da Reggio Calabria
Appello di solidarietà con il popolo cubano e contro il pericolo di invasione USA
Riconfermiamo la nostra
solidarietà al popolo cubano e al suo governo legittimo. Riconfermiamo la
nostra fiducia nella scommessa lanciata, ormai quarantaquattro anni fa, dalla
rivoluzione cubana, che – con le sue grandi conquiste sociali – ha fatto
dell’isola caraibica una positiva “anomalia” nel mondo globalizzato.
Solidarietà e fiducia oggi più forti e motivate che mai, nel momento in cui
Cuba è entrata nuovamente nel mirino degli Usa, pronti a esportare anche lì la
“democrazia” e il “libero mercato”. Ovviamente, come in Jugoslavia, Afghanistan
e Iraq, a suon di bombe “intelligenti” all’uranio impoverito e sulla punta
delle baionette dei marines.
Cuba ha il diritto di esistere e di resistere. Ha il diritto di difendere la sua sovranità nazionale e di decidere
in piena autonomia del proprio destino. Ha il diritto di preservare il suo
popolo dalla minaccia del terrorismo, dall’eversione fomentata dagli Stati
Uniti e dalla mafia cubana di Miami che, in questi decenni, si è macchiata di
oltre tremila omicidi, migliaia di ferimenti, seicento attentati falliti contro
il presidente Fidel Castro, decine di dirottamenti a mano armata, sette di
questi solo negli ultimi otto mesi. Per non parlare del terrorismo più
silenzioso e subdolo, ma non meno devastante, del blocco economico e
finanziario cui è sottoposta l’isola sin dal 1960, che le ha provocato un danno
superiore a 70 miliardi di dollari: una somma che avrebbe permesso al popolo
cubano di migliorare le proprie condizioni di vita e accelerare il proprio
progetto di sviluppo sociale e umano.
Siamo decisamente contrari alla pena di morte e alla restrizione delle libertà
civili, in qualunque parte del mondo esse avvengano. Chiarito questo, non possiamo però non
prendere atto del grave contesto nazionale e, soprattutto, internazionale che
ha indotto il governo cubano ad adottare misure repressive contro gli autori di
azioni terroristiche e agenti al soldo di potenze straniere. Un contesto di
guerra non dichiarata che potrebbe essere il preludio di un’invasione
dell’isola, come hanno denunciato in un documento di solidarietà a Cuba
centinaia di intellettuali, attivisti dei diritti umani e premi Nobel di tutto
il mondo, tra cui Rigoberta Menchù, padre Ernesto Cardenal, Luis Sepùlveda,
Herry Belafonte e Gabriel Garcia Marchez. In particolare, concordiamo con
quest’ultimo quando sostiene che le condanne e le dissociazioni su quanto è
avvenuto sull’isola, anche quando provengono da persone e forze politiche in
buona fede, “possono apportare e ingigantire dati che gli Stati Uniti
necessitano per giustificare un’invasione di Cuba”.
Per queste ragioni, fermo restando il nostro dissenso verso la pena capitale e
la convinzione che questa sfida non si possa vincere con il solo ricorso a
misure repressive, non “taglieremo la corda”
dinnanzi al pericolo che sta correndo Cuba. Continueremo a
condannare le gravissime violazioni dei diritti umani che avvengono su
quell’isola, non ad opera del governo di Fidel Castro bensì delle truppe
americane nella base di Guantanamo. Non cesseranno ma, anzi, si
intensificheranno le nostre iniziative di sostegno alla rivoluzione cubana e
per la liberazione dei cinque patrioti cubani detenuti negli Usa, “colpevoli”
di aver vigilato sulle attività terroristiche in preparazione contro il loro
paese.
Siamo e saremo al fianco di Cuba e aderiamo,
come uomini e donne di sinistra della provincia di Reggio Calabria, all’appello
lanciato dall’Unione degli Scrittori e Artisti Cubani (Uneac) per la
costruzione di un fronte unito contro il tentativo degli Usa “di imporre una
tirannia mondiale neofascista che garantisca alla superpotenza imperiale il
controllo dei mercati, delle materie prime, delle fonti energetiche, delle
industrie e dei servizi fondamentali del pianeta”.
seguono le firme
Nuove adesioni si possono inviare all'indirizzo email: reggio-cuba@libero.it