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1 ottobre 2006
Nella giornata di mobilitazione internazionale del 30 settembre, a Washington centinaia di persone, hanno manifestato chiedendo libertà per i Cinque eroi cubani incarcerati nelle prigioni dell'impero e condannato l'aiuto del governo yankee al terrorista Luis Posada Carriles.
I manifestanti, provenienti da lontane località degli USA, hanno percorso circa tre chilometri nel principale viale di Washington, dal Dipartimento di Giustizia fino alla Casa Bianca, dove sono rimasti circa un'ora scandendo slogan a favore della Libertà per i Cinque e per la condanna di Carriles per mezzo della sua estradizione in Venezuela. Tutta gente che ha risposto alla mobilitazione mondiale in favore dei cinque eroi.
Alcuni dei presenti hanno così espresso le loro impressioni:
- Francisco Letelier, figlio dell'ex cancelliere cileno Orlando Letelier:
la Mia presenza era un dovere perché l'assassinio di mio padre 30 anni fa ha un legame diretto coi Cinque, per la lotta affinché non ci sia più impunità per Posada Carriles. Sono le stesse persone, le stesse organizzazioni terroristiche che collaborarono e cospirarono per l'assassinio di mio padre. Abbiamo la stessa lotta. Ricordo l'amore che aveva mio padre per il popolo cubano, lo stesso che ho anch’io dal mio primo viaggio nel 1978, al Festival Mondiale della Gioventù, che mi aiutò nella mia formazione, nella convinzione di lottare per la giustizia sociale, per la giustizia davanti ai crimini, e per una democrazia vera in Cile.”
- Livio di Celmo, fratello di Fabio, giovane italiano che morì nell'attentato organizzato da Carriles all’hotel Copacabana all’Avana, era il 1997:
“È un modo di svegliare la coscienza dei nordamericani verso la storia dei cinque fratelli cubani.”
- José Pertierra (avvocato):
“Cerchiamo di far arrivare al popolo nordamericano il messaggio che i Cinque lottavano contro il terrorismo, spiegare loro chi sono Gerardo Hernández, René Gonzalez, Antonio Guerriero, Fernando González e Ramón Labañino; chi erano quelli che viaggiavano a bordo dell'aeroplano abbattuto dalla bomba di Carriels e fare sì che la loro memoria sia sempre presente. “
Mentre i manifestanti si avvicinavano alle zona universitaria, agli slogan di “Libertà per i Cinque”, si univano gli applausi di alcuni passanti e anche qualche grido: “Viva Cuba, Viva Cháveez”
Alla marcia hanno partecipato personalità di New York, Washington, Philadelphia, Boston, Chicago, Los Angeles, San Francisco, Ohio, New Jersey, Maine, Connecticut, Nuovo Messico, Oregon, Tennessee, Kentucky, ma la presenza più nutrita è stata quella delle comunità cubana di Miami, Tampa e Cayo Hueso. Erano presenti varie personalità, come Akbar Mohamed, rappresentante della Nazione Islamica, l'accademico Saul Landau, Wayne Smith, ex capo dell'Ufficio di Interessi Particolari degli Stati Uniti all'Avana, la presidentessa della National Lawyer Guild, l'avvocato Leonard Weinglass, Andrés Gómez (che ha parlato a nome dell’Alleanza Martiana) e l'attivista e per la causa dei Cinque, Gloria La Riva.
Tutti si sono espressi in modo forte.
Traduzione dallo spagnolo di FR per
www.resistenze.org