da Granma Internacional
La Capitale della Bolivia bloccata dai dimostranti
Traduzione a cura di
Flavio Rossi
La Paz, 6 ottobre
Dopo duri scontri nello scorso fine
settimana, è cominciata con un marcia di protesta la seconda settimana di
agitazioni per esigere le dimissioni del presidente della Bolivia, Gonzalo
Sánchez Lozada, e contro l'esportazione del gas a prezzi stracciati; la zona
nord della capitale è stata bloccata dai dimostranti.
Alle 10:30 ora locale, si è messa in marcia una fiumana composta di
rappresentative comunali, studenti dell’Università Pubblica ed insegnanti,
minacciando di bloccare La Paz, sede del governo, dove gli edifici dello Stato
sono da giovedì scorso presidiati da poliziotti e militari.
"È una settimana di azione, perché abbiamo
in programma manifestazioni da parte di tutti i settori tutti i giorni, paralizzando la capitale ogni giorno per
almeno sei ore", ha dichiarato il principale dirigente della
Centrale Operaio Boliviana (COB), Jaime Solari, che ha poi aggiunto “ ..ricorreremo alla disobbedienza civile nel caso in cui
il governo dovesse dichiarare lo stato d’assedio.”
Il presidente della Bolivia, Gonzalo Sánchez di Lozada, nella notte della
domenica ha dichiarato in forma privata che non rinuncerà al suo mandato, e che
ripone piena fiducia nella polizia e nelle forze armate, che a suo dire: “Non permetteranno una guerra civile."
Il presidente boliviano ha esortato i dirigenti delle forze dell’ordine ad
essere duri e inflessibili,
“.. applicate la legge, se violano la legge
prendeteli, carcerateli".
I blocchi stradali nell'altopiano boliviano, specialmente sulla strada di
Copacabana, confinante col Perù, e verso le località di Achacachi, Warisata e
Sorata, al Nordovest di La Paz, oggi hanno continuato come nei giorni
precedenti.
Intanto, a riprova del diffondersi della dimensione della protesta, produttori
di coca degli Yungas di La Paz, nella zona nord della capitale, hanno deciso
oggi di unirsi ai blocchi stradali dopo gli scontri di domenica scorsa fra un
migliaio di contadini e la gente bloccata.
Nello scontro ci furono quattro feriti, tre di loro cocaleros, di cui
uno in coma.