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da: associazionediamiciziaitaliacuba@yahoo.it

Rapporto di Cuba sulla Risoluzione 60/12 dell'Assemblea Generale Onu
Data: mercoledì 4 ottobre 2006

Dall'Ambasciata di Cuba in Italia riceviamo il testo:
"Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti dell'America contro Cuba"


Luglio 2006
 
INDICE

INTRODUZIONE

1. L'inasprimento del blocco da parte degli Stati Uniti.
1.1 Azioni intraprese contro Cuba.
1.2 Assedio, minacce e sanzioni a persone, istituzioni ed ONG.
1.3 Opposizione al blocco all'interno degli Stati Uniti.

2. L'extraterritorialità nella politica di blocco.
2.1 Persecuzione ed azioni punitive contro gli attivi finanziari cubani.
2.2 L'extraterritorialità in altri settori.
2.3 Danni al commercio estero.
2.4 La Sezione 211 della Legge Omnibus di Assegnazioni Consolidate Supplementari e di Emergenza degli Stati Uniti del 1999 e le nuove aggressioni.

3. Danni a diversi settori economici e sociali.
3.1 Danni nei settori di maggiore impatto sociale ed altri.
3.2 Danni ad altri settori dell'economia nazionale.
3.3 Danni cagionati allo scambio accademico, scientifico, culturale ed  sportivo tra il popolo cubano e quello statunitense.

4. Effetti del blocco sull'economia e sul popolo statunitense e su altri popoli del mondo.

5. Nuove misure contro la sovranità di Cuba e di Paesi terzi che danneggiano il Paese e l'economia cubana.
CONCLUSIONI


INTRODUZIONE

L'efferato blocco imposto dagli Stati Uniti contro Cuba per più di  quattro decenni e inasprito durante gli ultimi anni, è stato  condannato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite in 14  occasioni consecutive in maniera quasi unanime.  L'anno scorso, 182  Stati ne domandarono la fine e respinsero nuovamente la sua  applicazione extraterritoriale, in difesa dei principi e delle norme  del Diritto Internazionale.

Il Governo degli Stati Uniti continua a ignorare tali richiami, e  rafforza sempre di più tutte le misure e leggi indirizzate alla  distruzione della Rivoluzione Cubana e a negare al suo popolo il  diritto alla libera determinazione. Conviene ricordare che  l'appetenza e le brame di dominazione degli Stati Uniti nei  confronti di Cuba hanno la sua origine nella nascita stessa  dell'Unione Americana.
 
Da allora innumerevoli sforzi sono stati realizzati per annettere  Cuba attraverso le più diverse vie: da falliti tentativi d'acquisto,  lo stimolo e appoggio a forze annessioniste all'interno della  colonia spagnola, fino all'intervento e occupazione militare  diretta.

I successivi governi statunitensi nel secolo XIX non riconobbero mai  la Repubblica di Cuba sulle Armi.  Anzi, ostacolarono ed  interruppero in ogni occasione l'appoggio che il proprio popolo e i  cubani emigrati in quel Paese procurarono alla causa redentrice.

L'intervento militare statunitense in 1898 strappò ai cubani il  diritto a essere liberi. L'attributo di sovranità, tanto meritato  dopo 30 anni di disuguale battaglia contro il colonialismo spagnolo,  fu negato al popolo cubano con l'imposizione di una caricatura di  repubblica sottomessa alla tutela umiliante di un'appendice  costituzionale - conosciuto come l'Emendamento Platt– mediante il  quale il nascente Impero statunitense si arrogava il riconoscimento  della potestà d'invadere ed occupare militarmente Cuba quando  Washington lo ritenesse opportuno.

Durante più di mezzo secolo, le amministrazioni statunitensi  sottomisero il popolo cubano alla loro dominazione neocoloniale e  allo sfruttamento del patrimonio nazionale dai loro monopoli, grazie  alla complicità e sottomissione dei successivi governi cubani di  turno, e all'imposizione di brutali dittature militari ogni volta  che fu necessario zittire con sangue le giuste rivendicazioni e la  convinzione antimperialista del popolo cubano.

Con la profonda rivoluzione sociale portata a termine dal popolo  cubano dal 1959, i circoli di potere negli Stati Uniti percepirono  subito l'esempio della Rivoluzione Cubana come una chiara sfida alla  sua pretesa dominazione emisferica e globale. Successive  amministrazioni repubblicane e democratiche hanno sostenuto ed  inasprito col decorrere degli anni una guerra non dichiarata,  destinata a imporre di nuovo il loro ferreo controllo sui destini  della nazione cubana.

In data così precoce come il 12 febbraio 1959 cominciarono le azioni  a questo scopo.  La prima di esse fu la non restituzione a Cuba di  424 milioni di dollari delle riserve della Banca Nazionale cubana,  rubati dai  capi della dittatura batistiana nella loro fuga e  depositati presso le banche del Paese che diede loro protezione ed  impunità.

Alcune settimane dopo, in un memorandum del Dipartimento di Stato   datato 24 giugno, il sottosegretario Christian Herter, definì  quelle "azioni iniziali" come misure di guerra economica. 

In un altro documento datato 6 aprile 1960, la determinazione  imperialista di sterminare il popolo rivoluzionario di Cuba diventò  più esplicita. Nel medesimo si afferma che "deve usarsi subito  qualunque mezzo concepibile per indebolire la vita economica di  Cuba. [... ] al fine di causare fame, disperazione e l'abbattimento  del governo" .

Quello è stato sempre il dichiarato proposito e il filo conduttore  dell'efferata politica applicata contro Cuba dai successivi governi  degli Stati Uniti e imposta a tre generazioni di cubani.  Sotto  quella politica nacquero e sono vissuti i due terzi della  popolazione cubana attuale. I cubani hanno dovuto soffrire,  sopravvivere e svilupparsi nelle condizioni molto difficili che  l'impone l'unica superpotenza che cerca, con la suddetta politica,  d'annichilire la resistenza e l'esempio di dignità e sovranità della  nazione cubana.

Dieci amministrazioni hanno praticato questa guerra economica che  trasgredisce il diritto e la morale e hanno obbligato altri Stati a  piegarsi a detta politica.  Hanno minacciato e represso cittadini  degli Stati Uniti e di paesi stranieri.
 
Come conseguenza del blocco, tra altre limitazioni, Cuba non può  esportare nessun prodotto negli Stati Uniti, né importare da quel  Paese merce alcuna; non può nemmeno commerciare con filiali di  compagnie statunitensi in Paesi terzi; non può ricevere turismo  statunitense; non può usare il dollaro nelle operazioni  internazionali; non ha accesso ai crediti di istituzioni finanziarie  multilaterali, regionali e statunitensi, né può realizzare  operazioni con esse; le sue navi e aerei non possono toccare  territorio degli Stati Uniti.

Il Governo statunitense applica sempre con maggiore rigore le  disposizioni extraterritoriali del blocco, imponendo severe  restrizioni al commercio internazionale, nel cui ambito aumenta  l'assedio alle operazioni commerciali che in qualche modo potrebbero  essere legate a Cuba.

Interminabile sarebbe la lista di esempi che supportano in pratica  questo permanente proposito che ha motivato ogni regolamentazione,  legge o piano approvato dal Governo degli Stati Uniti contro Cuba,  tra cui spiccano la Legge Torricelli (1992), la Legge Helms-Burton  (1996) e le versioni successive e complementari del Piano per  l'Annessione di Cuba, formulate dalla cosiddetta "Commissione  d'Assistenza ad una Cuba Libera" - creata dal Presidente Bush allo  scopo di distruggere il sistema politico, economico e sociale  vidimato dal paese cubano.

L'ex sottosegretario, Colin Powell, primo presidente della suddetta  commissione, quando fu interrogato riguardo alla politica verso  Cuba, disse che l'uso di armi tali come "isolamento, pene e  pressioni" precedeva le scelte militari; benché chiarisse che "a  volte non esiste un'altra soluzione appropriata se non l'uso della  forza militare". 

Il brutale e spietato cerchio spiegato dal Governo degli Stati Uniti  contro l'economia e la società cubane, colpisce tutte ed ognuna  delle sfere e gli ambiti d'attività del Paese. Questo rapporto  analizza i principali danni al popolo di Cuba nel periodo compreso  tra il secondo semestre 2005 ed il primo semestre 2006.

Molti dei danni sono risultati dalla stretta applicazione delle  aggressive e addizionali misure presentate nel citato Piano per  l'Annessione di Cuba, compresa la minaccia dell'uso della forza  militare e la persecuzione di cittadini ed imprese non solo cubane,  ma anche degli Stati Uniti e del resto del mondo.

La persecuzione e le rappresaglie contro i cittadini e le imprese  degli Stati Uniti e del resto del mondo sono state numerose.  Si è  inasprito l'incalzamento finanziario a qualunque operazione  economica e commerciale cubana nei più diversi mercati; sono state  indurite le proibizioni e restrizioni ai viaggi, all'invio di  rimesse e allo scambio accademico in diversi ambiti e aggravate le  azioni punitive contro gli investimenti ed il turismo a Cuba.

L'opera della cosiddetta "Commissione d'Assistenza ad una Cuba  Libera" il cui primo rapporto fu approvato dal presidente  statunitense il 6 maggio 2004, è stata accompagnata da una  escalation sfrenata ed irrazionale nell'applicazione della politica  di blocco economico, commerciale e finanziario contro Cuba. La  persecuzione e la repressione contro tutti coloro che abbiano  qualunque vincolo con Cuba nelle più diverse regioni del mondo hanno  raggiunto livelli senza precedenti.

In dicembre 2005, la Segretaria di Stato, Condoleezza Rice, che  sostituì a Colin Powell alla direzione della commissione anticubana  creata dal presidente Bush, annunciò misure addizionali per fare più  effettivo il negativo impatto delle azioni compiute in virtù della  prima versione del Piano per l'Annessione di Cuba. 

Il 10 Luglio 2006 fu presentato dall'Amministrazione Bush la seconda  versione del piano anticubano prodotto dalla commissione. Nello  stesso ci sono nuove misure che significano più sanzioni economiche,  maggiore persecuzione all'attività delle imprese cubane, maggiori  rappresaglie contro coloro che commerciano con Cuba ed una  escalation senza precedenti nell'appoggio finanziario e materiale  alle azioni indirizzate all'abbattimento dell'ordine costituzionale  cubano.

Nel nuovo rapporto della commissione, che conferma ed amplia la  versione del 2004, si raccomanda, tra altre misure, la creazione di  una Forza di Compito Interagenzie specifica per la persecuzione del  nichel cubano; il rafforzamento del Gruppo di Persecuzione di Attivi  Cubani; la proibizione di vendita a Cuba di attrezzatura medica per  uso in programmi di attenzione a stranieri su grande scala, come  quello della cooperazione internazionale in chirurgia oculistica  conosciuta come "Operazione Milagro", nella formazione di medici o  nell'aiuto ad altri Paesi in caso di disastri; l'imposizione di  sanzioni alle imprese che collaborino nella prospezione e produzione  di petrolio e iniziare l'applicazione su quei Paesi che  ipoteticamente appoggino a Cuba del Titolo III della Legge Helms- Burton, che consentirebbe l'apertura di processi in Tribunali  statunitensi contro compagnie e cittadini di Paesi terzi.

Il rapporto include adesso una clausola segreta con raccomandazioni  che non sono state pubblicate per ipotetici motivi di "sicurezza  nazionale ed esecuzione effettiva". Il popolo cubano conosce  perfettamente e ha sofferto per più di quattro decenni le brutali  conseguenze di questo tipo di misure ed azioni "segrete" come quelle  che oggi occulta la commissione anticubana. Queste  proposte "segrete" includono da aggressioni militari mercenarie ed  azioni terroriste fino a centinaia di piani di assassinio del  Presidente Fidel Castro e di altri leader cubani.

Come si è dimostrato in maniera reiterata, il blocco è un atto di  genocidio, in virtù del comma (c) dell'articolo II della Convenzione  di Ginevra per la Prevenzione e la Repressione del Delitto di  Genocidio, del 9  dicembre 1948 e un atto di guerra economica,  secondo quanto stabilito dalla Conferenza Navale di Londra del 1909.  È anche un elemento essenziale della politica di Terrorismo di Stato  portata avanti sistematicamente ed inumanamente dal Governo degli  Stati Uniti contro la popolazione cubana senza distinzione di sesso,  età, razza, credo religioso o posizione sociale.

Il danno economico diretto cagionato al popolo cubano  dall'applicazione del blocco, partendo da premesse di analisi molto  conservatrici, supera gli 86,108 miliardi di dollari; una media di  1,832 miliardi di dollari annui.  Questa cifra non include i danni  diretti causati ad obiettivi economici e sociali del Paese per i  sabotaggi e gli atti terroristici incoraggiati, organizzati e  finanziati dagli Stati Uniti, il cui ammontare è di oltre 54  miliardi di dollari, né il valore dei prodotti la cui produzione è  cessata o i danni derivati dalle onerose condizioni creditizie  imposte a Cuba.

Nell'ultimo anno, il danno economico diretto cagionato ai cubani  dall'applicazione del blocco ha superato la cifra di 4,108 miliardi  di dollari.


DANNO DIRETTO DEL BLOCCO DEGLI STATI UNITI  FINO AL 2005
- in Milioni di dollari degli Stati Uniti -

Mancate entrate provenienti da esportazioni e servizi

39,427.5

Perdite per ricollocamento geografico del commercio

19,592.0

Danni alla produzione e ai servizi

2,866.2

Blocco tecnologico

8,483.2

Danni al servizio alla popolazione

1,565.3

Danni  monetario-finanziari

8,640.2

Impatto del furto di cervelli

5,533.8

Totale dei danni cagionati dal blocco imposto dagli Stati Uniti

86,108.2


Nell'anno 2005 almeno 38 paesi sono stati colpiti dalle disposizioni extraterritoriali della politica di blocco a Cuba.

Le multe applicate dall'Ufficio per il Controllo degli Attivi  Stranieri (Office of Foreign Assets Control "OFAC"), a cittadini  statunitensi per viaggiare a Cuba e comprare articoli cubani,  aumentarono del 54%. L'anno scorso il numero di cubani residenti  negli Stati Uniti che viaggiarono direttamente a Cuba da quel Paese  diminuì del 54 % circa rispetto al 2003, quando non si applicavano  ancora le restrizioni addizionali stabilite il 30 giugno 2004.

Nel primo semestre 2006, il 73% dei visti richiesti dai funzionari  cubani per viaggiare negli Stati Uniti per diversi motivi di lavoro,  non sono stati concessi dal Dipartimento di Stato.

Solo nell'anno fiscale 2006, il Governo degli Stati Uniti ha  destinato più di 37 milioni di dollari alle trasmissioni illegali di  radio e televisione verso Cuba allo scopo d'incoraggiare la  sovversione interna. Questa cifra ha significato un incremento di  circa 10 milioni di dollari rispetto alla somma approvata per la  stessa voce nel 2004 e potrà essere incrementata dalle azioni  proposte nella seconda versione del Piano per l'Annessione di Cuba.
 
1. L'inasprimento del blocco da parte degli Stati Uniti
1.1 Azioni intraprese contro Cuba.

•          Il 2 giugno 2005, il Capo dell'Ufficio di Affari Cubani del  Dipartimento di Stato, Kevin Whitaker, segnalò che la "Commissione  per l'Assistenza ad una Cuba Libera" aveva fatto dei progressi molto  importanti nell'adempimento dei compiti definiti e che si  programmavano altri per il futuro.  Precisò che da agosto 2004 sono  diminuiti i viaggi degli statunitensi a Cuba, così come sono  diminuite del 60% circa le entrate a Cuba e si sono realizzati voli  settimanali per le trasmissioni di televisione che, come sappiamo,  hanno lo scopo di fomentare la sovversione interna, violando gli  accordi internazionali sull'uso dello spazio radio elettronico.

•          Il 27 Luglio 2005, l'allora Segretario Assistente di Stato  per gli Affari dell'Emisfero Occidentale, Roger Noriega, sottolineò  cinicamente il conferimento di 8,9 milioni di dollari per il 2005 e  15 milioni di dollari per l'anno 2006, per l'implementazione delle  raccomandazioni della "Commissione per l'Aiuto ad una Cuba Libera."

•          L'11 agosto 2005, il Dipartimento di Giustizia fece  conoscere che la Commissione di Rivendicazione di Proprietà  Straniere stabilì un secondo programma su Cuba per le società e i  cittadini statunitensi che hanno nuovi reclami contro il Governo  cubano per proprietà nazionalizzate dopo la chiusura del programma  anteriore, il 1º maggio 1967.

•          Il 4 ottobre 2005, l'Ufficio di Temi Emisferici del  Dipartimento di Stato pubblicò una nota informativa sulle principali  iniziative avviate dall'Amministrazione Bush sul continente  americano, tra cui l'adozione di una nuova politica per negare i  visti per lavorare negli Stati Uniti agli artisti cubani, le cui  attività – secondo il rapporto – renderebbero benefici finanziari  al "regime di Castro". E' stato ostacolato ancora più lo scambio  culturale tra i due paesi.

•          In ottobre 2005, Caleb McCarry, designato dal Dipartimento  di Stato come "Coordinatore per la transizione a Cuba" e che nella  pratica è il preteso pro-console per il "cambiamento di regime"  nell'Isola, espresse che nei mesi trascorsi dopo l'applicazione del  Piano per l'Annessione di Cuba, il "rafforzamento dell'embargo  economico provocò perdite al regime di Castro pari a 500 milioni di  dollari."

•          Il 27 gennaio 2006, l'OFAC iniziò un processo d'auditing ad  agenzie viaggi che operavano la destinazione Cuba, allo scopo  d'imporre un vero clima di terrore e fare diventare ancora più  ferrea l'applicazione delle proibizioni di viaggi. Il portavoce  dell'OFAC, Molly Millerwise, annunciò che il suddetto Ufficio  avrebbe realizzato circa 25 auditing simili ogni anno, "per  assicurare che i provveditori di viaggi osservino quanto stabilito,  educarli nella necessità di mantenere le restrizioni in vigore e  rafforzare le disposizioni dell'OFAC per il compimento del programma  di sanzioni contro Cuba." Sono state ritirate le licenze  d'operazione a varie agenzie.

•          Il 13 febbraio 2006, entrarono in vigore nuove regolazioni  dell'OFAC sul regime di multe applicabile alle istituzioni bancarie  che avrebbero violato la legislazione statunitense su sanzioni  contro distinti Paesi, compresa Cuba. I trasgressori possono essere  oggetto d'indagine civile, valutazione dall'OFAC della condotta  illegale o indagine penale e processo giudiziario. Questa misura non  modifica in sostanza le regolazioni vigenti, tuttavia, esercita  pressioni sulle banche per farle compiere le disposizioni del  blocco.

•          Il 4 maggio 2006, la rappresentante anticubana Ileana Ros- Lehtinen (rappresentante per la Florida), fedele esponente della  mafia anticubana di Miami, presentò il disegno di legge H.R.  5292 "Per non ammettere negli Stati Uniti stranieri che abbiano  fatto investimenti che contribuiscano all'ampliamento della capacità  di Cuba per sviluppare le proprie risorse petrolifere, e per altri  fini". Il progetto propone la proibizione di crediti bancari, di  licenze specifiche o permessi d'esportazione e la non concessione di  prestiti alle compagnie straniere che realizzino investimenti  valutati in un milione o più di dollari in questo settore.

•          L'11 maggio, il rappresentante della mafia anticubana nel  Senato statunitense, Mel Martínez (rappresentante per la Florida)  introdusse il disegno di legge S. 2795, con uguale titolo e testo  simile al H.R. 5292 presentato dalla rappresentante Ros-Lehtinen (R- FL) una settimana prima.

1.2 Assedio, minacce e sanzioni a persone, istituzioni ed ONG.

Si è incrudita la persecuzione e le sanzioni a cittadini e imprese,  con speciale enfasi sulle agenzie viaggi che furono oggetto  d'auditing e di sanzioni. Si sono intensificate anche le pressioni a  organizzazioni religiose, accademiche ed Organizzazioni non  governative statunitensi allo scopo di ostacolare lo sviluppo dei  loro rapporti e scambi con le organizzazioni omologhe a Cuba.

Durante l'anno 2005, l'OFAC, adducendo la violazione di distinte
regolazioni del blocco contro Cuba, impose multe a 8 compagnie e  istituzioni bancarie per un importo complessivo di 44,225 dollari.  Applicò inoltre multe per violare il blocco e specificamente le  regolazioni sui viaggi a Cuba, a 487 cittadini o residenti degli  Stati Uniti, per una somma complessiva di 529 743 dollari, il che  rappresenta un incremento nei confronti del 2004, anno in cui furono  multate 316 persone per un importo di 497 780 dollari.

Persecuzione e rappresaglie contro cittadini ed imprese.

•          Il 12 ottobre 2005, l'OFAC informò che sei cittadini
statunitensi furono multati per viaggiare a Cuba violando le  regolazioni del blocco per un importo pari a 8 875 dollari. Quattro  dei cittadini furono multati per il semplice fatto di alloggiarsi,  transitare e comprare alimenti e bibite nel Paese. Gli altri due  furono puniti per introdurre merci cubane negli Stati Uniti,  clausola applicata perfino, a coloro che entrano al territorio degli  Stati Uniti con una semplice bottiglia di rum o un sigaro cubano.

•          In quella stessa data la compagnia Archer Daniels Midland  (ADM) fu multata con 13 750 dollari per ipotetiche violazioni delle  regolazioni del blocco contro Cuba che sarebbero state commesse tra  febbraio e marzo dell'anno 2000. Secondo l'OFAC, la compagnia Finora  Canadá Ltd., una filiale proprietà di ADM con sede in Canada, firmò  contratti con un'entità del Governo cubano e realizzò operazioni  d'esportazione.

•          Il 3 gennaio 2006, l'OFAC informò che furono multati quattro  cittadini statunitensi per un importo di 4 200 dollari per avere  viaggiato a Cuba e svolgere attività proprie di un turista nel  Paese.

•          In gennaio 2006, l'OFAC inviò al Servizio di Amministrazione  Tributaria del Messico (SAT) la sua lista nera aggiornata, nella  quale chiede bloccare i conti di imprese e persone legate al  traffico di droghe, al finanziamento al terrorismo e al governo  cubano, riferendo che il Dipartimento del Tesoro ha individuato nel  Messico  9 imprese e 9 persone che hanno rapporti con il governo  cubano.

•          In febbraio 2006, l'OFAC informò che furono multate tre  persone con una somma pari a 3 mila dollari, per ipotetiche  operazioni relative a viaggi, oltre a importare beni proibiti  provenienti da Cuba.

•          In aprile 2006, come parte del programma di auditing che  viene applicando l'OFAC alle agenzie viaggi che operano la  destinazione Cuba, 16 di esse persero l'autorizzazione per offrire  viaggi all'Isola nel mese di marzo e la lista conta ormai 26,  quattro di esse perché secondo considerazioni dell'OFAC  realizzarono "violazioni flagranti" delle condizioni stabilite nelle  loro licenze: Baby Envíos Travel, Fortuna Travel Services, Cubatur  Express e La Estrella de Cuba.

•          Alla fine maggio 2006, l'OFAC sospese la licenza di tre  delle principali agenzie di viaggi ed invii di soldi a Cuba: La  Perla del Caribe, Transeair Travel ed Uno Remittance Inc.,  quest'ultima specializzata nell'invio di rimesse familiari.

Pressioni su organizzazioni religiose, accademiche ed Organizzazioni non governative statunitensi.

•          In luglio 2005, funzionari del Dipartimento di Dogana e  Protezione delle Frontiere, confiscarono le 43 scatole con  attrezzatura informatica che sarebbero state donate ai bambini di  Cuba come aiuto umanitario dai Pastori per la Pace, organizzazione  interreligiosa statunitense, ostacolando che la suddetta  attrezzatura arrivasse alla destinazione finale.

•          Il 22 novembre 2005, il Dipartimento del Tesoro negò la  rinnovazione della licenza per viaggiare a Cuba al Consiglio  Nazionale di Chiese degli Stati Uniti.

•          In dicembre 2005, fu negata la licenza richiesta dall'ONG  statunitense USA/CubaInfoMed al Dipartimento di Commercio degli  Stati Uniti per donare 126 computer che sarebbero state usate in  lavori docenti e d'assistenza, nella raccolta e analisi  d'informazione e per impartire corsi televisivi in cinque ospedali  del sistema di salute pubblica a Cuba.

•          Nell'anno 2005, si aggravò la politica di negazione del  conferimento di licenze a università statunitensi per lo sviluppo di  azioni accademiche a Cuba. Spicca il caso dell'Università di  Harvard, a cui è stata negata due volte l'autorizzazione per portare  gruppi di studenti di post-laurea a fare ricerche a Cuba. Si deve segnalare che tali azioni, in teoria, erano consentite dalle draconiane misure adottate dal 2004, tuttavia, l'OFAC non concesse le relative licenze.

•          Centinaia di membri della Brigata Venceremos e  l'Organizzazione statunitense Pastori per la Pace furono minacciati  dalle autorità federali statunitensi con multe per i suoi viaggi a  Cuba

1.3 Opposizione al blocco all'interno degli Stati Uniti.

Malgrado le forti pressioni e misure applicate, l'incremento dei  fondi federali per tali fini e il rafforzamento dell'aggressività  della lobby anticubana della mafia terrorista di Miami, in accordo  con coloro che aderiscono alla politica di aggressività e annessione  di Cuba all'interno dei circoli di potere statunitensi, le voci che  promuovono cambiamenti nella politica verso l'Isola negli Stati  Uniti non sono state taciute. Tra gli attivisti del cambiamento  appaiono spiccate personalità politiche, settori imprenditoriali,  governi, leader religiosi e organizzazioni non governative che si  manifestano apertamente contro il blocco.

Il 21 Luglio 2005, il Comitato di Assegnazioni della Camera di  Rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti, approvò un  emendamento alla "Legge di Assegnazioni per i Dipartimenti di  Trasporto, Tesoro e Abitazione, anno 2006" che proibisce l'uso dei  fondi assegnati per gestire o implementare la misura dell'OFAC, del  22 di febbraio 2005, che reinterpretò di forma restrittiva il  concetto di pagamento in anticipo degli acquisti di alimenti di Cuba  dagli Stati Uniti. Questa proposta, approvata anche al Senato, non  divenne Legge a causa della minaccia di veto fatta dal Presidente  Bush.

Il 30 giugno 2005, il leader della minoranza democratica del  Comitato di Finanze del Senato emise un comunicato stampa, ribadendo  la sua posizione di bloccare qualunque nomina ad alte cariche del  Dipartimento del Tesoro, se l'Amministrazione continuava a imporre  restrizioni al commercio con Cuba.

L'8 Luglio 2005, in dimostrazione del crescente interesse di settori  statunitensi nella normalizzazione dei rapporti commerciali tra i  due Paesi, l'Associazione Commerciale Usa - Cuba inviò una lettera,  firmata da 62 associazioni nazionali, organizzazioni e compagnie  agricole con sede in 20 stati, oltre a 20 senatori, compresi i  membri del Comitato di Assegnazioni, nella quale esortava ad agire  per rendere più flessibili le restrizioni imposte alle vendite di  prodotti agricoli a Cuba.

Tra il 1º ed il 5 novembre 2005, viaggiarono a Cuba 360 imprenditori  provenienti da 30 stati statunitensi, per partecipare alla Fiera  Internazionale dell'Avana, in rappresentazione di 169 compagnie. A  quest'incontro parteciparono anche alcune autorità governative.

