www.resistenze.org - popoli resistenti - cuba - 03-06-07

Lettera a Liberazione
da Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba
amicuba@tiscali.it www.italia-cuba.it
 
Gentile Direttore,
 
abbiamo letto sul numero di mercoledì 30 maggio due nuovi articoli pubblicati da Liberazione che sono apertamente e decisamente critici contro il Governo cubano. Niente di male, il suo non è il primo giornale italiano che attacca fortemente Cuba, anzi su questo argomento è pienamente nello spirito della stragrande maggioranza dei mass-media del nostro Paese.
 
Quello che, invece, contestiamo fortemente degli articoli è la loro assoluta parzialità contro il Governo cubano. Giudizi trancianti e una forte dose di non conoscenza dei processi in atto oggi a Cuba da parte dell’inviata di Liberazione sono un cocktail di estrema gravità per la realtà delle cose. Un primo esempio concreto di questa disinformazione riguarda i 5 patrioti cubani, che per Liberazione sono “cinque eroi che di mestiere facevano le spie”, ma questa è un'accusa ormai decaduta anche per i generali dell'Esercito statunitense (testimonianza del generale James R. Clapper) e per gli alti dirigenti dell’FBI che hanno affermato, al processo di Miami, che i 5 cubani non possono essere considerati spie perché non si sono mai impossessati, né hanno mai tentato di farlo, di documenti degli Stati Uniti classificati come segreti, né hanno mai lavorato contro la sicurezza degli USA. Semplicemente, i 5 controllavano l'attività terroristica dei gruppi anti-cubani che da Miami, con il beneplacito e il sostegno del Governo degli Stati Uniti, organizzavano attentati contro il popolo cubano. Dunque Liberazione più filo-statunitense dell’FBI, verrebbe da dire se la cosa non fosse di assoluta gravità.
 
Seconda questione. Negli articoli dell’inviata di Liberazione non si parla mai del blocco statunitense contro Cuba che dall'inizio degli anni Sessanta ha prodotto un danno economico complessivo di 86.108 milioni di dollari all’economia della Repubblica di Cuba (4.108 milioni di dollari solamente nell'anno 2006). A questi occorre aggiungere altri 54.000 milioni di dollari, come danni materiali causati sia da azioni di guerra del Governo degli Stati Uniti sia da una serie di innumerevoli attentati messi in atto dai suddetti gruppi terroristici, organizzati, finanziati e addestrati dal Governo statunitense. Dei 3.478 morti e dei 2.099 invalidi permanenti causati da tali attività neppure se ne parla perché, evidentemente, alla vostra giornalista non interessano. Premesso questo, forse si capisce meglio il perché della presenza dei 5 in Florida, dove non era necessario essere "spie", poiché in questo luogo le organizzazioni terroristiche operano alla luce del sole.
 
Se l’inviata avesse saputo di questo danno enorme provocato dal blocco, probabilmente non avrebbe così fortemente imputato al Governo cubano i problemi economici dell’Isola che, in ogni caso, non hanno impedito ai cubani di proseguire con un'assistenza gratuita per tutti e con servizi sociali di alto livello per tutta la popolazione, in un contesto come quello latino-americano dove il neoliberismo ha assassinato milioni di persone per fame e per sfruttamento.
 
Noi non vogliamo dire che a Cuba tutto va bene, non siamo così sciocchi e privi della capacità di discernere i fatti come qualcuno vorrebbe disegnarci. Certamente occorre discutere con i compagni cubani, ma partendo dal fatto che i cubani sono persone in carne e ossa come noi, e che a differenza di noi sono riusciti a fare una vera Rivoluzione che ha cambiato in meglio la vita di milioni di essere umani e che, ancor oggi, rappresenta un punto di riferimento per tutta la sinistra latino-americana e non solo, vivendo a poche miglia dalla superpotenza statunitense che fin dal 1959 ha dichiarato loro una guerra infinita.
 
E' sufficiente consultare e confrontare i dati forniti dalle maggiori organizzazioni delle Nazioni Unite (UNESCO per la cultura, UNICEF per l'infanzia, FAO per l'alimentazione, OMS per la sanità) e di altre istituzioni internazionali che molto spesso indicano Cuba, per i risultati raggiunti in questi campi, come un modello per i paesi del Terzo Mondo.
 
Terza questione. La parzialità dell’inviata di Liberazione è palesemente sfacciata quando si afferma, addirittura nel titolo: “Cuba, si salvi chi può… i giovani sognano la fuga”. Sicuramente, come in ogni paese, specie in latino-america vi è una fascia di persone, anche giovani, che vogliono lasciare il paese con argomentazioni politiche o più semplicemente economiche, visto che il blocco è ancora un pesante macigno sull’autodeterminazione della Repubblica cubana e ne ostacola la piena realizzazione in economia. Ma cercare di a, addirittura nel titolo: “Cunuperpotenza statunitense che dal 1061 gli ha dichiarato guerra.ni e che, ancor oggi, rappresentafar intendere ai lettori che i giovani cubani in generale sono al “si salvi chi può” è un evidente tentativo di disinformare sulla realtà di Cuba. Per noi, che questo attacco provenga da altri quotidiani è quasi normale, ma da Liberazione ci pare una cosa gravissima.
 
