www.resistenze.org - popoli resistenti - bolivia - 08-10-03

da Granma Internacional

La Capitale della Bolivia bloccata dai dimostranti


Traduzione a cura di Flavio Rossi

La Paz, 6 ottobre

Dopo duri scontri nello scorso fine settimana, è cominciata con un marcia di protesta la seconda settimana di agitazioni per esigere le dimissioni del presidente della Bolivia, Gonzalo Sánchez Lozada, e contro l'esportazione del gas a prezzi stracciati; la zona nord della capitale è stata bloccata dai dimostranti.

Alle 10:30 ora locale, si è messa in marcia una fiumana composta di rappresentative comunali, studenti dell’Università Pubblica ed insegnanti, minacciando di bloccare La Paz, sede del governo, dove gli edifici dello Stato sono da giovedì scorso presidiati da poliziotti e militari.

"È una settimana di azione, perché abbiamo in programma manifestazioni da parte di tutti i settori tutti i giorni,  paralizzando la capitale ogni giorno per almeno sei ore", ha dichiarato il principale dirigente della Centrale Operaio Boliviana (COB), Jaime Solari, che ha poi aggiunto “ ..ricorreremo alla disobbedienza civile nel caso in cui il governo dovesse dichiarare lo stato d’assedio.”

Il presidente della Bolivia, Gonzalo Sánchez di Lozada, nella notte della domenica ha dichiarato in forma privata che non rinuncerà al suo mandato, e che ripone piena fiducia nella polizia e nelle forze armate, che a suo dire: “Non permetteranno una guerra civile." 

Il presidente boliviano ha esortato i dirigenti delle forze dell’ordine ad essere duri e inflessibili,
“.. applicate la legge, se violano la legge prendeteli, carcerateli". 

I blocchi stradali nell'altopiano boliviano, specialmente sulla strada di Copacabana, confinante col Perù, e verso le località di Achacachi, Warisata e Sorata, al Nordovest di La Paz, oggi hanno continuato come nei giorni precedenti.

Intanto, a riprova del diffondersi della dimensione della protesta, produttori di coca degli Yungas di La Paz, nella zona nord della capitale, hanno deciso oggi di unirsi ai blocchi stradali dopo gli scontri di domenica scorsa fra un migliaio di contadini e la gente bloccata.  Nello scontro ci furono quattro feriti, tre di loro cocaleros, di cui uno in coma.