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da: People’s daily online
http://english.people.com.cn/90001/90776/6216776.html
Puniti 95 funzionari per lo scandalo del lavoro coatto
Xinhua
16/07/2007
Lo scandalo del lavoro coatto ha portato a sanzionare un totale di 95 funzionari nella provincia di Shanxi, nella Cina settentrionale: alcuni sono stati licenziati dai loro incarichi di Partito e governo, mentre altri hanno ricevuto ammonimenti disciplinari per debolezza nei controlli e negligenza.
La commissione disciplinare provinciale del Partito Comunista di Cina (CPC) ha notificato, lunedì scorso, le sanzioni ai responsabili in otto amministrazioni del Linfen e Yuncheng.
Il segretario della commissione, Yang Senlin, ha informato che fra i funzionari colpiti sono presenti 12 amministratori provinciali e 6 cittadini.
A Hongtong, centro dello scandalo, Sun Yanlin, capo del governo amministrativo e vice segretario del Partito, è stato licenziato dai suoi incarichi di partito. La commissione ha inoltre suggerito al congresso provinciale di allontanarlo dai suoi incarichi di governo.
Gao Hongyuan, segretario del Partito a Hongtong ha ricevuto un “severo ammonimento”, cosi come Wang Zhenjun, vice capo del governo provinciale. Anche per quest’ultimo è stata caldeggiata la rimozione dagli incarichi governativi.
La commissione ha reso noto che due funzionari del distretto amministrativo di Hongtong sono stati prosciolti dalle accuse e che altri otto sono sotto inchiesta.
Il caso dei lavoratori coatti è diventato pubblico dopo che, il mese scorso, più di 400 genitori della provincia di Henan, nella Cina centrale, avevano spedito su internet lettere d’aiuto, dicendo che i loro figli scomparsi erano stati venduti come schiavi per costruire mattoni nello Shanxi e Henan.
Il 22 giugno scorso, 359 persone, inclusi 12 bambini, erano state liberate dai forni per mattoni illegali nello Shanxi e la polizia aveva arrestato 38 persone. Nell’Henan, compiendo 120 arresti in quattro giorni durante i quali più di 35.000 poliziotti hanno ispezionato 7500 forni, ne sono state liberate 217, inclusi 29 bambini.
L’Alto Comitato del Congresso Nazionale del Popolo (NPC), organo legislativo della Cina, il 29 giugno ha adottato la Legge sui contratti di lavoro che, al fine di facilitare la difesa dei lavoratori, prevede l’obbligatorietà dei contratti per iscritto.
Con la nuova legge, se i datori di lavoro non sigleranno un contratto scritto con i loro dipendenti entro un anno dall’inizio del lavoro, questi saranno considerati contrattualizzati a tempo indeterminato.
“I datori di lavoro non dovrebbero costringere i loro dipendenti al lavoro straordinario, e i dipendenti potranno porre termine al contratto senza il dovuto preavviso se sono costretti a lavorare sotto violenza, minaccia o restrizione delle libertà personali”, recita la legge che entrerà in vigore il 1 gennaio 2008.
Finora, più di 30 capi-forno e impiegati sono finiti sotto giudizio in relazione allo scandalo del lavoro coatto. Le accuse comprendono la coercizione al lavoro in condizioni indicibili e lesioni intenzionali.
Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare