www.resistenze.org - popoli resistenti - colombia - 14-06-21 - n. 793

Lottare fino alla vittoria!

FARC-EP Segunda Marquetalia | farc-ep.net
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

10/06/2021

Il governo Duque non sarà salvato nemmeno dalla repressione violenta mascherata da "assistenza militare". La sua decisione di lanciare l'esercito contro il popolo che, ardendo di indignazione è nelle strade, è un vano tentativo di spegnere l'incendio gettando benzina sul fuoco. Il fantoccio non capisce che più ricorrerà alla violenza, più forza, potenza e audacia otterrà come risposta popolare.

La crescita rivoluzionaria del popolo non può esser fermata da nulla e da nessuno. Dobbiamo continuare fino alla fine, fino alla vittoria. Dallo sciopero e la mobilitazione, ai blocchi e le barricate, e da queste lanciamoci in una marcia impetuosa di insurrezione, all'assalto del cielo, che è la presa del Palacio de Narino, che è la presa del potere per avere da qui in avanti solo governi del popolo e per il popolo, governi giusti, includenti e garanti della pace. La presa di Bogotà dovrebbe convertirsi nella presa del Palacio de
Nariño, del Congresso della Repubblica, del Palazzo di Giustizia, della Procura Generale, dei mezzi di comunicazione, per cacciare dai poteri pubblici tutti i corrotti e coloro che determinano la violenza e la povertà.

Duque è un tiranno presuntuoso, che non comprende che il popolo è l'immensa maggioranza ed è la forza che può riuscire: siamo di più, molto di più della forza repressiva che lo circonda. Siamo milioni e milioni sollevati in lotta per una Nuova Colombia, stimolati dalla certezza che anche il popolo in uniforme ha gli stessi sogni di dignità umana. Che i soldati non si lascino più utilizzare da vandali come Duque e Uribe, che hanno distrutto la giustizia sociale e il più importante di tutti i nostri diritti, che è quello della pace. Il dovere in questo caso chiama i soldati e i poliziotti all'insubordinazione e alla disobbedienza, a voltare le spalle ai generali squilibrati come Zapateiro e Vargas e al ministro della difesa che ha ordinato di sparare contro la popolazione inerme.

L'esercito e la polizia con i loro migliori comandanti devono passare dalla parte del popolo, che è dove stanno i loro familiari, i loro genitori, i loro fratelli, nonni e amici di sempre. Questo è il loro posto.

Il fondatore dell'esercito, il liberatore
Simón Bolivar, lo formò affinché difendesse con la sua spada i diritti e le garanzie sociali, non per rivolgere le sue armi contro i cittadini, né per assicurare la permanenza al potere delle oligarchie, né tanto meno per garantire i profitti delle multinazionali e privati. I soldati, i militari, non possono degradarsi alla triste condizione di guardiani degli interessi di una oligarchia che ha vandalizzato il futuro delle maggioranze.

Soldato: tira fuori la tua dignità e unisciti al popolo nelle barricate e avanza insieme ad esso verso il Palacio de
Nariño per sbloccare e aprire, uniti, le porte del futuro.

Il popolo non crede più alle parole ingannevoli: adesso crede solo nella forza della sua unità, nella sua organizzazione. Se Duque porta i suoi sbirri nelle strade accompagnati da civili armati, che siano paramilitari, agenti della SIJIN (Sezione Investigativa Giudiziaria della Polizia Nazionale, ndr) o elementi di estrema destra a sparare contro il popolo, anche il popolo ha il diritto di difendersi con le armi.

Con la potenza trasformatrice nata dall'unità, dobbiamo demolire la macchina dello Stato che ci opprime e al suo posto stabilire nuove istituzioni, un nuovo Stato che stabilisca un ordine sociale giusto, protetto dalla milizia di tutto il popolo.

I giovani hanno la missione di gestire la politica e farla finita con questa falsa democrazia che occulta con parole forbite la schiavitù del popolo.

È ora di passare all'offensiva con la presa e il controllo di obiettivi importanti del potere e per questo è necessario unificare le leadership sociali e politiche in un comando centrale che dovrà condurre il popolo alla vittoria.

L'offensiva dell'unità civico-militare deve esser simultanea e rapida in tutto il paese. Nella lotta il popolo ha appreso e sa più di tutti i teorici messi assieme. L'esercito, l'Armata, la Forza Aerea e la polizia non possono restare separate nemmeno un minuto dal loro popolo. Devono partecipare al trionfo popolare. Necessitiamo di audacia, audacia e ancora audacia per uscire da 200 anni di oppressione di classe. Abolito il potere delle oligarchie, dobbiamo convocare una Costituente che ci dia le leggi fondamentali sulle quali edificheremo il nuovo paese.

Dalla difesa all'offensiva. Non basta raggrupparsi intorno ad alcuni slogan politici; dobbiamo farlo anche - come sta facendo lo Stato - con le armi. Resistenza popolare contro l'"assistenza militare". Dobbiamo passare all'offensiva sostenuti da soldati, sottoufficiali e ufficiali patrioti e bolivariani. Che si sveglino i nostri fratelli nelle caserme! È il momento di unirsi al fantasma che si aggira nel paese, che è uscito dalle catacombe dell'esclusione e della miseria, della diseguaglianza e dell'iniquità del capitalismo, cercando il sogno collettivo e ricorrente di un nuovo ordine sociale giusto, più umano e includente.

Se la Colombia è oggi esempio di lotta anti-neoliberista in America Latina, è perché l'unico cammino che gli ha lasciato la tirannia del capitale è lotta fino alla vittoria. E vinceremo! Nostra America trionferà.

FARC-EP
Segunda Marquetalia


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