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da SolidNet - www.solidnet.org

Incontro internazionale dei Partiti Comunisti e dei lavoratori:
Resistenza alle aggressioni imperialiste. Fronti di lotta e alternative


Conferenza di Atene 8-10 Ottobre 2004: Contributo del Partito Comunista di Cuba



Partito Comunista di Cuba

Resistenza all’aggressività imperialista – Solidarietà e semina di idee

Cogliamo l’occasione per ringraziare i partiti, tramite i loro portavoce qui presenti, per le dimostrazioni di solidarietà col popolo cubano e la sua Rivoluzione Socialista.

Dopo gli attacchi dell’11 settembre è cominciata una nuova fase dell’aggressività imperialista, sotto il pretesto della "lotta contro il terrorismo", gli Stati Uniti ed i loro alleati hanno iniziato nuove guerre di conquista ed aggressione, caratterizzate dall’occupazione dei territori e l’introduzione di governi subordinati in tutto governo nordamericano, di cui Iraq ed Afghanistan gli esempi più eloquenti.

Nel Medio Oriente,  il conflitto israelo-palestinese sembra non avere alcuna soluzione, con tutte le aggravanti conseguenze per la regione, dovuto al totale appoggio dell’amministrazione Bush al governo genocida di Ariel Sharon che continua a massacrare quotidianamente il popolo palestinese, oltre a costruire un muro che cerca di perpetuare la barbarie e l’occupazione, nonostante il rifiuto internazionale.

Nel caso dell’America Latina ed i Caraibi, il pericolo maggiore dei nostri popoli continua ad essere l’Alca che come si è detto tante volte è l’annessione del continente agli Stati Uniti, che significherebbe la perdita di ogni prospettiva di libertà ed autodeterminazione. Vi sono fatti gravi; i reiterati tentativi di abbattere il Governo del Presidente Hugo Chávez Frias e così soffocare la Rivoluzione Bolivariana. Il "Plan Colombia", versione militare dell’ALCA, ora ribattezzato Iniziativa Regionale Andina, che tenta schiacciare la lotta delle forze di liberazione nazionale, o il cosiddetto "Piano Puebla-Panama" che progetta il saccheggio delle ricchezze naturali della regione da parte delle transnazionali nordamericane.

Allo stesso tempo si chiude sempre di più l’accerchiamento degli Stati Uniti contro Cuba, ora con la cosiddetta "Iniziativa per una Cuba Libera", che determina la recrudescenza dell’embargo per via economica, mediatica e politica, ora con il prendere in considerazione l’aggressione militare diretta contro il nostro popolo.


Vi sono fatti positivi; bisogna sottolineare l’eroica lotta del popolo iracheno contro gli invasori che guidati dagli Stati Uniti si sono impantanati ed ogni volta sono più frequenti le dichiarazioni, degli stessi invasori, che sottomettere l’Iraq sarà molto difficile, e alcuni dichiarano perfino che sarà impossibile. Risalta la decisa lotta del paese palestinese contro l’esercito israeliano che nonostante conti sui sofisticati mezzi militari e risorse finanziarie consegnategli dagli Stati Uniti non ha potuto fermare 4 anni di Intifada, lotta popolare per il diritto alla creazione di uno Stato Palestinese Indipendente la cui capitale sia Gerusalemme.

La schiacciante vittoria raggiunta dal Governo di Hugo Chávez Frias nel referendum che cercò di revocarlo lo scorso mese di agosto, dimostra il consolidamento e l’appoggio popolare che continua a d ottenere il processo bolivariano, il quale non suolo costituisce un modello di sviluppo sociale ed economico per i venezuelani, ma anche un’alternativa per altri paesi del mondo.

La maturità raggiunta dal movimento sociale latinoamericano e caraibico, perché sebbene sussistano ancora gravi deficienze e differenze nei livelli di sviluppo della regione, è stata importante la mobilitazione permanente contro l’Alca ed altri progetti annessionisti, così come contro le politiche economiche neoliberali che per anni hanno dominato la scena nel continente. Da parte sua Cuba costantemente molestata ed aggredita, riafferma la decisione del suo popolo di continuare difendendo la sua indipendenza, sovranità nazionale ed il suo progetto socialista di fronte al potente nemico del nord, e di continuare offrendo la sua solidarietà internazionale ai paesi del mondo. Merita una menzione il poderoso movimento antiglobalizzazione e contro la guerra che si è sviluppato su scala internazionale, nonostante le difficoltà della sua ampia composizione, costituisce una nuova forza di opposizione al sistema imperialista ed una fonte per future e più ambiziose mete politiche.  

Abbiamo potuto apprezzare con soli brevi esempi come nonostante l’incremento dell’aggressività imperialista, le forze progressiste e movimenti sociali mantengono la loro lotta di resistenza, eppure le forze comuniste e progressiste non possono e non devono sentirsi soddisfatte con quanto realizzato, c’è ancora molto da fare e da migliorare in questo senso.

Tenendo in conto la possibilità reale che il governo guerrafondaio di Bush, possa vincere le elezioni negli Stati Uniti, ci sentiamo obbligati e a coordinare meglio le nostre azioni future, è per ciò facciamo le seguenti proposte e valutazioni che magari permettano di aiutare a definire i compiti venturi:

In primo luogo vogliamo sottolineare la necessità di continuare a sviluppare ed appoggiare questo tipo di incontri e spazi di coordinazione e dibattiti come quelli che da vari anni organizza il Partito Comunista di Grecia. A fronte di tutto ciò, appoggiamo la proposta di creazione di un Gruppo di Lavoro che sia capace di proporre, azioni concrete, tali da mettere in pratica un Piano di Lavoro che serva da elemento di coordinamento ed accordo tra le nostre organizzazioni.

In secondo luogo, la lotta per la pace e contro la guerra deve costituire un anello importante nella strategia di lotta delle nostre organizzazioni; per ciò diventa necessario esercitare una maggiore influenza politica delle nostre forze nei movimenti dei Fori Sociali, soprattutto nella presa di coscienza sul significato dell’Alca, la condanna della guerra, la globalizzazione neoliberale, il debito estero, la necessità di preservare l’ecosistema, la solidarietà come arma di lotta, l’urgenza dell’unità e la mobilitazione intorno a queste problematiche. Occorre una massa organizzata, educata, e non di un movimento congiunturale, acefalo e senza guida.

Ed in terzo posto, dobbiamo passare dal discorso unitario, all’unità reale del nostro movimento, solo così saremo capaci di affrontare l’aggressività dell'imperialismo. Dobbiamo fare nostre le lotte di altri paesi, e la solidarietà internazionale deve costituire la pietra angolare della nostra lotta.
La possibilità che un altro mondo migliore sia possibile, dipenderà da quello che siamo capaci di fare e di lottare.

Mi si permetta di condividere con voi un suggerimento del compagno Fidel Castro che disse:
"... Di fronte alle armi sofisticate e distruttrici con cui vogliono spaventarci e sottometterci ad un ordine economico e sociale mondiale ingiusto, irrazionale ed insostenibile: "Seminare Idee! Seminare Idee! Seminare Coscienza! e Seminare Coscienza!"

Le idee sono l’arma essenziale nella lotta dell’umanità per la propria salvezza.

Molte grazie
  


traduzione dallo spagnolo di FR