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Fonte: Osservatorio sui Balcani
Sarafovo, la nuova Aviano?
di Tanya Mangalakova
12.12.2003 - Sofia
Un tour in alcuni dei Paesi dell’ex Patto di Varsavia. Prima la Polonia, poi
Bucarest ed infine la Bulgaria. Lo ha compiuto nei giorni scorsi una
delegazione del Dipartimento di Stato USA guidata dal vicesegretario alla
Difesa Doulgas Feith. Obiettivo: un giro di consultazioni sull’eventuale
dislocamento in questi Paesi di alcune basi militari statunitensi attualmente
in Europa occidentale.
I politici bulgari si sono prodigati, in primis il Ministro degli Esteri
Solomon Passy ed il Presidente Paravanov, nell’assicurare che vi è piena
disponibilità rispetto alla concessione di basi militari agli USA. “Il consenso
politico su questa opzione è emerso chiaramente già all’indomani dell’11
settembre quando governo e Parlamento dichiararono che la Bulgaria intende
operare come membro di fatto della NATO”, ha ricordato Solomon Passy.
Ma Feith non si è limitato a constatare la disponibilità bulgara ma ha anche
posto alcune condizioni chiare all’arrivo dei militari USA. La posizione della
Bulgaria rispetto alla Corte Penale Internazionale influenzerà le scelte USA
sul dispiegamento o meno di basi militari in Bulgaria, ha affermato. La
Bulgaria infatti, nonostante le notevoli pressioni subite, ha rifiutato di
sottoscrivere l’accordo bilaterale che di fatto escluderebbe dalla giurisdizione
della CPI i soldati e cittadini USA che si fossero resi colpevoli di crimini
contro l'umnaità su suolo bulgaro. La scelta è stata presa dal governo bulgaro
anche in chiave di integrazione europea. In più occasioni infatti l’Unione ha
palesato non solo di non gradire ma anche di considerare un ostacolo
all’allargamento la firma di accordi bilaterali con gli USA di immunità dalla
Corte Penale Internazionale.
Molti quotidiani bulgari sottolineano come il processo di dislocamento della
basi USA dall’Europa occidentale a quella orientale sembra oramai avviato.
Secondo gli esperti militari bulgari la Bulgaria sarebbe tra i Paesi preferiti
dagli USA. Al suo fianco la Polonia e la Romania.
Quella degli scorsi giorni è stata la visita USA di più alto livello sulla
questione della dislocazione della basi USA in Europa. Feith ha infatti
ricevuto il proprio mandato direttamente dal Presiedente USA Bush. Il Ministro
alla difesa Svinarov ha invitato il Parlamento ad adottare una dichiarazione,
prima di Natale, che ribadisca la disponibilità ad ospitare le strutture
miliatri USA. “Che possono essere di vario tipo” ha reso noto il Ministro
“temporanee, permanenti o ad esempio destinate esclusivamente all’addestramento
ed alle esercitazioni”.
La Bulgaria ha già in passato messo a disposizione proprie basi militari per
operazioni dell’esercito USA. La base aerea di Sarafovo, sul Mar Nero, nei
pressi di Bourgas, è stata utilizzata sia in occasione degli attacchi
all’Afghanistan che all’Iraq. Sono 239 le basi militari USA in Europa e 116.000
i militari dispiegati nel vecchio continente. Di questi Washington intenderebbe
dislocarne in Europa orientale circa 42.000.
Ma cosa pensano i cittadini delle località della Bulgaria probabili sedi delle
basi militari USA? Secondo un sondaggio condotto dal Ministero della Difesa il
43,2% degli intervistati vede con favore l’arrivo degli americani mentre il
40,7% si sarebbe dichiarato contrario. Proteste anche della rete bulgara
anti-globalizzazione che ha organizzato a Sofia una manifestazione contro la
creazione di basi NATO ed ha richiesto all’Assemblea Nazionale che ogni
decisione rilevante in merito alla questione debba essere presa attraverso un
referendum popolare.