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Il documento finale della Quarta Sessione Plenaria del 16° Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese


Quella che segue è la traduzione integrale del comunicato diffuso al termine dei lavori della quarta sessione plenaria del CC del PCC, utile per comprendere gli argomenti discussi e le decisioni assunte. Il CC ha approvato diversi documenti, a partire dalle decisioni volte a migliorare la capacità di governo del partito, che andranno studiati a fondo e diffusi, anche in versioni ridotte.

Con la quarta sessione plenaria del 16° CC si completa la prima transizione pacifica al vertice del partito e dello stato cinesi, elemento questo di importanza assolutamente non trascurabile, iniziata nel novembre 2002 con il 16° Congresso del PCC ed il passaggio di consegne tra Jiang Zemin ed  Hu Jintao alla segreteria del partito e proseguita nel marzo 2003 con il Congresso Nazionale del Popolo ed il passaggio di consegne tra i due alla Presidenza della Repubblica. Oggi, Hu ha ereditato le funzioni di Jiang ai vertici dell’esercito, completando in questo modo la transizione tra la terza e la quarta generazione di dirigenti comunisti. Quello che non era riuscito, in contesti comunque assai diversi da quello attuale, a Mao e Deng, è riuscito a Jiang, che ha avuto senza dubbio il merito di proseguire il corso riformatore per la costruzione del “socialismo con caratteristiche cinesi” intrapreso da Deng e stabilizzare il partito e la Cina popolare dopo gli accadimenti della fine degli anni ’80 e l’offensiva delle forze capitalistico-imperialiste.

La transizione pacifica, che può anche non significare omogeneità di vedute all’interno del gruppo dirigente centrale cinese, costituisce nell’attuale contesto internazionale (guerra preventiva di Bush e penetrazione statunitense e Nato in Asia) ed interno (contraddizioni aperte da uno sviluppo economico impetuoso, relazioni problematiche con gli Usa e possibile precipitazione delle relazioni con Taiwan) un significativo passo in avanti. Diverse fonti giornalistiche, soprattutto statunitensi (Strategic Forecast, luglio 2004, Washington Post e New York Times) ed asiatiche (l’anticomunista Asia Times Online e, pur con maggiore prudenza ed equilibrio, il giapponese Sankei Shimbun), hanno evidenziato tensioni crescenti tra Jiang, non disponibile a lasciare la Presidenza della Commissione Militare, ed Hu, con possibili e pesanti ripercussioni tanto sulla tenuta del partito quanto, di conseguenza, sulle prospettive future della Cina.

In realtà, una discussione tutta aperta all’interno del gruppo dirigente cinese sulle prospettive future (quale atteggiamento tenere rispetto all’impetuosa crescita economica e le contraddizioni politiche e sociali aperte; come coniugare la crescita del settore privato e l’ingresso in massa di capitali stranieri con la prospettiva del socialismo; quale atteggiamento nei confronti dei piani di egemonia mondiale degli Usa e quale spazio assegnare al principio della “crescita pacifica” in una prospettiva multipolare; quale peso assegnare alla modernizzazione delle forze armate nel prossimo futuro) non ha impedito una transizione pacifica dei poteri che senza alcun dubbio ha rafforzato la Cina popolare ed il PCC.

Marcello Graziosi



Comunicato della Quarta Sessione Plenaria del 16° Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese


(Agenzia di stampa Xinhua, 19 settembre 2004)

Si è tenuta a Pechino dal 16 al 19 settembre 2004 la quarta sessione plenaria del 16° Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese.

Hanno preso parte ai lavori 194 componenti effettivi del Comitato Centrale e 152 supplenti, mentre i componenti della Commissione Centrale di Controllo e Disciplina ed altri compagni responsabili coinvolti hanno partecipato come delegati senza diritto di voto.

La Sessione è stata presieduta dall’Ufficio Politico del Comitato Centrale ed Hu Jintao, Segretario Generale del Comitato Centrale, ha tenuto un importante discorso.

