www.resistenze.org - popoli resistenti - brasile - 31-05-21 - n. 791

Centinaia di migliaia occupano le strade del Brasile!

Giornale Il Potere Popolare | pcb.org.br
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

30/05/2021

Da nord a sud, nell'intero Brasile, la militanza del Partito Comunista Brasiliano (PCB) e dei suoi collettivi di lotta è stata presente, nelle grandi manifestazioni che hanno avuto luogo nelle principali città brasiliane, per esigere la caduta del governo genocida di Bolsonaro, Mourão e Guedes, in difesa della vita, dei diritti della classe lavoratrice, contro gli attacchi del capitale, le privatizzazioni, la svendita del patrimonio pubblico, la distruzione dell'ambiente, il massacro della gioventù nera periferica, la mattanza dei popolo indigeni, la violenza contro le donne e LGBTQI+. Durante tutto il 29 maggio, si è verificata nelle strade la presenza plurale del popolo brasiliano, come studenti, militanti dei movimenti popolari, del movimento sindacale, partiti politici di sinistra, movimenti femministi e di genere, collettivi dei neri e innumerevoli organizzazioni di lotta.

Centinaia di migliaia in tutto il paese hanno partecipato alle manifestazioni avvenute in oltre 200 città brasiliane, nella più grande protesta popolare in mezzo alla pandemia. Ovunque ci sia stato un evento di strada questo sabato, lì c'erano le bandiere e gli striscioni del PCB, cui militanza ha partecipato in forma organizzata, usando mascherine e mantenendo il distanziamento di sicurezza tra i manifestanti. Notevole la partecipazione dell'Unione della Gioventù Comunista (UJC), della corrente sindacale Unità Classista (UC), del Collettivo Femminista Classista Ana Montenegro (CFCAM), del Collettivo Nero Minervino de Oliveira (CNMO) e del Collettivo LGTB Comunista. Gli spezzoni, le charangas e i blocchi formati dai comunisti si sono uniti alle file di manifestanti delle organizzazioni della sinistra socialista, dei sindacati dei lavoratori e lavoratrici e della variegata gamma di movimenti sociali.

Solo a Recife la Polizia Militare ha represso con barbara e ingiustificabile violenza la manifestazione che, come nel resto del Brasile, si svolgeva pacificamente. Il Governatore Paulo Câmara (Partito Socialista Brasiliano) e la vice-governatrice Luciana Santos (Partito Comunista del Brasile - PCdoB) hanno emesso comunicati secondo cui la polizia di Pernambuco ha agito a dispetto del governo, fatto che necessita di essere debitamente chiarito. Chiediamo la punizione dei colpevoli e che lo Stato di Pernambuco si assuma ogni responsabilità per quanto accaduto.

Via Bolsonaro, Mourão e Guedes! Abbasso il capitalismo!

La crisi sanitaria del Covid-19 ha approfondito la crisi sistemica del capitalismo. In brasile, oltre una campagna di vaccinazione che va al passo di tartaruga, il popolo lavoratore deve far i conti con la crescita devastante della disoccupazione, con l'aumento dei prezzi dei combustibili, del gas, degli alimenti di base, con il pacchetto di privatizzazioni, con un sussidio d'emergenza vergognoso e con una controriforma amministrativa che vuole distruggere ulteriormente i diritti dei lavoratori e accelerare la privatizzazione dei servizi pubblici. La fame e la miseria crescono in modo allarmante colpendo principalmente le donne, le nere e i neri, gli indigeni e quilombolas (comunità di discendenti di schiavi africani, ndr), che storicamente e strutturalmente sono quelli che soffrono di più. Al Congresso, i rappresentanti della borghesia, attraverso la Commissione Parlamentare d'Inchiesta (CPI) sul Covid-19, fanno pressione su Bolsonaro per logorarlo mentre per il suo mantenimento al governo
negoziano con lui privatizzazioni e controriforme, mantenendo archiviate le richieste di impeachment.

La discesa in strada parte dalla consapevolezza che il governo genocida è più pericoloso e letale del coronavirus. Noi, del PCB e i nostri collettivi di lotta, comprendiamo che, in realtà, il sistema capitalista è il virus che deve esser combattuto e distrutto, al di là del governo di turno. Ma oggi abbiamo un compito immediato: rovesciare nelle strade il Governo di Bolsonaro, Mourão e Guedes, prima che ci distrugga a tutti.

Come affermato dal Segretario Generale del PCB, Edmilson Costa, che è stato presente al gigantesco atto pubblico all'Avenida Paulista:

Nel corso della storia, nessuna società ha smesso di lottare quando la crisi ha raggiunto un limite insopportabile. E la crisi brasiliana sta raggiungendo il limite dell'insopportabile. Gli oltre 20 milioni di disoccupati, gli oltre 30 milioni di informali e 19 milioni che patiscono la fame non potranno restare in silenzio a lungo, anche con le restrizioni della pandemia. Non si tratta di un esercizio di futurologia, ma di una situazione in cui è necessaria solo l'ultima goccia perché l'indignazione contro questa tragedia si esprima in modo più efficace.

Pertanto, a questo punto non ha più senso combattere solo sui social network o compiere atti simbolici. Queste forme di lotta sono state importanti in un dato periodo, hanno avuto un ruolo nel mantenere accesa la fiamma, ma la situazione attuale richiede un cambio di tattica, poiché le classi dominanti e questo governo genocida continuano con i loro attacchi proprio perché non hanno ancora una risposta popolare che contribuisca all'inizio del cambiamento dei rapporti di forza. E questo può avvenire solo con le manifestazioni popolari e l'ingresso in scena della classe lavoratrice, attraverso l'interruzione del lavoro in difesa della vita.

Per cambiare questa situazione, dobbiamo superare l'attuale ritirata e disorganizzazione nel campo dei lavoratori. Il recupero dei diritti politici di Lula e la sospensione di Moro, deliberati dal STF (Tribunale Supremo Federale, ndr), non possono fungere da motto per sostituire la lotta di piazza con la campagna elettorale anticipata del 2022, in un progetto di conciliazione di classe che già conosciamo e che si è già rilevato un disastro per i lavoratori brasiliani.

Il 29 maggio entra nel calendario delle lotte in Brasile come una svolta necessaria e irreversibile, obbligando le organizzazioni che lottano per i diritti della classe lavoratrice, per le libertà democratiche e contro i sistematici attacchi del capitale a continuare nelle strade per accumulare le forze necessarie per la controffensiva, strutturando nella pratica un fronte anticapitalista e antimperialista capace di sconfiggere il governo genocida e avanzare nella costruzione del potere popolare e del socialismo.

Per il lavoro, vaccino nel braccio e cibo nel piatto!

Via Bolsonaro, Mourão e Guedes! Impeachment ora!

Per il potere popolare, verso il socialismo!


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