www.resistenze.org - popoli resistenti - bosnia - 13-10-04

Campagna elettorale del Partito Comunista dei Lavoratori  di Bosnia e Herzegovina


Le elezioni locali in Bosnia e Herzegovina si terranno il 2 Ottobre. E’ la prima volta dal 1990 che un’organizzazione comunista vi prende parte. Questo fatto è significativo per la situazione politica bosniaca. A dire il vero la Lega dei Comunisti di Bosnia e Herzegovina si candidò alle elezioni locali 4 anni fa. Ma questo Partito (che al momento non esiste più) ha avuto un programma politico completamente socialdemocratico.

Il Partito Comunista dei Lavoratori di Bosnia e Herzegovina insiste sul fatto che è la prima volta che un partito con programmi politici e socio-economici totalmente differenti appare sulla scena. Avvisiamo gli elettori che tutti gli altri partiti, dai social-democratici agli estremisti nazionalisti nascondono lo stesso programma. Inoltre, è interessante notare come tutti questi partiti che hanno partecipato all’attività di governo non siano riusciti a migliorare le condizioni di vita ed economiche della popolazione. Tutti questi fatti sono ben noti ai nostri elettori, ma bisogna continuamente farli loro notare per accentuare la nostra individualità e le nostre peculiarità.

I comunisti hanno avuto spesso programmi concreti per risolvere i problemi della comunità a livello locale. Prima di tutto, insistiamo sulla necessità di risolvere i problemi sociali ed economici. In questa regione, discutiamo attivamente su una gamma di problemi: dal problema delle privatizzazioni, alla disoccupazione, al sistema fiscale per arrivare fino alla questione della bilancia commerciale. Abbiamo già proposto delle misure concrete. Per esempio, riguardo al sistema fiscale, siamo fortemente convinti che esso sia costruito attorno agli interessi della classe dominante. Riteniamo che questo sistema debba essere rimpiazzato dal sistema di tassazione progressivo. In secondo luogo, siamo convinti che dovrebbe esistere maggiore disciplina e maggior controllo nel sistema di raccolta tasse. Secondo le informazioni diffuse dal CAFAO, La Bosnia-Herzegovina perde miliardi di marchi (mezzo miliardo di euro) ogni anno a causa dell’evasione fiscale. Quelli che non pagano le tasse appartengono alla nuova classe dominante. Crediamo che nessun governo possa risolvere questo problema da solo, perché tutti i partiti che vi fanno parte hanno stretti legami con la classe dominante. Così auspichiamo la creazione di un vasto movimento sociale che dovrebbe includere molte parti della società dai nuovi sindacati indipendenti per arrivare alle organizzazioni studentesche a quelle dei pensionati e a quelle che tutelano la condizione femminile. Solo un movimento del genere, con una forte spinta dalla base, potrebbe forzare il governo a implementare le leggi.

Riguardo il tema della disoccupazione chiediamo un rafforzamento delle leggi che garantiscono le 8 ore di lavoro al giorno. Queste leggi non sono spesso rispettate, specialmente nelle piccole imprese gestite da privati in cui i sindacati non esistono. Pensiamo che l’insieme delle ore lavorative debba essere diviso fra la forza lavoro. Le ore lavorative devono  essere ridotte a vantaggio dell’occupazione. In questo modo il livello di sfruttamento diminuirà mentre i posti di lavoro aumenteranno. Inoltre chiediamo la creazione di banche d’investimento di proprietà dello Stato e sotto il controllo dei lavoratori che dovrebbero garantire capitale fresco a condizioni favorevoli per le imprese locali. Riteniamo pure che lo Stato dovrebbe vietare le condizioni sfavorevoli imposte dalle banche private alle imprese attraverso il sistema di debiti e crediti.

Noi comunisti, siamo anche l’unico Partito in grado di spiegare il collasso della nostra agricoltura e della nostra industria. Crediamo che il problema giaccia nell’orientamento della classe dominante e del capitale straniero che vorrebbe trasformare la Bosnia-Herzegovina in un mercato dei beni esteri che non possono essere venduti da nessun’altra parte. Nel Paese ormai si è stabilita la legge del capitale commerciale che non ha alcun interesse negli investimenti dell’industria e dell’agricoltura ma solamente nel settore delle speculazioni commerciali che garantiscono profitti grandi e veloci. Secondo la nostra opinione, lo Stato dovrebbe ridurre le importazioni imponendo tasse elevate da un lato e finanziamenti alle industrie locali dall’altro (che non dovranno essere privatizzate). In questo modo il mercato potrà essere aperto finalmente ai prodotti nazionali.