La sessione plenaria ha ascoltato e discusso il rapporto di lavoro sviluppato da Hu a nome dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale, considerando ed adottando la “Decisione del CC del PCC riguardante il rafforzamento della capacità di governo del partito”. Zeng Qinghong ha fornito una spiegazione della “Decisione (bozza di discussione)”, mentre l’assemblea ha valutato all’unanimità positivamente il lavoro dell’Ufficio Politico del CC prodotto dalla Terza Sessione Plenaria del 16° CC del PCC. Questo a partire dalla considerazione che l’Ufficio Politico ha unito e guidato l’intero partito ed il popolo plurinazionale[1] nell’adesione alla Teoria di Deng Xiaoping ed all’importante elaborazione delle “Tre Rappresentanze”[2], applicando ampiamente lo spirito del 16° Congresso Nazionale del PCC e la Terza Sessione Plenaria del 16° CC attraverso una scrupolosa adesione ad un concetto di sviluppo scientifico incentrato sul popolo che richiede capacità di comprensione, coordinamento e sostenibilità, un rafforzamento e miglioramento dei meccanismi di macroregolazione e controllo statali sull’economia, una disponibilità a procedere nel processo riformatore in diverse direzioni, un’attenzione particolare alla soluzione dei cospicui conflitti e contraddizioni aperti dal funzionamento dell’economia. E’ stato mantenuto il momento positivo dello sviluppo economico e sociale; sono stati fatti nuovi progressi nella costruzione della democrazia e di un sistema legale; è stata creata una nuova prospettiva nel processo di riforma, apertura e modernizzazione socialista.

La sessione plenaria ha prodotto un’ampia analisi della situazione e dei compiti attuali, concentrandosi sullo studio di alcuni problemi riguardanti il rafforzamento della capacità di governo del partito, richiesta dai tempi e dal popolo, secondo il parere unanime espresso dalla sessione. Nel nuovo secolo e nella nuova fase, data dalle condizioni interne ed internazionali che presentano opportunità e cambiamenti, se vogliamo che il nostro partito guidi il popolo plurinazionale nella costruzione di una società benestante a tutti i livelli e porti a termine i tre compiti storici del proseguimento della modernizzazione, della riunificazione della madrepatria e della salvaguardia della pace mondiale e della promozione di uno sviluppo comune, esso deve rafforzare vigorosamente la propria capacità di governo.
Questa è la maggiore sfida strategica di fronte a noi, destinata a segnare l’ascesa od il crollo, il successo od il fallimento della causa socialista cinese, il futuro ed il destino della nazione cinese, la sopravvivenza o l’abdicazione del partito, la pace e la stabilità del paese. Solamente attraverso una continua ricerca di buone soluzioni su questo terreno possiamo essere sicuri che il nostro partito rimarrà sempre il nucleo forte alla guida del processo storico di costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi.
(L’evidenziatura è mia, M. Gr.)

La sessione plenaria ha rivisitato il percorso di governo del partito ed unanimemente concordato sul fatto che da quando è giunto al potere 55 anni orsono, esso ha unito e guidato il popolo plurinazionale nel superamento di ostacoli e cambiamenti di ogni sorta e costruito da una vecchia Cina disintegrata, povera ed arretrata, una nuova Cina vigorosamente in via di sviluppo, dove il tenore di vita del popolo ha raggiunto nel suo insieme un livello di moderata prosperità. I risultati conseguiti hanno catalizzato l’attenzione mondiale. Attraverso una scrupolosa indagine e pratica, il PCC ha costruito con successo un’esperienza di governo, traendo i seguenti insegnamenti: la necessità di assicurarsi che il partito sia adeguato ai tempi sul piano ideologico ed orienti la sua nuova pratica attraverso un’evoluzione del marxismo; la necessità di promuovere a tutti i livelli il processo di auto-perfezionamento del socialismo, onde accrescerne la vitalità ed il dinamismo; la necessità di produrre un buon lavoro sul piano dello sviluppo, che costituisce la maggiore priorità davanti al partito nel processo di governo e rivitalizzazione del paese, e l’assunzione dello sviluppo come chiave per la soluzione di tutti i problemi della Cina; la necessità di costruire un partito che serva gli interessi del pubblico e governi per il popolo, mantenendo sempre forti legami con le masse; la necessità di perseguire con coerenza modi di governo che siano scientifici, democratici e basati sulla legge, perfezionando costantemente le modalità di direzione e di governo del partito; la necessità di potenziare il processo di costruzione del partito nello spirito della riforma, accrescendone costantemente la creatività, le potenzialità e le capacità. Questi fondamentali principi sperimentali costituiscono anche importanti elementi guida per rafforzare la capacità di governo del partito e devono essere sostenuti e continuamente arricchiti e perfezionati nella pratica ancora per lungo tempo.

