www.resistenze.org - popoli resistenti - bolivia - 17-09-08 - n. 241

da Telesur - www.telesurtv.net/noticias/secciones/nota/32820-NN/unasur--investigara-masacre-ocurrida-en-pando-y-ofrece-firme-respaldo-a-evo-morales/
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Unasur appoggia Evo Morales e indaga sul massacro del distretto di Pando
 
15/09/08
 
I lider dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur) si accordano per una commissione investigativa che faccia luce sul massacro avvenuto nel distretto boliviano di Pando, dove sono morte almeno 30 persone per aver fornito con fermezza il loro appoggio al governo di Evo Morales.
 
I presidenti “esprimono il loro pieno e deciso sostegno al governo costituzionale di Evo Morales, il cui mandato è stato ratificato dalla maggioranza” segnala un comunicato emesso durante la notte di lunedì e letto dalla presidentessa Michelle Bachelet. La dichiarazione del Palazzo di La Moneda, approvata all’unanimità dai nove presidente che hanno partecipato alla riunione, contempla il coordinamento di Unasur per far luce su quanto è accaduto nel Pando e la creazione di una commissione aperta a tutti i paesi di Unasur, coordinata dalla presidenza cilena, per un tavolo di discussione diretto da Morales.
 
Il documento “Avverte che i rispettivi governi rifiutano energicamente e non riconosceranno nessuna situazione che abbia l’intento di un golpe civile e la rottura dell’ordine istituzionale che comprometta l’unità territoriale della repubblica boliviana”. I presidenti ivi riuniti condannano l’attacco alle strutture pubbliche da parte di “gruppi che cercano la destabilizzazione, ed esigono la restituzione di tali strutture”. Una terza commissione s’incaricherà di offrire supporto logistico per coprire le necessità create dalla crisi boliviana, e si fa un appello per la cessazione di ogni violenza.
 
Il presidente boliviano Evo Morales, ha sottolineato che si tratta della prima volta che “otto paesi sudamericani” decidono di difendere i problemi insieme. “E’ importante avere un’opposizione, ma un’opposizione costruttiva. Quello che è successo negli ultimi giorni è davvero antidemocratico. Unasur ha assunto questa posizione per difendere la vita e l’uguaglianza.”
 
Lo scorso fine settimana la presidentessa del Cile ha convocato la riunione straordinaria dei lider del gruppo per la gravità del conflitto tra il presidente bolviano e l’opposizione di destra. All’appello hanno risposto: Cristina Fernández (Argentina); Lula da Silva (Brasile); Álvaro Uribe (Colombia); Rafael Correa (Ecuador); Fernando Lugo (Paraguay); Tabaré Vázquez (Uruguay), e Hugo Chávez (Venezuela), oltre al presidente Evo Morales (Bolivia). Sono giunti a La Moneda anche i rappresentanti di Suriname e Guyana, e il ministro degli esteri del Perú, José Antonio García Belaúnde, in rappresentanza del presidente Alan García, che si è scusato per l’assenza. Quest’iniziativa del blocco regionale si aggiunge agli sforzi della missione dell’Organizzazione degli Stati Americani (OEA) che sarà in Bolivia mercoledì prossimo, guidata dal suo segretario generale, José Miguel Insulza.
 
Evo Morales, intanto, ha aperto un tavolo di trattativa con settori dell’opposizione per cercare una via d’uscita alla crisi generata dalla destra. Alla conclusione dell’incontro con il prefetto di Tarija, Mario Cossío, che rappresenta l’opposizione, ha informato che sono stati raggiunti significativi elementi per un accordo di base che risolva la crisi politica e sociale del paese.
 
Nel frattempo, migliaia di sostenitori di Evo Morales hanno manifestato La Paz chiedendo giustizia per gli assassini avvenuti nella regione di Pando; due diversi cortei hanno attraversato la capitale scandendo slogan anche contro gli USA. Sindacati e associazioni di El Alto, città limitrofa a La Paz, a maggioranza indigena e roccaforte di Morales, gridavano “basta con l’impunità!”, “in galera il prefetto di Pando!” (Leopoldo Fernández, considerato il mandante del sanguinario massacro nella sua regione).