www.resistenze.org - popoli resistenti - cuba - 10-04-07
SIPORCUBA
Campagna internazionale per il diritto alle visite famigliari di due donne cubane ai loro mariti, prigionieri negli Stati Uniti
ATTIVITÀ NEL MONDO:
USA
Negli Stati Uniti si stanno organizzando alcuni attività in risposta alla Campagna Internazionale iniziata dal Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque.
Il 20 febbraio 2007, il giornale statunitense “Mondo Operaio” pubblicò un articolo scritto da Cheryl La Bash intitolato “Campagna Internazionale delle Donne per i Cinque Cubani”.
Con il titolo “Giorno Internazionale della Donna e Visite Famigliari”, il Comitato del Wisconsin per la Normalizzazione delle Relazioni con Cuba e la Corporazione Nazionale degli Avvocati di Milwakee stanno organizzando un evento come parte della Campagna Internazionale.
L’8 marzo, in Sacramento, si realizzò un evento nel Giorno Internazionale della Donna. Questo progetto internazionale chiamato “We are the Once's We Have Been Waiting For!” (Noi Siamo quelle che siamo state aspettando) ha come fine di onorare le donne che lavorano per la pace in tutto il mondo e per la giustizia. Il prodotto finale di questa campagna sarà la pubblicazione di un libro che includerà biografie brevi e fotografie di 1.000 donne di differenti parti del pianeta. Tra loro sono comprese le mogli e le madri dei Cinque Cubani incarcerati negli Stati Uniti.
Venerdì 9 marzo, il Vescovo Cattolico dell'Arcidiocesi di Detroit, Thomas J. Gumbleton, visitò Fernando Gonzalez Llort nella prigione di Oxford, in Wisconsin. Questa è la prima visita di un'alta autorità del clero statunitense ad uno dei Cinque cubani incarcerati negli Stati Uniti dal 1998.
Conoscendo l'ingiustizia commessa dal governo degli Stati Uniti contro i Cinque cubani, Gumbleton, che nel 1972 fu il presidente fondatore dell'organizzazione Pax Christi degli Stati Uniti, si mostrò interessato a visitare uno dei Cinque per offrirgli la sua solidarietà ed il suo appoggio.
Il Vescovo, che è uno dei leader massimi del movimento per la pace negli Stati Uniti, ha abbracciato molte cause giuste ed attualmente è un forte oppositore alla guerra dell'amministrazione Bush contro l'Iraq. Nel marzo del 2005, Gumbleton fu uno dei firmatari insieme a Noam Chomsky, Alice Walker, il Premio Nobel della Pace Rigoberta Menchu ed altri, di un annuncio pagato nel periodico New York Times sul caso dei Cinque Cubani.
Il Vescovo conversò con Fernando per varie ore, e la connessione tra loro fu immediata, secondo Gumbleton “Fernando ed io abbiamo più cose in comune di quello che pensavo”, e continuò: “Fernando è nel pieno della sua vita, è una persona sincera, ricettiva, ed è molto aggiornato sugli avvenimenti mondiali, includendo gli eventi della Chiesa Cattolica”.
Quello che impressionò di più il Vescovo fu che Fernando non parlò del suo caso in questione, o il caso dei Cinque, se non che gli parlò della causa del popolo cubano, che lotta per la sua indipendenza e la sua sovranità. Gumbleton vide in Fernando un'immensa determinazione e consapevolezza, al punto di sacrificare tutto se fosse necessario, includendo la sua propria libertà per il bene della sua patria.
Il Vescovo commentò anche che Fernando mantiene il suo spirito ben alto e si vede fisicamente sano e forte. Per Gumbleton questi sono segni dell'ottimismo di Fernando non solo sulla vittoria nel caso dei Cinque se non che anche Cuba uscirà vittoriosa.
Concludendo la visita, il Vescovo Thomas Gumbleton disse che farà tutto il possibile per diffondere il caso nella comunità cattolica che lui rappresenta e si mostrò molto grato per l'opportunità di conoscere Fernando.
Il 10 marzo, a New York, si portò a termine un evento speciale con i rappresentanti della Federazione delle Donne Cubane, che si trovano in questa città per partecipare agli atti commemorativi del Giorno Internazionale della Donna nelle Nazioni Unite.
L'evento è stato auspicato da vari gruppi, tra loro, Casa de las Americas, Cuba Solidarity NY, International Action Center, Popular Education Project to Free the Cuban Five, e Alberto Lovera Bolivarian Circles. Membri della delegazione annunciarono la Campagna Internazionale per il Diritto di Adriana Perez ed Olga Salanueva a visitare i loro mariti,Gerardo Hernandez e Rene Gonzalez ed abbordarono il tema delle difficoltà che soffrono i famigliari dei Cinque Cubani per visitare i loro cari, incarcerati in 5 carceri nordamericane.
Dal 9 al 18 aprile, durante il nuovo viaggio di Salim Lamrani nello Stato della California, gli studenti di 6 università ascolteranno diverse conferenze sulla Campagna in favore delle visite familiari.
A titolo di aneddoto, un compagno europeo residente a Washington sta portando sulle spalle due incroci e passeggia per la Casa Bianca. Ora si trova visitando i congressisti per chiedere che siano concessi i visti ad Olga ed Adriana, e minaccia in caso che non gli diano una risposta positiva, di passeggiare con le due croci di fronte agli uffici dei congressisti. Questo giovane ha le braccia tatuate col simbolo dei Cinque che progettò Gerardo, il Che, José Martí ed una bandiera cubana.
Al domandarle cosa rappresentano le due croci, rispose che ognuna di loro rappresenta Olga Salanueva ed Adriana Perez.
L'Università Simmons di Boston, organizzò un evento per Il Giorno Internazionale della Donna intitolato “Creando Uguaglianza nella Salute delle Donne”. Durante il momento dei commenti una persona dall'udienza parlò in particolare sul caso dei Cinque cubani e sulla campagna per chiedere i visti per le mogli di Gerardo Hernandez e Rene Gonzalez. Inoltre si distribuirono delle cartoline chiedendo al pubblico che le inviino ai loro congressisti, insieme al messaggio del Comitato Internazionale richiamando all'azione e si è suggerito che le persone inviino messaggi alla Segretaria di Stato Condoleezza Rice, chiedendole i visti per i famigliari dei Cinque.
Cartoline e depliant furono anche distribuiti in altri due eventi celebrando il Giorno Internazionale della Donna, uno nella sede del governo locale auspicato dal consigliere della città Felix Arroyo e di sera nella proiezione di un video sulle Donne del Camerun, auspicato dall'Internazionale Rescue Comittee ed il Comitato del Forum di Donne delle Nazioni Unite di Boston. Molte persone dissero di non sapere niente sul caso ma espressero la loro solidarietà nel sommarsi alla lotta contro questa terribile ingiustizia.
GERMANIA
Sabato 10 marzo un gruppo di Amnesty International collocò uno stand con motivo del Giorno Internazionale della Donna. Si espose una petizione al presidente del Parlamento Europeo, sperando che sia possibile raggiungere un gran numero di firme.
Si inviarono lettere a tutti gli eurodeputati tedeschi, con l'obiettivo di convincerli che si tratta, nel caso di Olga ed Adriana, di una violazione dei diritti umani.
ARGENTINA
Lettera al Sig. Geir LUNDESTAD, Segretario del Comitato Norvegese Premio Nobel, da parte del Comitato Argentino per la Libertà dei Cinque
Raccolta di firme nelle città di Rosario e Bueno Aires, distribuendo opuscoli sulla situazione dei Cinque Eroi.
Il movimento argentino di solidarietà con Cuba il 20 marzo consegnò alla Cancelleria in Buenos Aires un documento nel quale reclama la liberazione dei Cinque lottatori antiterroristi cubani, imprigionati da quasi nove anni nelle prigioni federali statunitensi.
Con l'avallo di 405 firme di distinti organismi e personalità, il documento patrocina anche il diritto di visita familiare dei carcerati, rifiutato dalle autorità degli USA.
La Cancelleria cercherà la maniera e l'organismo adeguato che può essere quello di riferimento alle detenzioni arbitrarie delle Nazioni Unite, per sommarsi alla domanda che i Cinque antiterroristi cubani possano essere visitati dai loro parenti.
Menzionò che prossimamente ci saranno alcune riunioni del Mercato Comune del Sud, appuntamento dove potrebbe canalizzarsi una domanda di solidarietà con Cuba con l’intervento del Brasile, del Venezuela, dell’Uruguay e del Paraguay, davanti alla commissione della Donna ed il gruppo sui diritti umani del blocco regionale.
