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- popoli resistenti - corea del nord - 22-04-09 - n. 270
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Kim Il Sung: una vita dedicata al popolo
di Andy Brooks – Segretario generale del New Communist Party of Britain
Per lungo tempo la tradizione marxista elevava la vita dei compagni il cui lavoro quotidiano fosse stato un esempio per gli altri o avesse sviluppato e fatto avanzare la teoria marxista-leninista o avesse guidato la lotta per la liberazione. Kim Il Sung è stato tutto questo. Un combattente, un pensatore e un leader, Kim Il Sung è stato un grande comunista del ventesimo secolo, il cui nome sarà sempre ricordato come quello del fondatore del moderno movimento comunista coreano, iniziando nella gioventù patriottica di Corea quando era uno studente nel 1920.
Kim Il Sung è nato in un mondo dominato dalle grandi potenze coloniali di Europa, Stati Uniti e Giappone. In Corea, i vecchi governanti feudali erano stati estromessi dagli imperialisti giapponesi e la penisola trasformata in una colonia del Giappone.
Dovunque c'è oppressione c'è sempre resistenza e i patrioti coreani provarono a lottare in ogni modo possibile. Alcuni nazionalisti, quelli che rappresentavano i proprietari terrieri e gli elementi della borghesia cercarono aiuto dalla Cina nazionalista e dall’America. Altri furono ispirati dalla rivoluzione bolscevica del 1917.
Nel 1920 il movimento comunista coreano fu eroso dalle divisioni e si ritrovò isolato dalle masse. Kim Il Sung condannò coloro che semplicemente speravano di fare affidamento su forze esterne o coloro che s’impegnavano per ottenere il consenso di altri, come una vergogna per la nazione coreana.
Kim Il Sung vide l'inutilità dei settari, dei lacchè, dei dogmatici e dei faziosi che si definivano comunisti negli anni 20. Così decise di costituire un movimento comunista partendo dalla gioventù e dalla base dei villaggi e delle fabbriche.
Kim Il Sung rilevò che un movimento rivoluzionario non era qualcosa da portare avanti con il consenso degli altri, ma un lavoro da fare in conformità a una propria convinzione. I problemi devono essere risolti autonomamente, disse, e solo quando la lotta è stata ben combattuta gli altri vi si identificheranno.
Con parole attuali oggi come allora, Kim Il Sung, dichiarò: “Il settarismo è un prodotto dell’ideologia borghese e piccolo borghese, in particolare dell’auto eroismo, della ricerca di fama e del carrierismo. Non ha nulla in comune con le idee rivoluzionarie della classe operaia “. Da dirigente studentesco a comandante della guerriglia Kim Il Sung afferrò i principi fondamentali del marxismo e applicò la lezione della Grande Rivoluzione russa d’Ottobre alle concrete condizioni del popolo coreano, che era schiavo dell’Impero giapponese. Il “giovane generale”, come ben presto venne chiamato, si circondò di un gruppo di giovani comunisti, uomini e donne disposti a sfidare la potenza dell’esercito giapponese.
Nel corso degli anni il piccolo gruppo di eroi crebbe in un esercito popolare che umiliò l'esercito imperiale giapponese nel 1945: una vittoria che ha portato alla costituzione della Repubblica Democratica Popolare di Corea. E fu quell’Esercito Popolare che si scontrò contro l’imperialismo statunitense e i suoi lacchè portandolo ad un punto morto durante la Guerra di Corea e costringendo in ginocchio gli imperialisti americani a mendicare l'armistizio nel 1953.
Kim Il Sung è stato un grande comandante in guerra e un grande leader in pace. Nel nord della Corea, così brutalmente divisa dall’imperialismo, ha costruito un moderno movimento comunista dedicato al servizio dei lavoratori della Corea e ha guidato il popolo in una lotta di massa per costruire una nuova vita, dopo avere conquistato la libertà nel 1945.
Il Partito dei Lavoratori di Corea, con Kim Il Sung al timone, ha condotto la battaglia per la riforma agraria, l'istruzione e la costruzione socialista negli anni 50 e 60 e poi ha spinto in avanti i fronti ingegneristico, tecnico e scientifico per costruire una moderna repubblica socialista, dove ogni singolo lavoratore sia padrone della propria vita.
In Europa occidentale i comunisti compresero gli elementi economici del socialismo scientifico, ma ignorarono gli aspetti filosofici degli insegnamenti di Marx e di Engels. Anche se il ruolo dell’azione di massa è stato ben compreso, il ruolo dei singoli è spesso stato ignorato. Sebbene i risultati dell'Unione Sovietica guidata da Lenin e da Stalin siano stati studiati, spesso non sono stati compresi correttamente.
