Campagna elettorale del Partito Comunista dei Lavoratori di Bosnia e Herzegovina
Le elezioni locali in Bosnia e Herzegovina si terranno il 2
Ottobre. E’ la prima volta dal 1990 che un’organizzazione comunista vi prende
parte. Questo fatto è significativo per la situazione politica bosniaca. A dire
il vero la Lega dei Comunisti di Bosnia e Herzegovina si candidò alle elezioni
locali 4 anni fa. Ma questo Partito (che al momento non esiste più) ha avuto un
programma politico completamente socialdemocratico.
Il Partito Comunista dei Lavoratori di Bosnia e Herzegovina insiste sul fatto
che è la prima volta che un partito con programmi politici e socio-economici
totalmente differenti appare sulla scena. Avvisiamo gli elettori che tutti gli
altri partiti, dai social-democratici agli estremisti nazionalisti nascondono
lo stesso programma. Inoltre, è interessante notare come tutti questi partiti
che hanno partecipato all’attività di governo non siano riusciti a migliorare
le condizioni di vita ed economiche della popolazione. Tutti questi fatti sono
ben noti ai nostri elettori, ma bisogna continuamente farli loro notare per
accentuare la nostra individualità e le nostre peculiarità.
I comunisti hanno avuto spesso programmi concreti per risolvere i problemi
della comunità a livello locale. Prima di tutto, insistiamo sulla necessità di
risolvere i problemi sociali ed economici. In questa regione, discutiamo
attivamente su una gamma di problemi: dal problema delle privatizzazioni, alla
disoccupazione, al sistema fiscale per arrivare fino alla questione della
bilancia commerciale. Abbiamo già proposto delle misure concrete. Per esempio,
riguardo al sistema fiscale, siamo fortemente convinti che esso sia costruito
attorno agli interessi della classe dominante. Riteniamo che questo sistema
debba essere rimpiazzato dal sistema di tassazione progressivo. In secondo
luogo, siamo convinti che dovrebbe esistere maggiore disciplina e maggior
controllo nel sistema di raccolta tasse. Secondo le informazioni diffuse dal
CAFAO, La Bosnia-Herzegovina perde miliardi di marchi (mezzo miliardo di euro)
ogni anno a causa dell’evasione fiscale. Quelli che non pagano le tasse
appartengono alla nuova classe dominante. Crediamo che nessun governo possa
risolvere questo problema da solo, perché tutti i partiti che vi fanno parte
hanno stretti legami con la classe dominante. Così auspichiamo la creazione di
un vasto movimento sociale che dovrebbe includere molte parti della società dai
nuovi sindacati indipendenti per arrivare alle organizzazioni studentesche a
quelle dei pensionati e a quelle che tutelano la condizione femminile. Solo un
movimento del genere, con una forte spinta dalla base, potrebbe forzare il
governo a implementare le leggi.
Riguardo il tema della disoccupazione chiediamo un rafforzamento delle leggi
che garantiscono le 8 ore di lavoro al giorno. Queste leggi non sono spesso
rispettate, specialmente nelle piccole imprese gestite da privati in cui i
sindacati non esistono. Pensiamo che l’insieme delle ore lavorative debba essere
diviso fra la forza lavoro. Le ore lavorative devono essere ridotte a vantaggio dell’occupazione. In questo modo il
livello di sfruttamento diminuirà mentre i posti di lavoro aumenteranno.
Inoltre chiediamo la creazione di banche d’investimento di proprietà dello
Stato e sotto il controllo dei lavoratori che dovrebbero garantire capitale
fresco a condizioni favorevoli per le imprese locali. Riteniamo pure che lo
Stato dovrebbe vietare le condizioni sfavorevoli imposte dalle banche private
alle imprese attraverso il sistema di debiti e crediti.
Noi comunisti, siamo anche l’unico Partito in grado di spiegare il collasso
della nostra agricoltura e della nostra industria. Crediamo che il problema
giaccia nell’orientamento della classe dominante e del capitale straniero che
vorrebbe trasformare la Bosnia-Herzegovina in un mercato dei beni esteri che
non possono essere venduti da nessun’altra parte. Nel Paese ormai si è
stabilita la legge del capitale commerciale che non ha alcun interesse negli
investimenti dell’industria e dell’agricoltura ma solamente nel settore delle
speculazioni commerciali che garantiscono profitti grandi e veloci. Secondo la
nostra opinione, lo Stato dovrebbe ridurre le importazioni imponendo tasse
elevate da un lato e finanziamenti alle industrie locali dall’altro (che non
dovranno essere privatizzate). In questo modo il mercato potrà essere aperto
finalmente ai prodotti nazionali.
Il Partito Comunista dei Lavoratori di Bosnia e Herzegovina è stato l’unico
partito ad aver condannato il fenomeno delle privatizzazioni. Altre forze
politiche hanno parlato di privatizzazioni eque e rispettose della legge.
