In un discorso del 22 settembre ad un gruppo ristretto di esperti di politica estera a New York, il neo presidente del Brasile nominato dal Parlamento, Michel Temer, ha fatto la sorprendente ammissione che il Presidente Dilma Rousseff è stata in realtà rimossa dal suo incarico per le sue posizioni in materia di politica economica, piuttosto che per le asserite accuse di illeciti mosse nei suoi confronti.
Parlando alla Americas Society/Council of the Americas un gruppo di opinionisti e managers di grandi imprese con interessi in America Latina, Temer ha dichiarato, come tradotto da The Intercept (23/09/16):
"E molti mesi fa, mentre ero ancora vicepresidente, abbiamo pubblicato un documento, dal titolo "Un Ponte per il futuro" perché sapevamo che sarebbe stato impossibile per il governo continuare su quella via. Abbiamo suggerito che il governo avrebbe dovuto adottare le tesi presentate nel documento "Un ponte per il futuro" Ma siccome non si risolse a farlo, il piano non fu adottato e fu instaurato un processo che è culminato con la mia designazione come Presidente della Repubblica"
Ignacio Vieira di The Intercept nota che il piano economico rifiutato dalla Rousseff prevedeva vasti tagli alle spese ed ai programmi sociali e privatizzazioni, un'agenda radicalmente differente da quella approvata dai 54,5 milioni di elettori Brasiliani che diedero al Partito dei Lavoratori della Rousseff la quarta vittoria elettorale nel 2014.
Ma la sorprendente confessione di Temer non è stata giudicata degna di assurgere alla qualità di notizia da nessuno tra i maggiori media degli USA - sebbene il New York Times(19/09/16) ha riportato il discorso di Temer alle Nazioni Unite di pochi giorni prima nel quale ha insistito nel dire, con riferimento all'impeachment, che "Tutto è avvenuto nell'assoluto rispetto delle norme costituzionali"
La ricerca nel database Nexis non produce alcun risultato in merito a notizie sul suo molto più esplicito discorso alla AS/COA all'interno di alcun quotidiano, rivista, trasmissione od agenzia degli Stati Uniti. La notizia è stata coperta da altri organi di stampa alternativi come The Intercept (23/09/16, 23/09/16, 28/09/16), Common Dreams (23/09/16) e Mintpress (26/09/16).
Il silenzio dei media sulle confessioni di Temer è assordante, specialmente se si considera che i membri del Council of the Americas includono alcuni dei più grandi gruppi nel settore dei media, come News Corp, Time Warner, Bloomberg e il Financial Times.
Ma come segnalato dalla preghiera del Vice Presidente Joe Biden per un impegno di Temer "a mantenere la leadership regionale e globale del Brasile durante il recente periodo di cambiamenti politici", il governo USA è abbastanza contento del nuovo regime del Brasile in favore dell'austerità (finchè durerà; Temer è già stato interdetto dal farsi campagna elettorale per otto anni da una corte elettorale per violazione dei limiti di spesa durante la campagna elettorale). Ricevuta questa ufficiale dimostrazione di simpatia, non sorprende che i media principali non siano così impazienti di scoprire le ambigue e losche origini dei nuovi amici di Washington.