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9 giugno 2005
Incontro internazionale contro il terrorismo, per la verità e la
giustizia a Cuba
Intervento scritto di
Aleka Papariga
Segretaria generale del PC di Grecia
Care compagne/i:
A nome del Partito Comunista di Grecia, dei comunisti greci, del nostro popolo in lotta, della gioventù greca, vogliate ricevere il nostro saluto combattivo, il nostro appoggio e la nostra solidarietà internazionalista con la vostra lotta bella e piena di dignità per mantenere Cuba socialista libera, per levare ancora più in alto le bandiere del socialismo e per difendere le vostre conquiste contro qualsiasi tipo di ostilità ed aggressione.
Siamo qui per manifestare insieme a voi, per unire la nostra voce alla vostra contro ogni tentativo di scalzare il potere popolare, per dire NO al criminale blocco nordamericano e per chiamare i popoli di tutti i paesi a mobilitarsi e ad esigere dai nostri governi che lo annullino nella pratica.
Siamo qui perché siamo contro ogni tipo di terrorismo di Stato, organizzato dalle diverse amministrazioni nordamericane che non accettano che il popolo cubano sia padrone della propria casa e che tracci il proprio presente e futuro, in contraddizione con gli interessi socio-economici dei monopoli nordamericani. Siamo qui per esigere insieme a voi l’immediata estradizione di Luis Posada Carriles in Venezuela e il processo di Orlando Bosch in Cile.
L’ “arresto” a Miami dell’agente della CIA Luis Posada Carriles, coinvolto in operazioni terroriste contro Cuba socialista, nel sequestro in volo di un aereo cubano e in tante altre attività criminali, dimostra la giustezza della lotta dei 5 patrioti cubani, incarcerati negli Stati Uniti, il cui unico “crimine” è stato il loro sforzo di difendere la propria patria da questi atti criminali degli agenti imperialisti. Esigiamo una volta di più la loro immediata liberazione.
Gli agenti, gli assassini, i dirigenti dei gruppi terroristi a Miami, i responsabili dei sabotaggi, delle bombe, della guerra biologica, degli attentati contro il comandante Fidel ed altri dirigenti della Rivoluzione, tutti coloro che pianificano, finanziano ed eseguono tali atti, camminano liberamente per le strade statunitensi. Forse che il governo degli Stati Uniti non ha alcuna responsabilità per questi crimini? Le amministrazioni degli USA, e soprattutto quella attuale del Presidente Bush, non hanno alcun diritto di parlare in nome della democrazia, di dare lezioni di democrazia ai popoli e ai governi che resistono ai loro interventi.
Quale è la democrazia che vuole imporci il governo degli USA? La democrazia sul modello del “Patriot Act”? Quando non permettono neppure di conoscere i nomi dei detenuti, quando proibiscono i contatti con i famigliari, di avere un avvocato difensore? Quante persone sono state imprigionate? Quale democrazia difende l’imperialismo nordamericano nell’Iraq occupato, nelle carceri di Abu Graib? Quale democrazia difende a Guantanamo?
Dobbiamo porre fine all’ipocrisia e alla doppia morale. Gli USA non hanno alcun diritto di dare lezioni al mondo. Troppo hanno sofferto i popoli per l’affanno degli USA a imporre il proprio dominio. Guardino prima di tutto a ciò che sta succedendo in casa propria, negli USA, ai milioni di disoccupati e senza assistenza sociale, che non possiedono nulla, all’alta criminalità, anche in giovane età, alle leggi antidemocratiche.
Siamo qui, dunque, perché sappiamo che è Cuba socialista che davvero e con fatti concreti rispetta i diritti umani per i quali hanno lottato e continuano a lottare i lavoratori, tutti i popoli: lo straordinario e totalmente gratuito sistema sanitario e dell’istruzione, l’attenzione e lo sforzo per soddisfare i bisogni fondamentali dei lavoratori, nonostante le grandi difficoltà che impone il blocco, l’internazionalismo e la solidarietà che offre a tutti i popoli. Tutto ciò spinge i popoli a continuare a lottare, li induce a risvegliarsi, rafforza i valori della classe operaia, la solidarietà di classe, l’unità di classe, la lotta per abolire lo sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo.
Questi valori esistono anche nel popolo nordamericano, dai tempi della sua guerra d’indipendenza, delle lotte degli operai di Chicago per le 8 ore di lavoro, per il 1° Maggio, e arrivano fino al movimento contro il “Patriot Act” e lo strangolamento dei diritti democratici e le libertà fondamentali, come anche contro l’intervento in Iraq e l’occupazione di questo paese. Stanno nel messaggio che ci hanno lasciato in eredità i grandi patrioti, il poeta cileno Pablo Neruda con il suo Canto General, nelle parole del grande rivoluzionario cubano José Marti, e di tutti i rivoluzionari che ci insegnano che “la prima legge e il valore della democrazia stanno nel pieno rispetto della dignità umana”.
E il popolo cubano con la sua lotta dà questa grande lezione: il rispetto assoluto della dignità umana.
Viva Cuba socialista!
Hasta la victoria sempre!
Patria o Muerte
Venceremos