www.resistenze.org - popoli resistenti - cina - 19-05-09 - n. 274

da People's Daily Online - http://english.people.com.cn/90001/90776/6654193.html
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
10° anniversario del bombardamento dell’ambasciata cinese a Belgrado
 
09/05/2009
 
Nella notte del 7 maggio 1999, ora di Belgrado (la mattina dell’8 maggio a Pechino) la NATO, sotto la guida degli Stati Uniti, sfacciatamente attaccava con i missili l'ambasciata cinese a Belgrado, provocando la morte di tre giornalisti cinesi e gravi danni agli edifici dell’ambasciata. Questo è stata una barbara scena nella storia umana.
 
Dieci anni più tardi, i media statunitensi si sono scientemente scordati di questo evento e rare sono le riconsiderazioni da parte delle autorità statunitensi. Il "bombardamento errato” resta la spiegazione ultima e la posizione degli Stati Uniti.
 
Un membro della presidenza del gruppo consultivo statunitense per gli affari cinesi ha affermato che la Cina, 10 anni dopo l'evento, è cresciuta e le relazioni con gli Stati Uniti sono rimaste stabili e si sono sviluppate a buon ritmo. Il "bombardamento errato" è diventato un evento insignificante della storia. Esperti cinesi in questioni militari tuttavia ritengono che se nel corso degli ultimi 10 anni le relazioni tra i due paesi si sono ampliate piuttosto che entrare in una fase di stagnazione, è solo perché la Cina ha compiuto enormi e sinceri sforzi in questo senso. Tenendo conto del fatto che questo evento riguarda una pagina di storia passata, la sorveglianza e la latente ostilità che gli Stati Uniti dimostrano nei confronti della Cina non sembra essere scomparsa. Il migliore esempio per dimostrare tale posizione si ha con i risultati del monitoraggio delle navi statunitensi per il trasporto di truppe nei mari cinesi nel corso degli ultimi due mesi.
 
Prima e dopo il 7 maggio di ogni anno, le corone e ghirlande adagiate da tutto il personale dell’ambasciata cinese in Serbia, dalle locali organizzazioni cinesi, dalle Ong siberiane e da singoli individui possono essere viste di fronte all'ambasciata cinese oggetto del bombardamento. Davanti all’ambasciata è stato eretto un monumento dove, a mezzogiorno del 7 maggio 2009, le persone convenute hanno assistito all’inaugurazione e alla posa dei fiori da parte di Jinghua Wei, ambasciatore cinese della Repubblica di Serbia, e Dragan Ailas, sindaco di Belgrado. Sul monumento è incisa in cinese e in serbo questa frase: "Con ciò si ringrazia per il sostegno e l'amicizia che la Repubblica Popolare della Cina ha fornito al popolo della Repubblica di Serbia durante uno dei suoi momenti più difficili. Questo monumento è istituito in segno di lutto per le vittime". Un funzionario locale che ha partecipato all’iniziativa ha riferito che la comunità internazionale manipolata dagli Stati Uniti non ha risposto adeguatamente, né ha condotto in modo approfondito le indagini sui bombardamenti all'ambasciata.
 
I reporter del Global Times hanno appreso che già nel febbraio di quest'anno, i sostenitori della Cina in Serbia, compresi il rettore dell'Università di Belgrado, il presidente dell'Associazione di amicizia Serbia-Cina ed il decano dell’Istituto Confucio avevano scritto congiuntamente una lettera al governo della città di Belgrado. Proponevano di erigere lapidi per i tre martiri: Shao-Yunhuan, Xu Xinghu e Zhu Ying. Alle ore 24 del 24 marzo, l'intera nazione della Serbia ha suonato l'allarme a lutto per le vittime dei bombardamenti NATO di 10 anni fa ed ha inoltre ricordato al popolo serbo che il paese non dimenticherà questa parte della storia.
 
La NATO, dopo il selvaggio bombardamento dell’ambasciata cinese, rilasciò una dichiarazione affermando di provare rammarico per le lesioni causate all’ambasciata e ai suoi diplomatici. Gli Stati Uniti e la NATO si scusarono dicendo che i funzionari dell’intelligence avevano utilizzato mappe non aggiornate, sebbene l’edificio dell'ambasciata cinese a Belgrado si distinguesse dagli altri. Questo bombardamento potrebbe ulteriormente complicare gli sforzi occidentali per garantire una risoluzione delle controversie per il Kosovo attraverso mezzi diplomatici, e provocare tensioni tra la Cina e gli Stati Uniti. Il New York Times del 9 maggio 1999 riferiva: "La gente dice che a Belgrado è difficile confondere l'ambasciata cinese con un obiettivo. L'ambasciata cinese è una struttura in marmo con vetri a specchio blu con sopra issata la bandiera cinese, mentre [il presunto obiettivo] è situato in un edificio bianco" ed è più vecchio.
 
