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Bollettino di informazione al 07/10/2016 - Clamori dalla Colombia!

Associazione nazionale Nuova Colombia | nuovacolombia.net

09/10/2016

10/09 - Consiglio di stato annulla la rielezione del procuratore Generale Ordóñez
Dopo un complesso processo giudiziario durato oltre 3 anni, il Consiglio di Stato colombiano, lo scorso 7 settembre, ha finalmente preso la decisione di annullare la rielezione del fascistissimo e opusdeista Procuratore Alejandro Ordóñez.
La Procura Generale, a capo della quale Ordóñez è stato eletto nel 2009 e riconfermato nel 2012, è un istituzione giudiziaria che ha il compito di indagare e intervenire su membri del governo, funzionari pubblici e agenzie dello Stato. Compito dalle profonde valenze politiche, come si può comprendere, in mano da anni al rappresentante della più odiosa e reazionaria parte dell'oligarchia, quell'ultradestra di cui Uribe è il rappresentante più noto, visceralmente antidemocratica, connessa a doppio filo con paramilitarismo e narcotraffico, grande sostenitrice della dottrina della sicurezza nazionale e del nemico interno, e conseguentemente  acerrimo nemico  del processo di pace e di una soluzione politica al conflitto armato.
Con grande ritardo, finalmente a questo nauseabondo magistrato viene impedito di ricoprire un ruolo così importante nella politica colombiana; tuttavia, tali personaggi  -e soprattutto gli interessi che rappresentanto- non possono svanire nel nulla,  e la compagine uribista, per quanto in difficoltà, è tutt'altro che sconfitta. C'è anzi da scommettere sul fatto che sarà in prima linea nel perpetuare il terrorismo di Stato e nel boicottare con ogni mezzo l'implementazione degli accordi di pace siglati all'Avana tra le FARC e il governo Santos.

19/09 - In corso la X conferenza nazionale guerrigliera
La Decima Conferenza Nazionale Guerrigliera delle FARC, alla presenza di circa 200 delegati, del Comandante dello Stato Maggiore Centrale Timoleón Jiménez e del Segretariato di questa organizzazione, ha iniziato i suoi lavori lo scorso 17 settembre A El Diamante, nelle pianure del Yarí, un corridoio di savana fra i dipartimenti del Caquetá e del  Meta.
La Conferenza definisce le disposizioni politiche e organizzative per iniziare il transito delle FARC verso un "partito o movimento politico", nelle parole del Comandante Timochenko, espresse di fronte ad un nutrito gruppo di giornalisti durante il discorso di apertura.
Nel primo report dei lavori, il Comandante Pablo Catatumbo ha riferito del grande appoggio da parte dei guerriglieri agli accordi dell'Avana, ma anche di incertezza sul futuro; riguardo ai paramilitari, sull'affidabilità del governo o le condizioni nelle quali si troveranno una volta reintegrati nella vita civile.
La X Conferenza, massima istanza politica delle FARC, avrà un ruolo fondamentale nella costruzione della pace con giustizia sociale, e nella Colombia che uscirà dagli accordi.

22/09 - Scoperta in Colombia nuova fossa comune con 2000 cadaveri
Una delegazione diretta da sei eurodeputati, composta da europei e statunitensi, ha certificato lo scorso 21 settembre l'esistenza di una fossa comune con duemila cadaveri non identificati.
Le comunità denunciano che il numero di morti è almeno 4 volte superiore a quello dichiarato dal Governo.
Stando alle denunce dei contadini del luogo,  i corpi appartengano a vittime fatte passare per guerriglieri caduti in combattimento, assassinati
a sangue freddo dall'Esercito per ottenere licenze o premi in denaro.
I cosiddetti "falsi positivi", in realtà esecuzioni extragiudiziarie, sono una palese dimostrazione della violenza del terrorismo di Stato, implementato dall'oligarchia per mantenere i propri privilegi, ed avallato da Santos e dal regime colombiano.