La sessione plenaria ha posto in evidenza il fatto che per rafforzare la sua capacità di governo, il partito deve rimanere fedele al Marxismo-Leninismo, al Pensiero di Mao Zedong, alla Teoria di Deng Xiaoping ed all’importante elaborazione delle “Tre Rappresentanze”; migliorare decisamente la linea, il programma e l’esperienza di base; sforzarsi di incarnare le caratteristiche del tempo, comprendere gli esempi ed essere creativo, facendo particolare attenzione a mantenere uno stretto legame con le masse, provvedendo alla formazione di quadri dirigenti qualitativamente adeguati, incentrandosi sulla riforma ed il perfezionamento del proprio sistema di direzione e degli stili di lavoro, puntando sul rafforzamento delle organizzazioni di base e l’aumento delle adesioni. Con i seguenti obiettivi generali: attraverso gli sforzi concertati dell’intero partito, consentire a quest’ultimo di divenire un partito di governo in grado di servire gli interessi del pubblico e governare per il popolo, in grado di governare in maniera scientifica, democratica e secondo la legge, in grado di ricercare la verità, pragmatico, in grado di precorrere i tempi ed innovatore, diligente ed efficiente nel governo, trasparente ed onesto; in grado, insomma, di divenire un partito di governo marxista che sappia soddisfare sempre le “Tre Rappresentanze”, mantenere sempre la sua natura di avanguardia e resistere ad ogni tempesta e sollecitazione, in modo tale da guidare il popolo plurinazionale verso la prosperità del paese, la rinascita della nazione, l’armonia sociale, la felicità.

La sessione plenaria ha fissato i maggiori compiti e piani per rafforzare la capacità di governo del partito oggi ed in futuro. E’ assolutamente necessario assumere lo sviluppo come la priorità maggiore del partito nella sua azione di governo e rivitalizzazione del paese, accrescere l’abilità del PCC nella direzione dell’economia di mercato socialista, concentrandosi senza tentennamenti sulla costruzione economica come compito centrale, rimanendo aderente al concetto di sviluppo scientifico e di riforma dell’economia di mercato socialista, accrescendo il livello di apertura e perfezionando i sistemi, i meccanismi ed i metodi attraverso i quali il PCC esercita la direzione sul lavoro economico.

E’ necessario persistere nella coerente integrazione tra la funzione dirigente del partito, la funzione del popolo come padrone del paese ed il governo del paese secondo la legge; accrescere costantemente la capacità di sviluppare politiche di democrazia socialista; promuovere l’istituzionalizzazione, la normalizzazione e l’avanzamento della democrazia socialista; migliorare la strategia di base di governo del paese attraverso la legge; rendere il processo di assunzione delle decisioni maggiormente scientifico e democratico; rafforzare i controlli e la supervisione sull’esercizio del potere; riformare e perfezionare le modalità di direzione del partito.

E’ necessario mantenere il pensiero marxista come teoria guida sul piano ideologico; accrescere costantemente la capacità di costruzione di una cultura socialista avanzata; rafforzare lo studio e la costruzione della teoria marxista; intensificare la riforma del sistema culturale; mantenere uno stretto controllo sull’orientamento dell’opinione pubblica; rafforzare e migliorare il lavoro ideologico e politico; concepire come prioritario lo sviluppo dell’educazione e della scienza.
E’ necessario mobilitare quanto più possibile tutti i fattori positivi nella maniera più ampia ed estesa; accrescere costantemente la capacità di costruire una società socialista armoniosa sfruttando la spinta propulsiva della società nel suo complesso; coordinare opportunamente le relazioni tra i diversi responsabili; proseguire nell’innovazione del sistema di direzione sociale; rafforzare e migliorare il lavoro di massa nelle nuove circostanze; salvaguardare la stabilità sociale.

