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fonte http://www.solidnet.org
From: Communist Party of Turkey, April 01, 2004
traduzione dallo spagnolo di FR

Partito Comunista di Cuba, Contributo alla conferenza Anti - NATO


Istanbul 28/02/2004
 
La nato, oggi e da sempre


Non è necessario fare la storia della NATO, la conosciamo tutti, e proprio approfondirla potrebbe condurci verso certe tendenze giustificative della sua fondazione e validità, a detrimento dei veri concetti e valori umani.

Precisiamo, senza falsi radicalismi, che anzitutto è necessario denunciare la sua fredda ambiguità, così evidente nel vociferare e contemporaneamente smentire con i fatti quella democrazia che dice di difendere, mentre la stessa NATO è nata e cresciuta in antagonismo a tale concetto.

Prima di continuare, urge chiedersi:

- Sarà la guerra la soluzione dell'imperialismo per eliminare i grandi problemi che colpiscono l'umanità?
- Nonostante congiunturali scaramucce di forma e non di contenuto, tra Europa e Stati Uniti sarà la NATO che si incaricherà di imporre mediante l'uso della forza i propositi imperiali della Casa Bianca?
- La Comunità Internazionale si rivolge alla NATO o è questa che si impone a detta comunità?

La NATO, sempre all’offensiva, può considerarsi come un potente strumento della più rancida forma di dominazione dei paesi nell'epoca contemporanea. È sinonimo di intolleranza ed il contrario di pluralità. Ideologicamente monopensante; un male emerso a fianco della Carta delle Nazioni Unite e del Diritto Internazionale.

I nostri principi ci oppongono frontalmente ad un blocco bellico i cui principali soci hanno ripartito, dietro proficui commerci, le peggiori armi della loro industria militare, le stesse che oggi l'atterriscono e con le quali collezionano guerre e violenza di ogni genere sulla terra. Con armi di quella fattura si resse l'Apartheid, si fecero colpi di stato, si imposero sanguinari dittatori e oggi  si massacra il popolo palestinese. Con quelle armi si occupano nazioni commettendo veri genocidi e si pretende di terrorizzare i paesi che non sopportano più ingiustizia e povertà, o quelli che hanno scelto un modello sociale più giusto ed equo.

L'Alleanza Atlantica non può essere un strumento per la pace né può brandire scherzosamente il concetto di Aiuto Umanitariao. Chi ha seminato di mine il pianeta, di divisioni ed esclusioni, di fame e di miseria - veri assi del male e dei conflitti mondiali –senza alcuna morale. Dietro nobili e già screditati concetti non può continuare a mascherare le vere ragioni ed interessi dell’egemonismo contemporaneo.

Risulta un scherzo di pessimo gusto che oggi pretendano di presentarsi come gendarmi salvatori del mondo quelli che si impegnano soltanto a difendere gli interessi del gruppo transnazionale di imprese che controllano l'immensa maggioranza delle ricchezze del pianeta. È un'offesa al raziocinio la sua pretesa di manipolare i veri aneliti di pace e prosperità mondiale. L'esistenza stessa della NATO; il suo titolo di nobiltà e dottrina, fanno a botte perfino coi più elementari canoni del cristianesimo.

Se le centinaia di migliaia di milioni di dollari che si dedicano oggi alla fabbricazione e al commercio di armamenti, uno dei pilastri condizionanti della NATO, si utilizzassero per i programmi sociali e per lo sviluppo dell'insieme dell'umanità, gli eserciti non sarebbero necessari.

Ci sono paesi e governi che si sono visti forzati ad associarsi all'Alleanza dietro ragioni di Sicurezza Nazionale, di carattere geopolitico o condizionati da determinati aiuti e programmi, nonostante siano andati in parecchie occasioni contro la volontà popolare.

Anche nella NATO, come ha evidenziato l'esperienza più recente, esiste la legge del più forte e se qualche elemento equilibrante prevale è casualmente la voce di quei paesi contestatori che sono riusciti a collocare determinate barriere nella misura in cui, con la loro opposizione, mettono a rischio la conservazione della stabilità nazionale e la governabilità delle sue nazioni. Anche la NATO genera instabilità politico-sociale.

