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- popoli resistenti - brasile - 21-10-19 - n. 725
Amnesia selettiva, la malattia senile del riformismo
Ney Nunes * | pelosocialismo.blogs.sapo.pt
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
10/10/2019
Negli ultimi mesi abbiamo osservato un fenomeno insolito. Si tratta di un'amnesia selettiva che ha contagiato settori della cosiddetta "sinistra". A differenza della "giustizia selettiva", praticata dalle istituzioni borghesi per sfrattare gli oppositori politici e gettarli in prigione senza sensi di colpa, come con l'ex presidente Lula, questa amnesia selettiva è un'operazione di propaganda volta a coprire nella storia recente, tutto quanto rappresenti una denuncia delle contraddizioni di un particolare aspetto politico-ideologico.
Secondo la definizione medica, l'amnesia selettiva è l'incapacità di ricordare determinati eventi accaduti in un determinato periodo di tempo, che possono essere correlati a stress prolungato o una conseguenza di un evento traumatico. In politica, questo si chiama opportunismo. È proprio in questa "incapacità di ricordare" che ci imbattiamo in alcuni recenti articoli e dichiarazioni sui governi di Lula e Dilma. Gli autori, con la loro dimenticanza selettiva, lasciano intendere che in quel momento vivessimo quasi in un paradiso, dove regnavano libertà, giustizia sociale e prosperità.

Repressione contro lo sciopero degli insegnanti, settembre 2013, RJ.
Non pretendiamo, in queste poche righe, di mettere in luce tutto ciò che questa amnesia selettiva pretende di nascondere, ma possiamo evidenziare alcuni punti. Il primo è legato alle aspettative create dalla vittoria di Lula nel 2002, derivate dalle origini di classe del PT e dal suo discorso di quando era all'opposizione, tutto incentrato sulla critica al neoliberismo e alla corruzione. Ma anche prima di arrivare al potere, Lula pubblicò la sua famosa "lettera ai brasiliani", che dal contenuto si sarebbe dovuta chiamare "lettera ai banchieri", in cui si delineava ciò che sarebbe avvenuto in termini di politica economica, vale a dire che, nei suoi elementi essenziali, nulla sarebbe cambiato. La nomina dell'ex presidente di BankBoston, Henrique Meirelles, con carta bianca per dirigere la Banca centrale, dove rimarrà durante i due mandati di Lula, rispose pienamente agli interessi dei settori finanziari e dell'imperialismo. Le privatizzazioni condotte da Collor, Itamar Franco e Fernando Henrique Cardoso, precedentemente criticate, furono tutte mantenute. La cessione scandalosa delle nostre risorse è proseguita attraverso la messa all'asta dei giacimenti petroliferi. La stessa cosa è successa con il meccanismo di estorsione del debito interno, che ha consumato circa il 40% del bilancio federale per la gioia di banchieri e grandi investitori. Non a caso, "come mai nella storia di questo paese", il profitto dell'oligopolio bancario è aumentato vertiginosamente nei 13 anni in cui il PT ha avuto l'incarico del governo.

Un altro ricordo che non dovrebbe essere cancellato si riferisce alla politica agraria. Nei giorni in cui era all'opposizione, il PT sosteneva la riforma agraria, i lavoratori senza terra, i piccoli contadini e l'agricoltura sostenibile, principalmente volti a garantire il consumo interno. Dopo essere entrato in carica, le cose sono cambiate. Lula e Dilma si sono distinti per un'alleanza esplicita con l'agroindustria, coronata dalla consegna, nel secondo mandato di Dilma, del Ministero dell'Agricoltura all'ex presidente della Confederazione Nazionale dell'Agricoltura (CNA), l'allevatrice e senatrice Kátia Abreu, da sempre nemica del Movimento Sem Terra (MST) . Il settore è stato alimentato da crediti consistenti e sovvenzionato, nonché favorito da misure provvisorie (422 e 458)b [1], che sono diventate note come quelle del "land grabbing" (accaparramento di terra), lasciando più di sessanta milioni di ettari di terra pubblica in Amazzonia a disposizione dei ladri di terra. Mentre i grandi proprietari terrieri venivano premiati con queste misure, gli insediamenti di famiglie della classe operaia senza terra non fecero progressi significativi, diminuendo significativamente durante l'amministrazione Dilma, anche rispetto al periodo Cardoso.

Manifestanti circondati a Belo Horizonte, Coppa del Mondo 2014.
Altre lacune nella memoria delle persone colpite da questa amnesia sono legate agli attacchi alle libertà democratiche. Non parlano della repressione dei movimenti di sciopero, degli omicidi di leader contadini e della violenza delle operazioni di polizia nelle aree più povere delle grandi città. Rimangono in silenzio sulla Legge antiterrorismo, sull'applicazione del decreto di Garanzia di legge e ordine (GLO) e sul gigantesco apparato repressivo utilizzato contro le manifestazioni popolari ai Mondiali 2014 e ai Giochi olimpici 2016. Alcuni fatti accaduti di recente, dopo il golpe parlamentare che ha allontanato Dilma, non sono ricordati, come il voto favorevole del PT e dei suoi alleati alla clausola di sbarramento e alla proibizione di coalizioni proporzionali, quest'ultima approvata anche dallo PSOL [Partito Socialismo e Libertà].
Il riformismo senile probabilmente aspettava una "autocritica" del PT, ma non essendo arrivata e dato l'avvicinarsi di nuove elezioni, questa amnesia selettiva sembra tornare utile.
* Ney Nunes è membro del Comitato Centrale del Partito Comunista Brasiliano (PCB)
Ndt
1. Ai sensi della legge costituzionale brasiliana, la misura provvisoria (MP) è un atto del Presidente della Repubblica, con forza di legge immediata, senza la partecipazione del potere legislativo, che sarà chiamato a discuterne e approvarlo solo in un secondo momento. (wikipedia)
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