Partito Comunista Brasiliano (PCB) | pcb.org.br
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
30/03/2019
In difesa dei diritti della classe lavoratrice, delle libertà democratiche e del potere popolare!
Il Partito Comunista Brasiliano (PCB), attraverso il suo segretario generale, Edmílson Costa, ha firmato il manifesto congiunto dei partiti di opposizione a Bolsonaro come modo per esprimere il più assoluto rifiuto delle celebrazioni annunciate dal governo, del colpo di stato del 1964 e del periodo della dittatura, che imposta con la forza delle armi per fermare il crescente movimento popolare dei primi anni 1960 e favorire gli interessi del grande capitale e dell'imperialismo, ha scatenato una larga persecuzione politica, la tortura, l'assassinio e l'esilio dei militanti, massacrando organizzazioni e persone che si sono opposte al suo regime arbitrario.
Per il PCB, partito che è stato bersaglio dell'Operazione Radar, ideata da Médici e realizzata da Geisel per distruggere la nostra organizzazione, perdendo 1/3 del Comitato Centrale, con centinaia di militanti torturati ed esiliati, molti dei quali anche uccisi, è necessario costruire una vasta unità d'azione per resistere agli attacchi che Bolsonaro e i suoi seguaci oggi portano contro i combattenti sociali.
Anche se crediamo che la fine della dittatura in Brasile non abbia rappresentato la conquista di una piena democrazia, perché gli apparati repressivi dei tempi del regime autocratico sono stati mantenuti e non sono avvenuti mutamenti strutturali profondi, dal momento che la transizione dall'alto ha dato continuità ai rapporti capitalistici e alla subordinazione del Brasile all'imperialismo, ci uniamo alle manifestazioni in difesa delle libertà democratiche e respingiamo ogni tentativo di imporre ulteriori restrizioni alle conquiste politiche e sociali avvenute a prezzo di duri sacrifici nella lotta storica del popolo brasiliano.
Questo l'intero manifesto:
Un giorno, 21 anni di dittatura militare
Il 1 aprile 1964, le truppe ribelli dell'esercito brasiliano deposero il presidente costituzionale e democraticamente eletto del Brasile, João Goulart. La carica presidenziale era stata dichiarata vacante dal Congresso nazionale ancora in presenza del legittimo presidente in territorio nazionale.
Iniziava un regime autoritario che ha soppresso le libertà e i diritti civili e politici, massacrato l'opposizione, perseguitato, rapito torturato, ucciso e fatto sparire i corpi dei militanti della resistenza democratica.
Proprio come oggi, che le libertà democratiche sono sotto attacco, il colpo di stato militare fu sostenuto dalla coalizione di tutti i settori conservatori e reazionari del paese.
Si è appreso, anni più tardi, del ruolo assolutamente decisivo dell'imperialismo statunitense, della dirigenza politica, imprenditoriale, mediatica ed ecclesiastica, che hanno contribuito a far si che i settori militari prendessero il potere del nuovo regime, intervento militare che ha portato a un autoritarismo durato più di 21 anni.
I partiti politici firmatari esprimono il loro stupore per la sfacciataggine con cui il Presidente, della Repubblica, Jair Bolsonaro, adotta come capo di Stato, a dispetto della Costituzione e della legge, il discorso elogiativo di questo regime d'eccezione che ha contraddistinto il suo periodo parlamentare e di candidato. Rifiutiamo la chiamata da parte del Presidente della Repubblica ad atti compensatori verso il regime militare e i peggiori carnefici della democrazia prodotti in quel periodo.
Non accettiamo che qualsivoglia istituzione della Repubblica promuova il revisionismo storico e la negazione della realtà dei fatti che la società brasiliana ha pazientemente ricostruito negli anni di democrazia che hanno fatto seguito al regime d'eccezione, il cui apice è la relazione della Commissione nazionale per la Verità, che ha concluso i lavori nel 2014.
Così, i partiti politici estensori di questa nota sostengono le indagini formali su questi nuovi atti del governo aperti dal Ministero pubblico federale, nell'ambito del Congresso nazionale e della società civile brasiliana. Si associano agli atti convocati in tutto il paese per la democrazia, lo Stato democratico di diritto, i diritti umani e il diritto alla memoria, alla verità e alla giustizia. Si uniscono alle vittime della dittatura, alle loro famiglie e agli enti rappresentativi, nel denunciare la loro sofferenza e nella loro lotta per il risarcimento.
E ribadiscono il loro impegno a continuare a combattere contro gli arretramenti sociali, economici e culturali che sono stati imposti al popolo brasiliano e alla sovranità della Nazione da questo nuovo governo, i cui atti ricadono sulla popolazione come errori grossolani e provocazioni come quelle annunciate per il 31 marzo e il 1 aprile 2019.
Memoria, verità, giustizia!
Dittatura mai più
Si alla Democrazia
Brasilia, 30 marzo 2019.
Gleisi Hoffmann, presidente nazionale del PT
Luciana Santos, presidente nazionale del PCdoB
Carlos Luppi, presidente nazionale del PDT
Carlos Siqueira, presidente nazionale del PSB
Edmilson Costa, segretario generale nazionale del PCB
Juliano Medeiros, presidente nazionale del PSOL
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.
Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.