Il 3 marzo 2006, 105 congressisti inviarono una lettera al  Segretario del Tesoro che contestava le misure adottate dal suddetto  Dipartimento per "fermare le possibilità di varie organizzazioni  religiose di viaggiare a Cuba." Alcuni giorni più tardi, importanti  leader religiosi statunitensi inviarono comunicazioni alla  Segretaria di Stato e al Segretario del Tesoro in cui "esprimono la  loro profonda obiezione alla nuova politica dell'OFAC di negare la  rinnovazione di licenze alle chiese nazionali e ad agenzie  ecumeniche per viaggiare a Cuba" ed esigono che siano rispettati i  diritti che al riguardo hanno avuto per molti anni.

Il 29 marzo 2006, il Consiglio della Città di Detroit approvò  la "Risoluzione d'appoggio ai Cinque" che, oltre a chiedere la  liberazione dei Cinque Eroi cubani imprigionati ingiustamente in  carceri statunitensi, esige la fine del blocco, la restituzione dei  diritti ai viaggi ed il commercio con Cuba e l'estradizione al  Venezuela del connotato terrorista Luis Posada Carriles.

Il 6 aprile 2006, la Legislatura dello stato d'Alabama approvò la  Risoluzione Unito HJR "Sollecitando il Congresso affinché elimini le  restrizioni commerciali, ai viaggi e finanziarie imposte a Cuba."

Il 13 aprile 2006, avvenne a Orlando, Florida, il seminario "Facendo  affari a Cuba", a cui parteciparono 54 rappresentanti di società  statunitensi interessate ad avviare o incrementare il commercio con  l'Isola. L'evento, organizzato dall'Associazione Commerciale USA –  Cuba (USCTA), aveva lo scopo di costituire ufficialmente il proprio  capitolo in Florida.

Durante la 29ª Conferenza Legislativa Annuale del Caucus Nazionale  di Legislatori di Stati Neri (NBCSL), si approvò una Risoluzione  che "domanda al Presidente Bush il sollevamento dell'embargo contro  Cuba e la ripresa dei rapporti diplomatici" con il nostro paese.

L'11 maggio 2006, si presentò al Senato la bozza di legge S.  2787, "legge di Sicurezza Energetica nell'Emisfero Occidentale 2006"  che permette ai cittadini statunitensi o stranieri residenti  permanenti negli Stati Uniti di partecipare all'esplorazione ed  estrazione di idrocarburi in qualunque parte della zona marittima  economica esclusiva straniera contigua alla zona economica esclusiva  degli Stati Uniti; esportare, senza necessità di licenze, tutte le  attrezzature necessarie all'esplorazione ed estrazione di  idrocarburi e viaggiare da e dentro Cuba purché siano persone legate  alle riferite attività.

Lo stesso giorno è presentato nella Camera di Rappresentanti il  disegno di legge H.R. 5353, "Legge di sicurezza energetica  nell'Emisfero Occidentale" che domanda anche di rendere più  flessibile il blocco in materia di restrizioni ai viaggi e agli  investimenti legati al settore energetico a Cuba.

Nonostante l'incremento delle restrizioni ai viaggi, il Governo  degli Stati Uniti non ha potuto frenare l'interesse di molti  rappresentanti politici, uomini d'affare, religiosi e altri di  visitare il nostro paese e sostenere un scambio franco e senza  preconcetti, basato sul rispetto reciproco. Nel periodo oggetto del  presente rapporto visitarono Cuba 2 Governatori, 1 Vicegovernatore,  1 Senatore, 1 Rappresentante, 2 assistenti congressuali, varie  personalità di stato e più di 360 uomini d'affare rappresentando  oltre 30 Stati.

2. L'extraterritorialità nella politica di blocco.

Durante il periodo continuarono i danni a Stati, cittadini ed  imprese di Paesi terzi come conseguenza dell'applicazione  extraterritoriale delle leggi del blocco contro Cuba. La suddetta  politica proibisce:
•          Che sussidiarie statunitensi radicate in Paesi terzi   mantengano qualunque tipo di operazione commerciale con imprese in  Cuba.
•          Che imprese di Paesi terzi esportino negli Stati Uniti  prodotti d'origine cubana o prodotti che nella loro elaborazione  contengano qualche componente cubano.
•          Che imprese di Paesi terzi vendano beni o servizi a Cuba la  cui tecnologia contenga più di un 10% di componenti statunitensi,  anche se i loro proprietari sono nazionali di quei paesi.
•          Che arrivino ai porti statunitensi navi che trasportino  prodotti da o verso Cuba, indipendentemente dal paese  d'immatricolazione.
•          Che banche di Paesi terzi aprano conti in dollari  statunitensi a persone giuridiche o naturali cubane o portino a  termine operazioni finanziarie nella suddetta moneta con entità o  persone cubane.
•          Che imprenditori di Paesi terzi realizzino investimenti o  attività commerciali con Cuba in proprietà coinvolte in reclami di  cittadini statunitensi o che, essendo nati in Cuba, abbiano  acquisito la cittadinanza statunitense.
L'inadempimento di queste disposizioni implica l'imposizione di  severe multe e pene da parte del Governo degli Stati Uniti.

2.1 Persecuzione ed azioni punitive contro gli attivi finanziari cubani.

Con le nuove regolazioni adottate dall'OFAC agli inizi del 2006 al  fine di materializzare la persecuzione finanziaria agli attivi  cubani, si standardizzò attraverso gli organi regolatori bancari  degli Stati Uniti l'applicazione di sanzioni a terzi che violino le  citate disposizioni.
Nel periodo analizzato nel presente rapporto, si apprezza un  particolare incremento delle pressioni su banche straniere affinché  cessino i rapporti come corrispondenti di banche cubane. Queste  azioni di carattere extraterritoriale sono state rivolte  fondamentalmente a banche che hanno mantenuto relazioni stabili con  entità cubane. Ecco degli esempi:
•          In ottobre 2005, l'Unione Bank of Switzerland (UBS) cessò il  servizio che prestava di conto corrente in dollari e franchi  svizzeri al sistema bancario cubano e cominciò a respingere tutte le  operazioni con le Banche di Cuba, per la paura che gli fossero  applicate nuove sanzioni statunitensi.

•          La Banca HSBC di Londra, decise unilateralmente in  settembre  2005 chiudere il conto in dollari della Banca  Metropolitana. La succursale della suddetta banca in Canada,  restituì i pagamenti pari a un milione di dollari canadesi e 819  mila 900 euro inviati tramite la Banca Internazionale di Commercio  S. A. (BICSA), adducendo le regolazioni anticubane dell'OFAC. Questa  stessa Banca non processò, in febbraio 2006, un trasferimento di 15  500 dollari canadesi verso Cuba per le stesse ragioni.

•          Il 7 novembre 2005, il Natexis Banques Populaires, della  Francia, informò alla Banca Internazionale di Commercio S.A (BICSA)  che si rifiutava di avvisare una lettera di credito non confermata  per un importo di 903 900 dollari, pagabili in euro; ciò condusse  alla cancellazione del credito e al suo trasferimento a un'altra  banca.

•          Il Republic Bank, la cui società madre si trova a Trinidad e  Tobago, informò mediante telefonata al BICSA che non voleva  continuare a inoltrare i pagamenti che Cuba realizza agli  agricoltori degli Stati Uniti per le vendite all'Isola, il che  colpisce i trasferimenti dell'impresa importatrice cubana ALIMPORT  agli esportatori statunitensi come pagamenti debitamente autorizzati  da licenza.

•          In febbraio 2006, la banca taiwanese "Hua Nan Commerciale  Bank Ltd" si rifiutò di aprire una lettera di credito a beneficio  della società commerciale "International Cobalt Company Inc."  (ICCI) , dopo l'istruzione ricevuta agli inizi del 2006 secondo cui  l'ICCI era ritenuta membro di un "gruppo terrorista."

•          Il 21 febbraio 2006, il Deutsche Bank Trust Company Americas  di New York, confiscò un invio di 330 dollari depositati nell'Union  National Bank di Nonnina Dhabi, Emirati Arabi Uniti, a beneficio di  una cittadina cubana affinché eseguisse i tramiti di richiesta del  passaporto presso all'Ambasciata di Cuba in Egitto, adducendo le  disposizioni del blocco.

•          In febbraio 2006, la società argentina FURBIA INTERNATIONAL  S.A. (Esportazione-importazione) fu costretta a chiudere i conti  bancari nel Discount Bank in Uruguay, così come quegli che aveva  negli USA, con i quali aveva operato per più di 35 anni. Questo  accadde in seguito agli ordini forniti alla riferita entità bancaria  dalla sede legale che si trova negli Stati Uniti. Si addusse che il  nome del Presidente della società era nella Lista di Nazionali  Specialmente Designati per i suoi tradizionali rapporti commerciali  con Cuba.

•          In marzo 2006, la succursale giamaicana della Banca della
Nuova Scozia del Canada, comunicò all'Ambasciata di Cuba in Giamaica  che non potrebbe mantenere il conto di quella Missione né realizzare  trasferimenti di fondi in dollari statunitensi, in aperta  trasgressione della legislazione giamaicana e di quella del Canada.  In questo ultimo Paese vige la Legge su Misure Extraterritoriali  Straniere (FEMA), indirizzata a proteggere le compagnie canadesi  dalle disposizioni extraterritoriali della Legge Helms-Burton.

•          Un trasferimento bancario di 2 154 euro, realizzato dal  NEDBANK (Banca namibio-sudafricana) a nome dell'impresa cubana  PESPORT del Ministero dell'Industria della Pesca di Cuba in virtù  delle operazioni realizzate con l'impresa Namibia DRAGNAM, fu  ritenuto da una banca statunitense.

•          Il collettivo di ricerca "Gruppo di Ecologia di Uccelli",  della Facoltà di Biologia dell'Università dell'Avana, non poté  ricevere il finanziamento che concedeva la Whitley Fund for Nature,  ONG del Regno Unito, del valore di 30 mila sterline, che sarebbe  stato utilizzato per continuare un progetto in corso. Il primo  trasferimento bancario per 15 mila lire sterline si fece mediante la  HSBC Bank PLC di Londra, la quale trasferì i fondi via New York, i  quali non arrivarono a destinazione. La banca informò all'ONG che i  fondi furono ritenuti dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.

I contributi di Cuba agli organismi multilaterali sono stati  anch'essi sottomessi alla malsana caccia. Durante il primo semestre  dell'anno 2006, Cuba non ha potuto pagare le quote a due organismi  internazionali con sede a Ginevra: l'Unione Internazionale di  Telecomunicazioni (UIT) e l'Organizzazione Meteorologica Mondiale  (OMM), a causa della negativa della Banca svizzera UBS, che accoglie  i conti di ambedue le organizzazioni internazionali, di ricevere  trasferimenti da Cuba.

Ugualmente, vari funzionari internazionali di nazionalità cubana  hanno ricevuto lettere che domandano la chiusura dei loro conti in  dollari statunitensi sotto minaccia d'embargo.  Questo è stato il  caso di funzionari assunti dall'Organizzazione Mondiale della Salute  (OMS), dall'Organizzazione Panamericana di Salute (OPS), dal  Programma Mondiale di Alimenti (PMA), dal Programma delle Nazioni  Unite per l'ecosistema (PNUMA), dal Fondo di Popolazione delle  Nazioni Unite (FNUAP) e dall'Organizzazione Mondiale della Proprietà  Intellettuale, tra altre.

Le azioni delle banche contro cubani assunti come funzionari  internazionali sono risultate dal "Procedimento per l'applicazione  di sanzioni economiche alle istituzioni bancarie", annunciate  pubblicamente dall'OFAC agli inizi del 2006.

Con queste azioni, gli Stati Uniti castigano anche gli Organismi  Internazionali e il loro personale, un'evidenza in più del totale  disprezzo per il multilateralismo.
In un rapporto inviato dall'OFAC al Congresso degli Stati Uniti, si  fa conoscere che nel 2005 l'ammontare dei beni cubani bloccati in  banche statunitensi, come risultato del blocco, era pari a 268 300  000 dollari

2.2 L'extraterritorialità in altri settori.

•          In febbraio 2006, la delegazione imprenditoriale cubana
partecipante alla Conferenza Cuba - Stati Uniti su Energia,  celebrata in México D.F., venne espulsa per ordini del Dipartimento  del Tesoro dal Hotel María Isabel Sheraton, dove si alloggiava.  Questa struttura è proprietà della società statunitense Starwood  Hotels and Resorts Worlwide. La direzione dell'hotel confiscò il  deposito che la missione cubana aveva pagato per l'alloggio e lo  inviò all'OFAC, aggiungendolo ai fondi cubani bloccati dal Governo  degli Stati Uniti.

•          Le riparazioni fatte all'Impianto dell'Impresa Moa Nickel  S.A. A. risultarono più costose e si ritardò il suo programma di  esecuzione, poiché il fornitore brasiliano Orione dovette recedere  dal contratto sottoscritto per la riparazione capitale del  Generatore a turbina N.1., poiché era una filiale di un'impresa  statunitense. In conseguenza, Cuba dovette ricorrere ad altri  fornitori affinché completassero il lavoro. Questa impresa  brasiliana fu oggetto di minacce di rappresaglia compresa la  possibilità di licenziare le persone che avevano partecipato alle  trattative del suddetto contratto con Cuba in Brasile.

•          La negativa dell'impresa canadese Cytec di vendere il  reagente  (Cyanex 272) che si utilizzerebbe nella nuova tecnologia  per l'ampliamento della raffineria di nichel COREFCO  in Canada,  provocò un ritardo di 7 mesi nel progetto di ampliamento della  raffineria e l'aumento del costo della raffinazione in  approssimativamente 2,20 dollari/lb di Ni + Co.