Il Partito Comunista dei Lavoratori di Bosnia e Herzegovina è stato l’unico partito ad aver condannato il fenomeno delle privatizzazioni. Altre forze politiche hanno parlato di privatizzazioni eque e rispettose della legge. Riteniamo che questo tipo di privatizzazioni siano impossibili a causa della forza della classe dominante che accumula il proprio capitale attraverso metodi che vanno al di là della legge. E’ impossibile aspettarsi una privatizzazione a norma di legge sotto la leadership di una classe dominante che utilizzò tutti i mezzi a propria disposizione per accumulare la propria ricchezza durante e dopo la guerra civile. In base a queste considerazioni, crediamo che le privatizzazioni vadano abolite. Se ciò è ancora impossibile a causa della debolezza del movimento dei lavoratori allora sarà necessario imporre una revisione delle privatizzazioni in quelle imprese in cui è presente una buona organizzazione sindacale.

Riguardo i problemi delle comunità locali (ci sono più di 160 municipalità in Bosnia e Herzegovina) pensiamo che essi non possano essere risolti prima di risolvere i problemi economici e sociali globali. Tutto questo è dovuto al piccolo grado di autonomia delle municipalità. Se ci fossero cambiamenti nel sistema fiscale e se fosse risolto il problema dell’evasione fiscale, ci sarebbero sicuramente maggiori mezzi finanziari nel budget locale. Con questi mezzi finanziari molti problemi economici e sociali sarebbero risolti. Questa è la ragione per cui insistiamo così tanto sulle questioni globali. Comunque, anche nella gestione dei budget locali vengono commessi grossi errori  Essi non sono creati e aboliti in accordo ai principi di giustizia sociale e efficienza economica. Affermiamo che una maggiore quota di denaro del budget debba essere data agli strati più poveri e investita in programmi sociali, per esempio, agli studenti provenienti da famiglie povere di lavoratori e contadini o per finanziare le cosiddette “cucine del popolo” dove la povera gente può soddisfare i propri bisogni alimentari. Più denaro dovrebbe essere dato alla cultura, alla sanità e all’educazione. In altro modo le municipalità non dovrebbero più finanziare i partiti politici.

Un’altra area è quella riguardo il funzionamento dell’amministrazione locale. Insistiamo che l’elezione di un deputato comunista possa essere di grande importanza per la pubblicità del lavoro svolto dalle autorità locali. Per ora i deputati di destra e quelli socialdemocratici non hanno fatto molto per informare il cittadino riguardo le misure che sono state prese dalle autorità locali, in questo modo le elezioni sono praticate su un terreno di mancanza di informazione riguardo gli sforzi reali e i risultati delle amministrazione locali. Per esempio, la nostra attitudine è che i sindaci delle municipalità e i capi dei deputati locali non debbano ricevere più dello stipendio di un lavoratore medio. I servizi civili locali devono essere composti da impiegati competenti che non siano assunti in base all’appartenenza politica. Inoltre ci dovrebbe essere un avvocato che possa garantire l’assistenza gratuita a quei lavoratori  i cui diritti siano stati violati dal processo della privatizzazione o dalle ristrutturazioni capitalistiche.

La nostra campagna elettorale è stata un successo. Abbiamo usato tutti i mezzi a nostra disposizione per promuovere il Partito. Fino a ora molta gente non sapeva neppure dell’esistenza del partito. Adesso l’intero paese conosce il Partito Comunista. La gente conosce i nostri obiettivi perché regolarmente informiamo i media attraverso le conferenze stampa. Prendiamo inoltre parte in tutti i dibattiti televisivi e i discorsi del nostro presidente vengono apprezzati grandemente e sono positivamente valutati. Siamo probabilmente l’unico partito con un programma chiaro, con proposte concrete a parte il fatto di essere l’unico partito con un programma rivolto ai lavoratori. La Commissione Centrale organizza incontri pubblici a Bijeljna, incontri che sono ben seguiti. Nonostante la mancanza di denaro abbia pesantemente influenzato la nostra campagna elettorale, si può dire che il Partito Comunista di Bosnia e Herzegovina sia stato il partito extra-parlamentare con la campagna elettorale più effettiva.

Nonostante tutti questi fatti positivi e i risultati raggiunti è molto difficile prevedere se il nostro Partito raggiungerà il 3% dei voti, che è il quorum per avere un deputato nell’assemblea locale di Bijeljna. Questo è il nostro primo obiettivo pubblico. Per ora moltissima gente non sapeva niente di noi. L’anti-comunismo è ancora grandemente diffuso e anche le persone che vorrebbero votare comunista spesso votano i socialisti o i social-democratici per “non disperdere i voti”. Il nostro obiettivo primario è stato quello di presentare il partito ed il suo programma, questo sarà il terreno solido per le nostre campagne e azioni future.

Settembre 2004

Traduzione di Mario Martinetti