da il manifesto - 26 Febbraio 2003
GUERRA E ALTRO
Perché e per che cosa?
Al vertice dei Non-allineati che si è chiuso a Kuala Lumpur, in Malaysia, ieri
è intervenuto il leader cubano Fidel Castro.
«Noi, oscuri...» Noi siamo gli
oscuri angoli del pianeta, come ci ha definito Bush
FIDEL CASTRO RUZ
Viviamo tempi difficili. Negli ultimi mesi abbiamo sentito più di una volta
parole e concetti agghiaccianti. In un discorso pronunciato davanti ai cadetti
di West Point, il primo giugno 2002, il presidente degli Stati uniti ha
dichiarato: «La nostra sicurezza richiederà la trasformazione della forza
militare che voi guiderete in una forza militare che deve essere pronta per
attaccare immediatamente in qualsiasi oscuro angolo del mondo». Quello stesso
giorno proclamò la dottrina della guerra preventiva e a sorpresa, qualcosa che
nessuno aveva mai fatto prima nella storia politica del mondo. Mesi dopo,
riferendosi alla innecessaria e quasi certa azione militare contro l'Iraq, ha
affermato: «... se ci obbligano alla guerra, combatteremo con tutto la potenziale delle nostre forze
armate».
Chi affermava questo non era il governo di un piccolo e debole Stato: era il
capo della potenza militare più ricca e poderosa mai esistita, quella che
possiede migliaia di armi nucleari, sufficienti per liquidare più volte la popolazione mondiale, e di altri temibili
sitemi militari convenzionali o di distruzione di massa.
Questo noi siamo: «oscuri angoli del pianeta». Così alcuni vedono i paesi del
Terzo mondo. Mai nessuno ci ha definito meglio, né lo ha fatto con maggiore disprezzo.
Antiche colonie delle potenze che si ripartirono e saccheggiarono il mondo per
secoli, noi oggi costituiamo l'insieme dei paesi sottosviluppati. Per nessuno
di noi esiste un'independenza piena, un tratto giusto ed egualitario, né alcuna
sicurezza nazionale; nessuno di noi è
membro permanente del Consiglio di sicurezza, nessuno ha il diritto di veto, né conta qualcosa negli organismi finanziari
internazionali; né può trattenere i suoi migliori talenti, né proteggersi dalla
fuga dei suoi capitali, dalla distruzione della natura e dell'ambiente
provocata dal consumismo scialacquatore, egoista e insaziabile dei paesi a
economia sviluppata.
Dopo l'ultima mattanza mondiale della decade degli anni `40, ci fu promesso un
mondo di pace, che la distanza fra ricchi e poveri si sarebbe ridotta e che i
più sviluppati avrebbero aiutato i meno sviluppati. Tutto si è risolto in
un'enorme menzogna. Ci fu imposto un ordine mondiale che non è sostenibile né
sopportabile. Il mondo viene guidato verso un vicolo cieco. In soli 150 anni si
saranno esauriti il gas e il petrolio che il pianeta ha impiegato 300 milioni
di anni ad accumulare.
L'umanità in soli 100 anni è passata da circa 1500 milioni a più di 6000 milioni di abitanti. Dovrà dipendere in
tutto e per tutto da fonti di energia ancora da scoprire e sviluppare. La
povertà cresce; vecchie e nuove malattie minacciano di annientare intere
nazioni; la terra si erosiona e perde
fertilità; il clima cambia, l'aria, l'acqua potabile e i mari sono sempre più contaminati.
Si mina l'autorità, si ostruziona e distrugge l'Organizzazione delle Nazioni
unite; si diminuiscgono gli aiuti allo sviluppo; si esige dal Terzo mondo il
pagamento di un debito di 2.5 miliardi di dollari che nelle condizioni attuali
è assolutamente impagabile; si spendono, in cambio, un miliardo di dollari ogni
anno in armi sempre più sofisticate e letali. Perché e per che cosa?
Una cifra analoga si impiega in pubblicità commerciale, seminando in migliaia
di milioni di persone ansie consumistiche impossibili da soddisfare. Perché e
per che cosa?
Per la prima volta la nostra specie corre il pericolo reale di estinguersi a
causa della pazzia degli stessi esseri umani, vittime di una simile «civiltà».
Nessuno, tuttavia, lotterà al nostro posto, pur se noi siamo l'immensa maggioranza. Solo noi stessi, con
l'appoggio di milioni di lavoratori manuali e intellettuali dei paesi
sviluppati che vedono arrivare la catastrofe anche sui loro popoli, potremo
essere capaci di salvarla, seminando idee, creando coscienza, mobilitando
l'opinione pubblica del mondo e dello stesso popolo nordamericano.
Non è necessario che qualcuno ve lo dica. Lo sapete benissimo. Il nostro dovere più sacro è quello di
lottare. E lotteremo!
(Applausi prolungati)