Quarta questione. Di Celmo. Far trasparire di aver permesso a Giustino Di Celmo - padre del giovane Fabio assassinato in un hotel di La Habana dai terroristi organizzati da Posada Carriles - di aprire una pizzeria a La Habana in cambio di un appoggio acritico al Governo cubano, anzi come lo ha chiamato la vostra inviata, “al regime”, ci pare davvero una cosa inaudita. Un affronto intollerabile al dolore di un padre che, più che ottantenne, si batte ancora contro il terrorismo internazionale che gli ha ucciso il figlio e per la stessa memoria di Fabio. Il tentativo della vostra inviata di mercificare il dolore e la vita del figlio in cambio di una “pizza Fabio, 4 dollari e 65", è una vergogna che si giudica da sola.
 
Quinta questione. Perché l’inviata di Liberazione non tenta di fare chiarezza sulla questione Internet che, “grazie” agli Stati Uniti, vede l’isola completamente tagliata fuori dalla possibilità di un collegamento veloce e funzionale, visto che i cavi in fibra ottica aggirano totalmente l’isola, e costringono i cubani a servirsi di un servizio vecchio, carente e, soprattutto, lentissimo? Perché non ci parla degli oltre 600 Joven Club de Computación in tutta l'Isola dove i giovani, totalmente gratis, imparano a utilizzare a proprio piacimento l'informatica?
 
E poi, perché non dire che i flussi migratori illegali sono funzionali agli Stati Uniti che hanno disatteso completamente gli accordi di 20.000 visti all’anno in uscita da Cuba verso gli USA?
 
Perché nel fare polemica non si ragiona anche su dati reali che forse, diciamo forse, possono inficiare la verità inoppugnabile della vostra inviata ma renderebbero un servizio ai vostri lettori che potrebbero ragionare al meglio sulle questioni?
 
Con la speranza che il quotidiano da Lei diretto pubblichi per dovere di replica questa nostra lettera e rimanendo a sua completa disposizione per aprire un confronto su Cuba, la salutiamo fraternamente.
 
Segreteria Nazionale 
Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba 

 


da: www.granma.cu/italiano/2007/mayo/juev31/lettera-aperta-al-quotidiano-liberazione.html
Lettera aperta al quotidiano Liberazione
 
Mercoledì 30 maggio. A firma di Angela Nocioni, a pagina 9 nella rubrica “mondo” del quotidiano del Partito della Rifondazione Comunista, Liberazione, appaiono due articoli dedicati a descrivere la reale vita cubana.
 
Il primo si intitola “Cuba si salvi chi può! I giovani sognano la fuga” ed il secondo “La propaganda ai tempi di Raúl, la pizza Fabio e i Cinque Eroi”.
 
Non ci sarebbe stato nulla di anormale a veder pubblicati questi articoli su Libero oppure Avvenire ma dal giornale del rifondato (o affondante) partito comunista ci viene da chiedere se ci siano in atto sabotaggi ulteriori per eliminare integralmente la sinistra italiana.
 
Si sparla di Cuba citando episodi che tali sono e che non tengono conto del contraltare che è la vita sociale cubana a 360°. Si critica il sistema politico cubano alludendo a gente che vuole emigrare per trovare un futuro migliore; come si segue parlando di mazzette di malaffare per commerciare sotto banco connessioni internet; nonché si gettano ombre di becero opportunismo in uno scambio dare-avere tra Fidel ed il padre di Fabio Di Celmo che, in maniera reciproca, approfittano della morte del ragazzo per farne testimonial da una parte che offre all'anziano padre opportunità di aprire pizzerie e fare la bella vita a Cuba. Per insistere con i Cinque cubani imprigionati negli USA solo per aver tutelato gli interessi del proprio paese, infiltrandosi in una rete di terroristi che cercavano di rovesciare il governo cubano, ed ingiustamente arrestati senza aver commesso alcun crimine.
 
Siamo in un clima dove tutto è uguale al nulla e possiamo fare acrobazie di ogni ordine e tipo ma, paradossale è che accuse solitamente provenienti da organi tipo Miami Herald e veline CIA, siano prodotte da una testata che dovrebbe affermare tutto il contrario.
 
In un clima dove la controinformazione è sempre di più una chimera e dove, al contrario, impera la disinformazione pilotata e mistificata per tutelare grossi poteri mica poi tanto occulti, crediamo che Liberazione debba essere più attenta alla sua linea editoriale e fare un degno passo indietro.
 
Come sempre scritto nelle pagine di questo sito, ribadiamo che Cuba non è perfetta e non afferma di esserlo. E' criticabile in alcuni punti ma ciò fa parte di un fisiologico percorso che ogni entità, possiede nelle sue forme tecnocratiche e sociali.
 
Però, accettare infamanti articoli di questo tipo in un momento particolarmente critico di questo nostro tempo, non è cosa tollerabile.
 
