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da www.infochina.be/fr/node/326
Traduzione dal francese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Qual è il livello di insicurezza nelle miniere di carbone cinesi?
 
di Fu Huayou
 
19/08/2009
 
Le miniere di carbone cinesi hanno una cattiva fama. Ogni anno, vi si consumano migliaia di morti. Cosa fa e quali progetti ha il governo a questo riguardo?
 
La Cina dispone di troppo poco petrolio e gas naturale per rifornire di energia la sua economia e le sue famiglie. Per contro, c’è carbone in abbondanza. Il 70% dell’energia primaria proviene dal carbone. La Cina è anche il più grande produttore e consumatore di carbone al mondo: il paese si attesta al 40% della sua produzione e del suo consumo mondiale annuo. La Cina consuma più carbone di Stati Uniti, Europa e Giappone messi insieme. Il settore carbonifero cinese fornisce più energia di tutta la produzione petrolifera del Medio Oriente. Se la Cina domandasse petrolio sul mercato mondiale nelle stesse proporzioni di Stati Uniti ed Europa, il prezzo del greggio sarebbe due o tre volte superiore a quello record del 2008.
 
Il carbone consumato in Cina è autoctono al 99,5%. Il paese dispone di 80.000 miniere di carbone, di cui la stragrande maggioranza di piccole dimensioni. In media, una miniera cinese di carbone produce 300.000 tonnellate all'anno. Le grandi miniere di carbone moderne producono solo il 60% del totale. Le morti si verificano in gran parte in quelle di piccola e media dimensione, che rappresentano il 40% della produzione nazionale.
 
Nel corso degli ultimi 50 anni, la produzione negli altri paesi è passata dallo sfruttamento sotterraneo a quello di superficie. Nel 1950, per esempio negli Stati Uniti, il 75% della produzione di carbone proveniva da miniere sotterranee, oggi il 30%. In Cina, i giacimenti sotterranei rappresentano ancora il 70% della produzione. Questa forma di estrazione è molto meno sicura di quella a cielo aperto. Le miniere sotterranee sono molto meno produttive. Un minatore cinese produce mediamente ogni anno 800 tonnellate di carbone. In Australia, dove quasi tutte le miniere sono di superficie, un minatore produce 13.300 tonnellate l'anno. La Cina impiega 3,6 milioni di minatori per produrre il suo fabbisogno. Un milione e mezzo di questi lavorano nelle miniere di proprietà dello Stato. Nel settore produttivo, solo i settori agricolo e delle costruzioni occupano più persone rispetto al settore carbonifero.
 
Ogni anno, in Cina la produzione di carbone è in aumento. L’ammontare dello scorso anno è stato pari a 2,72 miliardi di tonnellate, ovvero il 7,65% in più rispetto a quello precedente. Durante questi ultimi 7 anni, la produzione è raddoppiata mentre la quota di personale impiegato è rimasta sostanzialmente la stessa.
 
Tabella 1: Evoluzione della produzione cinese di carbone 
 
  Anno

      Produzione(miliardi di tonnellate)

 2001
    1,11
 2002
    1,42
 2003
    1,61
 2004
    2,01
 2005
    2,14
 2006
    2,38
 2007
    2,52
 2008
    2,72
 2009*
    2,92
 
 
              
 
 
  
 
  
 
 
 
  
 
  
 
  
    
   
* Stima
    
Durante il primo semestre del 2009, ha prodotto l’8,7% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
 
Diminuzione delle morti
 
Nonostante l'aumento costante e rapido della produzione, il numero di incidenti nelle miniere, come il numero delle vittime, diminuisce. Durante il primo semestre di quest'anno, la produzione è aumentata dell’8,7%, ma il numero di vittime è calato del 18,4%. Si tratta di una tendenza iniziata sette anni fa.
 