E’ necessario perseguire una politica estera indipendente e di pace; accrescere costantemente la nostra capacità di essere all’altezza sul piano internazionale mantenendo l’iniziativa e gestendo le diverse situazioni; accrescere la capacità di analisi scientifica e strategica delle dinamiche internazionali; migliorare le relazioni con la comunità internazionale e salvaguardare fermamente la sicurezza nazionale. L’intero partito, concentrandosi strettamente sui compiti sopra menzionati, dovrebbe costantemente studiare le nuove circostanze, risolvere nuovi problemi, creare nuovi meccanismi, sviluppare nuove relazioni, rafforzare e migliorare complessivamente la propria costruzione, in modo tale da rendere più efficace la propria strategia di governo, migliore la struttura, più scientifiche le modalità, più solidi i fondamenti.

La sessione plenaria ha enfatizzato la necessità di persistere nel processo coordinato di costruzione della difesa nazionale e del sistema economico, a partire dal fatto che l’organizzazione di un esercito rivoluzionario regolare costituisce uno dei compiti strategici dell’attività di governo del partito. E’ necessario favorire la primazia assoluta del partito sull’esercito, perseguendo attivamente la trasformazione di quest’ultimo secondo le caratteristiche cinesi e secondo il criterio generale per cui ogni unità deve essere qualificata sul piano politico, competente sul piano militare, possedere un adeguato stile di lavoro, mantenere una rigida disciplina, essere dotata di un forte sostegno logistico e concentrata strettamente sulle due questioni di significato storico, vale a dire essere in grado di vincere delle guerre senza scadere nella degenerazione.

La sessione plenaria si è soffermata sul fatto che il mantenimento di una duratura prosperità e stabilità ad Hong Kong e Macao costituisce nelle attuali condizioni un nuovo compito di fronte al partito nella sua azione di governo ed amministrativa. E’ necessario rimanere fedeli al principio guida di “un paese, due sistemi”, “governare Hong Kong attraverso il popolo di Hong Kong”, “governare Macao attraverso il popolo di Macao” ed attraverso un alto grado di autonomia; agire in stretto accordo con la Legge di Base di ciascuna regione amministrativa speciale; aprire continuamente nuove prospettive nella causa di “un paese, due sistemi”. Il partito deve farsi carico della missione sacra di risolvere la questione di Taiwan e realizzare la completa riunificazione della madrepatria. E’ necessario migliorare il principio-guida alla base della “riunificazione pacifica: un paese, due sistemi”, gli otto punti proposti per lo sviluppo delle relazioni attraverso lo Stretto, promuovendo nella fase attuale il processo di riunificazione pacifica della madrepatria. E’ necessario opporsi strenuamente e contenere le forze separatiste per “l’indipendenza di Taiwan” e difendere con fermezza e rigore la sovranità nazionale e l’integrità territoriale[3].

La sessione plenaria ha sottolineato che la chiave per migliorare l’abilità del partito nell’azione di governo risiede nel rafforzamento dello stesso PCC. E’ necessario perseguire un nuovo, grande progetto di rafforzamento del partito, a partire dal miglioramento della nostra capacità di governo. E’ necessario armare l’intero partito della Teoria di Deng Xiaoping e dell’importante elaborazione delle “Tre Rappresentanze”, formare un insieme di quadri dirigenti di governo ed amministrativi all’altezza, costruire a tutti i livelli gruppi dirigenti autorevoli e collettivi, in modo tale da consentire alle organizzazioni diffuse del partito di promuovere e migliorare l’importante elaborazione delle “Tre Rappresentanze”, elevando in questo modo la solidarietà ed il dinamismo. E’ necessario rafforzare ulteriormente un’etica di partito ed un’amministrazione trasparente, approfondendo ulteriormente la campagna contro la corruzione.

