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20/09/2005
Discorso di Alarcon alle Nazioni Unite
DISCORSO PRONUNCIATO DAL ECC.MO SIG. RICARDO ALARCÓN DE QUESADA,
PRESIDENTE DELL'ASSEMBLEA NAZIONALE DEL POTERE POPOLARE DELLA REPUBBLICA DI
CUBA DURANTE LA RIUNIONE PLENARIA AD ALTO LIVELLO DEL 60º PERIODO DI SESSIONI
DELL'ASSEMBLEA GENERALE DELL'ONU. NEW
YORK, 16 SETTEMBRE 2005
Signor Presidente,
Siamo stati convocati per esaminare "i progressi conseguiti
nell'adempimento degli obblighi contratti nella Dichiarazione del
Millennio"e di quelli"derivati dalle più importanti conferenze e
riunioni delle Nazioni Unite", ma quest'intenzione è stata completamente
ridimensionata. Sono otto gli obiettivi e diciotto le mete, modesti a dire il
vero, che si dovrebbero maggiormente compiere nel 2015. Ridurre alla metá la povertà estrema e la
fame, assicurare l'istruzione elementare universale, promuovere la parità tra i
sessi e il dominio della donna, ridurre la mortalità infantile, migliorare la
salute materna, combattere il VIH/AIDS ed altre malattie trasmissibili,
assicurare la sostenibilità ambientale e sviluppare un partenariato globale per
lo sviluppo.
Si è fatto pochissimo per raggiungerli.
Anzi, nell'ambito di molti di essi vi è un palese arretramento. Proprio
su ciò avremmo dovuto discutere qui ed ora per intraprendere azioni energiche
ed urgenti che permettano di avanzare. Questo era l'obbligo di questa Riunione.
Siamo però di fronte ad una frode imperdonabile. Lo scopo di questa riunione è stato sequestrato in mezzo a
tortuose manipolazioni. Coloro che
s'immaginano padroni del pianeta, non vogliono nemmeno ricordare quelle
promesse, proclamate con ipocrita millanteria. Peggio ancora. Cercano di
imporre una presunta riforma dell'ONU all'unico scopo di dominare totalmente
l'Organizzazione e trasformarla in uno strumento della loro dittatura globale.
Vogliono fare della guerra e dell'egemonismo una regola che il mondo intero
dovrebbe accettare senza ribellarsi.
Nel frattempo, con l'aiuto di docili corifei, ignorano la Carta,
vogliono ridurre la Segreteria a strumento servile, insultano l'Assemblea ed il
mondo che essa, e soltanto essa, rappresenta. In nome di cosa? Di un potere la
cui ignoranza impedisce di vederne i limiti?
Di una falsa opposizione al terrorismo per massacrare popolazioni intere e
portare alla morte migliaia di giovani statunitensi? Di una politica che
contemporaneamente protegge cinicamente un terrorista convinto, reo confesso,
come Luis Posada Carriles e mantiene in prigione, violando la propria legge,
Cinque innocenti che castiga perché, loro sì, hanno saputo combattere il
terrorismo?
L'ambizione, l'egoismo, l'irrazionalità ci porteranno all'ecatombe dalla quale
non si salveranno nemmeno coloro che si rifiutano di accettare un mondo
differente, frutto della solidarietà e della giustizia. Un mondo senza fame né
povertà, che dia a tutti salute, educazione e dignità; un mondo libero
dall'oppressione e dalla discriminazione, senza guerre né blocchi assassini,
dove scompaia lo sfruttamento dei più deboli. Sebbene i potenti fingano di non
crederlo, i popoli poveri hanno il diritto allo sviluppo e continueranno a
lottare per esso.
Continueranno a cercarlo oltre queste pareti, fuori da questa sala. Malgrado il
blocco, l'aggressione e le minacce, si alza l'Alternativa Bolivariana per le
Americhe, frutto della storica leadership e della generosità del Presidente
Hugo Chávez Frías, il cui discorso ha fatto sentire ieri in questa sede la voce
dei popoli con la loro denuncia che appoggiamo pienamente. L'Alternativa Bolivariana per le Americhe è
un esempio di solidarietà che riporta a molti la speranza, costruisce la vera
integrazione e lo sviluppo e annuncia un altro mondo migliore che sapremo
conquistare. L'ALBA avanza dal Sud.
Grazie.