•          In Luglio 2005, la compagnia Dresser-Rand Group Inc. ordinò  alla sua filiale in Brasile interrompere i suoi rapporti commerciali  con l'impresa mista cubano-canadese Moa Nickel S.A. A., del settore  minerario.  Questa compagnia con sede a New York che fabbrica  turbine e compressori per l'industria dell'energia, fece conoscere  pubblicamente nel mese d'aprile 2006 che era molto probabile che gli  fossero imposte sanzioni dal Governo degli Stati Uniti, a causa dei  rapporti commerciali della sua sussidiaria con l'impresa cubana.

•          Durante i mesi d'ottobre e novembre 2005, le catene  alberghiere spagnole, specialmente quelle di Mallorca che  amministrano o hanno investito in alberghi a Cuba, cominciarono a  ricevere notificazioni dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti,  informando loro che per occupare un'ipotetica proprietà confiscata  loro nell'Isola di Cuba e commercializzarla in beneficio proprio,  gli sarebbe proibita l'entrata in quel paese ai proprietari  dell'impresa, agli impiegati, azionisti e ai loro familiari.  Lo  scritto era firmato dal coordinatore dell'Ufficio di Temi Cubani,  Stephen G. McFarland.

•          Non poté concretarsi la richiesta fatta all'impresa ALCOA in  Spagna di 2 000 tonnellate di alluminio profilato per la confezione  di porte e finestre necessarie per la ristrutturazione dei  policlinici, ospedali  e scuole cubane, perché la stessa rispose che  non poteva fornire il materiale giacché era un'impresa con sede  sociale negli Stati Uniti.

•          Le trattative realizzate nel gennaio 2006 con la succursale  canadese di una delle quattro principali distributrici discografiche  indipendenti degli Stati Uniti, nell'ambito della Fiera MIDEM -  Cannes, Francia - furono interrotte quando il Dipartimento Legale  della compagnia espose che "sarebbe necessaria un'indagine molto  costosa per determinare i meccanismi ed aspetti legali riguardanti  la possibilità di vendere il prodotto cubano in Canada, e  specialmente negli Stati Uniti."

•          Il bambino cubano Raysel Sosa Rojas, vincitore del Concorso  Mondiale di Disegno Infantile sull'Ecosistema, convocato dal  Programma di Nazioni Unite per l'ecosistema, non poté ricevere il  suo premio dovuto alla negativa dell'impresa giapponese Nikon di  consegnargli una camera digitale, che si concede ai vincitori di  ogni regione, adducendo che glielo proibiva il blocco statunitense.  Non ha potuto nemmeno ricevere i 1000 dollari che gli spettano per  il premio, poiché gli organizzatori del concorso argomentarono che  stavano studiando il modo di farglielo arrivare, a causa delle  difficoltà che si presenterebbero con alcune banche.  L'extraterritorialità del Blocco si osserva anche nelle sistematiche  azioni dirette ad ostacolare l'accesso del nostro Paese a moderne  tecnologie e ai progressi scientifici, e ad ostacolare i corsi di  post laurea e d'aggiornamento dei nostri tecnici e professionisti:
•          Uno specialista cubano che lavorava in una società straniera  che ha rapporti commerciali a Cuba e che si recò nel Canada per fare  un addestramento sui sistemi di controllo automatizzato PLC 5, usati  nella sua società, fu espulso al secondo giorno quando si conobbe la  sua nazionalità. Gli fu spiegato che la sua partecipazione a questo  corso violava i "Regolamenti dell'Amministrazione degli Stati Uniti  per l'Esportazione."

•          La trattativa del Simulatore di Transito Aereo, contrattato  per Cuba dall'Organizzazione dell'Aviazione Civile Internazionale  (OACI) alla firma Canadese ADACEL, non poté concretarsi, perché il  Direttore Generale ed il Direttore Finanziario della suddetta ditta,  di nazionalità statunitense, addussero che le leggi del loro Paese  impedivano qualunque tipo di contratto con Cuba. Siccome non dispone  del Simulatore a Cuba, l'Impresa Cubana Aeroportuale e di Servizi  Aeronautici (ECASA), deve erogare approssimativamente 250 mila  dollari annuali nei corsi d'aggiornamento all'estero dei Controllori  di Transito Aereo.

•          L'entità olandese che fungeva da passerella di pagamento per  il commercio elettronico col nome di ePayment-Cuba, informò in  giugno 2005 il suo ritiro da questo affare, perché le leggi del  blocco gli impedivano di continuare offrendo i suddetti servizi a  Cuba. Ciò causò l'interruzione dell'attività per 3 mesi e limitò le  vendite in circa 10 mila dollari.

2.3 Danni al commercio estero.

Nel periodo si è evidenziato un rafforzamento dei vecchi meccanismi  creati per perseguire i fondi ed operazioni commerciali cubane,  anche nei più distanti mercati, secondo le raccomandazioni della  cosiddetta Commissione per una Cuba Libera, avvalendosi della natura  extraterritoriale delle leggi e regolazioni del blocco.  È paradossale il fatto che la Segreteria dell'Organizzazione  Mondiale di Commercio (WTO), nel suo rapporto nel febbraio 2006  (WT/TPR/S/160) emesso durante l'Esame di Politica Commerciale degli  Stati Uniti realizzato i giorni 22 al 24 dello stesso mese, abbia  segnalato che gli Stati Uniti avevano diminuito e reso flessibili i  loro controlli e restrizioni al commercio nei confronti di una  dozzina di Paesi (alcuni paesi d'Europa, l'Iraq e la Libia).  Nel  caso di Cuba, successe tutto il contrario.

In conseguenza, nell'anno 2005 i danni al commercio estero cubano  superarono i 945 320 000 dollari, cifra che determina un aumento di  quasi il 15% nei confronti dell'anno precedente, e che in valori  assoluti significa 122 720 000 dollari in più della cifra registrata  nel 2004.  Ancora una volta è stata messa a prova la capacità di  Cuba per mantenere e sviluppare il suo commercio estero nonostante  le difficoltà create per l'accanimento dal governo degli Stati  Uniti.
Sebbene i maggiori danni nel 2005 si produssero per l'impossibilità  di accedere al mercato degli Stati Uniti, sia nell'ambito delle  esportazioni che delle importazioni cubane –con un'incidenza  negativa di 536 790 000 dollari per questo concetto- anche i danni  finanziari derivati dall'alto rischio attribuito a Cuba per la sua  condizione di paese bloccato dagli Stati Uniti, ebbero, per  l'ammontare, un impatto negativo molto serio sul commercio estero  cubano.

Quegli ultimi danni superarono i 320 765 000 mila dollari nel 2005,  il che riflette le difficili condizioni di finanziamento imposte a  Cuba mediante la concessione, in genere, di prestiti in termini più  onerosi di quegli offerti come media nel mercato internazionale.  Durante il 2005, nei limitati acquisti di prodotti agricoli - compresi generi alimentari – agli Stati Uniti, ci sono stati danni  economici del valore di 66 300 000 mila dollari. Si mantennero le  restrizioni ed i complicati meccanismi stabiliti dal Governo  statunitense per la vendita di questi prodotti a Cuba, che impongono  spese addizionali per il cambio valuta, effettuandosi le transazioni  attraverso banche intermediarie; ritardi nello scarico delle navi,  dovuti a dilazioni nei pagamenti realizzati dall'entità commerciale  cubana; e l'incremento del 20% circa della tariffa dei noli, causato  dall'impossibilità di utilizzare la flotta cubana nel trasporto dei  prodotti e la proibizione alle navi statunitensi o di altri Paesi,  che partecipano alle suddette operazioni, di caricare a Cuba.  A quanto sopra detto si aggiungono le difficoltà inerenti  all'emissione di licenze per esportare, ed all'applicazione più  severa delle restrizioni per l'emissione e rinnovazione di licenze  di viaggi ai dirigenti societari.

Gli effetti del blocco si amplificano a causa dell'intenso ed  accelerato processo di acquisti di imprese, fusioni, megafusioni ed  alleanze strategiche su scala mondiale nell'ambito della  globalizzazione neoliberale, processo nel quale gli Stati Uniti  hanno una significativa partecipazione. Questa situazione aggrava  l'impatto del blocco sul ridotto spazio economico esterno di Cuba,  rendendo più difficile il mantenimento stabile dei nostri rapporti  commerciali e la ricerca di nuovi fornitori.  Solo nel periodo  analizzato nel rapporto, Cuba fu colpita dall'acquisto di almeno 16  imprese di Paesi terzi da parte di società degli Stati Uniti, con la  conseguente perdita per il nostro Paese di mercati in 8 Paesi, a cui  non potremo accedere più.

2.4 La Sezione 211 della Legge Omnibus di Assegnazioni Consolidate  Supplementari e di Emergenza degli Stati Uniti del 1999 e le nuove  aggressioni.

Cuba denunciò per l'ottavo anno consecutivo nell'Organizzazione  Mondiale di Commercio, l'applicazione da parte del Governo degli  Stati Uniti della Sezione 211 della Legge Omnibus di Assegnazioni  Consolidate Supplementari e di Emergenza che ostacola ai titolari  cubani o ai suoi successori, tra cui le imprese straniere con  interessi a Cuba, il riconoscimento ed esercizio nel territorio  degli Stati Uniti dei loro diritti su marchi o nomi commerciali  registrati e protetti a Cuba, legati ad antiche proprietà  nazionalizzate dal Governo cubano.

È opportuno ricordare che questa misura fu approvata in ottobre   1998 dal Congresso statunitense mediante un processo carente di  trasparenza ed in beneficio della società Bacardí, la quale ha  considerabile influenza nei circoli di potere statunitensi ed un  grosso curriculum nella promozione di azioni contro la Rivoluzione  Cubana.

L'applicazione della Sezione 211 ha, quindi, implicazioni molto  negative non solo nell'ambito bilaterale tra Cuba e gli Stati Uniti,  ma anche multilaterale.

Nell'ambito bilaterale, rafforza il blocco economico, commerciale e  finanziario imposto contro Cuba, perché vuole ostacolare lo sviluppo  di investimenti esteri nell'Isola, associati alla  commercializzazione internazionale di prodotti cubani i cui marchi e  nomi commerciali godono di prestigio a livello mondiale. Fino  all'approvazione della Sezione 211 si era mantenuto, nonostante il  blocco, il riconoscimento reciproco dei diritti dei titolari  naturali e giuridici di entrambi i Paesi nel settore della proprietà  intellettuale.

L'applicazione della riferita Sezione da parte di un tribunale di  New York, ostacolò la sentenza favorevole ad una società con  interessi cubani e francesi (Havana Club Holding) nella lite  iniziata da 1996, cioè, prima dell'approvazione della Sezione 211.

In adempimento dei propri obblighi internazionali e nonostante la  politica di blocco ed ostilità mantenuta dal Governo degli Stati  Uniti, Cuba ha onorato e continua proteggendo i diritti di centinaia  di compagnie statunitensi che mantengono aggiornati nel territorio  nazionale i registri di oltre 5 mila marchi, nomi commerciali e  brevetti delle suddette società.

L'Organo d'Appello dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO)  decise, in gennaio 2002, spronata dall'Unione Europea, che la  Sezione 211 viola gli obblighi di Trattamento Nazionale e di Nazione  Più Favorita dell'Accordo sugli ADPIC (Aspetti di Proprietà  Intellettuale Riferiti al Commercio), sollecitando agli Stati Uniti  di adeguare legislazione sulla materia in questione agli obblighi,  in un periodo ragionevole di tempo.

La posticipazione reiterata da parte del Governo statunitense del  rispetto al verdetto dell'organo competente dell'WTO, conferma in  modo probatorio l'assenza di volontà politica per dare soluzione a  questa lite.

Il 28 Luglio 2006, l'Ufficio per il Controllo di Attivi Stranieri  del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti negò la concessione di  una licenza specifica all'impresa cubana Cubaexport, licenza che  avrebbe permesso all'entità cubana la rinnovazione del registro del  marchio Havana Club presso l'Ufficio dei Marchi e Brevetti di quel  Paese.

Davanti all'impossibilità di realizzare il pagamento del tasso per  rinnovare il registro, il 3 agosto 2006 l'Ufficio di Brevetti e  Marchi degli Stati Uniti informò che il registro del marchio Havana  Club a beneficio dell'impresa Cubaexport sarebbe stato cancellato.

La vendita per l'impresa Bacardí di un rum con il marchio Havana  Club, costituisce un'azione commerciale illegale che viola la  legislazione statunitense e internazionale sui marchi.

Un altro furto simile di un prestigioso marchio cubano si consumò  il  19 giugno 2006, quando la Corte Suprema degli Stati Uniti si  rifiutò di revisare la decisione della Corte d'Appello del Secondo  Circuito di New York, riferita al prestigioso marchio di sigari  cubani "Cohíba." Secondo i ragionamenti della suddetta Corte  d'Appello, nel caso di Cuba, le illegittime ed unilaterali norme che  regolano la politica ostile di blocco prevarrebbero sugli obblighi  internazionali degli Stati Uniti.

Ciò venne stimolato dal Governo degli Stati Uniti, che raccomandò  alla Corte Suprema non rivedere il caso, adducendo che l'Impresa  cubana proprietaria del marchio "Cohíba" aveva l'opzione di  ricorrere ad una licenza del Governo statunitense per registrare a  suo nome il suddetto marchio.

Il Governo nordamericano omise nella sua opinione legale alla Corte  Suprema che la suddetta licenza era stata già richiesta dall'Impresa  cubana, senza che ricevesse alcuna risposta.

Il mantenimento della Sezione 211 da parte degli Stati Uniti, così  come la messa in pratica di altre azioni dirette ad usurpare in  territorio statunitense marchi cubani di ampio prestigio  internazionale protetti da accordi e trattati internazionali,  potrebbe condurre ad un clima d'incertezza e contestazione dei  suddetti diritti, con danni concreti non solo per Cuba, ma anche per  gli interessi economici e commerciali di entità degli Stati Uniti.