La sessione plenaria ha considerato ed adottato la “Decisione della Quarta Sessione Plenaria del 16° CC del PCC che approva le dimissioni del compagno Jiang Zemin dalla Presidenza della Commissione Militare del CC del PCC” e la “Decisione della Quarta Sessione Plenaria del 16° CC del PCC che modifica ed accresce i componenti della Commissione Militare del CC del PCC”.

La sessione plenaria ha attribuito grande valore ai contributi notevoli del compagno Jiang Zemin rispetto al partito, al paese ed al popolo. Il compagno Jiang Zemin è stato il perno della terza generazione del gruppo dirigente collettivo centrale del PCC. Nel corso dei 13 anni tra la Quarta Sessione Plenaria ed il 13° CC del PCC al 16° Congresso Nazionale del partito, in un contesto internazionale ed interno davvero complesso, la terza generazione del gruppo dirigente collegiale centrale del partito con il compagno Jiang Zemin alla testa ha tenuto alta la grande bandiera della Teoria di Deng Xiaoping, portato avanti la linea di base del partito senza oscillazioni, unito e guidato l’intero partito ed il popolo plurinazionale per cogliere le opportunità, intensificare la riforma, espandere l’apertura, promuovere lo sviluppo, mantenere la stabilità, consentendo alla causa del socialismo con caratteristiche cinesi di ottenere quei progressi che hanno catturato l’attenzione del mondo.

Nei 15 anni in cui il compagno Jiang Zemin ha ricoperto la carica di Presidente della Commissione Militare Centrale[4], egli ha osservato con profondo acume e colto i processi di trasformazione degli eserciti nel mondo e costruito una serie di nuove tesi e nuove iniziative per rafforzare e modernizzare la difesa nazionale e le forze armate; arricchito e sviluppato il pensiero militare di Mao Zedong e di Deng Xiaoping sulla costruzione dell’esercito nella nuova epoca; elaborato il suo pensiero sulla difesa nazionale e la costruzione dell’esercito; guidato la modernizzazione della difesa nazionale e delle forze armate con risultati sorprendenti. Il compagno Jiang Zemin, fedele al pensiero marxista e rispettoso di una pratica di massa, ha unito il sapere di tutto il partito ed elaborato l’importante pensiero delle “Tre Rappresentanze”, perseguendo in questo modo un altro avanzamento nella guida ideologica del partito in linea con i tempi. L’importante pensiero delle “Tre Rappresentanze” costituisce l’ultimo risultato dell’aggiornamento del marxismo in Cina e la linea guida fondamentale per realizzare il grande obiettivo della costruzione di una società del benessere a tutti i livelli. Esso deve essere migliorato a partire da tutte le aree della modernizzazione socialista e verificato in tutti gli aspetti relativi alla costruzione del partito.

La sessione plenaria ha deciso che Hu Jintao debba assumere la carica di Presidente della Commissione Militare del CC del PCC, ritenendo unanimemente che questo passaggio possa risultare funzionale a rafforzare il principio fondamentale della primazia del partito sull’esercito ed il rafforzamento dei processi di rivoluzionarizzazione, modernizzazione e regolamentazione di quest’ultimo.

La sessione plenaria ha deciso la nomina di Xu Caihou alla vice-presidenza della Commissione Militare del CC del PCC e l’aumento dei suoi componenti attraverso l’inserimento a pieno titolo di Chen Binde, Qiao Qingchen, Zhang Dingfa e Jin Zhiyuan[5].

La sessione plenaria, secondo quanto disposto dalle norme del partito, ha deciso di completare la platea dei componenti del CC a pieno titolo attraverso la nomina dei componenti supplenti Aiskait Kenmbai (Aisihaiti Kelimubai) e Wang Zhengwei.

La sessione plenaria ha discusso ed adottato il “Rapporto della Commissione di Investigazione e la Disciplina della Commissione Centrale del PCC sull’istruttoria relativa al caso Tian Fengshan[6]”, decidendo di rimuoverlo dal CC e sanzionandolo con l’espulsione dal partito.

