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Dichiarazione della Commissione politica nazionale del Partito Comunista Brasiliano (PCB) in occasione del 60° anniversario del colpo di Stato militare del 1964: Mai più!

Partito Comunista Brasiliano (PCB) | pcb.org.br
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

30/03/2024

Il 60° anniversario del golpe militare del 1964, che inaugurò una dittatura durata 21 anni, ricorre in un momento complesso e avverso per la classe operaia brasiliana. Sebbene Bolsonaro sia stato sconfitto elettoralmente, con una candidatura che rivendicava i crimini più brutali della dittatura, l'estrema destra che lo sosteneva è rimasta attiva, guadagnando una forte presenza nel Congresso nazionale e conservando un sostegno significativo in vari settori della società.

Dopo i risultati delle elezioni presidenziali del 2022, le istanze golpiste hanno cercato di concretizzarsi in azioni golpiste. Il mancato riconoscimento del risultato elettorale, le minacce di sommosse e gli accampamenti davanti alle caserme organizzati dai sostenitori di Bolsonaro hanno dimostrato che in Brasile non si era ancora voltata pagina.

L'8 gennaio 2023, pochi giorni dopo l'insediamento del presidente Lula, il Palazzo del Planalto e la Corte Suprema sono stati invasi da manifestazioni e agitazioni golpiste, attività che si sono svolte dopo mesi di preparazione in accampamenti davanti alle caserme, contando sulla complicità e sul sostegno di gruppi militari allineati con Bolsonaro e di politici di estrema destra, oltre che di un'ampia rete di finanziatori.

Il golpe del 1964, articolato dai settori egemoni della borghesia monopolistica brasiliana associati all'imperialismo, instaurò nel Paese una dittatura volta a reprimere barbaramente il movimento operaio e sindacale e i movimenti popolari in ascesa nel Brasile dell'epoca. Durante i suoi 21 anni, perseguitò, arrestò, torturò, esiliò e uccise centinaia di attivisti sociali, combattenti per la libertà, attivisti della sinistra democratica e rivoluzionaria, soprattutto comunisti.

Il PCB, nel 60° anniversario del colpo di Stato militare che inaugurò la dittatura al servizio degli interessi della borghesia brasiliana, condanna con veemenza tutte le azioni golpiste ed esige la punizione di tutti i soggetti coinvolti, agitatori, militari, politici e finanziatori. Non possiamo accettare alcun tipo di amnistia che, come negli ultimi anni della dittatura, offra ai militari e agli agenti della repressione, agli assassini, ai sequestratori, agli stupratori e ai torturatori, il diritto all'impunità.

Guardiamo con preoccupazione ai movimenti istituzionali che cercano di riconciliarsi con i golpisti. Non ci può essere accordo con il fascismo e l'estrema destra!

La posizione del governo Lula di vietare le attività di commemorazione del golpe del 1964 e di non costruire più il Museo della Memoria e dei Diritti Umani dovrebbe essere ampiamente condannata. Per un governo nato dalla motivazione di sconfiggere tutto ciò che Bolsonaro rappresenta, le recenti posizioni di Lula sono in contrasto con questa tesi.

Il PCB, in occasione del 60° anniversario del Colpo di Stato Militare e della Dittatura che ha ucciso 1/3 dei membri del suo Comitato Centrale, che ha commesso omicidi, sequestri, torture, stupri, censure, denuncia l'amnistia per i criminali militari di ieri e quelli di oggi. Non accettiamo la conciliazione e né la cancellazione della memoria!

Ricordare sempre perché non accada mai più.
Per la verità, la memoria, la giustizia e la riparazione!
No all'amnistia! Carcere per Bolsonaro e per tutti coloro che sono stati coinvolti nel tentativo di colpo di stato!
Per l'abrogazione della legge sull'amnistia, con la punizione di torturatori, assassini e collaboratori del regime dittatoriale.

Commissione politica nazionale del PCB


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