di Andrea Genovali*
La scomparsa di Roberto Foresti, Presidente dell'Associazione nazionale di Amicizia Italia-Cuba, ci coglie impreparati e ci lascia sgomenti. Da tempo Roberto lottava contro un male terribile, ma le sue condizioni di salute e la sua grande determinazione a lottare contro questa malattia ci facevano coraggio e ci davano speranza. Una determinazione, quella di Roberto, che è stata di grande insegnamento per me e credo per tutti coloro che hanno collaborato con lui.
Mentre assistevo alla cerimonia funebre, svoltasi nella sede nazionale dell'Associazione a Milano domenica 30 aprile, ho pensato alla tragica fine di Enrico Berlinguer. In entrambe le morti la cosa che maggiormente risalta è la loro determinazione a lottare per i propri ideali e valori fino all'ultimo momento di vita, senza risparmiarsi, né tirarsi indietro. Berlinguer morì durante un comizio a Padova alla fine di una durissima campagna elettorale, Roberto è morto lavorando fino agli ultimi istanti di vita per la SUA Associazione.
Roberto non aveva fatto mistero della sua malattia, anzi l'aveva, se così posso
dire, socializzata insieme a noi. Un modo incredibilmente maturo e forte di
lottare insieme contro un male terribile; anche se poi, come sempre, si è soli
di fronte alla malattia e alla morte (anche se con l'amore e l'aiuto dei propri
cari), e questo Roberto lo sapeva e per questo ha dato prova concreta ed
esemplare di come anche un tumore possa essere affrontato con grande dignità e
grande coraggio, ed essere l'occasione per trasmettere a chi gli è stato vicino
la consapevolezza della necessità di non arretrare mai di un millimetro dalla
lotta per l'affermazione dei propri ideali e valori.
Il suo ultimo desiderio è stato quello di essere cremato e le sue ceneri riposare per sempre nella libera e socialista terra di Cuba. Un gesto di altri tempi, di una eroica volontà di firmare con l'ultimo, estremo, atto della propria vita una passione, un amore verso una terra, un popolo e la sua Rivoluzione, infinito.
Anche in questo suo ultimo desiderio si comprende la grandezza politica e umana di un personaggio riservato, non presenzialista, ma uomo di poche parole ma di grandi valori e di grande determinazione nel perseguirli per tutta una vita.
Non voglio in questo ricordo ripercorrere la vita politica e sindacale di Roberto, sempre coerente e guidata dai valori del socialismo, della solidarietà internazionalista, della pace e della libera e fraterna convivenza fra i popoli. Voglio ricordare, invece, Roberto per la mia esperienza diretta che ho avuto in questo ultimo anno in cui abbiamo lavorato insieme nella segreteria nazionale dell'associazione.
La sua pacatezza, la sua calma nell'affrontare le questioni, anche complesse e difficili, ci diceva, e ancora adesso ci dice, che occorre pazienza nel lavoro politico, occorre lavorare tenacemente per creare le condizioni giuste e opportune per andare avanti in modo collegiale e condiviso. Le rotture, gli strappi interni all'Associazione non servono e sono controproducenti per tutta l'organizzazione e per la solidarietà con Cuba.
L'associazione, diceva Roberto, è una realtà complessa, ma ricca di grandi slanci e generose azioni a favore di Cuba e della sua Rivoluzione. Ma queste generose azioni vanno guidate, vanno dirette nel modo migliore per ottenere i risultati più alti per Cuba e per la sua Rivoluzione. La solidarietà internazionalista è cosa seria, e tutti noi, grazie a Roberto abbiamo compreso la necessità di farci pieno carico delle responsabilità che esistono nel guidare una associazione come la nostra.
La scomparsa di Roberto è un duro colpo. Adesso davanti a noi si apre uno scenario complesso da affrontare ma l'Associazione ha dentro di sé le risorse umani e politiche per proseguire l'opera di Roberto. La sua successione non sarà una cosa facile, tutti noi, militanti e semplici iscritti, dovremo collegialmente affrontare questo nuovo difficile passaggio della vita della nostra Associazione.
Roberto, però, ci ha lasciato gli strumenti per andare avanti e per continuare a lottare per la solidarietà internazionalista, per il socialismo, per la nostra associazione e, prima di tutto, per sostenere e difendere Cuba e la sua Rivoluzione.
* Segreteria nazionale Associazione di Amicizia Italia-Cuba