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I Cinque non hanno
mai avuto accesso ad informazioni segrete
L'Avana 22 Marzo 2005.
Di Jean-Guy Allard - speciale per Granma Internacional
Quasi sette anni dopo e dopo aver fabbricato un processo truccato, aver loro inflitto una successione di
trattamenti crudeli e degradanti, aver
diffuso una campagna di disinformazione con i mezzi di comunicazione, l'ex capo del FBI di Miami ha confessato che
i Cinque non avevano mai avuto accesso
a informazioni segrete di alcun genere.
Lo ha fatto pubblicamente in un dialogo niente meno che con il capoccia terrorista Luis Zuñiga Rey e con
Horacio García dalle onde della mal
chiamata Radio Martí.
Questa confidenza, con un candore disarmante, Hector Pesquera, l'ex capo del FBI della Florida del sud e
responsabile principale dell'arresto
dei 5 Cubani che hanno combattuto contro il terrorismo, l'ha fatta nell'ambito del terzo programma
di una serie di cinque trasmissioni
intitolate "Andava fatto in silenzio", realizzate da Tele Martí.
Questa emittente ha come spettatori solamente i propri produttori, ma l'audio del programma viene diffuso dalla
Radio Martí. Il 15 gennaio scorso la
dichiarazione incredibile da parte dell'uomo
che ha perseguitato con ossessione i Cinque Cubani, definendoli viziosamente "Spie", è stata una
risposta alla seguente domanda di
Zuñiga :
"Lei crede che in qualche momento la sicurezza dello Stato à stata in pericolo o che loro, i 5, avevano accesso a
informazioni segrete importanti per i
nemici degli Stati Uniti?"
Pesquera ha risposto testualmente:
"No, e ve lo spiego. Per esempio nel caso di Antonio Guerrero è stato fatto uno studio retrospettivo delle
informazioni che aveva captato
l'investigazione, che ha stabilito che non aveva potuto ottenere informazioni di inetresse."
In maniera evidente e nel resto dell'intervista Pequera ha parlato in un ambiente di assoluta fiducia e
confidenza. Oltre a Zuñiga, vecchio
personaggio dei servizi segreti, c'era
Horacio García, definito "un amico e informatore del FBI" in
un'altra intervista della TV di Miami
di alcuni mesi fa. García di fatto era
uno degli organizzatori di una festa organizzata a Miami dopo la condanna dei 5, alla quale partecipò anche
Zuñiga. García per anni fu, assieme a
Roberto Martín Pérez, Alberto Hernández
e Feliciano Foyo, uno dei capi del gruppo paramilitare della FNCA, addestrato da Luis Zuñiga Rey. Il terrorista
Luis Posada Carriles designò
pubblicamente la Fondazione Nazionale Cubano Americana come il suo principale appoggio, sia
finanziariamente che logisticamente.
García e un gruppo di elementi detti dissidenti abbandonarono poi
la FNCA per sommarsi alla corrente dura
di Zuñiga Rey pochi giorni dopo l'11
settembre.
Zuñiga poi fu designato da Bush... come membro della delegazione degli USA nella riunione annuale della
Commissione per i Diritti Umani della
ONU.
Questo anche se una relazione di Enrique Bernales Ballestreros, relatore speciale delle Nazioni Unite,
rivelava che l'estremista di Miami era
direttamente coinvolto nella campagna terrorista realizzata a Cuba nel 1997 da mercenari assunti da Luis
Posada Carriles. "Ho avuto molti
problemi per riuscire a convincerli!"
La serie delle interviste ha presentato altre dichiarazioni interessanti di Pesquera, che Zuñiga
servilmente chiama "capo
dell'ufficio del buró federale di investigazioni" anche se questi
ha dovuto lasciare quella
responsabilità nel dicembre del 2003.
Il 22 gennaio di quest'anno, sempre nella stessa serie di trasmissioni con García e Zuñiga, Pesquera
ha fatto un'altra confessione che ha
permesso di provare come era giunto da Puerto Rico con l'ordine di procedere ad ogni costo contro il gruppo dei
cubani infiltrati nelle organizzazioni
terroriste di Miami.
"Io sono venuto qui a Miami nel maggio dello stesso anno, nel '98, e mi informarono sulla situazione. Abbiamo
cominciato a fare lo sgambetto alle
investigazioni per portarle via ai servizi
segreti...perchè dovevano cambiare rotta e diventare investigazioni criminali!" ha detto Pesquera. Poi,
l'inventore de caso dei Cinque ha
segnalato: "Io ho avuto molti problemi per convincere, insistendo
nel Dipartimento di Giustizia!"
Questa dichiarazione conferma ancora una volta quello che lui stesso disse pochi giorni prima di dare le
dimissioni nel 2003 in un'intervista
rilasciata a Larry Lobowitz del Miami Herald.
Pesquera aveva spiegato in quel momento che aveva dovuto persuadere la giudice Janet Reno per far arrestare i
patrioti cubani, mentre altri nel
dipartimento di giustizia non volevano farlo.
Disse: "Tutto era al disopra della linea di
demarcazione!" Va ricordato che il
27 ottobre del 1997 lo yacht La Esperanza,
catturato a Puerto Rico dagli agenti della guardia costiera trasportava un vero arsenale e vari sospetti
tutti vincolati in qualche modo alla
FNCA di Miami.
Nonostante una confessione spontanea di uno dell'equipaggio che dichiarò che al momento dell'arresto lo
yacht si stava dirigendo verso l'Isola
di Margarita per assassinare il Presidente di Cuba, l'investigazione di Pesquera fece sì che gli accusati furono
tutti liberati.
Anche Pesquera partecipò ai festeggiamenti organizzati dalla FNCA. Il 12 settembre del 1998, quattro mesi dopo
il suo arrivo a Miami, Pesquera mandò i
suoi uomini ad arrestare "le spie", come disse nel suo primo contatto con la stampa sul tema.
L'operazione contro di loro che non avevano mai avuto dei precedenti giudiziari, fu degna di Hollywood. I rei sospetti furono lanciati al suolo da
uomini armati sino ai denti, poi
portati al Quartiar Generale del FBI, isolati in celle di castigo e fotografati dopo due giorni di
interrogatori estenuanti, senza mai
lavarsi o radersi. Quelle fotografie
presentavano individui con la "faccia da
delinquente" e vennero usate dalla stampa venduta alla mafia...
17 MESI DI MALTRATTAMENTI DISUMANI, CRUDELI E DEGRADANTI
Violando tutte le norme carcerarie e gli accordi internazionali contro la tortura e le crudeltà, Pesquera e
i suoi complici del tribunale
mantennero I Cinque in isolamento per 17 mesi consecutivi. René González, Gerardo Hernández, Antonio
Guerrero, Ramón Labañino y Fernando
González ancora oggi sono reclusi per pura crudeltà in cinque prigioni diverse dell'immenso
territorio nordamericano, con contatti
proibiti o molto ristretti, secondo i casi, anche con i loro familiari.
Vale la pena ricordare che, mentre si dedicava a perseguitare I Cinque Patrioti cubani, Pesquera non si
preoccupò assolutamente della presenza
di 15 dei 19 uomini di Al- Quaeda, autori dell'attentato contro le Torri Gemelle. Quegli uomini si
stavano addestrando a pochi chilometri
del suo ufficio!"
Fonte: www.granma.cu/italiano