3. Danni a diversi settori economici e sociali.
3.1 Danni nei settori di maggiore impatto sociale ed altri.

I danni all'economia e le condizioni di vita della popolazione  cubana derivati dal blocco sono sensibili. Sebbene tutti i settori,  rami o attività economiche soffrono i danni del blocco, nell'ambito  dell'alimentazione, la sanità, l'istruzione, lo sport ed il  trasporto l'effetto nocivo di questa politica sulla popolazione  cubana si evidenzia con maggiore intensità.

Alimentazione

Nel periodo compreso tra aprile 2005 e marzo 2006, il blocco provocò  danni all'Industria Alimentare che raggiunsero fondamentalmente un  valore che supera i 62 900 000 dollari, dovuto al suo negativo  impatto sulla produzione di generi alimentari per il consumo della  popolazione. Con un importo simile si sarebbe potuto eseguire la  ristrutturazione tecnologica e l'ammodernamento parziale  dell'Industria dei latticini cubana.

La proibizione d'accesso al mercato degli Stati Uniti - che conta su  imprese leader nell'industria avicola - limitò la capacità di Cuba  per introdurre miglioramenti tecnologici in questo ramo, ostacolando  l'acquisto di macchinari, piante d'incubazione ed altre attrezzature  e materiali necessari al Programma nazionale di produzione avicola.  Se si avesse potuto sviluppare le citate capacità tecnologiche, Cuba  avrebbe raggiunto un incremento produttivo di 133 milioni di uova  addizionali.  Ciò avrebbe garantito una fonte stabile e sicura di  proteine per l'alimentazione della nostra popolazione.

Il blocco economico, in aggiunta, genera rischi per il Paese che  implicano perdite finanziarie per l'economia cubana, come quelli  causati dall'immobilizzazione di abbondanti risorse immagazzinate  per lunghi periodi.  Nel 2005, a conseguenza del blocco, Cuba  dovette investire più di 12 milioni di dollari per la necessità di  avere inventari eccessivi di prodotti alimentari, con il conseguente  incremento del 70% delle capacità d'immagazzinaggio refrigerato  rispetto al totale richiesto se il Paese non fosse sottoposto alla  politica ostile.

Anche l'impossibilità di entrare al mercato degli Stati Uniti  provocò che le imprese cubane del settore della pesca non potessero  acquisire i kits di analisi basati nel HACCP  che fornisce la  compagnia statunitense NEOGEN. Questo metodo analitico permette il  monitoraggio dei sistemi di gestione di sicurezza degli alimenti.  Per tale motivo, è stato necessario applicare procedure di controllo  che rincararono le spese di operazioni dei nostri sistemi di  qualità.

Sanità

Nel periodo analizzato in questo rapporto, il blocco causò danni nel  settore della sanità stimati in 48,6 milioni di dollari, cifra che  non comprende il dolore e le sofferenze cagionati da questa politica  alla nostra popolazione. Con il suddetto importo Cuba avrebbe potuto  investire nei programmi di ristrutturazione di policlinici ed  ospedali o nell'acquisto di materiale di uso medico necessario per  un anno di lavoro delle istituzioni di salute del Paese.

In seguito sono citati alcuni esempi che evidenziano i danni del blocco in questo settore:

•          Il trattamento a pazienti che hanno bisogno di dialisi a  Cuba è stato colpito. Compagnie leader mondiali nella materia, come  la statunitense Baxter, non hanno potuto rispondere alla richiesta  di Cuba per sviluppare il suo servizio di Dialisi Peritoneale  Continua Ambulatoria (DPCA). Cuba propose alla suddetta impresa  iniziare l'applicazione della DPCA in bambini che soffrivano di  Insufficienza Renale Cronica Terminale residenti in aree rurali di  difficile accesso, approfittando dell'infrastruttura che offre la  Rete di Attenzione Primaria del Sistema Nazionale di Salute  attualmente con 2032 pazienti necessitati di questo trattamento, di  cui 30 bambini. Il blocco impedì che questi bambini malati potessero  usufruire della nuova tecnica, limitando il suo trattamento al  metodo tradizionale di dialisi peritoneale intermittente che  costringe loro a recarsi in giorni alterni negli ospedali per  ricevere assistenza.

•          L'ONG statunitense "Atlantic Philantropic" non poté fare la  donazione di un Laboratorio di Biologia Molecolare per l'Istituto di  Nefrologia, poiché il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti non  l'autorizzò. Questa negativa ostacolò che la suddetta istituzione  utilizzasse tecnologie di punta che avrebbero permesso una maggiore  percentuale di sopravvivenza nei pazienti ai quali gli si praticò un  trapianto renale.

•          L'impossibilità di acquistare pezzi di ricambio nel mercato  statunitense impedì all'Istituto d'Oncologia e Radiobiologia di  riparare stampanti a colori ad alta risoluzione del marchio  statunitense Lex Mark che si usano in radioterapie.

•          L'importazione di pesticidi, apparecchi di fumigazione e  risorse d'Entomologia medica da mercati lontani per la proibizione  di accedere al mercato degli Stati Uniti, provocò danni a titolo di  prezzi, trasporto e tempo di consegna dei prodotti. Questo significò  erogazioni in eccesso in un 25% rispetto al costo di quelle  attrezzature e pesticidi negli Stati Uniti.

•          L'Istituto di Medicina Tropicale "Pedro Kourí" (IPK) non ha  potuto acquistare l'attrezzatura tecnica di Elettroforesi in Campo  Pulsato, poiché la firma che lo vende (BIORAD), è statunitense.  Questo istituto appartiene  alla rete PULSENET per l'America Latina,  addetta alla vigilanza epidemiologica molecolare dei batteri  Salmonella, Escherichia Coli, Shigella e Vibrio Cholerae, causanti  di severe infezioni gastro-intestinali, soprattutto in bambini.  Nonostante Cuba sia membro di questa rete, la compagnia BIORAD ha  respinto tutte le pratiche effettuate a tale scopo.

Cuba è stata costretta a ricorrere ad altri mercati per acquistare  forniture mediche ad un costo superiore a quello che sarebbe stato  pagato negli Stati Uniti, come lo confermano i seguenti esempi:

•          Per esaurimento delle riserve dell'Istituto di Medicina  Tropicale "Pedro Kourí" (IPK) ed in virtù del progetto del  PNUD "Fondo Mondiale di Lotta contro l'AIDS, la Malaria e la  Tubercolosi", si sollecitò la vendita del farmaco  antiretrovirale "Tenofovir" al Laboratorio GILEAD degli Stati Uniti.  Questo farmaco doveva essere fornito ai malati di VIH/SIDA nel  territorio nazionale. Nonostante l'emergenza associata al caso, il  citato Laboratorio rispose che non poteva fornirlo perché si  richiedeva la licenza di esportazione dal governo statunitense. In  conseguenza, Cuba decise di comprare alla firma ALFARMA S.A questa  medicina, ad un costo addizionale di 299 988 dollari.  Ciò provocò,  oltre al rincaro del prodotto, l'impossibilità di amministrare una  combinazione più moderna di antiretrovirali a pazienti con VIH/SIDA.

•          In virtù di un progetto nazionale che Cuba sviluppava con il  Fondo di Popolazione dell'ONU (FNUAP) nel campo della Salute  Sessuale e Riproduttiva, si realizzò la richiesta del contraccettivo  Depropovera all'impresa transnazionale Pfizer, statunitense. Questa  società rispose che non poteva fornire il suddetto prodotto a Cuba a  causa del blocco, perché si richiedevano licenze la cui concessione  avrebbe tardato vari mesi.

Istruzione

Cuba continua ad avanzare nell'esecuzione di ambiziosi e  rivoluzionari programmi di eccellenza nel settore educativo.  Nell'impegno è stato necessario affrontare il negativo impatto del  blocco. Nel 2005, si stima che l'applicazione di questa criminale  politica abbia causato danni che ammontano ai 9,8 milioni di  dollari, soltanto in mezzi tecnici d'insegnamento per le scuole nei  vari livelli d'istruzione che dovettero essere acquistati in altri  mercati a prezzi superiori a quelli degli Stati Uniti.  Se non ci  fosse il blocco, Cuba avrebbe potuto acquistare almeno un 25% in più  di mezzi d'insegnamento per le scuole del Paese.

Il blocco impone ostacoli che colpiscono la manutenzione e la  riparazione delle scuole.  Nel periodo analizzato nel presente  rapporto, Cuba pagò in eccesso 2,3 milioni di dollari per l'acquisto  dei materiali di costruzione necessari alle scuole, a conseguenza  della lontananza dei mercati alternativi, non statunitensi.  Con il  suddetto importo, il Paese avrebbe potuto finire la costruzione di 5  scuole di istruzione speciale, le cui opere sono state paralizzate,  e si sarebbero potuti riparare circa 40 asilo nido.

Sebbene il governo cubano abbia moltiplicato gli investimenti per  garantire l'integralità ed eccellenza dello sviluppo educativo e  culturale della popolazione, a causa del blocco e particolarmente  delle relative disposizioni che impediscono l'accesso al mercato  statunitense, sussiste approssimativamente un deficit di  bibliografia complementare, materiali didattici e moduli stimati in  4,4 milioni di dollari.

Persistono gli ostacoli per l'acquisto di macchine Braille per  bambini ciechi e deboli visuali direttamente dai fornitori e  fabbricanti negli Stati Uniti, com'è stato denunciato in  precedenza.  Se non ci fossero le regolazioni del blocco, Cuba  potrebbe acquistare quest'attrezzatura sul mercato statunitense ad  un prezzo di 700 dollari. Oggi è costretta a comprarli da Paesi  terzi ad un costo di 1000 dollari ciascuna.  La suddetta macchina,  assieme alla carta Braillon, fanno parte dell'equipaggiamento delle  scuole speciali per ciechi e deboli visuali e sono elementi  imprescindibili nelle biblioteche dei menomati visuali per stampare  i libri che conformano il loro fondo bibliografico.

Sport

Durante il periodo, il blocco ha mantenuto il suo impatto  nell'incremento di spese associate agli acquisti di articoli  sportivi e materie prime necessarie all'Industria Sportiva Cubana.  Il fatto di dover comprarli in mercati distanti provocò perdite in  costi addizionali stimati in 72 mila dollari.

Nel Tiro Sportivo si mantiene l'impossibilità di acquistare mezzi e  arnesi, come il fucile "BERETA" per la Squadra di Skeet di Cuba,  poiché la ditta italiana che lo produce ha stretti rapporti  commerciali con gli Stati Uniti.  Non si è potuto comprare nemmeno  le pistole "Walter", calibro 32 e le pallottole di alta  qualità "ELEY" per la Squadra di Tiro Sportivo di Cuba.

Per comprare i cronometri necessari per i professori d'Educazione e  Cultura Fisica, dovette investire 583 800 dollari. Se l'acquisto  fosse stato realizzato negli Stati Uniti, si sarebbero risparmiati  404 600 dollari, che avrebbero permesso comprare 616 903 cronometri  in più.

L'acquisto dei palloni necessari alle scuole ammontò a 8 966 500  dollari. Se l'acquisto fosse stato realizzato negli Stati Uniti,  sarebbero stati  acquistati 2 270 000 palloni in più. Il prezzo  unitario di un pallone negli Stati Uniti è di 0,90 dollari e Cuba è  stata costretta di acquistarlo ad un prezzo medio di 4.85 dollari.

Nell'ambito della Medicina Sportiva, si è ostacolato anche  l'acquisto del materiale basilare ed ausiliare, reagenti, medicine,  nutrienti ed altri che si fabbricano negli Stati Uniti e che, in  molti casi, sono quelli di migliore qualità o gli unici sul mercato.

A volte si è dovuto disattivare apparecchiature costose nei  laboratori, di fronte all'impossibilità di acquistare i pezzi di  ricambio o l'informazione di aggiornamento tecnologico delle stesse,  come si dimostra in seguito:

•          Non è stato possibile ottenere i pezzi di ricambio necessari  alla riparazione di un Cromatografo Liquido ad Alta Pressione (HPLC)  e di un Spettrometro di Massa, poiché prodotti dalla ditta  statunitense Agilent Technologies.  In conseguenza, ambedue le  apparecchiature sono inutilizzate.  Il costo complessivo dei due  impianti fu 217 mila dollari, pagati da Cuba.

•          Fu impossibile acquistare i pezzi per la riparazione di un  Spettrometro di Massa di Relazioni Isotopiche della ditta Termos  Finnigan della Germania, poiché la stessa è una sussidiaria della  Ditta Termos Quest, con sede in Austin, Texas.  Questa situazione ha  provocato che i campioni biologici debbano inviarsi ad altri  laboratori nel mondo, non potendo utilizzare una apparecchiatura che  è costata 240 mila dollari.



Trasporto

Il ramo del trasporto continua seriamente danneggiato dal blocco,  incidendo in modo negativo sullo sviluppo economico del nostro Paese  e sul livello di vita della nostra popolazione. I danni finanziari  nel periodo in esame ammontano a 174 milioni.

I seguenti esempi confermano l'effetto avverso di questa criminale politica:

•          L'Impresa SELECMAR ha visto frustrati i tentativi di  concertare contratti con diverse compagnie che si dedicano a  noleggiare imbarcazioni, una volta conosciuta l'origine cubana della  suddetta impresa.  La maggioranza di queste compagnie di nolo hanno  avuto un rapporto diretto o indiretto con gli Stati Uniti.

•          L'Impresa "Navegación Caribe" soffrì perdite per un valore  stimato di 106 300 dollari per i pezzi di ricambio ed altri elementi  delle sue imbarcazioni che ha dovuto comprare in mercati di Paesi  lontani. Considerando che le suddette imbarcazioni hanno un 53% di  tecnologia statunitense, i costi dei riferiti articoli si  rincararono non solo per l'incremento dei noli, ma anche per la  necessità di ricorrere ad intermediari.

