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da Granma - Cubaweb

44° Anniversario della Federazione delle Donne di Cuba (FMC)

A Cuba avanza una vera cultura dell'uguaglianza

23 agosto 2004
Anett Ríos Jáuregui

In esclusiva per Granma, Yolanda Ferrer, Segretaria Generale della Federazione delle Donne Cubane, risponde ad alcune domande su temi d’interesse nazionale come l’occupazione e la problematica di genere a proposito del 44° anniversario dell'organizzazione.

L'occupazione è stata un obiettivo storico di lavoro per la FMC. Qual è la situazione dell’occupazione femminile?
Quello che si è riuscito a fare per l’impiego femminile è stato reso possibile soltanto perché esiste una Rivoluzione, perché il Governo ha tracciato una politica di non discriminazione e perché si conta su di un'organizzazione di donne come la nostra.

Oggi le donne cubane sono il 44,9 % della forza lavorativa attiva nel settore statale civile, ed occupiamo un posto privilegiato nel mondo. A Cuba questo indicatore si riferisce ad impiego pieno per donne in età lavorativa che ottengono un salario uguale per lavoro di uguale valore.
Nei momenti più difficili del periodo speciale si portò a termine il ridimensionamento dell’economia senza discriminazione alcuna, benché la Federazione abbia dovuto controllare e contribuire alla realizzazione di questa politica.

La percentuale femminile di forza lavorativa in questa decade è cresciuta invece di diminuire. Sono sicura di non sbagliarmi se affermo che Cuba è l'unico paese del mondo dove le donne non sono state lasciate a casa, come conseguenza di una crisi economica.

La Federazione lavora con sistematicità in molte direzioni che hanno a che vedere coi tipi di lavoro che sono offerti alle donne, con la loro presenza nelle categorie occupazionali, l’accesso agli impieghi non tradizionali e meglio rimunerati, la partecipazione a corsi d’abilitazione e la promozione a carichi di direzione.
Nel 2003, il 44,9 % delle nuove fonti d’impiego che si promuovono ogni anno sono per donne, e quello è il risultato di una battaglia permanente, perché avevano occupato solo il 25 percento nel primo semestre del 2000.

A che cosa si doveva? A modelli culturali che prevalgono, modificati, ma non sradicati.
I ministeri del Lavoro, dell'Agricoltura, e dello Zucchero, e la CTC, tra gli altri organismi, hanno svolto un importante ruolo. Ma ci sono settori, come quello del turismo, per solo menzionare un esempio, che devono offrire maggiori possibilità alle donne in quantità e qualità d’impiego.

Alcuni specialisti assicurano che viviamo ancora in una società maschilista, dove prevalgono i valori patriarcali. Che aspetti della vita nel paese esprimono meglio la disuguaglianza di genere?

Dal trionfo della Rivoluzione si è operato un cambiamento trascendentale nei modelli culturali che dirigono la società cubana. La donna discriminata, sottovalutata, concepita per la vita privata, sottomessa alla volontà dell'uomo, rinchiusa tra le quattro pareti della casa, dedicata unicamente al suo compagno ed i suoi figli, oggetto sessuale o di decorazione, estranea al mondo pubblico, costituisce una rara eccezione nel nostro paese. Ma non è stato sradicato il maschilismo nella coscienza sociale.

Il concetto che i compiti domestici, l’attenzione e l’educazione della famiglia, l’attenzione a malati ed anziani, è responsabilità delle donne, per esempio, persiste in buona parte della popolazione. Questo causa su di esse una doppia giornata di lavoro, un'ingiusta disuguaglianza che ne genera altre, perché può essere un limite nel suo sviluppo professionale, ed ostacola che godano del tempo libero necessario.

Non si capisce in tutta la sua grandezza il valore dei lavori domestici, riproduttrici della forza di lavoro. Nel caso delle contadine, li sommano alla partecipazione nei lavori agricoli o alla cura del bestiame, tuttavia, non sono sempre considerate socie delle cooperative. In questo senso lavoriamo congiuntamente con l'ANAP.
Prevalgono concezioni che esistono giochi per bambini ed altri per bambine, e quando si tratta di adulti, molti pensano che ci sono mestieri esclusivi per donne o uomini.

La promozione femminile a Cuba è cresciuta negli ultimi anni raggiungendo gli indici più elevati tra i paesi della regione: il 35,5 % dei dirigenti sono donne, aspiriamo a continuare ad aumentare, quello raggiunto in questi incarichi di primo livello non corrisponde alle potenzialità e possibilità esistenti; siamo il 66,2 % dei tecnici e professionisti di livello medio e superiore, ed il 35,9 % dei deputati; tuttavia, tra i delegati del Potere Popolare occupiamo solo il 24 percento nelle circoscrizioni.

Esiste consenso dentro la FMC in quanto all'uso della prospettiva nei media, nei testi docente, etc., come via per avere influenza soggettivamente sulla pratica di quell'uguaglianza?
Come valuta il trattamento della tematica femminile nella stampa cubana?
L'azione della Rivoluzione si è diretta non solo a trasformare le strutture socioeconomiche, bensì a propiziare una vera rivoluzione culturale.
Nelle uguali opportunità e possibilità che la Rivoluzione offre a donne ed uomini per la vita, si esprime la messa a fuoco più generale nella concezione e nelle azioni conseguenti.

Il Piano di Azione Nazionale del Governo di Cuba in inseguimento della Conferenza di Pechino costituisce un vero modello di messa a fuoco di genere su questi temi, un piano di avanguardia nella nostra regione.
Ogni anno, la Federazione coordina coi principali mezzi di diffusione i temi relativi all'immagine della donna nella nostra società, badando a non riflettere immagini discriminatorie, spregiative.

Lavoriamo con l’ICRT ed abbiamo un programma di televisione settimanale di 13 minuti diretto a questi fine. Abbiamo migliorato, ma siamo lontano da ottenere un trattamento sistematico, soprattutto nella stampa scritta.
Col Ministero dell’Educazione in più di un'occasione si è fatto un lavoro di modificazione di stereotipi su libri di testo dell'insegnamento regolare. Il suo lavoro e la sua influenza risultano fondamentali soprattutto nella preparazione di maestri e professori su questi temi, poiché possono essere un fattore essenziale nella trasformazione delle relazioni tra donne ed uomini. In questo senso è stato molto importante la creazione delle Cattedre della Donna in tutti gli Istituti Superiori Pedagogici, a proposta della nostra organizzazione, con vari anni di lavoro.

Questa è una battaglia lunga che si iscrive nella Battaglia delle Idee.
In nessuna altra sfera della vita persistono le vecchie concezioni ideologiche come in questo, perché ci sono forme di agire che si trasmettono di generazione in generazione, soprattutto nella famiglia. È un processo educativo, politico, culturale che continua a guadagnare terreno a beneficio delle idee più giuste. Si può dire che abbiamo risultati importanti e che a Cuba avanza irreversibilmente una vera cultura dell'uguaglianza.

Traduzione dallo spagnolo di FR