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Bollettino di informazione al 04/09/2016 - Clamori dalla Colombia!

Associazione nazionale Nuova Colombia | nuovacolombia.net

06/09/2016

06/07 - Inviato USA all'Avana: Quanto accordato è irreversibile
In un'intervista rilasciata al quotidiano "El Tiempo", e pubblicata il 3 luglio scorso, Bernie Aronson, inviato speciale degli Stati Uniti al Tavolo dei Dialoghi dell'Avana, ha dichiarato di essere "convinto che la guerra sia conclusa, e che quanto accordato sia irreversibile".
Aronson conferma il consenso statunitense rispetto agli accordi siglati, nonché la volontà di escludere le FARC dalla lista delle organizzazioni terroriste.
In merito alla possibilità per le FARC di ottenere seggi al Congresso colombiano in automatico, Aronson chiarisce che l'organizzazione rivoluzionaria aveva già rappresentanti alla Camera e senatori eletti fra le fila dell'Unión Patriótica, con seggi perduti dopo il loro assassinio, e che riconsegnarli equivarrebbe ad una forma di risarcimento.
Infine, alla domanda se Simón Trinidad (guerrigliero ingiustamente recluso nelle carceri USA) possa essere liberato come richiesto dalle FARC, l'ex Sottosegretario di Stato statunitense risponde che non esiste alcuna discussione in merito a questa liberazione. Affermazione, quest'ultima, piuttosto poco credibile, a differenza delle altre, giacché per l'insorgenza Simón fa parte della propria Delegazione di Pace, e il suo rilascio sembra una conditio sine qua non per il raggiungimento dell'accordo definitivo; esattamente come avvenuto per la sua illecita incarcerazione, la liberazione di Simón Trinidad passa per una scelta dettata da volontà politica, e non per in iter di semplici steccati giudiziari.
Nonostante le belle parole di Aronson, nel complesso, va ribadito che per gli USA l'obiettivo primario resta quello di smobilitare il movimento guerrigliero colombiano, al fine di consentire alle multinazionali a stelle e strisce di depredare il territorio e le risorse del paese andino-amazzonico senza intralcio. Alla volontà di pace dell'imperialismo, per antonomasia, non è lecito credere.

13/07 - Mobilitazione politica delle FARC provoca deliri alla destra oltranzista colombiana
Agli ormai consueti deliri via twitter del narco ex presidente Uribe, si aggiungono sempre più frequenti le farneticazioni del procuratore Ordoñez. Quest'ultimo si è inventato di sana pianta che alcuni fronti tra i quali il 57 delle FARC-EP sarebbero contrari a quanto pattuito a L'Avana. In realtà solo alcuni singoli elementi appartenenti a una differente unità (Fronte I), si erano manifestati in tal senso, situazione che viene gestita internamente dalle FARC.
Il Comandante del Fronte 57, Olmedo Ruiz, ha smentito il chiacchiericcio e le false denunce con un video ad hoc. Peraltro i Fronti 57 e 36 operanti nel Blocco Efraín Guzmán delle FARC (nordovest della Colombia) sono impegnati in prima linea in due tra i più significativi progetti pilota avviati nel paese, di comune accordo con il governo. Uno di essi, ricalcando una vecchia proposta del Comandante Marulanda, individua nella sostituzione volontaria e concertata con le comunità contadine delle coltivazioni di foglia di coca con prodotti alimentari, la via maestra per ridurre l'impatto del narcotraffico nella società. Ovviamente nell'ambito di uno sviluppo integrale del territorio che contempli una forte spesa sociale in modo da costituire una alternativa di vita sostenibile per le popolazioni rurali finora escluse.
In questo modo si rende evidente ancora una volta che le FARC non hanno mai avuto nulla a che spartire col narcotraffico, ma hanno solo protetto dal terrorismo di Stato le comunità rurali nel cui grembo si sono formate. Risulta anche chiaro come le FARC abbiano sempre mantenuto la propria vocazione politica di partito, nonostante siano state da sempre costrette alla clandestinità. Ora che sembra si possano aprire, grazie ai dialoghi dell'Avana, quegli spazi democratici a lungo negati dallo Stato oligarchico, le FARC si apprestano a mobilitare tutto il proprio potenziale e le proprie strutture per proseguire la loro lotta sul terreno della politica aperta.
È contro questa prospettiva che chi vive di guerra ed esclusione popolare indirizza i propri attacchi, temendo di perdere privilegi e rendite.
La pace con giustizia sociale andrà costruita dal popolo colombiano combinando mobilitazioni democratiche, lotta di piazza e resistenza antimperialista.

