da Rebelion.org – 16/01/2006
http://www.rebelion.org/noticia.php?id=25573
Bachelet
ottiene la Presidenza della Repubblica grazie all'appoggio comunista
di Mario Amorós
La socialista Michelle Bachelet il prossimo 11 marzo sarà la prima
presidentessa della Repubblica del Cile, e guiderà il paese fino al 2010,
quando cadrà il bicentenario dall’inizio del percorso d’indipendenza cileno
dalla Spagna. La sua vittoria, ottenuta col 53,5 % dei voti contro il 46,5 %
del miliardario conservatore Sebastián Piñera, dimostra la solidità
dell’Accordo, l’alleanza che governa il paese dall’11 marzo del 1990, guidata
da socialisti e democristiani.
La maggior parte dei cileni associa ancora la destra con la brutale dittatura
di Pinochet, col risultato che la destra non riesce ad ottenere una vittoria
alle urne da quando Jorge Alessandri ha vinto nelle elezioni presidenziali del
1958, ormai quasi mezzo secolo fa. In questo senso, la chiave della vittoria di
Bachelet che aveva ottenuto solo il 46 % dei voti al primo turno, si fonda
sull’appoggio fornito dal Partito Comunista, da indipendenti di sinistra ed
altre forze minoritarie, che nonostante le critiche verso la complicità
dell’Accordo col modello neoliberale, e l’autentica possibilità di costruire
un’alternativa sociale e politica alla destra e alla coalizione governativa,
ritengono che le riforme democratiche di cui necessita il Cile per chiudere una
Transizione che dura da tre lustri sarebbe impossibile con un governo
conservatore.
L’arrivo di questo medico socialista a La Moneda solo due anni fa era
impensabile, quando dal suo incarico di ministro della Difesa - la prima donna
ad assumere tale responsabilità in Cile - sembrava in svantaggio di fronte al
suo compagno José Miguel Insulza, attuale segretario generale dell’Organizzazione
degli Stati Americani (OEA), e di fronte all’allora cancelliere Soledad Alvear
(democristiana). Ma il suo carattere aperto, e la sua enfasi nel truccare i
grandi difetti della gestione dell’Accordo, l’ingiustizia sociale che separa
con grande divario i cileni più ricchi dai più poveri, l’hanno trasformata in
candidata unica e lanciata alla competizione elettorale, riuscendo a
trasformarsi nel successore di Ricardo Lagos.
La grande sfida di Bachelet, figlia di un generale democratico morto nel 1974
per le torture degli sgherri di Pinochet, detenuta insieme a sua madre nel 1975
e torturata nel terribile centro di Villa Grimaldi, senza dubbio imprime una
svolta alle politiche dell’Accordo, con l’instaurazione di un sistema
elettorale proporzionale, la modifica delle leggi lavorative imposte dalla
dittatura militare e ancora vigenti (diritto alla negoziazione collettiva e
diritto reale di sciopero), l’elevazione delle pensioni minime ed
assistenziali, la protezione effettiva dell’ecosistema, una politica estera più
vicina ai governi di sinistra della regione e l’impegno concreto contro
l’impunità degli assassini e torturatori della dittatura militare.
Traduzione dallo spagnolo del Ccdp