•          Il Gruppo Imprenditoriale cubano TRADEX, importatore di  apparecchiatura automotrice, pezzi di ricambio, accessori ed altri  prodotti e materiali necessari al trasporto, fu costretto a sborsare  33  367 400 dollari in eccesso nelle sue operazioni per trasporto e  nolo, costo di intermediario, aumento eccessivo di prezzi e costo  del credito per il rischio paese e la proibizione dell'uso del  dollaro.

•          I danni totali al servizio di trasporto di merce e  passeggeri per ferrovia, crebbe nel periodo fino a 16,8 miliardi,  non potendosi realizzare i viaggi pianificati per mancanza di pezzi  di ricambio per riparare il parco di locomotive.  La manutenzione e  riparazione dei citati veicoli è in estremo difficile per l'elevata  percentuale di componenti statunitensi.

3.2 Danni ad altri settori dell'economia nazionale.

L'insieme di leggi e regolazioni che conformano il blocco imposto  dagli Stati Uniti provocano danni a tutti i settori dell'economia  cubana.

Nel settore della cultura, ha subito sensibili limitazioni lo  scambio di pubblicazioni e materiali scientifici e letterari tra  Cuba e gli Stati Uniti, così come la distribuzione e  commercializzazione di altri prodotti culturali cubani sul mercato  di quel Paese.

Non è stato possibile alle entità straniera fare i pagamenti per  diritto d'autore all'Agenzia Letteraria Latinoamericana con sede a  L'Avana, di fronte alla proibizione di emettere assegni o di fare  trasferimenti bancari in dollari a società cubane imposta a banche  degli Stati Uniti  o che abbiano le società madre nel suddetto  Paese.  Ciò ha cagionato perdite fino al 30%.

La commercializzazione della letteratura cubana si è vista  seriamente danneggiata dall'impossibilità di partecipare a fiere  commerciali patrocinate da entità statunitensi, tra cui la Fiera  Internazionale del Libro di Porto Ricco e la Fiera di Miami. Ciò ha  impedito le vendite dirette al pubblico per valore di 5 milioni di  dollari.

Si cancellarono le contrattazioni previste con Forsa Editori e  l'Università di Porto Ricco, per un importo totale di 25 milioni di  dollari.

I prodotti imprescindibili per le istituzioni d'istruzione artistica  (violino, piano, contrabbasso, flauto, calzatura da ballet di mezza  punta, di punta, maglie, mallot e leotard), sono dovuti comprarsi in  Paesi terzi, con un incremento del costo del 16%, il che rappresenta  una spesa addizionale di 2,5 milioni di dollari.

Il contratto per 350 mila USD della licenza di trasmissione  televisiva della Serie Nazionale di Baseball cubana al pubblico  statunitense si cancellò, per la paura di rappresaglie da parte del  Governo degli Stati Uniti.

Il costo d'investimento del nuovo Canale di Televisione Avana, di  divertimento gratuito per tutta la popolazione della capitale, si  incrementò in 43 631 dollari per la necessità di ricorrere ad  intermediari di vendita.

I danni all'industria turistica come conseguenza della proibizione  di viaggi a Cuba sono stati numerosi.  Se si abolisse la suddetta  misura, almeno 15% dei turisti statunitensi che viaggiano ai Carabi – 1,8 milioni- avrebbe visitato Cuba, apportando all'economia cubana  un'entrata addizionale di 1,17 miliardi di dollari.

I servizi turistici hanno subito un negativo impatto a causa del  blocco. L'entità cubana (ITH) di fornitura al turismo, registrò  perdite stimate in 125 mila dollari, dovendo importare da mercati  terzi prodotti di marchi riconosciuti e molto ambiti dai turisti.

L'impresa di capitale britannico "Lastminute.com", che possiede un  potente sistema di vendite online e che aveva firmato contratti di  servizi con il gruppo Imprenditoriale cubano Gran Caribe sin  dall'anno 2004, fu acquistata a metà dell'anno 2005 dall'impresa  statunitense Saprò Holdings.  Poche settimane dopo, si cancellarono  i suddetti contratti e si interruppero i servizi di vendite. Ciò  provocò perdite di vendite di viaggi a centinaia di passeggeri.

L'Università di L'Avana dovette pagare 40 mila dollari annuali per  la larghezza di banda utilizzata per l'accesso ad Internet, poiché  non poté utilizzare l'accesso al cavo sottomarino di fibra ottica.   Per un servizio di questo tipo, un'università in un altro Paese  della regione paga 600 dollari all'anno.

All'Ufficio di Sicurezza per le Reti Informatiche di Cuba (OSRI),  che creò un Team di Risposte ad Incidenti Computerizzati, gli fu  proibita l'autorizzazione per utilizzare le sigle CERT, marchio  registrato dagli Stati Uniti.  Ciò limita seriamente le facilità  operative del OSRI.

I danni all'Industria Siderurgica e meccanica nel periodo che si  analizza, raggiunse i 40 milioni di dollari a causa degli alti tassi  di interesse che fissano gli intermediari commerciali, del pagamento  di noli eccessivi e di contenitori per trasportare le merci  dall'Europa o dall'Asia, dove siamo costretti ad acquistarle, e  dell'impossibilità di utilizzare il dollaro nelle operazioni  commerciali, tra altre cause.

L'acquisto di 35 montacarichi TSM in Giappone, provocò una spesa  eccessiva di 46 mila dollari per l'impossibilità di utilizzare il  dollaro.  La lettera di credito per realizzare l'operazione dovette  aprirsi in una banca inglese, con il notevole incremento del costo  per il tasso di cambio.

Non sono potuti essere riparati 39 elevatori comprati tra 1998 e  2001 dall'Impresa LG, coreana, giacché la stessa fu acquistata  dall'impresa OTIS degli Stati Uniti.  Si calcola che il cambiamento  di tecnologia dei riferiti apparecchi costerebbe 1,5 milioni di  dollari.

Nel periodo in esame, i danni cagionati dal blocco all'aviazione civile sono stati pari a circa 173 milioni di dollari.

L'impossibilità di utilizzare i sistemi di distribuzione  statunitensi ha impedito che la linea aerea Cubana d'Aviazione possa  partecipare ai meccanismi stabiliti nel riferito ambito.  Ciò ha  limitato l'accesso ai servizi offerti dalle nostre linee aeree del  65,7%.  Tale situazione è stata denunciata presso le varie istanze  dell'Organizzazione dell'Aviazione Civile Internazionale (OACI).

In virtù del progetto di protezione all'ecosistema "Riabilitazione  del Bacino del Fiume Almendares" di Città dell'Avana, si contrattò  l'acquisto di 9 mini-caricatori frontali alla ditta italiana ESSE.I  SRL, la quale non poté compiere la consegna contrattata ad un  fornitore canadese, rappresentante del marchio THOMAS, perché le  azioni della Compagnia Canadese furono acquistate da una ditta degli  Stati Uniti.  In alternativa, si sono acquistati apparecchi simili  al modello NEW HOLLAND, en Europa, a un costo del 20% superiore, in  prezzo e in nolo marittimo.  Ciò significò un  incremento del valore  iniziale pattuito in origine pari a  202 839 dollari e il ritardo  nell'esecuzione del progetto. 

Le restrizioni all'accesso a tecnologie statunitensi nell'industria  dell'acqua colpiscono sistematicamente diverse opere in questo  settore, tra le quali dobbiamo sottolineare il mantenimento delle  reti di acquedotto, provocando maggiori perdite d'acqua durante la  sua distribuzione ed uso. Ciò significa un incremento del 50% delle  perdite nella distribuzione del liquido, in momenti in cui il Paese  ha sofferto una prolungata siccità.

Il costo dei noli e l'aumento dei prezzi delle materie prime  colpirono significativamente l'industria leggera, particolarmente  nei rami del saponificio e della profumeria, di cuoi e calzatura,  con danni pari  ai 5,548 milioni di dollari.

Le esportazioni cubane dello zucchero sono state colpite  dall'impossibilità di partecipare al mercato di importazioni degli  Stati Uniti, le condizioni rischio Paese e il divieto statunitense  di utilizzare il dollaro come moneta nelle operazioni commerciali.  Tenendo conto che le esportazioni dello zucchero cubano  rappresentavano, nell'anno 1958, il 58,2% del totale delle  importazioni di questo prodotto negli Stati Uniti, si stima che se  avessimo oggi una quota nel mercato statunitense di solo 13%,  avremmo potuto ricevere 44,77 milioni dollari.

3.3 Danni cagionati allo scambio accademico, scientifico, culturale  ed  sportivo tra il popolo cubano e quello statunitense.

Tra le nuove regolazioni del blocco imposte dall'attuale  amministrazione statunitense, speciale significato hanno avuto  quelle progettate per proibire, frenare, o condizionare: il normale  sviluppo degli scambi accademici nei due sensi, i viaggi di studenti  e professori, il flusso d'informazione scientifica mediante svariate  vie, la diffusione e retribuzione adeguata dei risultati all'interno  di questa sfera e l'acquisto di materiali, mezzi e strumenti per la  docenza e la ricerca.

La Facoltà d'Ingegneria Industriale aveva inviato, in modo sostenuto  durante gli ultimi 8 anni, 2 Professori Invitati all'Università  Peruviana di Scienze Applicate di Lima, il cui lavoro è stato  valutato di molto positivo.  L'anno scorso si ricevette una lettera  della direzione della suddetta Università cancellando l'accordo di  collaborazione sottoscritto, poiché la medesima era stata comprata  dalla transnazionale degli Stati Uniti LAUREATE UNIVERSITY.

Cuba si trova in svantaggio come membro della Rete di Nodi del  Centro d'Eccellenza per la Regione America, a causa del rincaro dei  pagamenti che deve fare a questa Rete per l'impossibilità di  utilizzare il dollaro statunitense. Per questa difficoltà, l'Unione  Internazionale di Telecomunicazioni (UIT) decise di aprire un conto  specifico per Cuba in euro che costringe il Paese a spendere 30 euro  addizionali in ogni trasferimento bancario.

Gli accordi relativi a corsi di Salute Pubblica per studenti di pre  e post-laurea tra la Scuola Nazionale di Salute Pubblica (ENSAP) ed  altre università statunitensi di gran prestigio internazionale come  la Johns Hopkins, Tulane ed University of South Florida furono  revocati per la recrudescenza del blocco.

Nel 2005, l'Istituto di Ricerche Fondamentali dell'Agricoltura  Tropicale, non poté materializzare una borsa di studio concessa  dall'Impresa Brasiliana EMBRAPA ad un ricercatore di quel Centro,  poiché le regolazioni del blocco impediscono l'accesso di Cuba ai  Fondi della Banca Mondiale, di cui dipendeva il finanziamento per la  realizzazione di questa borsa di studio.

Il signor Sharee P. Singh, rinomata personalità del Centro di  Agricoltura Tropicale di Cali, Colombia, dovette sospendere la  collaborazione che aveva sviluppato per anni con Cuba nel  Miglioramento dei fagioli, a causa delle pressioni subite quando si  trasferì ad una Università statunitensi.

Il tradizionale scambio culturale che si effettuava tra le compagnie  di balletto degli Stati Uniti e il prestigioso Balletto Nazionale di  Cuba, fu impedito nel 2005 come risultato delle proibizioni  dell'OFAC emesse nel 2004.  Ugualmente, si stima che le visite di  artisti ed impresari statunitensi del campo delle arti plastiche,  che viaggiavano a Cuba da 6 a 8 volte all'anno in periodi anteriori,  diminuirono per questa causa del 75%.

L'eliminazione della licenza generale per la partecipazione di  sportivi statunitensi a competizioni amateur  e semiprofessionali  che si tengano a Cuba, impedì la presenza di almeno 96 partecipanti  statunitensi a eventi sportivi realizzati nel nostro paese nel 2005.

Le regolazioni addizionali dell'OFAC in materia di blocco,  provocarono la scomparsa di 6 progetti conosciuti come Programmi di  Semestre, che permettevano agli studenti statunitensi di avere  scambi accademici e culturali con gli studenti universitari cubani  per un semestre accademico.  Di questi programmi, organizzati da  varie istituzioni degli Stati Uniti, beneficiavano circa 120 giovani  statunitensi ogni anno.

Durante il periodo in esame nel presente Rapporto sono state negati  circa 183 visti per la partecipazione di cittadini cubani a incontri  scientifici, accademici, sportivi e culturali realizzati negli Stati  Uniti. Spesso i relativi tramiti non sono stati inoltrati  dall'Ufficio statunitense senza alcuna spiegazione oppure sono stati  negati in virtù della Sezione 212 F che "proibisce l'entrata a  soggetti la cui presenza in quel paese possa nuocere agli interessi  degli Stati Uniti"

A modo di esempio potrebbe menzionarsi:

•          Allo scienziato cubano Dott. Vicente Vérez Bencomo, rinomato  ricercatore nel campo della chimica che partecipò allo sviluppo del  primo vaccino sintetico contro il Haemophilus Influenzae tipo B, gli  fu negato il visto in due occasioni durante il 2005. Vérez era stato  invitato a ricevere il Premio del Museo di Tecnologia a San Diego,  California per la sua scoperta ed ad impartire una conferenza nella  riunione della Società di Glicobiología a Boston, Massachussets.

•          Al Dott. Rabel Fando, del Centro Nazionale di Ricerche  Scientifiche, gli fu negato il visto per partecipare ad un Pannello  sul Colera ed altre infezioni batteriche al quale era stato invitato  e che si realizzò all'Università di Boston, Massachussets, in agosto  2005.

•          Il Dott. Olegario Muñiz, cubano membro Direttivo della  Società Internazionale di Suoli, ricevette la negativa di  partecipare ad un Evento della sopra citata società da celebrarsi  negli Stati Uniti in novembre 2005, adducendo che la sua entrata  negli Stati Uniti era proibita perché "in detrimento degli interessi  statunitensi."