Oggi, cambiando la sua dottrina ed assumendo il ruolo di aggressore e di gendarme mercenario agli ordini di Washington per espandere la sua azione a livello globale come guardiano degli interessi di quell'impero decadente, l'Alleanza costituisce contemporaneamente una seria minaccia per la pace e si riafferma come strumento della nuova colonizzazione, a cui molti intellettuali e statisti si sono riferiti.

Il presidente della Repubblica di Cuba, compagno Fidel Castro Ruz, al riguardo ha detto:

"Molti sembrano non essersi ancora resi conto che il 20 settembre fu decretato davanti al Congresso degli Stati Uniti la fine dell'indipendenza degli altri stati senza eccezione alcuna e la sospensione delle funzioni dell'Organizzazione delle Nazioni Unite."

Sembra che la visione del mondo che si è prenotato il governo conservatore e l'élite politica più cavernicola degli USA come conseguenza dei criminali atti del 11 di settembre, è interessata a trasferire parte di quelle funzioni, quelle del Consiglio di Sicurezza, alla NATO che, nel suo restyling posteriore al 20 di settembre, assunse i postulati esposti davanti al Congresso nordamericano il 20 dello stesso mese.

Nel suo riassunto informativo del 2002, l'Agenzia EFE segnalava:

Ora, la " nuova" NATO è convinta che la lotta contro le nuove minacce "asimmetriche", specialmente il terrorismo, gli permetteranno di continuare a svolgere un ruolo centrale nel futuro e perfino ricorrere all'attacco preventivo.

Nella Conferenza di Praga, in un giro di consultazioni record, gli alleati hanno approvato la proposta statunitense di creare nel 2004 una nuova Forza di Risposta Rapida, NRF, di circa 20.000 soldati di élite con capacità di intervenire in una settimana in qualunque posto del pianeta davanti ad una grave minaccia alla sicurezza.

Bisogna domandarsi a che sicurezza si riferiscono gli USA? Chi definiscono le cosiddette minaccie ‘' asimmetriche “ ?

La NATO arguisce che la creazione della NRF serve alla necessità di rispondere rapidamente nell’area tradizionale di azione alleata alle nuove minacce terroristiche, nucleari, biologiche e chimiche.

A ciò deve unirsi l'interesse degli alleati europei per creare unità simili col pretesto di compiere missioni di pacificazione, umanitarie e di imposizione della pace.

Se a qualcuno rimanevano dubbi rispetto a che cosa è realmente oggi la NATO, in questi paragrafi che abbiamo citato sembra rispledere la sua essenza trasgressiva, il suo carattere offensivo per il resto delle nazioni non alleate ed il suo pericolo come minaccia per la pace, trasformandosi nel braccio della forza della dominazione imperialista nel secolo XXI.

Davanti a tale scenario dobbiamo ricordare che è ancora senza risposta l'appello lanciato dal nostro Presidente durante la Conferenza di Rio, nel giugno del 1999, ai rappresentanti della “civilizzata" e “colta" Europa quando domandò: “Quale sarà l'atteggiamento di voi se gli Stati Uniti decidono, per proprio conto, di lanciare bombe con qualunque pretesto contro qualunque paese dell'America Latina ed i Caraibi?"

I cubani non hanno dubbi su quale sarà l'atteggiamento dei paesi e contiamo fermamente sulla loro solidarietà, ma oggi, quando la povertà ha posto tanti paesi nell'oscurità totale, quando impera, innanzitutto, la disperazione e quando ci sono tante menti cieche nella gerarchia di quel potente impero, torniamo ad aggiornare questo punto interrogativo affinché anche i responsabili politici corrispondenti abbiano voce.

Più recentemente Fidel Castro ha espresso:

“È un grande errore degli Stati Uniti ed i suoi ricchi alleati della NATO credere che il forte nazionalismo ed i profondi sentimenti religiosi dei paesi musulmani possono neutralizzarsi con il denaro e promesse di aiuto, o intimorire indefinitamente i suoi paesi con la forza “.

In una situazione economica come quella che attraversa il mondo, in piena emergenza dati i gravi problemi dell'umanità, compresa la propria sopravvivenza minacciata da cause estranee al potere distruttivo delle armi moderne, perché ostinarsi in complicate ed interminabili guerre?
Perché l'arroganza dei leader degli Stati Uniti, se il loro enorme potere gli concede il privilegio di mostrare un po' di moderazione?

