www.resistenze.org - popoli resistenti - cuba - 16-11-06

da associazionediamiciziaitaliacuba@yahoogroups.com
fonte: http://www.granma.cu/italiano/2006/noviembre/mier8/votacion.html
 
Per la 15ª volta consecutiva l'ONU condanna il blocco degli Stati Uniti contro Cuba
 
La risoluzione cubana approvata da 183 paesi, 4 hanno votato contro e 1 si è astenuto.
 
NUOVA YORK. - L'Assemblea Generale dell'ONU ha adottato mercoledì 8 novembre, per il quindicesimo anno consecutivo e con una schiacciante maggioranza, una risoluzione di condanna al blocco degli Stati Uniti a Cuba, chiedendone la sua eliminazione. La risoluzione avuto il sostegno di un paese in più rispetto all'anno scorso, con 183 voti a favore, 4 contro - Stati Uniti, Israele, Palau e Isole Marshall - e un'astensione, la Micronesia. Dei 59 paesi che hanno appoggiato il testo nel 1992, quando è stato presentato per la prima volta, il numero è continuato ad aumentare a 179 nel 2004, a 182 nel 2005 e quest'anno a 183. In questa occasione, l'Australia ha presentato un emendamento al testo, che è stato respinto dall'Assemblea Generale. La risoluzione approvata "invita una volta ancora gli Stati in cui esistono e continuano a essere applicate leggi e misure di questo tipo affinché, nel termine più breve possibile e secondo il loro ordinamento giuridico, prendano le misure necessarie per abrogarle o per lasciarle senza effetto".
 
L'Assemblea Generale ribadisce che i paesi che adottano tali sanzioni "non rispettano i loro obblighi in conformità alla Carta delle Nazioni Unite e al diritto internazionale che, tra l'altro, riaffermano la libertà di commercio e di navigazione".
 
In occasione della risoluzione annuale, Cuba ha fatto un bilancio degli ultimi dodici mesi di sanzioni.
 
Questa volta, La Habana ha denunciato il fatto che "sono state rese più dure le sanzioni ai cittadini e alle aziende, in particolar modo alle agenzie di viaggi che sono state oggetto di convocazioni e di multe".
 
"Sono state intensificate anche le pressioni su organizzazioni religiose, accademiche e su organizzazioni non governative nordamericane al fine di ostacolare lo sviluppo dei loro legami e degli scambi con i loro omologhi a Cuba".