BELGIO
Katrien Demuynck c'informa che per la campagna dei visti si realizzò un appello per raccogliere le firme nell'evento per il Giorno della Donna dell'organizzazione Marianne a Bruxelles, sabato 10 marzo. Questo stesso giorno, si portò la Campagna ad un’attività sull'ALCA (tra le 200 e 300 persone) lavorando sulla petizione che esige i visti. Ci sono inoltre gruppi di studenti a Bruxelles ed a Liegi che stanno lavorando alla campagna dell'Unione dei Giovani Comunisti (UJC).
BOLIVIA
L’8 marzo, in un atto di ripudio contro la violazione ai diritti dei nostri Cinque Fratelli ed i loro famigliari, i movimenti sociali si sono riuniti di fronte all'ambasciata statunitense e hanno presentato la loro dichiarazione. Parteciparono anche ad un programma della radio Wayna Tambo parlando dei Cinque e della campagna. Si sono realizzati anche due programmi televisivi nei quali si abborda il tema del Giorno internazionale della Donna ed il caso di Olga e Adriana.
L’8 marzo a mezzogiorno si organizzò un sit-in davanti all'ambasciata, a La Paz, nel quale si sono reclamati i visti e si ha consegnato una dichiarazione. La Campagna comprende anche il fatto di ottenere l'adesione delle donne parlamentari, la lettera da inviare a Condoleeza Rice e raccogliere delle firme.
BRASILE
Il 2 marzo si fece una manifestazione per l'apertura della Giornata Giovanile Di Solidarietà Per I Cinque nella centrale Piazza di Cinelândia. In questa opportunità si è sommato l'appello per le mogli dei Cinque. Tutti i venerdì del mese di marzo ci sono state delle manifestazioni per le strade a favore dei Cinque.
COLOMBIA
Il 6 marzo si realizzò II Incontro Nazionale Di Solidarietà Con Cuba del popolo colombiano. In questa sede si trattò la campagna per il diritto delle mogli dei Cinque a visitare i patrioti.
ITALIA
Davanti alla presenza di molte autorità dell'Ambasciata di Cuba in Italia e con la compagnia di quasi 300 persone, si realizzò l’8 marzo a Roma nel circolo di La Villetta, una manifestazione a beneficio delle donne, dedicata alle mogli, madri e figlie dei 5 eroi cubani, imprigionati negli Stati Uniti.
Fu una giornata positiva che vide dibattiti e confronti alla determinazione di seguire con la campagna a beneficio dei compagni cubani ingiustamente privati della loro libertà solo per difendere il loro paese.
È convinzione delle associazioni presenti che si coordini a livello europeo tutte le campagne di informazione e, soprattutto la lotta a beneficio dei Cinque.
La Villetta diede appuntamento per il 27 aprile per la storica manifestazione di fronte l'ambasciata degli Stati Uniti a Roma, per evidenziare che le forme di lotta contro l'arroganza statunitense contro Cuba e tutto il sud del mondo, troveranno sempre un'ampia partecipazione solidale.
Inoltre, durante tutti i venerdì del mese di marzo, nella sede dell'associazione (Via degli Armatori, 3 alla Garbatella), si è realizzato il mese della cinematografia cubana con proiezioni di film prodotti in Cuba.
Siporcuba, sito web italiano dedicato a Cuba, come è sua abitudine, seguirà ed aggiornerà a livello internazionale ogni momento sulle lotte a beneficio di Cuba.
I compagni de La Villetta sono stati vittime di un’incursione nella notte tra venerdì 16 e sabato 17 marzo. Colpisce la gravità dei danni subiti ad un’associazione che conta solo sulle proprie forze e che da anni è riuscita comunque ad assicurare sostegno materiale e continuità nella solidarietà con Cuba.
Ma vogliamo sottolineare anche le inquietanti anomalie dell'incursione subita.
Infatti sono state rubate le agende, le memorie dei computer e le fotografie dell'archivio dell'associazione, materiale di nessun valore commerciale ma utili per la schedatura delle attività dell'associazione e delle persone che ruotano intorno alle sue vaste attività.
L'Associazione La Villetta non intende retrocedere di un millimetro nella sua attività di solidarietà con Cuba e intende riattivare immediatamente tutti i suoi progetti di lavoro.
I compagni de La Villetta infine riaffermano con forza che non ci lasceranno intimidire: Con Cuba e con Fidel, senza se e senza ma.