La sessione plenaria fa appello a tutti i compagni del partito a stringersi più saldamente intorno al CC ed al suo Segretario Generale, compagno Hu Jintao; a tenere alta la bandiera del Marxismo-Leninismo, del Pensiero di Mao Zedong, della Teoria di Deng Xiaoping, e dell’importante pensiero delle “Tre Rappresentanze”; a migliorare a tutti  i livelli lo spirito del 16° Congresso Nazionale del partito; ad essere un cuore ed una mente, lavorando duramente e senza lesinare sforzi con uno spirito di pionierismo ed impresa; a guidare il popolo plurinazionale in uno sforzo incessante per costruire a tutti i livelli una società del benessere e per realizzare la grande rinascita della nazione cinese!




[1] Il vastissimo territorio cinese è ripartito in 34 unità amministrative, distinte in 5 regioni autonome (Mongolia Interna, Guangxi Zhuan, Tibet, Ningxia Hui e Xinjiang Uygur), 23 province, 4 municipalità (Beijing, Tianjin, Shanghai e Chongqing) e 2 regioni a statuto speciale (Hong Kong e Macao). I cinesi si definiscono “abitatori del Paese di Mezzo” o del “Mezzo Fiorito”, termine fatto proprio anche dal Partito Comunista, che ha il pregio di evocare una storia antichissima ma senza alcuna connotazione etnica, mentre con il termine “cinesi” si identificano soprattutto gli Han. Tanto che la denominazione ufficiale della Cina sarebbe “Repubblica popolare del Mezzo Fiorito” (Zhonghua Renmin Gongheguo). Quadro non dissimile si ha per lo stato plurinazionale della Russia: l’aggettivo per indicare l’etnia dei russi è “russkij”, mentre con il termine “rossijskij” si indicano tutte le 176 nazionalità che vivono nella Federazione Russa. Nella nostra lingua, invece, si parla indistintamente di “russi”, evidenziando in questo modo un limite lessicale e culturale di non scarsa rilevanza.

[2] Questa elaborazione teorica costituisce il contributo maggiore lasciato da Jiang Zemin, nel contesto di una Cina in transizione, impegnata in un grandioso processo di riforma e di apertura, soprattutto sul piano economico. La prima è la “rappresentanza delle esigenze dello sviluppo delle forze produttive avanzate cinesi” (centralità dello sviluppo delle fattori produttivi); la seconda è la “rappresentanza da parte del partito delle esigenze legate allo sviluppo di una cultura avanzata in Cina”, anche come elemento di sostegno alla prima rappresentanza; la terza rappresentanza è “l’assunzione degli interessi fondamentali del popolo come punto di partenza e di proposta”, con il partito che deve porre questi ultimi al centro delle proprie elaborazioni. Le citazioni sono tratte dal discorso di Jiang Zemin in occasione dell’80° anniversario della fondazione del Partito Comunista Cinese (International Correspondence, new series, , n. 5-2003).

[3] L’argomento qui richiamato, vale a dire le relazioni tra la Cina e Taiwan ed il ruolo di quest’ultima nel nuovo contesto internazionale del dopo Guerra Fredda, merita certamente una trattazione autonoma. Nel nostro caso, occorre valutare attentamente quanto sta avvenendo nell’isola, considerata dai cinesi una provincia della Repubblica: alle elezioni presidenziali del 18 marzo 2000, dopo 50 anni di governo del partito nazionalista Kuo-Min Tang, ha vinto il candidato del Partito Democratico Progressista Indipendentista Chen Shui-bian, vittoria confermata di misura, e non senza proteste di piazza brutalmente represse, il 21 marzo 2004, quando Chen avrebbe ottenuto il 50,1% dei consensi contro il 49,9 del candidato del Kuo-Min Tang, Lien Chan. Dal novembre 2003, il governo di Taipei minaccia di organizzare un referendum sull’indipendenza di Taiwan dalla Cina, elemento che potrebbe far precipitare la situazione.

