www.resistenze.org - popoli resistenti - cile - 17-09-12 - n. 421

da alainet.org/active/57858
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
39 anni di neoliberismo selvaggio
 
Ernesto Carmona, giornalista e scrittore cileno
 
11/09/2012
 
Il 39 ° anniversario del colpo di stato militare contro Salvador Allende, trova il Cile in un deciso risveglio sociale e politico, dopo quattro decenni di torpore profondo inoculato dalla dittatura militare. La feroce repressione, quasi 4000 morti e dispersi, decine di migliaia di persone imprigionate/torturate e centinaia di migliaia di espatriati, ha permesso al dittatore Pinochet di affermare la nuova versione neoliberale del capitalismo -ora convertita in un catechismo globale dominante- mentre le classi popolari erano impossibilitate a difendere i loro diritti e la paura paralizzava gran parte della popolazione.
 
La cosiddetta "riforma economica" o "economia sociale di mercato" progettata per l'intero pianeta con il consenso di Washington, della Commissione Trilaterale, del Forum economico annuale di Davos, della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale, del gruppo Bilderberg ed infine di tutta la potenza economica e finanziaria mondiale capeggiata dall'impero statunitense, il suo fanalino di coda europeo e le corporazioni transnazionali, è stata applicata per la prima volta al mondo, con la forza, in questo paese, quando era in ginocchio. Più tardi queste riforme si diffusero in tutto il mondo in quello che viene comunemente chiamato "neoliberismo", la dottrina economica neoconservatrice del capitalismo mondiale contemporaneo, altrimenti in crisi.
 
Le potenze mondiali hanno trasformato il Cile in una enorme macchina produttrice di profitti rubati allo sfruttamento delle risorse naturali attraverso una manodopera a buon mercato oggi super-sfruttata , senza sindacati, né organizzazioni politiche che difendano gli interessi nazionali e popolari, ma con tutte le agevolazioni concesse dalla dittatura militare che non è riuscita ad attirare grandi capitali stranieri ed è diventata sempre più impresentabile per i tanti crimini contro l'umanità. Pinochet è diventato un'icona mondiale tanto spregevole quanto Hitler.
 
Una volta fatto il lavoro sporco, coloro che insediarono il potere, forgiarono un nuovo piano per farlo uscire "con le buone", anche se tirando calci sotto il tavolo di negoziazione. Anche in questo caso, gli Stati Uniti, l'Europa e le multinazionali finanziarono, questa volta, l' "opposizione democratica", sovvenzionarono giornali e riviste -che dopo abbandonarono-, sostennero il plebiscito del 1988 e il paese cominciò a trasformarsi "per quanto possibile" dopo le elezioni del 1989 che furono vinte da Patricio Aylwin, uno dei più acerrimi nemici di Allende ed influente fattore destabilizzatore del ​​suo governo come capo del Partito Democratico Cristiano (PDC) e controllore della maggioranza in un Potere Legislativo che dichiarò illegale il suo governo legittimo.
 
La Coalizione dei Partiti per la Democrazia, guidata dal PDC e composta dal Partito Socialista (PS), lo stesso di Allende ma "rinnovato", come i sui simili europei, il Partito Radicale Social Democratico, PRSD e l'opportunista Partito Per la Democrazia (PPD), creato da Ricardo Lagos senza un'ideologia esplicita, si affannò ad identificare la "libertà economica" - leggi neoliberismo- con la "libertà politica" e con i suoi mandanti statunitensi- europei ottenedo l'abbondante flusso di investimenti esteri, mantenendo intatta la struttura giuridica che garantisce tutti i tipi di aziende al grande capitale transnazionale, gli stessi che furono imposti dalla forza della dittatura.
 
In 20 anni di "transizione alla democrazia" non hanno fatto assolutamente niente di serio per abrogare la Costituzione del 1980, il sistema binominale che garantisce l'alternanza nel potere alle due destre (la Coalizione e il colpo di stato tradizionale) stile statunitense, liberalizzando ulteriormente l'afflusso di capitali stranieri, non toccando il rame nazionalizzato da Allende e privatizzato da Pinochet, mantenendo intatti i salari bassi, non ristabilendo la contrattazione collettiva dei lavoratori, ecc. A ciò sono seguiti mille modi di impoverimento del popolo attraverso iniziative disastrose come la grande azienda La Polar ed il sistema dei trasporto urbano della capitale Transantiago, che ha spazzato via i piccoli imprenditori lasciando il commercio nelle mani di società locali e straniere e creando ulteriori sofferenze a coloro che devono correre tutti i giorni al lavoro.
 
Quello che sta accadendo oggi è un risveglio sociale della cittadinanza, guidata dagli studenti, di carattere nazionale, ispirata da un profondo disprezzo per i politici, per i partiti, il Congresso, i militari, la Chiesa, i grandi media e la maggior parte delle strutture di potere, come mostrato dalle inchieste. Le elezioni comunali del 28 ottobre riveleranno quali sono gli effetti della disperata misura per salvare il sistema dei leader politici assoggettando 5 milioni di giovani elettori al gioco politico, con la "registrazione automatica" a 18 anni e il "voto volontario", senza sanzione economica per chi non va alle urne.
 
Questa elezione di sindaci e assessori, non disciplinata dal sistema binominale, getterà luce su ciò che potrebbe accadere nelle presidenziali del 2013. Nel frattempo i movimenti sociali avanzano cercando la propria strada indipendente dal sistema dei partiti politici. La crisi della leadership cilena evoca la situazione del Venezuela pre-Chavez, che uscì bruscamente dal torpore di oltre 30 anni, svegliandosi con il cosiddetto "Caracazo" del 27 e 28 febbraio 1989, quando un popolo senza organizzazione e leadership scese in piazza per implorare i propri diritti.
 

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