Nessuno possiede la verità su nulla e su nessuno (tanto meno noi) ma, si abbia la compiacenza di essere coerenti a tutti i costi. Se poi, il cambio di marcia di Liberazione farà solo da viatico al partito della rifondazione comunista, vorrà significare che davvero non siamo neppure più alla frutta ma siamo passati al caffè... (Siporcuba)
 

Guastarazze di Asicuba Umbria al direttore di Liberazione
 
Gentile direttore di Liberazione, da comunista e da amico di Cuba da oltre 15 anni sono sconcertato e amareggiato dalla quantità di falsità contenute nell'articolo "Cuba si salvi chi può..." a firma di Angela Nocioni.
 
Un articolo che farebbe onore alle colonne di "Libero" e de "Il Giornale" scritto con una dose di disinformazione che raggiunge in alcuni punti il parossismo.
 
Mi sorprende e mi addolora come un giornale come Liberazione sia disposto a stipendiare una giornalista che scrive delle vere e proprie menzogne, travisando completamente la realtà senza nemmeno curarsi di dare alle sue parole un benché minimo aggancio con la REALE situazione cubana. Tanto che mi riesce persino difficile pensare che la sua non sia solo "disinformazione" ma una reale e premeditata volontà di screditare Cuba agli occhi dei lettori, per la realizzazione di chissà quale disegno politico. Forse la Nocioni vuole entrare anche lei nel Partito Democratico?
 
Altrimenti non si spiega con quale coraggio lei possa definire la genocida "Ley de Ajuste cubano" un "compromesso raggiunto nel braccio di ferro tra l'Avana, che brandisce i suoi potenziali profughi come un'arma diplomatica e Washington che non vuole le coste della Florida assaltate dai "balseros".". Una legge che ogni anno fomenta l'espatrio illegale verso gli Usa con la promessa di un tornaconto economico per chi viola al legge, sarebbe un compromesso voluto dal Governo Cubano? E perchè allora non dire che le zattere sono fornite dallo stesso governo?
 
La Nocioni parla anche della tomba Miracolosa del Cimitero Colón. Le consiglio di farsi anche lei qualche giro intorno alla tomba: magari Amelia le fà il miracolo e la fa diventare una giornalista.
 
Saluti comunisti, Francesco Guastarazze, Perugia (di Asicuba Umbria)
 
"Il presente è di lotta, il futuro è nostro"
 Ernesto "Che" Guevara
 

Firenze 5/6/2007
All’attenzione della redazione di “Liberazione”  Roma e per conoscenza alla “segreteria” nazion. del PRC  Roma
 
- Vogliamo esprimere tutta la nostra sorpresa e indignazione per il tenore degli articoli, apparsi sul giornale del PRC, relativi alla situazione cubana. La stupidità, la volgarità, la subalternità di quanto scritto è degna dei peggiori fogli della destra filoamericana tanto presenti nella stampa del nostro, asservito, paese.
 
Non è in discussione la legittimità di una, eventuale, visione critica della realtà di un paese che, non è lecito dimenticare, fa parte del così detto “terzo mondo”. Non è accettabile, onesto, razionale, invece, giudicare Cuba fuori dal contesto continentale latino-americano ! Per giunta situazioni di vero, reale degrado sono ben presenti anche nelle grandi metropoli del così detto “mondo libero” occidentale, ben compresi gli stessi USA ! Per non parlare della nostra Italia!
 
La subalternità e la disonestà intellettuale di chi ha scritto e firmato quella spazzatura non coinvolge solo l’autrice, bensì implica una responsabilità ben più grave ed inquietante rispetto alla natura e ruolo del giornale in quanto tale!
 
Nell’esprimere la nostra condanna, politica e morale, vogliamo assicurare ai compagni la nostra decisa volontà di giungere ad un chiarimento sull’intera vicenda, emblematica, del resto, dell’ambiguità più generale che sempre più spesso esprime il nostro (?) giornale.
 
Firmato:
 
Alessandro Leoni (CPN, segreteria region. toscana PRC)
Stefano Cristiano (CPN PRC)
Mauro Lenzi (segreteria regionale toscana PRC)
Aldo Manetti  (consigliere regionale PRC in CRT)
Alessandro Trotta (segretario federazione PRC Livorno)
Ugo Bazzani (segretario federazione PRC  Pistoia)
Claudia Rosati  (segreteria federale fiorentina PRC)
Jacopo Borsi (segreteria federale fiorentina PRC)
Gabriele Bini  (segreteria federale fiorentina PRC)
Luca Rovai  (consigliere PRC comune Montelupo F°.)
Paolo Fattori (consigliere comunale PRC Prato)
Luciano Traversi (segreteria federale PRC Livorno)
Roberto Cappellini (capogruppo PRC cons° provincia Pistoia)
Diego La Sala (segreteria federale PRC Pistoia)
Enrico Pellegrini (segreteria federale PRC Pistoia)
Andrea Carrara (segreteria federale PRC Versilia-Viareggio)