Kim Il Sung non solo afferrò il marxismo-leninismo, ma lo applicò alle concrete condizioni del popolo coreano. Egli sapeva che, una volta che le masse avessero compreso la propria forza sarebbero diventate inarrestabili. Sapeva che servire il popolo rappresentava la cosa più importante per i comunisti coreani e per il Partito dei Lavoratori di Corea che avviò nel 1945. Ha sviluppato il socialismo in stile coreano con l’idea Juché - che eleva i principi filosofici del marxismo-leninismo e la sua teoria economica - e si concentra sullo sviluppo di ogni singolo lavoratore, che può essere veramente libero solo come parte della volontà collettiva delle masse. Nel mondo occidentale Juché è semplicemente descritto come “la fiducia in sé”, ma è molto di più. Kim Il Sung disse che i lavoratori si sarebbero potuti emancipare concretamente soltanto reggendosi sulle proprie gambe. Ma l'idea Juché non nega l'internazionalismo proletario. Unione Sovietica, Cina Popolare e le democrazie popolari dell’Europa orientale si strinsero attorno alla Corea Democratica durante la Guerra di Corea. Il popolo coreano rispose con scambi commerciali e assistenza, mentre esperti e consulenti coreani aiutavano i vietnamiti, gli arabi e gli africani in lotta, allora come oggi, per spezzare le catene del colonialismo.
Nel movimento comunista mondiale Kim Il Sung mantenne una posizione attenta durante il conflitto ideologico cino-sovietico, restando in buoni rapporti con le due parti.
A differenza dei leader comunisti britannici nel passato, e di molti altri in Europa e nel mondo, Kim Il Sung ha sottolineato che il marxismo-leninismo va ben al di là di semplici formule economiche e del “modello” sovietico.
Kim Il Sung sapeva che la prosperità materiale e la forza ideologica sono di pari importanza per il popolo. Egli ha definito tale concetto come le torri gemelle. Sebbene non possano avanzare contemporaneamente, quando il progresso è realizzato per una, l’altra deve essere fatta avanzare per recuperare il tempo perduto.
Ciò è stato rilevato da Stalin nel 1930, quando disse agli stakanovisti (lavoratori super produttivi sovietici), che i lavoratori avevano beneficiato concretamente dalla rivoluzione. Tutte le rivoluzioni precedenti avevano fallito, ma: “La nostra rivoluzione proletaria è l'unica rivoluzione nel mondo che ha avuto l'opportunità di mostrare al popolo non solo risultati politici ma anche risultati materiali “, dichiarava Stalin.
“E’ una buona cosa, ovviamente, cacciare i capitalisti, cacciare i proprietari, cacciare gli scagnozzi zaristi, per conquistare il potere e raggiungere la libertà. Questo è molto buono. Ma purtroppo, la libertà da sola non è sufficiente. Se manca il pane, il burro e i grassi, se vi è carenza di prodotti tessili e se sono cattive le condizioni abitative, la libertà non vi porterà molto lontano. E’ molto difficile, compagni, vivere di sola libertà. Per vivere bene e con gioia, i vantaggi della libertà politica devono essere integrati da benefici materiali”, continuava Stalin.
Ma i successori revisionisti di Stalin abbandonarono la torre ideologica e fallirono anche nel conservare i benefici materiali per le masse sovietiche.
E dopo la controrivoluzione in Unione Sovietica e nei paesi socialisti dell'Europa orientale, che costituì un enorme passo indietro per il comunismo a livello mondiale, quando i partiti furono presi dallo sconforto e dal fallimento in tutto il mondo, Kim Il Sung arrestò questa disgregazione convocando una conferenza dei partiti comunisti e operai a Pyongyang nel 1992.
Quando Kim Il Sung morì, il suo successore, Kim Jong Il, disse al popolo coreano e al mondo che da lui non ci si poteva aspettare “alcun cambiamento” e con Kim Jong Il alla guida, negli ultimi anni il Partito dei Lavoratori di Corea ha conquistato grandi vittorie. Le catastrofi naturali sono state superate, l’isolamento diplomatico rotto, gli intrighi dell’imperialismo degli Stati Uniti disvelati e i razzi coreani raggiungono le stelle.
Kim Il Sung, il grande leader della rivoluzione coreana, è morto nel 1994, ma il suo lavoro vive nel Partito dei Lavoratori di Corea e nei colossali risultati della Repubblica Democratica Popolare di Corea odierna.