Riteniamo che questo tipo di privatizzazioni siano impossibili a causa della
forza della classe dominante che accumula il proprio capitale attraverso metodi
che vanno al di là della legge. E’ impossibile aspettarsi una privatizzazione a
norma di legge sotto la leadership di una classe dominante che utilizzò tutti i
mezzi a propria disposizione per accumulare la propria ricchezza durante e dopo
la guerra civile. In base a queste considerazioni, crediamo che le
privatizzazioni vadano abolite. Se ciò è ancora impossibile a causa della
debolezza del movimento dei lavoratori allora sarà necessario imporre una
revisione delle privatizzazioni in quelle imprese in cui è presente una buona
organizzazione sindacale.
Riguardo i problemi delle comunità locali (ci sono più di 160 municipalità in
Bosnia e Herzegovina) pensiamo che essi non possano essere risolti prima di
risolvere i problemi economici e sociali globali. Tutto questo è dovuto al
piccolo grado di autonomia delle municipalità. Se ci fossero cambiamenti nel
sistema fiscale e se fosse risolto il problema dell’evasione fiscale, ci
sarebbero sicuramente maggiori mezzi finanziari nel budget locale. Con questi
mezzi finanziari molti problemi economici e sociali sarebbero risolti. Questa è
la ragione per cui insistiamo così tanto sulle questioni globali. Comunque,
anche nella gestione dei budget locali vengono commessi grossi errori Essi non sono creati e aboliti in accordo ai
principi di giustizia sociale e efficienza economica. Affermiamo che una
maggiore quota di denaro del budget debba essere data agli strati più poveri e
investita in programmi sociali, per esempio, agli studenti provenienti da famiglie
povere di lavoratori e contadini o per finanziare le cosiddette “cucine del
popolo” dove la povera gente può soddisfare i propri bisogni alimentari. Più
denaro dovrebbe essere dato alla cultura, alla sanità e all’educazione. In
altro modo le municipalità non dovrebbero più finanziare i partiti politici.
Un’altra area è quella riguardo il funzionamento dell’amministrazione locale.
Insistiamo che l’elezione di un deputato comunista possa essere di grande
importanza per la pubblicità del lavoro svolto dalle autorità locali. Per ora i
deputati di destra e quelli socialdemocratici non hanno fatto molto per
informare il cittadino riguardo le misure che sono state prese dalle autorità
locali, in questo modo le elezioni sono praticate su un terreno di mancanza di
informazione riguardo gli sforzi reali e i risultati delle amministrazione
locali. Per esempio, la nostra attitudine è che i sindaci delle municipalità e
i capi dei deputati locali non debbano ricevere più dello stipendio di un
lavoratore medio. I servizi civili locali devono essere composti da impiegati
competenti che non siano assunti in base all’appartenenza politica. Inoltre ci
dovrebbe essere un avvocato che possa garantire l’assistenza gratuita a quei
lavoratori i cui diritti siano stati
violati dal processo della privatizzazione o dalle ristrutturazioni
capitalistiche.
La nostra campagna elettorale è stata un successo. Abbiamo usato tutti i mezzi
a nostra disposizione per promuovere il Partito. Fino a ora molta gente non
sapeva neppure dell’esistenza del partito. Adesso l’intero paese conosce il
Partito Comunista. La gente conosce i nostri obiettivi perché regolarmente
informiamo i media attraverso le conferenze stampa. Prendiamo inoltre parte in
tutti i dibattiti televisivi e i discorsi del nostro presidente vengono
apprezzati grandemente e sono positivamente valutati. Siamo probabilmente
l’unico partito con un programma chiaro, con proposte concrete a parte il fatto
di essere l’unico partito con un programma rivolto ai lavoratori. La Commissione
Centrale organizza incontri pubblici a Bijeljna, incontri che sono ben seguiti.
Nonostante la mancanza di denaro abbia pesantemente influenzato la nostra
campagna elettorale, si può dire che il Partito Comunista di Bosnia e
Herzegovina sia stato il partito extra-parlamentare con la campagna elettorale
più effettiva.
Nonostante tutti questi fatti positivi e i risultati raggiunti è molto
difficile prevedere se il nostro Partito raggiungerà il 3% dei voti, che è il
quorum per avere un deputato nell’assemblea locale di Bijeljna. Questo è il
nostro primo obiettivo pubblico. Per ora moltissima gente non sapeva niente di
noi. L’anti-comunismo è ancora grandemente diffuso e anche le persone che
vorrebbero votare comunista spesso votano i socialisti o i social-democratici
per “non disperdere i voti”. Il nostro obiettivo primario è stato quello di
presentare il partito ed il suo programma, questo sarà il terreno solido per le
nostre campagne e azioni future.
Settembre 2004
Traduzione di Mario Martinetti