26/09 - X conferenza delle FARC approva gli accordi dell'Avana
Al termine di una lunga discussione sugli Accordi dell'Avana, la X Conferenza guerrigliera ha determinato la loro approvazione e una serie di indicazioni a tutti i militanti affinché il contenuto del Trattato di Pace sia accolto e rispettato.
La guerriglia è certa che l'Accordo Finale contenga un grande potenziale per l'apertura di una transizione politica verso la trasformazione della società colombiana e la materializzazione dei diritti delle masse popolari.
Gli Accordi contengono gli strumenti minimi necessari per dare continuità, attraverso la via politica, alle aspirazioni storiche del movimento popolare colombiano di trasformazione dell'ordine sociale vigente. Per questi motivi, l'insorgenza rivoluzionaria delle FARC ha deciso di prendere le misure utili per il transito da organizzazione politico-militare a partito politico, il cui congresso fondativo si terrà non oltre il maggio 2017.
Con la presenza di centinaia tra delegati, invitati, guerriglieri a supporto nella sicurezza e nella logistica, i lavori e l'esito della X Conferenza delle FARC-EP sono stati seguiti dai media di tutto il mondo, e l'aspettativa circa la fine del conflitto è alta. Tuttavia, l'oligarchia colombiana ha un dna sanguinario e traditore, per cui solo un potente e combattivo movimento di massa potrà obbligare il regime a rispettare e implementare gli accordi dell'Avana. Che a loro volta dovranno essere, come sottolineato dal Comandante Iván Marquez, non un punto di arrivo ma di partenza per costruire una Nuova Colombia con sovranità e giustizia sociale.

04/10 - Plebiscito: vince il no all'accordo di pace
Lo scorso 2 ottobre in Colombia si sono svolte le consultazioni per il plebiscito relativo all'accordo di pace fra FARC e governo.
Inaspettatamente, il risultato delle votazioni ha riportato la vittoria del NO, con una percentuale del 50.2%.
Tra i diversi fattori che hanno pesato su questo risultato, oltre alla cronica astensione (circa il 63 % degli aventi diritto non si è presentato alle urne) c'è evidentemente l'importante capacità della parte di oligarchia schierata per il no, capeggiata dal narco ex presidente Uribe, di coagulare e motivare il proprio blocco elettorale, quel ceto medio urbano spesso lontano dalla guerra e dai suoi effetti, assolutamente conservatore se non reazionario, anticomunista in modo fanatico.
Il plebiscito, papocchio giuridico-istituzionale fortemente voluto da Santos, avrebbe dovuto ratificare a livello popolare gli accordi dell'Avana; ora la situazione si fa complessa, e risulta difficile immaginare come uscire dall'impasse.
Mentre piovono analisi e si sprecano fiumi d'inchiostro, non si può scartare nessuna impotesi. A iniziare da quella di un macabro patto tra Santos e Uribe per mettere all'angolo le FARC, imponendo una rinegoziazione degli accordi di pace per erodere ulteriormente le già limitate conquiste ivi contemplate, o attaccando a sorpresa le unità guerrigliere troppo frettolosamente predisposte al disarmo unilaterale. Unità guerrigliere che però, a quanto pare, si stanno disperdendo per evitare di essere facili bersagli di provocazioni o grandi operativi a tradimento per mano dei nemici giurati della pace con giustizia sociale.

07/10 - Piedad Cordoba arrestata per alcune ore all'aereoporto di Santiago del Cile
Intorno alle 22.30 dello scorso 4 ottobre, al suo arrivo all'aeroporto di Santiago del Cile, l'ex senatrice colombiana Piedad Córdoba, che da anni lotta tenacemente per la Pace in Colombia e per la difesa dei diritti umani, è stata arrestata da funzionari della polizia investigativa del Cile (PDI) del Dipartimento Immigrazione.
La leader popolare colombiana è stata accusata per la sua intenzione di partecipare ad un seminario internazionale denominato "Pensando alla nostra America da Sud", organizzato dall'Associazione Culturale José Martí  e dalla Libreria Nostra America, in cui si sarebbe dovuto trattare la situazione del popolo mapuche, fustigato e represso dal governo della "progressista" Bachelet in continuità con le politiche di persecuzione del governo anteriore presieduto dal pinochetista Piñera.
La senatrice non ha partecipato all'evento, ed è tornata in patria dopo la sua liberazione. L'episodio, molto grave, dimostra le difficoltà di agire politico e di movimento dei dirigenti popolari colombiani, e rappresenta un inquietante precedente.
Stendiamo un velo pietoso sullo Stato cileno, che è tra l'altro uno dei due paesi accompagnanti (unitamente al Venezuela) dei dialoghi di pace dell'Avana, per facilitare i quali la stessa Piedad Córdoba si è battuta incessantemente.


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