4. Effetti del blocco sull'economia e sul popolo statunitense e su altri popoli del mondo.

La politica ostile ed aggressiva del blocco contro Cuba non ha  provocato solo un'incalcolabile sofferenza ai cittadini del nostro  Paese, ma nuoce anche al popolo statunitense limitando le sue  possibilità di commercio e i benefici economici e sociali, oltre ai  danni che ha causato ai legittimi interessi economici di Paesi  terzi.

Vari studi hanno confermato che la normalizzazione dei rapporti tra  Cuba e gli Stati Uniti farebbe bene all'economia statunitense poiché  si raggiungerebbero 21 miliardi di dollari nel commercio bilaterale  di beni e servizi nei primi 5 anni posteriori all'eliminazione delle  restrizioni ai viaggi, al commercio e all'investimento straniero .

Nel 2005, l'Ufficio per il Controllo diedi Attivi Stranieri del  Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti mise in vigore restrizioni  addizionali al commercio che hanno significato perdite abbondanti  per i produttori e gli imprenditori statunitensi che hanno rapporti  commerciali col nostro Paese. Se non ci fossero le attuali  restrizioni del blocco che limitano il commercio degli Stati Uniti  con Cuba, il Paese avrebbe importato più di 800 milioni di dollari  in prodotti agroalimentari  statunitensi.  Nel 2005, gli esportatori  statunitensi di prodotti agricoli persero circa 300 milioni di  dollari che alternativamente furono importati da altri mercati, a  causa degli ostacoli commerciali imposti dal blocco.  Si stima che  le vendite di riso degli Stati Uniti a Cuba diminuirono del 25%  dall'applicazione delle misure dell'OFAC nel 2005 .

Il costo della salute negli Stati Uniti è eccessivamente alto e la  cifra di cittadini senza assicurazione medica è di circa 45 milioni  di persone. La ferrea politica di blocco imposta dal governo degli  Stati Uniti contro Cuba impedisce agli statunitensi di beneficiare  dei risultati che ha raggiunto la Rivoluzione Cubana in materia di  salute, i quali sono stati riconosciuti mondialmente.

A conseguenza delle regolazioni del blocco, negli Stati Uniti non  hanno potuto incominciare le prove cliniche con il TheraCIM  (Nimotuzumab), medicina cubana per il trattamento di tumori  cerebrali nei bambini,  in particolare del tipo pontine glioma. I  tumori cerebrali costituiscono la causa principale di morte per  malattie maligne nei bambini e l'incidenza negli Stati Uniti ed  Europa dei glioma maligni sono approssimativamente di 40 mila  pazienti ogni anno.  Fino alla data odierna, tutti gli sforzi per  individuare farmaci adeguati ed efficaci realizzati da scienziati  degli Stati Uniti, Europa, Giappone e Cina sono falliti.  Il  TheraCIM, sviluppato e registrato in Cuba ed altri paesi per  trattare il cancro di testa e di collo, ha dimostrato avere un  effetto positivo nella riduzione della massa tumorale e potrebbe  fare bene ai bambini che negli Stati Uniti ed in altri paesi,  soffrono di questa malattia.

Negli Stati Uniti ci sono approssimativamente 20,8 milioni di  persone (7% della popolazione) che soffrono di diabete , malattia  cronica inguaribile.  Le previsioni sono che uno su ogni tre  statunitensi nati nel 2000 soffrirà di diabete in qualche momento  della sua vita.  Una delle complicazioni più usuali della diabete  mellitus è l'ulcera del piede che rappresenta una fonte di morbilità  e mortalità.  Solo negli Stati Uniti si fanno più di 70 mila  amputazioni annuali.

Gli scienziati cubani hanno sviluppato il Citoprot P , un prodotto e  metodo di trattamento unico che permette di accelerare la cura  dell'ulcera del piede diabetico e riduce il rischio d'amputazione  degli arti inferiori.  Questo prodotto è brevettato in differenti  Paesi ed il suo brevetto è stato richiesto anche negli Stati Uniti.  L'uso del citato farmaco costituisce una soluzione reale ed  effettiva ad una problematica clinico-sociale ed un risparmio  sostanziale di risorse ai sistemi sanitari, prevenendo le  amputazioni, considerando inoltre che nei Paesi industrializzati i  costi delle amputazioni possono arrivare fino all'ordine dei 60 mila  dollari per paziente.  Se non ci fosse il blocco, milioni di persone  negli Stati Uniti, dove la diabete e le sue complicazioni  costituiscono un pericoloso flagello, potrebbero beneficiare di  questo prodotto della biotecnologia cubana i cui vantaggi fino al  presente sono unici nel mondo.

In giugno 2004, il Governo cubano offrì pubblicamente a quello  statunitense la possibilità di ricevere attenzione medica gratuita  nell'Isola, in cinque anni, a 3 000 cittadini statunitensi poveri,  la stessa quantità di persone che morirono negli attentati alle  Torri Gemelle di New York, in settembre 2001. In aggiunta, in  gennaio 2005 si comunicò la disposizione di ricevere 150 mila  pazienti statunitensi. Il 30 agosto 2005, il Ministero degli Affari  Esteri trasmise un messaggio del Governo cubano informando la  disposizione di Cuba d'inviare personale di salute e 3 ospedali di  campagna alle zone colpite dall'uragano Katrina negli Stati Uniti.   Si offrì l'invio di una forza medica di provata esperienza in  circostanze eccezionali e con i mezzi necessari per prestare aiuto  emergente a decine di migliaia di statunitensi intrappolati tra le  inondazioni e le rovine che lasciò il suddetto uragano per la  Louisiana ed altri stati del sud degli Stati Uniti.

Cuba conta oggi il più alto indice di medici per persone tra tutti i  Paesi del mondo, e nessun altro ha sviluppato maggiore cooperazione  con altri Paesi nel campo della salute.  La mancata risposta del  governo statunitense alle reiterate proposte di aiuto offerte da  Cuba, rivela l'implicito rifiuto delle stesse.  I governanti degli  Stati Uniti non risposero in nessun caso alla nostra offerta di  cooperazione, mostrando la loro indifferenza nei confronti della  popolazione povera e lavoratrice del Paese che avrebbe potuto  beneficiare dell'assistenza medica dei cubani. La sua sottintesa  negativa contribuì ad aggravare la terribile realtà di 1,2 milioni  di persone, in prevalenza afroamericane, che rimasero abbandonate in  Louisiana, Mississippi ed Alabama, di cui, secondo i calcoli, tra un  terzo ed un quarto erano bambini .

Cuba, in manifestazione solidale con il paese statunitense e per  l'aiuto ad altri Paesi del mondo, creò il Gruppo Internazionale di  Medici Specializzati in Situazioni di Disastri e Gravi  Epidemie "Henry Reeve", che oggi ha già salvato già la vite di più  di circa 1 391 907 persone nel mondo, colpite da catastrofi  naturali.

Il blocco contro Cuba è stato anche utilizzato come pretesto per  occultare l'assenza di volontà degli Stati Uniti di aiutare i  disastrati dell'uragano "Katrina", ostacolando che il premio  raggiunto dalla squadra cubana nel Primo Classico Mondiale di  Baseball fosse donato alle persone colpite da questo disastro  naturale.

Il 14 dicembre 2005, le autorità statunitensi brandirono i precetti  del blocco contro Cuba tentando di ostacolare la partecipazione  degli sportivi cubani a questa competizione.  Previo al annuncio da  parte degli Stati Uniti della loro negativa all'assistenza dei  cubani, Cuba aveva già deciso di offrire il denaro che otterrebbe  per la sua partecipazione al torneo alle vittime dell'uragano negli  Stati Uniti. Di fronte alla forte pressione internazionale che  minacciava di fare fallire questo quest'incontro, il Dipartimento  del Tesoro degli Stati Uniti dovette accettare la partecipazione di  Cuba, in possesso di 3 titoli olimpici e 25 corone mondiali in  questo sport.  Nonostante l'esistenza di un accordo con i  rappresentanti statunitensi che avalla la decisione di Cuba di  cedere le entrate che riceverebbe alla popolazione colpita dal  disastro, gli Stati Uniti hanno mischiato ancora una volta la loro  politica ostile con lo sport, ignorando il gesto dei cubani che in  nessun caso avevano partecipato alla competizione per motivi  economici.  Cuba conquistò finalmente il secondo posto nel Primo  Classico Mondiale di Baseball.

Il blocco degli Stati Uniti limita le possibilità di investimenti  delle proprie società, specialmente nel settore dell'energia. Uno  studio fatto dal Servizio Geologico degli Stati Uniti  (USGS, per le  sue sigle in inglese) stimò le significative potenzialità che  esistono nel Bacino nord di Cuba relative a riserve di petrolio e  gas.  Secondo stimati della suddetta istituzione, questa regione  possiede un potenziale che si calcola tra uno e 9,3 miliardi di  barili di petrolio e rispetto al gas naturale, si stima tra 1,9 e 22  trilioni di piedi cubici.  Lo studio fece conoscere che le  possibilità di successo sarebbero state dell'ordine del 95%.  Benché  gli Stati Uniti contino su industrie che sono leader mondiali nel  settore energetico e siano i maggiori importatori di petrolio nel  mondo, le loro imprese non possono partecipare all'esplorazione ed  estrazione di idrocarburi nella zona economica esclusiva cubana  (Bacino nord di Cuba), situata a sole 85,4 miglia dalla penisola  della Florida.  Le regolazioni del blocco non provocano soltanto la  perdita di un'opportunità di affare per le compagnie degli Stati  Uniti, bensì restringono le vie per rafforzare la sicurezza  energetica di quel Paese.

Differenti studi realizzati segnalano che le imprese statunitensi  perdono un totale di 565 milioni di dollari per ogni milione di  turisti statunitensi che non può visitare Cuba .  Per la  recrudescenza delle restrizioni di viaggi a Cuba imposte nel 2004,  soltanto 37 68 statunitensi hanno potuto visitare il nostro Paese  nel 2005.  Considerando i calcoli stimati secondo cui almeno 1,8  milioni di turisti statunitensi avrebbero potuto visitare Cuba nel  2005, le compagnie statunitensi persero l'opportunità di incassare  996 milioni di dollari a conseguenza di questa proibizione.

Gli Stati Uniti importano circa 148 mila tonnellate di nichel  primario e circa 10 mila tonnellate annuali di cobalto da mercati  lontani, poiché sono il maggiore consumatore mondiale di questi  prodotti. Se non ci fosse la politica di blocco, gli Stati Uniti  potrebbero beneficiare delle importazioni da Cuba di oltre 30 mila  tonnellate annue e 2000 tonnellate annue di nichel e cobalto,  rispettivamente.  Oltre ad essere un mercato prossimo agli Stati  Uniti, il nostro Paese dispone di importanti riserve di nichel e  cobalto su scala globale ed è il secondo maggiore detentore di  riserve in giacimenti di nichel nel mondo, con una vasta esperienza  nello sfruttamento della riferita industria che risale al 1943.

5. Nuove misure contro la sovranità di Cuba e di Paesi terzi che  danneggiano il Paese e l'economia cubana.

Il 10 Luglio 2006 è stata ufficialmente presentata  dall'Amministrazione Bush, la seconda versione del Piano per  l'Annessione di Cuba, allo scopo di consolidare ed approfondire  mediante misure addizionali il negativo impatto delle azioni attuate  a partire dall'approvazione presidenziale del primo rapporto della  cosiddetta "Commissione di Aiuto per una Cuba Libera", il 20 maggio  2004.

La nuova versione ha confermato e sviluppato i fondamenti e le  direttive d'annessione del primo rapporto.  Il nuovo documento è   ugualmente indirizzato a privare il popolo cubano della propria  indipendenza e sovranità, mediante l'intensificazione di azioni di  aggressione economica e politica.  Secondo i promotori della nuova  versione del Piano per l'Annessione di Cuba, la penuria e le  sofferenze generate dalla ferrea applicazione delle misure  anticubane appena approvate creerebbero un clima di generale  scontento ed instabilità, che servirebbe da pretesto ad un  intervento militare diretto degli Stati Uniti per distruggere la  Rivoluzione Cubana e imporre di nuovo al popolo cubano il controllo  imperiale.

Il nuovo rapporto espone cinicamente la determinazione del Governo  statunitense di abbattere le istituzioni ed abrogare le leggi  cubane --compresa la propria Costituzione della Repubblica approvata  in referendum popolare da più del 95% dei cubani- smantellando da  punta a punta il sistema politico, economico e sociale costruito dal  popolo cubano.

In questa occasione si è arrivato ancora più lontano nel disegno del  piano anticubano: si riconosce esplicitamente che molte delle misure  concepite contro Cuba saranno "top secret", adducendosi "ragioni di  sicurezza nazionale" e la necessità di garantire "la loro effettiva
applicazione."

Con questa condotta, il Governo degli Stati Uniti non soltanto può  modificare il contenuto e portata delle loro azioni anticubane che  rimangono sconosciute per l'opinione pubblica, bensì garantire che  parti essenziali del loro Piano per l'Annessione di Cuba rimangano  fuori da qualsiasi scrutinio, controllo o denuncia.  Hanno le mani  libere per attuare ogni tipo di piano ed aggressione contro il  popolo cubano. La storia è una testimonianza eloquente della natura  e della portata di questo tipo di azioni segrete degli Stati Uniti  contro Cuba, che comprendono aggressioni militari dirette, attacchi  terroristici e tentativi di assassinio ai principali dirigenti.

All aggressiva escalation di pressioni economiche e finanziarie  contro Cuba, previste nella prima versione del Piano per  l'Annessione di Cuba, si aggiunge ora lo stabilimento di nuovi  meccanismi inter-agenzie per perfezionare l'implementazione delle  regolazioni del blocco e massimizzare il loro effetto  extraterritoriale. Questi meccanismi sono diretti ad approfondire  non soltanto la negativa d'accesso di prodotti cubani al mercato  statunitense, ma anche a quelli di altri Paesi.  Un chiaro esempio è  la creazione di una Forza di Compito Interagenzie per la  persecuzione del nichel cubano, creatasi per incrementare il  controllo sulle importazioni di prodotti che contengano tale  minerale e scoraggiare il commercio internazionale di nichel e  cobalto cubani.  Le riferite azioni saranno accompagnate  dall'adozione di severe pene contro le persone o imprese che  trasgrediscano le regolazioni.  Deve ricordarsi che il nichel si è  convertito in uno dei principali beni d'esportazione dell'economia  cubana.

