www.resistenze.org - popoli resistenti - cile - 08-03-05

da Prensa Latina
http://www.prensa-latina.cu/print.asp?ID={30BCD2E1-FACA-48A5-A9EB-50091CE3615B}&language=ES&user=guest


E’ morto oggi un emblematico dirigente comunista cileno


Santiago del Cile, 6 marzo (PL)

La presidentessa del Partito Comunista (PC, del Cile) Gladys Marín Millie, è morta oggi nella capitale a 64 anni d’età, in seguito ad un cancro cerebrale.
Lo hanno reso noto i dirigenti del partito, che hanno decretato il lutto nazionale per il decesso di Gladys Marín

Il significativo dirigente cileno era stato operato in Svezia di un tumore maligno nell’ottobre del 2003, cui era seguito un lungo processo di trattamento e recupero a Cuba, dove aveva lottato per la vita con vigore. Nell’ottobre dello scorso anno, era stata sottoposta ad un nuovo intervento chirurgico, questa volta a Cuba, per eliminare del tessuto necrotizzato nell’area dove era stato operata. In quell'occasione era stato scoperto un nuovo e più esteso tumore.

Benché l’operazione riuscisse, il suo stato di salute aveva cominciato a deteriorarsi. Persa parzialmente la facoltà di parola e dei movimenti, nel dicembre scorso era ritornata in Cile per passare il Natale con familiare ed amici.

La dirigente comunista, una delle più valorose lottatrici contro la dittatura del generale Augusto Pinochet e candidata presidenziale del PC nelle elezioni del 1999, nacque il 16 Luglio 1941 nella località di Curepto, vicino a Curicó, nella VII Regione.

Figlia di padre contadino (Heraclio Marín) e di madre maestra (Adriana Millie), a 11 anni, era già un’attivista nei movimenti giovanili cristiani, e si sposta da sola a Santiago dove si stabilisce in una pensione di via Recoleta. Studia prima nel Liceo 5, dopo comincia la sua formazione come insegnante nella Scuola Normale No. 2 di Santiago, dove entrerà nella Gioventù Comunista.

Nel 1960 viene scelta come membro del Comitato Centrale del raggruppamento giovanile, lavora nella Commissione Femminile legandosi all’organizzazione di maestri del Sesto Comune.

In quell’epoca la JJ.CC cercava di trasformarsi in un movimento di massa che stesse al pari con le inquietudini dei giovani. Il PC era uscito da 10 anni di illegalità prodotta dalla cosiddetta “Legge di Difesa della Democrazia”, imposta da Gabriel González Videla.

Nel 1963, Gladys Marín è dirigente del Comando Giovanile di Salvador Allende, spingendo varie iniziative, come la costruzione di parchi infantili in molte città del paese ed  impianti sportivi, e partecipando attivamente in campagne di solidarietà con Cuba e Vietnam.

Dopo una Conferenza Nazionale è scelta Segretaria Generale della JJ.CC e due anni dopo diventa Deputata per il secondo distretto di Santiago. Viene poi rieletta con un’alta votazione.

Col trionfo di Salvador Allende e l’Unità Popolare il 4 settembre del 1970, l’organizzazione giovanile che dirige moltiplica le sue attività. Partecipa attivamente alla marcia di Arica e Magellano contro il fascismo e la guerra civile.

Nel settembre del 1973, dopo il golpe, Gladys Marín passa alla clandestinità. Nel dicembre dello stesso anno, per decisione del Partito, e contro la sua volontà, si rifugia nell’ambasciata d’Olanda a Santiago.

In esilio assume i compiti della solidarietà con la causa cilena. Percorre vari paesi denunciando i crimini che si commettevano in Cile.

Nel 1976, è arrestato suo marito Jorge Muñoz, padre dei suoi due figli, membro della Commissione Politica del Partito, finendo nella lista degli scomparso politici.
Agli inizi del 1978, ritorna clandestinamente in Cile e guida il lavoro di direzione del PC all’interno. Nel 1984 assume la Sotto Segreteria Generale.
Dopo il XX Congresso, nel 1994, Gladys Marín è scelta come Segretaria Generale (Presidentessa) di questo Partito e nel giugno del 1998, candidata alla Presidenza della Repubblica.

lac/apr

traduzione dallo spagnolo di FR