Rispetto al caso del nostro paese è necessario cominciare segnalando che né una né mille NATO possono intimorirlo.
L'abbiamo dimostrato in questi 45 anni di difficili di complesse battaglie.
Il nostro Paese lo fece quando affrontò centinaia di bande armate finanziate ed allenate per assassinare e seminare il terrore, o quando vi fu l'invasione nella Spiaggia Girón nel 1961, anche nella Crisi di Ottobre del 63, e ha continuato facendolo davanti alle azioni terroristiche e criminali organizzate, finanziate ed approvate dalla Casa Bianca in tutti questi anni malgrado siano costati al paese cubano più di 3.000 vite e migliaia di mutilati e danneggiati, senza contare l'alto danno economico. Tutto questo si cerca di tacere a nome della “democrazia” e dei “Diritti Umani”.

Né razzi nucleari né minacce oscure hanno tolto o toglieranno il sonno a Cuba. Sonno che non ha mai perso davanti all'arroganza e l'ostilità aggressiva degli USA; quel mosaico di tanto insonore campane, di tanti ponti di carta e ora, di tante mani disperate.

Per lottare contro il terrorismo che si genera negli USA contro il nostro paese ci sono ingiustamente Cinque Patrioti cubani carcerati nelle prigioni di quella potenza. Uomini comuni, gente semplice che sono dimostrazione di dignità ed esempio per il nostro paese e per tutti i paesi del mondo che si reputino tali

Cinque giovani che costituiscono una chiara prova della doppia morale e la complicità politica del governo nordamericano coi veri criminali di origine cubana collocati nel sud della Florida ed altre zone del suo territorio

Cinque fratelli il cui atteggiamento ed attestazione smascherano chi organizza blocchi, embarghi ne guerre per lottare contro il terrorismo a nome di non si sa che tipo di giustizia.

Cinque colti figli della loro patria, che non si sono piegati davanti alla barbarie inumana alla quale sono stati sommessi, essi e le loro famiglie, dalla continua violazione di tutti i loro diritti, per un’affronto della stessa Costituzione USA e delle Convenzioni Internazionali.

La difesa dei diritti di un bambino, di loro Cinque e di tutto il paese cubano, sono stati il pilastro di partenza per la più colossale delle nostre battaglie: la Battaglia di Idee che oggi sviluppa il nostro Paese verso più progresso, educazione, sanità, cultura e benessere. Una rivoluzione dentro la Rivoluzione che non desiste dal suo impegno nonostante le sue scarso risorse prodotte del blocco nordamericano e della potenziale possibilità di un'aggressione da parte di quella nazione situata a pochi chilometri delle nostre coste ed imbottigliata in una difficile campagna elettorale per l'attuale inquilino della Casa Bianca.

Che cosa pensa la NATO di tutto questo?

Tale preludio esige che ci preparariamo adeguatamente, anche con quelle poche risorse, per difenderci da qualunque tentativo aggressivo con la sicurezza che la vittoria sarà nostra perché contiamo sempre di più su un paese unito e preparato. Un paese deciso a difendere centimetro dopo centimetro il suo territorio, la sua libertà e la sua sovranità conquistata e mantenuta con dignità e sacrifici, ma cosciente che sta sviluppando un compito umano senza parallelo nella storia.

È difficile che gli alleati degli USA nell'Alleanza capiscano questa minaccia; la NATO sarà disposto ad assecondare Washington in quest’ipotesi irrazionale, brandendo la Clausola di Solidarietà tra i suoi membri o qualche altro pretesto?

Cuba è sola un esempio di quello che si può fare se realmente si ama l'essere umano, la pace e la giustizia e questo fa molto male a chi pratica un'altra filosofia meno solidale nei riguardi della specie umana.

Le alleanze devono essere per combattere la fame e la povertà, per lottare uniti per la giustizia ed il progresso senza egoismi attecchiti nell'esclusione e senza ambizioni egemoniche. Il dialogo, la parola ed il diritto devono essere le uniche armi per risolvere i problemi della terra.