SVIZZERA E GUATEMALA
Firme per la campagna dei visti di Olga ed Adriana, lettera diretta al Dirigente Stephen G. McFarland:
Office of Cuban Affairs
US DEPARTMENT OF STATE
2201 C STREET NW
Washington, D.C. 20520
USA
KAZAKISTAN
Circa 30 donne del Kazakistan, poetesse, artiste, giornaliste di radio e televisione e di altre professioni che sviluppano importanti ruoli nella vita politica, hanno ricevuto nell'Ambasciata Cubana in Kazakistan le biografie e le allegazioni di difesa dei Cinque antiterroristi cubani incarcerati negli Stati Uniti.
Si sono decise varie linee di lotta, come la raccolta di firme in favore della giustizia e della libertà per i nostri compatrioti, si organizzeranno nuovi comitati di solidarietà in diverse località e si promuoveranno attività dove si informi sulle verità del caso e le violazioni alle leggi internazionali e nordamericane.
Si promuove anche la partecipazione di giovani abitanti del Kazakistan nell'evento di solidarietà internazionale coi Cinque, a L'Avana alla fine di aprile, convocato dall’organizzazione politica della gioventù sull'Isola, L’Unione dei Giovani Comunisti (UJC).
SPAGNA
Si realizzò una Festa per l’8 marzo con firme ed atti nelle università a Madrid ed a Toledo; a nome del Comitato Di Solidarietà Con Cuba e Per I Cinque di Teruel, in Spagna, si sollevarono un'altra volta le voci per smascherare le ingiustizie.
Questa organizzazione chiede di inviare e-mail per condannare la crudele ingiustizia, alle seguenti direzioni:
UCRAINA
Si stanno mandando lettere al governo degli Stati Uniti ed al Consiglio dei Diritti Umani con firme da tutto il paese e si sta preparando una marcia per il 7 aprile.
VENEZUELA
Il Movimento Nazionale di Amicizia e Solidarietà Mutuo Venezuela - Cuba e la Coordinatrice Giovanile di Solidarietà ed Amicizia Venezuelana Cubana si uniscono alla campagna internazionale affinché siano concesse i visti ad Olga Salanueva ed Adriana Perez, affinché possano visitare i loro mariti imprigionati ingiustamente nelle carceri degli Stati Uniti.
La campagna ha come obbiettivo quello di incidere sull'opinione pubblica con questa violazione dei diritti umani, attraverso l’invio di una lettera a Condolezza Rice, tra le altre azioni, dove si segnala la violazione delle Regole Minime per il Trattamento dei Reclusi che stabilisce nel suo Articolo 37 che: “I reclusi saranno autorizzati a incontrarsi periodicamente, sotto la dovuta vigilanza, con la loro famiglia e con amici di buona reputazione, tanto per corrispondenza come mediante visita”.
TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA A CONDOLEZZA RICE
Spett.
Condolezza Rice
Segretaria di Stato
Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America
U.S. DEPARTMENT OF STATE
2201 C STREET NW
Washington, D.C. 20520
Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez, Gerardo Hernandez, Ramon Labañino e René Gonzalez, sono vittime dell'ingiustizia da quando sono prigionieri nelle carceri degli USA, per controllare le organizzazioni terroristiche di origine cubano-americana con sede a Miami.
Oltre alle smisurate condanne che sommano quattro ergastoli più 74 anni di prigione, si è aggiunta una punizione crudele ai loro famigliari, ostacolando le visite di madri, mogli e bambini, cosa che costituisce una violazione delle Regole Minime per il Trattamento dei Reclusi che stabilisce nel suo Articolo 37: “I reclusi saranno autorizzati a incontrarsi periodicamente, sotto la dovuta vigilanza, con la loro famiglia e con amici di buona reputazione, tanto per corrispondenza come mediante visita”.
Vogliamo risaltare i casi di Olga Salanueva, moglie di René Gonzalez (condannato a 15 anni di prigione) a cui è stato negato il visto per visitare suo marito dall'anno 2002, e di Adriana Perez, moglie di Gerardo Hernandez (condannato a due ergastoli e 15 anni di prigione), a cui non è mai stato permesso di visitare suo marito dal suo arresto nell'anno 1998.
Olga ed Adriana sono cittadine cubani esemplari. Entrambe hanno sollecitato il visto in 7 occasioni ed in 7 occasioni il governo degli Stati Uniti lo ha negato. Il governo nordamericano non ha nessuna ragione per negare a queste famiglie il diritto ad incontrarsi.
Dal Venezuela, paese solidale col popolo di Cuba, ci sommiamo all’appello di Amnesty International, di 9 Premi Nobel e di migliaia di uomini e donne solidali del mondo, affinché si faccia giustizia nel caso dei Cinque Eroi Cubani.
Rispettosamente.
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Nome
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Città