Le Trade Unions inglesi a favore di Cuba
Quella che segue è la traduzione dell’importante presa di posizione delle Trade Unions inglesi a favore di
Cuba,
registratasi in occasione della “Unions
for Cuba Conference” dello
scorso 6 novembre 2004.
Bruno Steri
Questa “Conferenza dei sindacati per Cuba” organizzata dal Congresso dei
Sindacati e dalla Campagna di Solidarietà per Cuba, tenutasi a Londra il 6
novembre 2004 presso il Centro Congressi Sindacale, afferma
il suo impegno a costruire tra i sindacalisti inglesi una duratura solidarietà
con Cuba, in particolare con il movimento sindacale cubano (CTC), basata sul
principio del rispetto per la sovranità e l’indipendenza di Cuba, con la fine
del blocco Usa e dell’interferenza di governi stranieri negli affari
interni cubani.
Questa Conferenza, memore della decisione presa in occasione del Congresso dei Sindacati nel 2003, riafferma la sua condanna degli
“ostili e sempre più frequenti tentativi da parte degli Stati Uniti di minare
l’autodeterminazione e la posizione economica di Cuba”.
Prendiamo atto della recente rielezione di George W. Bush alla presidenza degli Stati Uniti. Durante la sua
campagna elettorale, ancora una volta egli ha espresso il suo desiderio di
forzare la situazione in vista di un cambiamento nel governo di Cuba. Il 31
ottobre 2004, egli ha detto: “Credo fortemente che il popolo di Cuba debba
essere liberato dal tiranno”.
Registriamo e condanniamo l’imposizione da parte degli Stati Uniti di ulteriori misure contro Cuba, già annunciate a maggio
2004. Esse includono: passi per scoraggiare il turismo; per
impedire l’invio di rimesse dagli Stati Uniti; per impedire che Cuba faccia
depositi presso banche straniere in dollari, ottenuti dalla vendita di merci,
da attività legate al turismo, da altri servizi commerciali (concernenti
altresì la possibilità per Cuba di acquistare medicinali o prodotti alimentari
all’estero). Le suddette misure prevedono inoltre finanziamenti per un
totale di 59 milioni di dollari per impiantare attività a Cuba e accelerare sul
piano internazionale il “cambio di regime”. Queste misure rappresentano un
chiaro tentativo di interferire negli affari interni di Cuba.
Esprimiamo il nostro impegno per la campagna contro il perdurante blocco nei
confronti di Cuba da parte del governo degli Stati Uniti, attuato attraverso il
Cuban Adjustment Act, il Torricelli Act, lo Helms-Burton
Act e loro supporti quale la Cuban-American
National Foundation.
Salutiamo con favore il fatto che, quando è stato chiesto “Volete fornire
supporto all’azione militare Usa contro Cuba?”, la schiacciante maggioranza dei membri del Parlamento inglese abbia risposto che non avrebbe supportato tale azione.
Chiediamo al governo inglese di rispettare la sovranità di Cuba, dissociandosi
totalmente da qualsiasi tentativo di inibire il diritto di Cuba a stabilire
rapporti commerciali con chiunque essa desideri, e appoggiamo l’appello rivolto
dal Congresso al governo inglese e all’Unione Europea ad “opporsi a qualunque
più stretta identificazione con l’ostilità dell’amministrazione Bush nei
confronti di Cuba e ad opporsi a qualsiasi ulteriore
sanzione da parte degli Usa o dell’Unione Europea”.
Riconosciamo il diritto di Cuba a fare i passi necessari per difendere la sua
sovranità. E chiediamo l’immediato e incondizionato
rilascio dei cinque cubani ingiustamente incarcerati a Miami: René Gonzáles, Fernando Gonzáles, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e Antonio
Guerriero.
Ci impegniamo a lavorare per rafforzare la solidarietà
tra il sindacato inglese e cubano: costruendo relazioni bilaterali tra
sindacalisti in entrambi i paesi, diffondendo materiale che renda noto il punto
di vista di Cuba, promuovendo diramazioni nazionali, regionali e locali nonché
adesioni individuali alla Campagna di Solidarietà per Cuba, scambiando
informazioni sulle tematiche sindacali in entrambi i paesi.