17/07 - Avanza progetto pilota di sostituzione delle coltivazioni ad uso illecito
Dopo gli accordi sul cessate il fuoco bilaterale e quelli inerenti la lotta contro i gruppi paramilitari raggiunti nell'ambito del punto Fin del Conflicto tra le FARC e il governo, hanno iniziato a discutersi gli aspetti ancora irrisolti degli accordi parziali raggiunti in quattro anni di dialogo. Nuovi accordi sono stati sottoscritti ad integrazione del punto Participación  politica, che risulta ora praticamente risolto. È stato inoltre avviato il progetto pilota, nel municipio di Briceño (Antioquia), per la sostituzione volontaria da parte delle comunità contadine delle coltivazioni a uso illecito con prodotti alimentari, in cambio di una serie di opere e progetti sociali che nel loro insieme costituiscono la base per una alternativa di vita credibile per queste comunità storicamente abbandonate. Risulta ora chiaro a tutto il mondo che questi contadini non coltivavano la foglia di coca perché narcotrafficanti, ma per necessità di sostentamento di fronte alla mancanza di alternative reali per via della politica liberista che ha investito il paese dai primi anni novanta. Contadini che hanno conosciuto lo Stato solo attraverso il volto repressivo di esercito e paramilitari e che da molti anni credono solo nel progetto politico delle FARC-EP. Per questo è importante la presenza sul territorio della guerriglia e a questo scopo Pastor Alape, Comandante del Blocco Efraín Guzmán  (sotto la cui responsabilità si muovono i Fronti guerriglieri del nordovest colombiano) si è mosso dall'Avana per contribuire sul campo all'implementazione dell'accordo.
Questo accordo ricalca nella sostanza la proposta avanzata vent'anni fa dal Comandante Marulanda in persona, di sostituzione concordata e volontaria delle coltivazioni di foglia di coca come unica via per combattere il narcotraffico. Se durante i precedenti dialoghi del Caguán (1999-2002) lo Stato gli avesse dato retta invece di continuare a farneticare di narco-guerriglia, implementando il fallimentare Plan Colombia e acuendo la repressione contro il popolo, tanti lutti e tragedie si sarebbero risparmiati, così come si sarebbe evitato di ingrassare politici, burocrati, banchieri, narcotrafficanti e paramilitari che si sono beneficiati del traffico di stupefacenti particolarmente favorito dal clima di guerra e terrorismo di Stato, vera ragion d'essere del suddetto Plan Colombia.