Tabella 2: Variazioni nel numero di decessi nel settore carbonifero cinese
 
    Anno      Morti
 2002  4.344
 2004
 3.639
 2005
 3.341
 2008
 3.200
 2009*
 2.550
                          
 
 
  
 
 
 
  
   
* Stima
  
Quest'anno si stima che la produzione di carbone raggiungerà le 2,92 miliardi di tonnellate. Sostanzialmente, questo rappresenta un aumento del 100 % rispetto al 2000. Il numero di morti è stimato essere inferiore del 40% rispetto al 2002. In altre parole, nel 2002 ci sono state 3,05 morti per milione di tonnellate di carbone prodotto, contro lo 0,87 di quest'anno. Il 2008 è stato il primo anno in cui il numero di morti per milione di tonnellate è stato inferiore all'unità.
 
Nella sua relazione «Cleaner Coal» (carbone più pulito) del 2009, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha stimato che il numero di decessi per milione di tonnellate nelle miniere di carbone private è sei volte superiore che in quelle dello Stato. Ciò deriva dal controllo più rigido e dalla maggiore voce in capitolo dei minatori nelle miniere dello Stato, ma anche, e soprattutto, perché queste miniere sono in media più grandi e la loro tecnologia è anche più moderna e sicura.
 
La diminuzione del numero di decessi nelle miniere dello Stato e in quelle private è dovuta principalmente alla scelta politica del governo di chiudere decine di migliaia di piccole miniere e di concentrare la produzione in unità più grandi, dove maggiori sono le opportunità di progressi tecnologici. La concentrazione ha avuto migliore applicazione nelle miniere statali. Questo ha anche portato ad un maggiore controllo delle miniere dello Stato sul settore. Nel 1995, la produzione di carbone nelle miniere private era in media il 20% superiore a quella delle statali. Oggi però la situazione si è invertita: la produzione di carbone nello Stato è in media di un quarto superiore a quella delle miniere private. Ora, attraverso i loro gruppi minerari, le autorità possono anche dirigere materialmente il settore, invece di attenersi a direttive politiche ed economiche.
 
L'istituzione di colossi
 
La Cina ha 24 gruppi minerari di grandi dimensioni che, ogni anno, producono ciascuno più di 10 milioni di tonnellate di carbone. Insieme, rappresentano il 30% della produzione nazionale. E’ poco. Le autorità vogliono porre fine alla frammentazione. La pletora di piccoli produttori è inefficiente e non giova alla sicurezza.
 
Nel primo semestre di quest'anno, la provincia dello Shanxi ha chiuso 633 piccole miniere. Lo Shanxi è leader nella produzione di carbone in Cina. Quest'anno e il prossimo, le autorità provinciali chiuderanno 1.500 miniere, portandone il numero da 2.600 a 1.100. Questa direzione politica ha anche condotto tale provincia ad essere la sola, durante la prima metà del 2009, a registrare un decremento del prodotto interno lordo. Il PIL è sceso di oltre il 4%.
 
Wang Chonglin, dell’Ufficio carbonifero provinciale, ha dichiarato: "Le miniere di piccole dimensioni sono una minaccia per la vita dei minatori. Noi vogliamo grandi miniere moderne dove si lavora in modo meccanizzato. Le miniere che vogliamo fermare, producono una media di quasi 360.000 tonnellate di carbone l'anno. Vogliamo spingere la nostra media a 900.000 tonnellate l'anno. Ogni miniera in grado restare aperta sarà costretta a meccanizzare la sua produzione per la fine del 2010".
 
Per allora, lo Shanxi, comprenderà 17 gruppi carboniferi. Tre di loro avranno una capacità di 100 milioni di tonnellate ciascuno, quattro di 50 milioni e dieci avranno una capacità di 10 milioni di tonnellate. I 17 grandi gruppi rappresenteranno l'80 % della produzione.
 
Questa concentrazione è evidente in tutto il settore. Il risultato sarà che i poteri pubblici disporranno di 13 superpotenze del carbone che guideranno il settore in termini di modernizzazione, efficienza e sicurezza.