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Evo Morales rieletto Presidente della Bolivia

Red Globe | redglobe.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

13/10/2014

Il presidente indigeno Evo Morales, che ha vinto con il 60% dei voti le elezioni boliviane di domenica come annunciato dai risultati ufficiosi, governerà la Bolivia fino al 2020, nel suo terzo mandato consecutivo dal 2006. Morales è stato rieletto con quasi due terzi dei voti, poco meno di 5,1 milioni di suffragi emessi in Bolivia, senza contare quelli emessi da 200.000 boliviani all'estero.

Il suo Movimento Al Socialismo (MAS) trasformato nella forza politica più importante della storia boliviana, tornerà a controllare due terzi della bicamerale Assemblea Legislativa Plurinazionale (ALP). Il MAS occuperà 24 dei 36 posti al Senato e 80 dei 130 Deputati, ossia 104 dei 156 seggi dell'ALP, sempre sulla base dei calcoli fondati su dati ufficiosi. Il Presidente, che nel 2020 diventerà il personaggio che per più tempo ha governato il suo paese, 14 anni, ha vinto in 8 dei 9 dipartimenti della Bolivia.

L'imprenditore Samuel Doria Medina con il 25,1 % dei voti, occupa il secondo posto e la sua Unità Democratica sarà la principale forza d'opposizione a Morales. L'ex presidente conservatore, Jorge Quiroga è risultato terzo nella votazione, con il 9,6%.

In un discorso pronunciato verso le 21 locali, il Presidente di sinistra, che la prossima settimana compirà 55 anni, ha chiesto all'opposizione di mettere da parte lo scontro e di aggiungersi al lavoro congiunto per la Bolivia, per realizzare progetti e programmi di sviluppo.

Quasi alla fine del suo discorso, di fronte ad una moltitudine di simpatizzanti nella Piazza Murillo sede dei poteri in Bolivia, Morales ha inviato un messaggio chiaro all'opposizione, quello di tirare il carro dalla stessa parte e dibattere qualsiasi questione relativa allo sviluppo del paese, che nel 2014 guiderà la crescita economica in Sud America.

"Ai nostri oppositori diciamo che vengano verso di noi, perché lavoreremo con loro per la Bolivia. Sapete, sopportiamo con molta pazienza e non c'è bisogno di ricordare il motivo per cui li chiamiamo. Hanno il diritto di esser in disaccordo, ma al di sopra di questo c'è la nostra amata Bolivia", ha detto in un discorso pronunciato dal balcone del Palazzo presidenziale Quemado.

In precedenza aveva detto che la sua nuova vittoria elettorale, quasi negli stessi termini che nel 2005 e 2009, rappresentava il trionfo dell'anticolonialismo e dell'antimperialismo.

La Bolivia si è proposta di trasformare la Bolivia nel centro energetico del Sud America e per questo, ha sottolineato, attua un progetto affinché il paese andino amazzonico, che ha la seconda riserva di gas naturale della regione, 10 trilioni di metri cubi, si doti nel periodo 2015-2020 di energia nucleare con fini pacifici.

Appena conosciuti i risultati non ufficiali del rapido conteggio, i presidenti di Argentina, Uruguay, Cuba, Venezuela e Nicaragua hanno celebrato il suo trionfo elettorale per maggioranza assoluta e al primo turno, per telefono e tramite lettera.

Il presidente uruguaiano José Mujica, ha chiamato Morales da Montevideo per congratularsi e sottolineare l'attuale tempo di "ribellione e rivoluzione" in Bolivia e per estensione, in America Latina.

La presidente dell'Argentina, Cristina Fernandez, ha esteso un saluto a nome suo e del popolo argentino, mentre il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha esaltato la rivoluzione boliviana e i popoli dell'Alleanza Bolivariana dei Popoli della Nostra America (ALBA). Viva la Bolivia, viva Tupac Katari, viva Simon Bolivar, viva Sucre, viva Hugo Chavez, viva Fidel, viva Evo!", ha scritto sul suo profilo Twitter.

A sua volta il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega ha evidenziato il vigore del processo di liberazione della regione e il leader cubano Raul Castro ha inviato elogi al processo di cambiamento in Bolivia.

Infine, le missioni di osservatori elettorali del Mercato Comune del Sud (Mercosur), dell'Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur) e del Parlamento Latino-Americano, hanno sottolineato in una dichiarazione stampa congiunta, la trasparenza e la partecipazione della popolazione alle elezioni generali boliviane.

"Mi congratulo col Tribunale Supremo Elettorale per l'onestà nell'organizzazione di queste elezioni e per l'esercizio di trasparenza nell'invitare numerose delegazioni internazionali che, come la nostra, hanno potuto sviluppare il loro lavoro in totale libertà e indipendenza", ha affermato il rappresentante del Mercosur, Ivan Rabalho.

 


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