostenuto una campagna di proteste pacifiche di piazza nella capitale Naypyitaw, nelle altre principali città di Yangon e Mandalay e in molte altre parti del Paese. Tuttavia, le proteste pacifiche dei civili disarmati sono state accolte con una repressione brutale, senza l'esclusione di armi da fuoco contro i manifestanti e che hanno colpito anche persone che transitavano, provocando anche la morte di alcuni bambini.

Oltre 420 manifestanti e astanti disarmati sono già stati uccisi da febbraio, e oltre 100 sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco in tutto il paese dalle forze di sicurezza il 27 marzo nella Giornata delle forze armate del Myanmar. In quel giorno, rivolgendosi a una parata militare nella capitale, l'Alto Generale e capo della giunta Min Aung Hlaing, ha nuovamente promesso elezioni senza specificare alcun termine, affermando che i militari "proteggono il popolo" e "lottano per la democrazia".

In modo minaccioso, quel giorno la televisione di stato ha avvertito che i manifestanti rischiavano di essere colpiti "alla testa e alla schiena". Il PKP-1930 sostiene la lotta del popolo del Myanmar contro il colpo di stato militare e per i loro diritti democratici e le loro libertà. In solidarietà con il popolo sofferente del Myanmar, il PKP-1930 chiede l'immediata e totale revoca dello stato di emergenza e il rilascio di tutti i prigionieri politici. Il Myanmar non dovrebbe più essere un campo di contesa tra grandi potenze: da un lato le potenze capitaliste occidentali (USA-NATO) e dall'altro quelle orientali (Cina-Russia). Il suo popolo merita una vita pacifica senza governo militare e senza interferenze straniere.

Segreteria del Comitato Centrale, PKP-1930
28 marzo 2021


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