Dal GranmaCubaweb 20/09/2002
Estratto dell’articolo a cura e tradotto da Flavio Rossi
La scalata imperialista minaccia di nuovo il mondo e si prepara, per dimostrare
la potenza delle sue armi, ad assicurarsi le risorse energetiche necessarie a
sostenere l’anacronistico suicida sistema economico neoliberale, consumista e
distruttore della sua stessa esistenza.
I preparativi della guerra e le
reiterate dichiarazioni dell’imperatore e degli altri alti funzionari del
governo degli Stati Uniti, per attaccare il popolo iracheno con l’incredibile
scusa della crociata contro il terrorismo, lo rendono certo.
Di fronte a tali violazioni dei più elementari diritti umani, dobbiamo opporre
la più ferma unione solidale dei lavoratori di tutto il mondo, contro
quest’olocausto che provocherà più fame e miseria per i nostri figli e
famigliari, ed in generale per i popoli di tutti i paesi, incluso quello
nordamericano.
La centrale dei lavoratori di Cuba,
conoscendo i sentimenti dei più di tre milioni suoi affiliati, rifiuta tale
pretese imperiali che procureranno la morte di decine di migliaia di vite, la
distruzione di incalcolabili risorse produttive e naturali, ed esige la
partecipazione energica delle Organizzazioni Sindacali Internazionali contro
tale aggressione, inoltre sollecita l’Organizzazione Internazionale del Lavoro
(OIL) a manifestare il rifiuto di questo genocidio contro il popolo lavoratore
dell’Iraq e le conseguenze nefaste che di rimando provocherà nei rapporti di lavoro
in tutto il mondo.
Senza pace non c’è lavoro decente.
Esigiamo dall’impero il rispetto dei
diritti umani del popolo iracheno, il rispetto della autodeterminazione, il
rispetto delle norme internazionali di convivenza pacifica, il rispetto delle
Nazioni Unite.
Senza guerra, un mondo migliore è possibile.
Central dei Lavoratori di Cuba