Parte dalle riforme dell'economia e dalle imprese di Stato il futuro dell'economia cinese, secondo il presidente, Xi Jinping, in viaggio nei giorni scorsi nella provincia nord-orientale del Jilin. L'economia cinese vive ancora una fase di sviluppo promettente e le imprese di Stato avranno un ruolo ancora importante nel futuro del Paese. Durante la visita, Xi ha sottolineato l'importanza di sviluppare i segmenti emergenti dell'industria, promuovere il settore dei servizi e la realizzazione di infrastrutture. In un discorso, il presidente cinese ha poi sottolineato l'importanza delle riforme e il cambio di passo dell'economia nazionale che deve passare da uno sviluppo trainato dalla velocità della crescita a un modello economico fondato sulla qualità. "Dovranno essere fatti progetti di riforma nelle aree fondamentali da attuare velocemente e con sicurezza - ha affermato - E' inaccettabile mancare un'opportunità di riforma o ritardarne il progresso rimanendo in attesa e vedere cosa succede".
Un ruolo fondamentale nello sviluppo, lo avranno poi, le aziende statali che il presidente ha definito "la spina dorsale dell'economia cinese" e che allo stesso tempo devono diventare "più forti e più competitive". L'apparato industriale deve sostenere un cambiamento e un'ottimizzazione nei prossimi anni, di pari passo con lo snellimento delle pratiche burocratiche per le imprese. Nel progetto di riforma dell'economia, le imprese private e start-up avranno poi un ruolo fondamentale per l'innovazione dell'intero apparato. I gruppi statali sono al centro di un processo di riforma sul piano delle liberalizzazioni per aumentarne l'efficenza: i grandi conglomerati vengono spesso visti come inefficienti, segnati da una produzione a scarso o nullo valore aggiunto, e centri di corruzione. I giganti di Stato sono al centro di molti interventi della Commissione Disciplinare guidata Wang Qishan, che ha condotto indagini in vari settori e messo sotto inchiesta dirigenti anche di altissimo livello.
Il nord-est è una delle aree a sviluppo più lento della Cina, con il tasso di crescita del prodotto lordo tra i più bassi dell'intera nazione. Spesso definito la "rust belt" della Cina, l'area dell'ex Manciuria è stato uno degli hub industriali dei primi decenni della Repubblica Popolare Cinese, ma oggi rimane arretrato per il cambio di modello di sviluppo che vede l'industria pesante e il settore minerario in secondo piano rispetto alle attività produttive a valore aggiunto. Ad aprile, si era recato in visita nella regione anche il primo ministro, Li Keqiang, che aveva sottolineato l'importanza per le autorità locali di garantire uno sviluppo economico e sociale senza intoppi, attraverso la promozione dell'impresa privata e l'eliminazione di scogli burocratici per le imprese. Per sostenere la crescita, a febbraio scorso, la Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme, l'agenzia di pianificazione economica del governo, aveva comunicato lo stanziamento di oltre 380 miliardi di yuan, oltre quaranta miliardi di euro, per lo sviluppo dell'area.
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