22/07 - Parte in Colombia la campagna referendaria in appoggio agli accordi dell'Avana. Uribe isolato
"La paz sí es contigo" è la campagna referendaria che più di 100 organizzazioni sociali e di sinistra portano avanti nel paese in vista del referendum nel quale i colombiani si esprimeranno a favore o contro il contenuto degli accordi di pace. L'obiettivo è apportare al "SI" 10 milioni di voti. Piedad Córdoba è in prima linea nella campagna di mobilitazione cittadina.
Con l'incorporazione nella costituzione colombiana del contenuto completo degli accordi tra le FARC e il governo, si delinea un nuovo arco costituzionale in Colombia, che vede nel settore facente capo al narco ex-presidente Uribe, l'unica forza organizzata contraria al nuovo assetto politico istituzionale. Tale arco costituzionale si evidenzia nelle forze politiche e sociali che sostengono il "SI" al referendum, il quale sarà convocato una volta firmato il trattato di pace e che comprenderà tutti gli accordi raggiunti nel processo de L'Avana.
L'isolamento delle forze guerrafondaie, la spaccatura all'interno dell'oligarchia tradizionale e l'apertura democratica che si fa strada in Colombia, con tutte le sue componenti sociali ed economiche, delineano uno scenario inedito per il prossimo futuro, nel quale gli ex onnipotenti vengono sempre più marginalizzati, mentre gli esclusi di sempre, oppositori politici, sociali e guerriglie, irrompono nella vita politica con tutto il loro potenziale di cambiamento. Chi nel mondo si ostina a vedere nella destra oltranzista un riferimento, come durante la fallita "guerra al terrorismo", risulterà essere un complice connivente dei crimini contro l'umanità commessi negli ultimi quindici anni contro il popolo colombiano al fine di privare le organizzazioni guerrigliere della loro base d'appoggio e di garantire impunità assoluta al saccheggio operato dalle multinazionali.

26/07 - Le guerrigliere strappano il velo di menzogne steso per anni dalla disinformazione del regime oligarchico
Il 24 luglio scorso è stato presentato all'Avana il lavoro svolto dalla sottocommissione di genere. Tale gruppo, composto da delegate guerrigliere e del governo, è  finalizzato a garantire che nei diversi accordi di trasformazione sociopolitica che vengono stipulati al tavolo dei dialoghi, siano prioritarie quelle misure atte a migliorare la condizione femminile nel paese, in ordine a ciascuno dei punti dell'agenda.
La Comandante Victoria Sandino ha illustrato come nella riforma rurale integrale, nella partecipazione politica e nel punto inerente al risarcimento delle vittime del conflitto, sia fondamentale la prospettiva di genere, data la specificità delle donne e il loro ruolo nel conflitto armato, che si è dato in un paese dalla forte tradizione patriarcale, machista, e di generale arretratezza socioeconomica. Per molti anni l'unica possibilità per le donne delle aree rurali di elevare la propria condizione e conquistare quella dignità che dovrebbe essere assicurata a tutti i membri della società, si è concretizzata nella partecipazione alla lotta guerrigliera, che ha offerto l'opportunità di studiare e di riscattarsi dalle molteplici violenze di cui sono vittime le donne civili nella società, e maggiormente, in periodo di guerra.
Le donne fariane hanno manifestato al mondo il loro reale volto, le proprie capacità politiche acquisite nella lotta, i propri strumenti culturali e le grandi capacità analitiche e dirigenziali. Smentendo in un solo colpo le raffigurazioni caricaturali e le invenzioni giudiziarie basate su "testimonianze" commissionate e comprate appositamente, che tanto tragicamente distorcono e sfigurano sistematicamente il loro volto. E che tanta eco trovano da parte delle imprese di propaganda disinformativa, le quali vorrebbero le guerrigliere come delle vittime passive della guerriglia stessa, negando il loro carattere di avanguardia cosciente del movimento di liberazione della donna che attraversa la società colombiana.
Il contributo delle guerrigliere continuerà, nella fase nuova che si delinea, ad essere quel faro e quel punto di riferimento imprescindibile per tutti gli emarginati, che non può essere spento dalle meschinità di un regime violento, costruito per essere una macchina repressiva e che le guerrigliere hanno iniziato a spezzare con la loro presenza, il loro lavoro, la loro lotta instancabile.

