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Dopo le Olimpiadi, il colpo di stato in Brasile non è più un gioco

Amy Goodman, Denis Moynihan | alainet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

02/09/2016

La torcia olimpica si è spenta a Rio de Janeiro e l'attenzione del mondo ha lasciato il Brasile. All'ombra dei giochi ha preso piede un evento straordinario, largamente ignorato dai media USA: un colpo di stato contro il presidente democraticamente eletto: Dilma Roussef. Il Brasile è la quinta nazione più abitata nel mondo, con una delle economie più grandi. Come molte nazioni latino americane, ha sofferto decenni di dittatura ed è risorta come nuova democrazia solo trenta anni fa. Il golpe di questa settimana non è stato perpetrato da militari, ma dal Senato brasiliano. Il risultato è essenzialmente lo stesso: il presidente è stato accusato ed un oppositore politico impopolare, Michel Temer, che rappresenta le elites ricche del paese, ha assunto la Presidenza.

Nel 1964, i militari brasiliani perpetrarono un colpo di stato contro un altro Presidente democraticamente eletto. Dopo il golpe, una giovane Dilma Rousssef si unì alla lotta armata per combattere la dittatura militare. Fu arrestata nel 1970, venne ripetutamente torturata nel corso dei suoi due anni e più di detenzione. Dopo il suo rilascio, rimase politicamente attiva ma fuori dal movimento di resistenza armata. La dittatura cessò nel 1985 col ritorno di un governo eletto.

Anni dopo, nel 2014, il vice presidente USA Joe Biden, durante una visita in Brasile al seguito dei mondiali di calcio, rese pubblici 43 documenti del governo che dettagliavano la profonda conoscenza degli USA circa il largo utilizzo della tortura e dell'assassinio da parte della dittatura militare contro i brasiliani. Il governo USA continuò a sostenere la dittatura in Brasile come fece in Argentina e negli altri paesi latinoamericani.

Nel 2003, il popolo brasiliano elesse come Presidente Luiz Ignacio Lula da Silva, detto "Lula", membro del Partito dei Lavoratori di sinistra. Ha servito per due mandati ed è stato sostituito dal suo successore preferito e designato: la prima donna Presidente del Brasile, Dilma Rousseff. Il Partito dei Lavoratori, durante i mandati di entrambi i Presidenti, ha implementato significative ed efficaci riforme sociali per alleviare la povertà e la diseguaglianza sistemica del Brasile.

E' stata questa combinazione di spesa sociale e rallentamento dell'economia che ha esposto Dilma a quello che è stato descritto come "golpe parlamentare".

Il giornalista Glenn Greenwald, premio Pulitzer, è un acuto osservatore della politica brasiliana. Vive a Rio de Janeiro e durante la trasmissione "Democracy Now" ha detto:

"Il formale capo di imputazione che hanno utilizzato contro di lei per giustificare l'impeachment è chiamato in portoghese "pedalata", e veramente significa pedalare… una manovra di bilancio attraverso la quale il Governo chiede in prestito moneta alle banche e in seguito dilaziona di molto la restituzione (invero iscrive il debito in ritardo n.d.t.) in modo tale da far apparire che il Governo ha un minor debito rispetto a quello reale. In sostanza è accusata di aver usato trucchi di bilancio per far apparire migliore il bilancio governativo e cercare di vincere il secondo mandato. Un qualcosa che, se ne parli con americani ed europei, ottieni una reazione di incredulità perché non comprendono come una cosa del genere possa giustificare e legittimare la rimozione di un presidente democraticamente eletto, dal momento che è una pratica usualmente adottata dai leaders politici di tutto il mondo, e, in effetti, anche i precedenti presidenti brasiliani l'avevano utilizzata.

La camera bassa del Congresso ha approvato  l'inizio dell'impeachment contro Dilma lo scorso aprile e da quel momento il Senato ha iniziato il procedimento formale. Dilma Rousseff è stata sospesa durante le deliberazioni e sostituita da Michel Temer come presidente ad interim. Glenn Greenwald ha osservato: "Durante le Olimpiadi, il signor Temer ha rotto con il protocollo richiedendo che il suo nome non venisse pronunciato durante la cerimonia di apertura, poiché temeva di essere fischiato dalla folla. E' impopolare e odiato a tal punto. In ogni caso, quando la gente lo ha visto sullo schermo, anche senza essere annunciato, è stato fischiato piuttosto brutalmente".

Mercoledì 31 agosto, il Senato brasiliano ha approvato formalmente, con 61 voti a favore e 20 contro, l'impeachment contro Dilma Rousseff. Sorprendentemente, la maggior parte dei senatori che hanno votato per il suo licenziamento sono sotto inchiesta per corruzione. Come confermato da una conversazione registrata di nascosto, il probabile motivo per cui il Senato vuole eliminare  Dilma è quello di porre fine a indagini per corruzione in corso contro i senatori e i membri del Congresso oggi in carica.

Dilma Rousseff ha lasciato la seduta uscendo fuori con decisione e, circondata dai suoi sostenitori, ha denunciato il processo: "E' il secondo colpo di stato che devo affrontare nella mia vita. Il primo colpo di stato militare, sostenuto dalla truculenza delle armi, dalla repressione e dalla tortura, mi ha colpito quando ero una giovane militante. Il secondo, il colpo di stato parlamentare, concluso oggi da una farsa legale, mi espelle dall'ufficio al quale sono stata eletta dal popolo".

Il Brasile è un paese straordinario, con una popolazione di oltre 200 milioni di abitanti, una cultura vivace e una gigantesca economia. Con la maggior parte della foresta pluviale amazzonica minacciata all'interno dei suoi confini svolge un ruolo fondamentale quando si tratta di lotta ai cambiamenti climatici causati dalle attività umane. Con tutte le sfide che affronta, il popolo brasiliano merita il ripudio immediato del colpo di stato da parte di tutti i governi e ancora di più, dal presidente Barack Obama e dai candidati presidenziali che aspirano a succedergli.

Traduzione spagnola del testo inglese: Fernanda Gerpe Edition Maria Eva Blotta e Democracy Now in spagnolo, spanish@democracynow.org!


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