Nel primo capitolo del rapporto appena pubblicato, si reitera la  raccomandazione di applicare rigorosamente le sanzioni contenute nel  titolo IV della Legge Helms-Burton, che proibisce il conferimento di  visti di entrata negli Stati Uniti ad investitori stranieri a Cuba.  Il nuovo documento annuncia l'applicazione, con speciale  accanimento, delle riferite misure ad imprenditori che investano o  abbiano investito in settori strategici del nostro Paese, come la  perforazione ed estrazione di petrolio, il turismo, il nichel e la  produzione e commercializzazione del rum ed i sigari.

L'irrazionale escalation nell'applicazione extraterritoriale della  politica di blocco promossa da questo secondo rapporto, comprende la  raccomandazione di applicare il titolo III della Ley Helms Burton  agli imprenditori Paesi terzi che, ai sensi della suddetta legge,  contribuiscono, con le loro attività economiche o rapporti con  Cuba,  alla continuità e mantenimento del governo rivoluzionario.

L'applicazione del riferito titolo -che stimola la celebrazione di  giudizi in tribunali statunitensi contro imprenditori di Paesi terzi  che abbiano rapporti commerciali con Cuba- si era posposta per anni  a conseguenza delle pressioni internazionale.  L'infido e selettivo  principio dell'applicazione della riferita misura caso a caso e in  ogni singolo paese, cerca d'imporre il terrore mediante la minaccia  diretta contro imprenditori ed autorità di governo, la cui politica  bilaterale e multilaterale relativa a Cuba sarebbe analizzata al  momento di decidere l'inizio di cause in tribunali statunitensi  dalle quali non potrebbero sfuggire fino alla morte.  Con tale  azione si pretende inoltre dividere la comunità internazionale nella  decisione di respingere l'applicazione dell'extraterritoriale Legge  Helms-Burton, supporto legislativo ed antecedente diretto del Piano  per l'Annessione di Cuba.

Con la nuova versione del piano anticubano, con 93 pagine  strutturate in 7 capitoli, il Governo degli Stati Uniti continua a  ignorare il diritto del popolo cubano di continuare ad esercitare il  diritto alla propria e libera determinazione, in virtù del quale, e  della stessa Carta delle Nazioni Unite, può stabilire liberamente il  proprio sistema politico e raggiungere senza ingerenze esterne il  proprio sviluppo economico, sociale e culturale.

Il nuovo documento appoggia e consolida il disegno dell'immorale ed  aggressiva campagna di diplomazia pubblica anticubana, definito nel  primo rapporto della cosiddetta "Commissione per l'Assistenza ad una  Cuba libera", rivolto a compromettere e subordinare, ai fini del  progetto di annessione contro la nazione cubana, i propri alleati,  lacché e organizzazioni internazionali.  Secondo il nuovo rapporto,  gli stessi non continueranno a servire soltanto da complici alle  spurie manovre di demonizzare la Rivoluzione Cubana, ma saranno  anche  coinvolti nella persecuzione delle entrate ed attivi cubani  all'estero.

A tali effetti si propone, tra altre azioni le seguenti:

•          Coinvolgere i governi di Paesi terzi ed organizzazioni  internazionali nelle indagini e persecuzioni degli attivi di Cuba  all'estero.

•          Convocare nuovamente il Gruppo di Persecuzione di Attivi  Cubani affinché identifichi vie addizionali per perseguire ed  interrompere le entrate che dall'estero riceve il nostro Paese,  compresa l'identificazione degli attivi di funzionari cubani  all'estero.

•          Creare una coalizione di Paesi che impegnati nel  rovesciamento del governo cubano.  Questo obiettivo sarà incluso  nell'ordine del giorno dei rapporti e conversazioni bilaterali con i  Paesi suscettibili di essere trascinati a questa illegittima  manovra.

Riguardo ai viaggi e all'invio rimesse familiari a Cuba, si  aggiungono varie azioni che rafforzano ancora di più le restrizioni  imposte a cittadini nordamericani e cubani residenti in territorio  statunitense per viaggiare o inviare soldi a Cuba.  Le suddette  regolazioni, di marcato carattere inumano, oltre ad aumentare le  limitazioni ai rapporti nel seno della famiglia e alla capacità di  appoggio ed aiuto mutuo che realizzano in qualunque cultura i membri  di una famiglia, rivelano il non rispetto dell'Amministrazione Bush  per la dignità e le tradizioni solidali del popolo cubano.

Con le riferite misure, il Governo degli Stati Uniti continua a  violare l'articolo 12 del Patto Internazionale di Diritti Civili e  Politici, in quel che riguarda la libertà di viaggiare, diritto di  tutte le persone che risiedono legalmente in qualunque Stato,  essendo questo un principio che riaffermato dall'Assemblea Generale  nella risoluzione 59/203, intitolata ¨ Rispetto del diritto alla  libertà universale di viaggiare ed importanza vitale della  riunificazione delle famiglie ¨  Gli attuali inquilini della Casa  Bianca ignorano ugualmente che nella risoluzione 60/206  intitolata "Misure per facilitare e ridurre il costo delle rimesse  di fondi dei migranti", l'Assemblea Generale riconobbe l'importanza  di ridurre il costo delle rimesse di fondi dei migranti e che i  governi facilitino questi flussi ai Paesi riceventi, tra l'altro,  mediante la semplificazione delle procedure e promuovendo l'accesso  ai mezzi formali di rimesse di fondi.

Tra le misure addizionali della nuova versione del Piano per  l'Annessione di Cuba che porterebbero all'aggravamento delle  restrizioni in queste aree, ci sono:

•          Emettere una direttiva alle agenzie incaricate di applicare  le leggi del blocco, per portare avanti indagini penali, compresi  processi giudiziari contro coloro che violino le Regolazioni  dell'OFAC e abbiano organizzato o facilitato operazioni di viaggi  verso Cuba senza licenza.

•          Eliminare l'uso di carte di credito di soldi in contanti per  i viaggi con licenze a Cuba.

•          Proibire l'invio diretto di soldi attraverso istituzioni di  Paesi terzi, esigendo invece che tutti i soldi siano inviati  attraverso agenzie statunitensi con licenza.

•          Applicare nuovi criteri per l'ottenimento di licenze e  requisiti informativi da parte dei fornitori di servizi di viaggi e  di trasporto, compreso l'obbligo di sottoporsi a un auditing  finanziario indipendente annuale.

•          Includere anche nella Lista di Nazionali Specialmente  Designati quelle compagnie che partecipano agli sforzi di promuovere  la vendita di beni cubani o servizi di viaggi, soldi o altre, senza  licenza, dagli Stati Uniti verso Cuba.

Con l'intenzione d'impedire il lavoro solidale e le azioni di  cooperazione svolti dal popolo cubano nell'aiuto ad altri Paesi del  mondo, compresi quelli che sono stati colpiti da catastrofi e  disastri naturali, il suddetto rapporto proibisce l'esportazione  d'attrezzatura medica a Cuba che possa essere utilizzata in missioni  umanitarie su gran scala.  Per Cuba, Paese in sviluppo e bloccato,  al quale non avanzano le risorse, la solidarietà e la cooperazione  internazionale significano condividere quanto si ha con i più  bisognosi, senza pretendere ricompensa né retribuzione alcuna. La  nuova misura anticubana degli Stati Uniti  è incompatibile con i più  elementari principi di umanità e solidarietà.  Nella sua cecità  annessionista contro il popolo cubano, gli Stati Uniti non  riflettono nemmeno sul negativo impatto della loro decisione sulla  salute e la vita stessa di milioni di persone di tutte le regioni  del pianeta e, particolarmente, del Sud.

In luglio 2006, 30 mila 699 cubani erano in missioni di  collaborazione in materia di salute in altri Paesi del mondo.   L'Amministrazione Bush non impedisce soltanto il popolo  statunitense -in particolare centinaia di migliaia di vittime  dell'uragano Katrina– di beneficiare dell'aiuto medico cubano, ma  vuole anche estendere il criminale blocco ad altri popoli del mondo.

La nuova versione del Piano per l'Annessione di Cuba comprende  inoltre disposizioni per il rafforzamento delle restrizioni  stabilite alle limitate vendite che il settore di commercio  statunitense realizza a Cuba.

Nel documento, si consiglia inoltre destinare, in due anni, 80  milioni di dollari addizionali a finanziare campagne internazionali  contro Cuba e a reclutare e pagare i mercenari della sua politica  anticubana, sia a Miami che dentro l'Isola. La cifra anteriore  supera in 39 milioni l'importo di denaro che la stessa commissione  anticubana creata da Bush, due anni fa raccomandò utilizzare come  finanziamento addizionale alle azioni indirizzate a sconfiggere la  Rivoluzione Cubana ed a imporre un regime neocoloniale al popolo  cubano.

Il rapporto concepisce inoltre un incremento dei fondi e mezzi per  l'illegale e sporca guerra radioelettronica contro Cuba, che prevede  trasmissioni verso il nostro Paese anche da Paesi terzi.

La nuova versione del Piano per l'Annessione di Cuba costituisce un  passo addizionale dell'Amministrazione Bush per il conseguimento del  suo perverso obiettivo di imporre un "cambiamento di regime"  nell'Isola contro la volontà del popolo cubano; ciò porrebbe in  pericolo l'esistenza stessa della nazione cubana. Tra le priorità  ratifica quella di strappare ai cubani la proprietà sulle  abitazioni, le terre, privatizzare le industrie e l'educazione,  eliminare la previdenza sociale ed abrogare la Costituzione.

Il documento ribadisce la menzognera ed ipocrita accusa secondo cui  Cuba mancherebbe ai propri impegni degli Accordi Migratori e  raccomanda una serie di sforzi diplomatici contro il Governo cubano.  Tentano di occultare le criminali conseguenze dell'assassina Legge  di Aggiustamento Cubano e la loro risposta negativa alle proposte di  cooperazione bilaterale che Cuba gli ha presentato in reiterate  opportunità, sia in materia migratoria, che nel combattimento contro  il traffico di droga ed il terrorismo. Il Governo cubano ha  ratificato sempre la piena disposizione a sottoscrivere accordi in  queste ed altre materie con il Governo degli Stati Uniti e a  discutere bilateralmente qualunque tema sulla base del più stretto  rispetto ed osservazione dei principi di uguaglianza giuridica e  sovranità degli Stati.

La seconda versione del piano annessionista contro Cuba risulta  coerente con l'obiettivo storico che hanno perseguito negli ultimi  quarant'anni le amministrazioni statunitensi: abbattere il processo  rivoluzionario e ristabilire il suo dominio sul nostro Paese.

Con le nuove regolazioni, contrarie ai più elementari diritti umani  del popolo cubano ed i più basilari principi del Diritto  Internazionale, il Governo degli Stati Uniti d'America mantiene ed  inasprisce il suo efferato blocco politico allo scopo di piegare la  resistenza e determinazione di sovranità del popolo cubano.
 
CONCLUSIONI

•          Il danno economico diretto cagionato al popolo cubano  dall'applicazione del blocco, secondo stimati, superò gli 86,10  miliardi di dollari, una media di 1,8 miliardi di dollari annui.  Questa cifra non comprende i danni diretti causati ad obiettivi  economici e sociali del Paese dai sabotaggi e gli atti terroristi  incoraggiati, organizzati e finanziati dagli Stati Uniti, il cui  ammontare è di oltre 54 miliardi di dollari. Non comprende nemmeno  il valore degli articoli non prodotti per questa causa o i danni  derivati dalle onerose condizioni creditizie imposte a Cuba.  Il  danno causato nell'ultimo anno superò i 4,10 miliardi di dollari.

•          L'Amministrazione del Presidente George W. Bush ha  incrementato a livelli senza precedenti l'aggressività e l'ostilità  verso Cuba mediante la ferrea applicazione delle leggi e  disposizioni del blocco in franca violazione dei principi della  Carta delle Nazioni Unite e del Diritto internazionale ed ignorando  la volontà espressa in maniera reiterata e quasi unanime dalla  comunità internazionale in successive risoluzioni promosse  nell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

•          Il blocco degli Stati Uniti contro Cuba ha causato grandi  sofferenze al popolo cubano e non viola soltanto i suoi diritti  umani fondamentali, ma anche quelli dei cubani residenti negli Stati  Uniti, dello stesso popolo statunitense e dei cittadini di Paesi  terzi, colpiti dalla applicazione extraterritoriale delle relative  disposizioni.

•          Nonostante la ferma opposizione della comunità  internazionale all'applicazione extraterritoriale del blocco,  nell'ultimo anno si è inasprita l'applicazione di disposizioni di  questa natura. C'è una feroce e irrazionale caccia e rappresaglia  contro le operazioni finanziarie cubane o gli imprenditori che hanno  rapporti con Cuba attraverso banche in tutto il mondo.  La  permanente persecuzione a commercianti e le minacce e sanzioni ad  investitori stranieri riflettono il disprezzo delle autorità degli  Stati Uniti al diritto e agli attributi di sovranità di altri popoli  del mondo.

•          Il popolo cubano non rinuncerà al diritto  all'autodeterminazione e continuerà avanzando, nonostante il blocco,  nel perfezionamento della società giusta e solidale che decise di  edificare 47 anni fa e che offre il suo aiuto amichevole e  disinteressato ad altri popoli del mondo, compreso quello degli  Stati Uniti.

•          Il popolo cubano si augura, un'altra volta, di contare  sull'appoggio della comunità internazionale, nel suo legittimo  richiamo di mettere fine al blocco economico, commerciale e  finanziario imposto dal Governo degli Stati Uniti contro Cuba.