Interessante, nel nostro caso, è quanto scrive il quotidiano di Hong Kong Zhongguo Tongxun She (He Shan: “L’avveduto consiglio lasciato da Jiang Zemin sulla politica nei confronti di Taiwan: produrre i maggiori sforzi per raggiungere la riunificazione pacifica ma non accettare di abbandonare l’uso della forza”, martedì 21 settembre 2004): “Una fonte di Pechino, vicina alla dirigenza del PCC, ha fornito questa descrizione: l’intero gruppo dirigente è di fatto una “colomba” sulla questione di Taiwan, e nessuno intende utilizzare la forza nello Stretto dal momento che le vittime sarebbero tutte cinesi; se, però, Taiwan intendesse proseguire davvero sulla via dell’indipendenza, allora tutto il gruppo dirigente del PCC si tramuterebbe in “falco” e non avrebbe alternativa nel pagare un alto prezzo per difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale. Di conseguenza, non vi sono divisioni all’interno del PCC tra “falchi” e “colombe” su Taiwan, dal momento che il gruppo dirigente del PCC sarà uno o l’altra a seconda dell’intenzione del governo di Taiwan di oltrepassare la linea rossa dell’indipendenza… Lo stesso giorno in cui Jiang Zemin ha riproposto il principio di lavorare con la più grande sincerità ed abnegazione per raggiungere la riunificazione pacifica, Chen Shui-bian dall’altra parte dello Stretto ha sottolineato che non occorre farsi troppe illusioni sulla madrepatria ed evidenziato la necessità di potenziare le forze armate e prepararsi alla guerra acquistando armi dagli Stati Uniti”.

[4] Deng Xiaoping cedette a Jiang Zemin la Presidenza della Commissione Militare Centrale nel novembre 1989, pochi mesi dopo i fatti di Piazza Tienanmen, completando in questo modo il passaggio di poteri tra la seconda e la terza generazione dei comunisti cinesi.

[5] Il significato politico di questa operazione è chiarito da un interessante, anche se breve, articolo apparso sul quotidiano di Hong Kong Zhongguo Tongxun She a firma Lin Chuan (“La Commissione Militare Centrale è più giovane e la sua struttura più razionale”, lunedì 20 settembre 2004): “L’ingresso nella Commissione Militare Centrale dei comandanti della marina, aviazione e dell’arsenale nucleare dimostra che la Cina attribuisce importanza crescente alle unità navali, aeree e missilistiche, dimostrando la risolutezza del CC ad affrontare situazioni complesse e salvaguardare con decisione l’unità nazionale in futuro… Gli esperti militari di Pechino sottolineano che questa modifica si inserisce in un processo di combattimento combinato che coinvolge diversi settori delle forze armate. Il maggiore ruolo attribuito alla marina, all’aviazione ed all’arsenale nucleare è indispensabile per salvaguardare l’integrità territoriale nazionale e lo spazio marino, con particolare riferimento ad un’eventuale guerra per impedire “l’indipendenza di Taiwan”. Gli analisti sostengono che la struttura organizzativa della Commissione è divenuta più razionale e completa, in linea con il pensiero del PCC sul rafforzamento di una dirigenza collettiva e di una riforma “in accordo con i tempi”. In particolare, l’ingresso nel processo di elaborazione delle decisioni dei comandanti dei tre maggiori settori delle forze armate, che in precedenza avrebbero potuto solamente prendere parte ad incontri allargati della Commissione, è destinata ad incidere sul coordinamento strategico dell’Esercito Popolare di Liberazione e sul concetto di guerra integrata a tutti i livelli”.

E’ stato invece escluso dalla Commissione Zeng Qinghong, già Vicepresidente della stessa e uomo molto vicino a Jiang Zemin.

[6] Tian Fengshan, ex Ministro dell’Agricoltura e Risorse, accusato di corruzione. La cacciata di Tian dal CC e dal partito costituisce forse un monito per i funzionari pubblici e, purtroppo, anche di partito, corrotti. In questi mesi il partito è impegnato in una vasta campagna contro la corruzione che, per ammissione stessa delle autorità cinesi, ha assunto una dimensione preoccupante.