Anche gli Stati Uniti meditarono sui propri errori dopo il bombardamento dell’ambasciata cinese. Cohen, l'allora segretario alla Difesa, annunciò che le mappe del ministero, così come segnalazioni dell’intelligence, sarebbe state aggiornate in modo da riportare accuratamente le precise coordinate di ambasciate e di altri luoghi di interesse. Il Boston Globe riferì, il 12 aprile 2000, che la CIA aveva preso provvedimenti contro sette dipendenti responsabili dei bombardamenti dell’ambasciata cinese a Belgrado. Il Washington Post riportava l’11 aprile dello stesso anno che la CIA aveva effettuato indagini e imposto le relative sanzioni in relazione al bombardamento all'ambasciata cinese dell’anno precedente. Funzionari della Casa Bianca hanno sempre insistito sul fatto che il bombardamento fu un incidente causato da una serie di errori a seguito del ricorso a mappe obsolete. Avevano pianificato di bombardare un dipartimento per l’approvvigionamento di armi della Repubblica Federale di Jugoslavia, ma le bombe in realtà colpirono l'ambasciata cinese a diverse centinaia di metri di distanza. Dopo l'incidente verificatosi nel Mar Cinese Meridionale a marzo di quest'anno, in cui navi cinesi e statunitensi sono state impegnate in un confronto, una relazione del Los Angeles Times menzionava il bombardamento dell’ambasciata e la relativa uccisione dei tre giornalisti cinesi per dare conto degli attriti militari e diplomatici tra Cina e Stati Uniti, citando notizie Reuters. La relazione affermava che il presidente statunitense Clinton e altri funzionari espressero le loro scuse per questo tragico errore e una irritata Cina aveva ritardato di tre mesi i colloqui per l'adesione all’organizzazione Mondiale del Commercio (WTO).
 
Gli alleati della NATO si allinearono con gli Stati Uniti sul caso del bombardamento. Un dirigente del Thales Group, importante produttore francese di strumentazione per la difesa, una volta affermò che nessun paese al mondo avrebbe fatto intenzionalmente queste cose alla Cina, e che persino gli Stati Uniti hanno dovuto pensare a quali conseguenze potrebbero affrontare facendo ricorso alla forza contro un paese in possesso di armi nucleari e con il potere di veto al Consiglio di sicurezza dell'ONU.
 
Kenneth Lieberthal, ex consulente per la Cina della campagna elettorale di Obama, ha riferito che molti eventi storici vengono spesso citati nei seminari organizzati dalle scuole di pensiero di Washington, tra cui il ventesimo anniversario dell'inizio dei rapporti diplomatici tra Cina e Stati Uniti, il decimo anniversario del bombardamento dell’ambasciata cinese nella Repubblica Federale di Jugoslavia ed altri. Ad esempio, il decimo anniversario del bombardamento all’ambasciata cinese è stato menzionato in un seminario rivolto ai giovani cinesi tenuto dalla statunitense Brookings Institution alla fine aprile. Lieberthal pensa che negli Stati Uniti l’idea del “bombardamento errato” abbia preso piede, che le persone responsabili siano già state sostituite, e che il bombardamento all’ambasciata sia stato progressivamente dimenticato. Dieci anni più tardi, la Cina è cresciuta e le relazioni bilaterali Cina-USA si sono stabilizzate, la situazione generale sta cambiando in meglio ed il "bombardamento errato" è già diventato un evento della storia.
 
L’esperto militare cinese, Dai Xu, ha dichiarato che gli Stati Uniti non direbbero certamente di aver bombardato l’ambasciata “di proposito”, ma chiunque negli Stati Uniti e in Cina comprende ciò che è accaduto. Dieci anni dopo questo evento storico, la pagina del “bombardamento all’ambasciata” è stata voltata, ma gli Stati Uniti devono affrontare in modo chiaro la natura del problema. Sono ancora impegnati nella provocazione della sovranità della Cina, come dimostra la recente attività di sorveglianza sulle navi statunitensi nel Mar Cinese Meridionale e nel Mar Giallo. Si potrebbe dire che gli Stati Uniti producano un nesso causale tra gli incidente del bombardamento all'ambasciata e quello della collisione aerea di anni fa, il che dimostra il modo di pensare preventivo e potenzialmente ostile di questo paese. Dai Xu ha dichiarato che tale mentalità e ostilità non scompare voltando questa pagina di storia. Gli Stati Uniti e la Cina negli ultimi dieci anni sono stati impegnati in una cooperazione su vasta scala, che si basa su una grande sincerità come dimostrato dalla Cina. Lo sviluppo delle relazioni si basa fortemente sullo sforzo di entrambe le parti. Gli Stati Uniti dovrebbero imparare da queste lezioni ed astenersi dal provocare la sovranità di altre nazioni.
 
L’analisi di Dai Xu può essere avvalorata da quanto emerge all’interno di certi settori dell’opinione pubblica americana. La Jamestown Foundation ha pubblicato un articolo il 30 aprile, dicendo che "Le recriminazioni scoppiate tra la Repubblica Popolare di Cina e gli Stati Uniti nel corso degli ultimi confronti navali sino-americani rendono evidente quanti pochi progressi siano stati compiuti nel dialogo sulla difesa tra i due paesi nel corso degli ultimi due decenni ". Sulla Cina ha detto: “I cinesi hanno prontamente sospeso diversi colloqui militari, scambi e altri contatti in materia di difesa dopo il bombardamento dell’ambasciata di Belgrado nel 1999, la collisione del cacciabombardiere PE-3, in ritorsione all'annuncio degli Stati Uniti di importanti vendite di armi a Taiwan". Ha aggiunto inoltre che "mentre i funzionari statunitensi ricercano effettivamente il dialogo, i loro omologhi cinesi perseguono più il simbolismo che un alto livello di interazione". The National Interest online, in un articolo del 1 maggio, sostiene l’idea della minaccia militare cinese dicendo che "gli incidenti del passato, come il bombardamento dell’ambasciata cinese a Belgrado e l’episodio dell’aereo spia del 2001, si verificano inevitabilmente".
 
Durante le interviste, alcuni esperti cinesi ritengono che il bombardamento dell’ambasciata abbia oggettivamente offerto alla Cina l'opportunità di riflettere e di cambiare. Da un lato, si è generalmente capito che la costruzione economica è la base sulla quale poggia il consolidamento della forza nazionale. Dall’altro, si è venuta a creare in modo diffuso la convinzione che solo una forte potenza militare ed un avanzato sistema di difesa nazionale può realmente proteggere e salvaguardare i risultati delle realizzazioni economiche.