30/07 - Tutti i fronti guerriglieri manifestano il proprio appoggio agli accordi dell'Avana
La ratifica del trattato di pace, la cui firma si inizia a scorgere all'orizzonte, sarà validata dalla decima Conferenza Guerrigliera, la massima istanza politica che regge la vita democratica interna della guerriglia, e che sarà convocata ufficialmente una volta giunti al termine dei dialoghi tra le FARC e il governo. Tuttavia, già nella fase attuale, i circa 80 fronti guerriglieri dislocati in tutto il paese, hanno fatto giungere alla Delegazione di Pace insorgente all'Avana il proprio appoggio a quanto accordato, nella prospettiva di dispiegare le proprie strutture nel lavoro di massa con il popolo colombiano.
Vengono quindi a cadere le speculazioni maligne effettuate dai nemici della pace, tra i quali l'oscurantista procuratore Ordoñez, circa fantomatiche dissidenze interne alla guerriglia, con lo scopo di togliere credibilità al processo di pace stesso.
L'episodio di alcuni elementi appartenenti al I Fronte delle FARC, che si erano chiamati fuori dal processo, è stato un caso isolato e tutti i fronti guerriglieri nominati a vanvera dal Procuratore Generale, si sono premurati di smentirlo direttamente e pubblicamente, mostrando, ancora una volta, che razza di cialtroni continuino a occupare abusivamente importanti cariche pubbliche; ossia baroni corrotti che vorrebbero prolungare lo stato di guerra di cui si beneficiano. Il rinnovamento del ceto politico istituzionale si configura quindi come una necessità della pace.
L'organizzazione insorgente delle FARC-EP, da parte sua, irromperà unita e granitica, con tutte le proprie bandiere di sempre, sullo scenario della politica aperta, non più in condizione di clandestinità, perché si è conquistata sul campo di battaglia e al tavolo dei dialoghi quello spazio politico che rende non più prioritaria la lotta armata, e di cui le opposizioni politiche e sociali potranno beneficiare per la prima volta nella storia colombiana.

08/08 - Firmati protocolli del cessate il fuoco bilaterale
La firma dei protocolli per rendere effettivo l'accordo del cessate il fuoco e le ostilità bilaterale e definitivo, ed il processo di  abbandono delle armi ad essi relativo rappresenta un nuovo importante segnale verso la firma di un Trattato di Pace, nonostante il fuoco impazzito sputato dei nemici a oltranza della della soluzione politica al conflitto, narco expresidente Uribe in testa.
Conclusi gli accordi, la chiave sarà nell'implementazione, che deve darsi attraverso la massima partecipazione cittadina, il cui protagonismo non può limitarsi alla ratifica della firma.
Questi meccanismi, come accordato già nell'Agenda comune tra le parti belligeranti, avranno la capacità ed il potere di esecuzione e saranno conformati da rappresentanti delle diverse componenti  della società.
Pur restando diversi punti da discutere ed accordare al Tavolo dei dialoghi, la firma del cessate il fuoco bilaterale con i suoi protocolli  rappresenta una vittoria non solo per le le FARC, che dall'inizio dei dialoghi ne hanno fatto una bandiera, ma anche per il movimento popolare colombiano, la cui mobilitazione è indispensabile per convertire il cessate il fuoco in pace con giustizia sociale.

13/08 - Consiglio di stato annulla sentenza di inabilitazione politica di Piedad Cordoba
Il Consiglio di Stato colombiano ha annullato, lo scorso  9 agosto, l'inabilitazione per 18 anni dalle cariche pubbliche (e la conseguente destituzione dalla carica di senatrice al congresso) di Piedad Córdoba,  voluta dalla Procura Generale per presunti nessi con l'insorgenza rivoluzionaria delle FARC.
L'Alta Corte ha accolto la richiesta di annullamento del magistrato William Hernández, motivata dal fatto che le prove utilizzate dalla Procura sono state dichiarate inutilizzabili da una sentenza della Corte Suprema di Giustizia del 2011, in quanto ricavate da computer ritrovati nell'accampamento del Comandante Raúl Reyes, abbattuto da un bombardamento extraterritoriale in Ecuador, dei quali è stata violata la catena di custodia. Contro Piedad Córdoba è ancora in vigore una sentenza di destituzione per 14 anni, che verrà ridiscussa a settembre.
Quella contro l'ex senatrice era una sentenza politica, fulgido esempio di  persecuzione attraverso meccanismi giudiziari volti a far tacere o ridurre il campo di agibilità politica degli oppositori al regime. Oggi il vento sta cambiando, ed il fascistissimo opusdeista procuratore generale Ordóñez, acerrimo nemico di Piedad ed esponente di spicco della cricca uribista, riceve una sonora batosta.

