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L'Avana. 30 Gennaio 2004
Ci saranno molte alternative per un mondo migliore
Il Presidente Fidel Castro ha chiuso l’Incontro
Emisferico di lotta contro l’ALCA
Maria Julia Mayoral - Joaquín Rivery
“Non ci sarà una sola alternativa: ce ne saranno molte per costruire un
mondo migliore nella nostra regione e ogni paese avrà le sue proprie
alternative poichè tutti hanno cultura e situazioni differenti” ha sostenuto il
Comandante in Capo Fidel Castro al termine del IIº Incontro di Lotta contro
l’Alca che ha riunito più di 1230 partecipanti di 32 paesi nel Palazzo delle
Convenzioni dell’Avana.
“L’importante, ha detto Fidel, è la bussola, la direzione, il cammino e
questo è quello che stiamo cercando di tracciare qui. La crisi è tutto quello
che abbiamo alle spalle: senza crisi non succede quello c’è stato in Argentina,
senza crisi non sarebbe successo quello che è avvenuto in Venezuela. E è nella
crisi che appaiono i capi, nati da masse piene di talento.”
Il leader della Rivoluzione ha detto
di sentirsi impressionato perchè mai aveva partecipato a un evento come questo,
che ha abbordato tanti temi così seri che riguardano le idee, le tattiche e le
strategie di lotta dei nostri popoli.
Egli ha assicurato che gli
interventi gli hanno fatto ricordare i 45 anni trascorsi della Rivoluzione,
quattro decenni e mezzo di lotta davanti al potente e vicino impero con tutte
le manovre, le aggressioni, i crimini che questo ha commesso contro il popolo
cubano e il coraggio di aver resistito sin dall’inizio.
Ha considerato che si devono usare
tutte le forme e i mezzi di comunicazione per portare idee alle masse, per
educarle e mobilitarle. “Siamo obbligati a sostenere uno sforzo eccezionale
spinti da tutto il sapere appreso dai popoli come cultura politica!”
Come parte di questa battaglia,
Fidel ha reiterati la disposizione di Cuba di fornire i programmi per insegnare
a leggere e scrivere via radio o con metodi audio visivi
Fidel ha valutato i cambiamenti
prodotti in questa tappa neo liberista dell’imperialismo, i problemi che
gravitano sui paesi del Terzo Mondo, con le monete nazionali sempre più
svalutate e il debito estero che ascende e su un totale di 2,5 milioni di
milioni dollari una parte importante, 750.000 milioni sono i debiti
dell’America Latina
Riferendosi alle possibilità di
trovare soluzioni nonostante le condizioni d nazione sottosviluppata, bloccata
e odiata, il presidente di Cuba ha spiegato lo svolgimento dei piani attuali
della Rivoluzione nel settore della cultura, dell’educazione e per migliorare i
servizi della salute.
“Cuba ha dimostrato, ha segnalato, che si possono creare capitali umani che valgono più del denaro e questo non
avviene in una fabbrica nè in una “maquiladora”,
ma indeterminate condizioni, quando si fanno prevalere i migliori valori.
Questa realtà, ha spiegato
alimenta l’odio dell’impero, ricco di un capitale tecnologico e finanziario
acquistato con il saccheggio grazie ai finanziamenti che assicura al sistema
che regna nel mondo e all’attitudine di coloro che governano in molti paesi.”
Approvati la
Dichiarazione Finale e il Piano di Azione
Dopo quattro giorni di intenso
dibattito nel Palazzo delle Convenzioni i partecipanti hanno approvato la
Dichiarazione Finale e il Piano di Azione.
Il testo finale ha sottolineato il
coraggio della battaglia popolare nel continente, soprattutto quella boliviana
che ha causato la sconfitta del presidente Gonzálo Sánchez de Quesada,
sottomesso agli Stati Uniti e al neo liberismo.
Il documento denuncia che
nonostante i cambiamenti della regione, gli Stati Uniti continuano a contare
sulla voce formidabile del debito estero, strumento di ricatto e controllo
sulle nostre nazioni.
Oggi non si può capire la lotta
per la giustizia economica e sociale senza opporsi attivamente alla politica di
guerra di questo nuovo impero, aggiunge
la dichiarazione che propone una giornata continentale come azione centrale nel
2004.
Il Piano di
Azione
Annullare l’ALCA in tutte le sue
versioni e i Trattati di Libero Commercio bilaterali e sotto regionali, è il
primo grande obiettivo del approvato Piano d’Azione della Campagna Continentale
che implica di vincolare la lotta con gli interessi popolari dei paesi,
impedire la militarizzazione nelle Americhe, contribuire al movimento mondiale
contro la guerra, il debito, il neo liberismo e altri aspetti.
Il Piano presenta strategia per
ampliare e articolare le organizzazioni e le alleanze. Inoltre ha convocato al
nuovo Incontro di Lotta contro l’ALCA tra il 27 e il 30 di aprile del 2005
all’Avana
In questa terza riunione
emisferica si organizzerà una mobilitazione internazionale contro la guerra e
l’occupazione dell’Iraq per il 20 marzo. In America Latina la manifestazione
sarà anche contro il Plan Colomba, l’iniziativa Andina, il Plan Puebla Panama e
per l’eliminazione delle basi militari e nordamericane, soprattutto quella di
Guantanamo.
Il 24 aprile le marce di protesta
saranno contro le istituzioni finanziarie multilaterali per l’anniversario 50º
della Riunione di Bretton Wood, una mobilitazione straordinaria si farà per il
giorno della donna come l’appoggio al
movimento contadino e ai popoli
indigeni.
Durante la mattina avevano
lavorato gli integranti delle campagne tematiche e settoriali che si sono
riuniti con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e sono terminati i
dibattiti con i contadini e gli
indigeni, il foro dei giuristi e quello che ha riunito gli educatori.
L’ultima sessione ha visto lo
svolgimento di un dibattito sul progetto imperialista di dominazione mondiale,
le sue espressioni in America Latina e l’azione dei movimenti popolari.
La nordamericana Cindy Domínguez,
Victor de Gennaro dell’Argentina, la deputata venezuelana Iris Bareda, la Prof. messicana Ana Esther Ceceña hanno letto le loro relazioni seguite
da una serie di domande.
De Gennaro, segretario generale
della Centrale dei Lavoratori argentini, ha affermato che: “L’esempio di Cuba e
del suo popolo, anche se era già ammirabile sin dal trionfo della Rivoluzione,
nel 1959, ha guadagnato la sua maggiore rilevanza negli anni ‘90 dello scorso
secolo, quando tutti dicevano che non si poteva pensare in un mondo diverso
dalla proposta neo liberista.
I cubani, nel mezzo di condizioni
molto avverse, hanno dimostrato che è possibile resistere e trasformare e per
questo il vero omaggio ai cubani sarà
l’ottenimento dell’indipendenza, della libertà, della felicità dei nostri
popoli e questo è il nostro impegno!” ha terminato tra applausi scroscianti.