www.resistenze.org - popoli resistenti - cile - 22-03-11 - n. 356

da Aporrea.org - www.aporrea.org/tiburon/n177322.html
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Cile: grande manifestazione di rifiuto alla visita di Obama
 
21/03/2011
 
Diversi gruppi studenteschi, compresa la Federazione degli studenti dell’università del Cile, si sono uniti in massa alla manifestazione di protesta contro la presenza del presidente nordamericano prevista nelle prossime ore e convocata dai comunisti cileni e dall’Associazione dei professori e maestri.
 
“Yankee, go home”; “Obama, fuori della Libia e dall’America Latina”; “No al patto nucleare” e “L’imperialismo è sempre morte, cambiano gli assassini” sono stati alcuni slogan ripetuti a gran voce dai manifestanti.
 
Intervenendo al meeting denominato “Per la pace e contro la guerra” tenutosi principalmente nella centrale Piazza d’Armi di Santiago, il deputato e presidente del Partito Comunista del Cile (PCCH), Guillermo Teiller, ha sottolineato l’ampia partecipazione dei giovani alla giornata di protesta, focalizzata sulla denuncia della politica interventista di Washington. Indigna che Obama, nel contesto della sua visita all’America Latina, abbia ordinato il bombardamento della Libia, ha dichiarato il leader dei comunisti cileni qualificando l’atto come crimine di lesa umanità.
 
Successivamente ha denunciato che il vero obiettivo dell’intervento militare degli Stati Uniti e dei loro alleati europei in Libia, è l’appropriazione del petrolio del nord Africa.
 
Basta con la macelleria e il massacro di civili e innocenti, ha tuonato il deputato cileno, che ha criticato anche l’ipocrisia del governo yankee che sostiene Israele ed è suo complice nelle aggressioni contro il popolo palestinese.
 
Il presidente del PCCH ha elencato le ragioni per le quali il popolo cileno rifiuta la visita del capo della Casa Bianca. Tra esse ha menzionato il mantenimento del blocco contro Cuba e l’ingiusta prigionia dei cinque antiterroristi cubani ancora rinchiusi nelle carceri nordamericane.
 
Teillier ha inoltre informato di aver declinato l’invito ad assistere alle cerimonie previste per la visita di Obama, compreso l’atto in cui il capo di Stato nordamericano pronuncerà un discorso all’America latina.
 
Secondo il dirigente comunista cileno, la prima cosa che dovrebbe fare Obama in questo paese è chiedere perdono ai cileni per il colpo di Stato contro il governo di Salvador Allende.
 
Gli Stati Uniti furono i responsabili del terrorismo di Stato e dello sterminio perpetrato in Cile, ha ugualmente denunciato Lorena Pizarro, presidentessa del Raggruppamento dei familiari dei detenuti desaparecidos, la quale ha inoltre sollecitato Obama a declassificare gli archivi della CIA che “continuano a mantenere impuni i genocidi”.
 
Alla manifestazione è intervenuto inoltre il presidente del Collegio dei professori, Jaime Gajardo, che ha considerato nello stesso modo l’aggressione contro la Libia e polemizzato con il patto nucleare firmato tra Cile e Stati Uniti, deciso e sancito senza prendere in considerazione l’opinione del popolo cileno.
 
 

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