17/08 - FARC e governo concordano meccanismi per scegliere i magistrati per la giurisdizione speciale
Lo scorso 12 agosto le delegazioni del governo e della guerriglia al Tavolo dei Dialoghi dell'Avana hanno confermato di aver raggiunto un accordo sul meccanismo per la scelta dei magistrati che andranno a comporre il tribunale speciale che applicherà la Giurisdizione Speciale per la Pace (GSP).
Quanto pattuito prevede la collaborazione di papa Francesco e del Segretario Generale delle Nazioni Unite, oltre alla Corte Suprema di Giustizia colombiana, la delegazione del Centro Internazionale per la Giustizia Transizionale e la Commissione Permanente del Sistema Universitario dello Stato, che dovranno nominare una persona che conformerà la squadra di selezione dei magistrati.
La GSP prevede la creazione di sale e tribunali che investigheranno, giudicheranno e sanzioneranno gli attori del conflitto, con l'impegno che i crimini di lesa umanità non resteranno impuniti.
I criteri per designare i magistrati del tribunale speciale hanno rappresentato un nodo critico nello sviluppo recente dei dialoghi, finalmente sciolto. L'applicazione della GSP permetterà di assegnare le responsabilità individuali e collettive che, unitamente al riconoscimento ed al risarcimento delle vittime, consentirà un nuovo importante capitolo nella costruzione di una vera pace con giustizia sociale.

26/08 - FARC e governo raggiungono l'accordo finale
Attraverso il Comunicato Congiunto n.93, datato 24 agosto, le delegazioni del governo e delle FARC hanno annunciato di aver raggiunto l'Accordo Finale, Integrale e Definitivo, sulla totalità dei punti dell'Agenda dell'Accordo Generale per la Fine del Conflitto e la Costruzione di una Pace stabile e duratura in Colombia.
L'esecuzione di tale accordo porrà fine definitivamente ad un conflitto armato di oltre cinquant'anni.
I delegati all'Avana, dopo aver sciolto gli ultimi nodi sui municipi del paese in cui saranno prioritari gli investimenti del post-conflitto, saranno incaricati di firmare  il documento poi presentato da Santos al Congresso della Repubblica, per iniziare il processo referendario.
Si tratta di un avvenimento eccezionale nella storia colombiana, segnata da una violenza pluridecennale; ora lo scontro si sposta sul campo della battaglia delle idee, e mentre la guerriglia avanza verso la trasformazione in movimento politico, spetta al popolo colombiano dare corpo alla costruzione della pace con giustizia sociale.

04/09 - Assolto Miguel Ángel Beltrán dalla Corte suprema di giustizia colombiana
La Sala Penale della Corte Suprema di Giustizia ha annullato la condanna ad 8 anni di prigione a carico dell'ex professore di sociologia dell'Università Nazionale Miguel Ángel Beltrán, accusato di "ribellione".
La vicenda giudiziaria del professor Beltrán è paradossale; arrestato in Messico nel 2009, è stato successivamente  incarcerato in Colombia e poi assolto. Nel 2014 il Tribunale Superiore di Bogotá lo aveva di nuovo condannato, destituendolo dall'esercizio di qualunque incarico pubblico  per 13 anni.
In favore del professor Beltrán, si sono espressi migliaia di docenti universitari in tutto il mondo, nonché associazioni per i diritti umani, contraltare della demonizzazione orchestrata dai media oligarchici per screditare la sua figura intellettuale ed umana.
Le manovre del regime, volte a ridurre al silenzio un proprio acerrimo oppositore, si sono risolte nell'ennesima assoluzione.
La possibilità di esprimere liberamente la propria opinione politica ed il dissenso, finora ostinatamente negata al popolo colombiano, rappresenta una delle condizioni essenziali per la costruzione di una vera  pace con giustizia sociale.


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