www.resistenze.org - popoli resistenti - cuba - 24-06-07

Vittoria di Cuba nel Consiglio dei Diritti Umani
 
Dichiarazione del Ministero degli Esteri
 
Il Consiglio dei Diritti Umani, alla conclusione del suo quinto periodo di sessioni, a Ginevra, ha deciso di interrompere l’incarico della denominata Rappresentante personale dell’Alta Commissaria dei Diritti Umani per Cuba, facendo terminare così la manipolazione da parte del governo degli Stati Uniti sul tema di diritti umani contro il nostro paese.
 
Questa decisione dell’organismo, che rimpiazza la screditata Commissione dei Diritti Umani, costituisce una storica vittoria nella lotta del nostro popolo per far valere la giustizia e porre fine all’esercizio anticubano che gli Stati Uniti hanno concepito precisamente come pretesto per mantenere ed esacerbare la loro politica genocida e d’aggressione contro Cuba.
 
Con questa decisione il Consiglio dei Diritti Umani riconosce il carattere ingiusto, selettivo e discriminatorio delle azioni che per due decenni sono state perpetrate contro il nostro paese e un rotondo basta alle risoluzioni e ai meccanismi che il governo nordamericano è riuscito ad imporre nella discutibile ex Commissione dei Diritti Umani (CDU), con le minacce, i ricatti e le manipolazioni.
 
Il sostegno degli integranti del MNOAL, il Movimento dei Paesi non allineati e degli altri paesi del Terzo Mondo è stato essenziale per ottenere questo risultato. Ora i paesi della Unione Europea, alleati permanenti della CDU, non hanno altra opzione che accettare l’interruzione del disprezzabile mandato contro Cuba, come unica via per cercare di dare credibilità al Consiglio, il cui primo anno di vita si compie in questi giorni.
 
Questo risultato costituisce un atto di imprescindibile giustizia per l’agguerrito e generoso popolo cubano, i cui figli hanno contribuito alla scomparsa del colonialismo e della apartheid in Africa e che oggi si offrono modestamente e disinteressatamente alla realizzazione dei diritti umani di milioni di persone nei più di 100 paesi ai quali oggi giunge la solidarietà di circa 42 mila medici, infermiere e allenatori sportivi, ingegneri e tecnici cubani, in un atto di giustizia con un popolo che oggi prepara gratuitamente nelle sue università almeno 30 mila giovani di 118 paesi ed ha reso la vista a quasi 700 mila persone di 31 paesi.
 
Costituisce un riconoscimento al prestigio e al lavoro di Cuba e della sua Rivoluzione, la cui innegabile opera nella promozione e la protezione di tutti i diritti umani per tutti, la creazione di una società sempre più giusta, più ugualitaria, più umana, non può essere ignorata o tergiversata.
 
È un meritato riconoscimento alla difesa cubana degli interessi del Terzo Mondo, alla sua denuncia e resistenza di fronte alle pretese di domini imperiale degli Stati Uniti, a quella Cuba che, per i suoi meriti, è stata eletta membro fondatore del Consiglio dei Diritti Umani con 135 voti, più dei due terzi dei membri dell’Assemblea Generale della ONU, nonostante le pressioni del governo degli Stati Uniti e della Unione Europea, che avevano operato attivamente contro la candidatura cubana.
 
È il risultato del processo di costruzione istituzionale del Consiglio recentemente concluso, che nonostante le carenze e deficienze che ha tuttora l’organismo, è favorevole ai paesi del Terzo Mondo, organizzati e agglutinati dal MNOAL, con la presidenza di Cuba. Il movimento ha svolto un attivo ruolo ed ha ottenuto che l’agenda del Consiglio oggi includa elementi di speciale importanza per i paesi del sud, come la situazione dei diritti umani in Palestina e i territori arabi occupati, il diritto allo sviluppo e la discriminazione razziale, la xenofobia.
 
Adesso dovremo vedere se i paesi industrializzati che hanno usato la vecchia CDU come strumento per cercare d’imporre il loro concetto e la loro visione politica, saranno disposti realmente a lavorare sulla base dei principi di universalità, imparzialità, obiettività, non selettività, dialogo costruttivo e cooperazione, evitando doppie facciate e la politicizzazione che avevano portato al disprezzo della criticabile Commissione dei Diritti Umani che era trasformata in un tribunale inquisitore dei paesi del sud.
 
Cuba, che nella sua qualità di presidente del Movimento dei Paesi non Allineati ha disimpegnato un importante ruolo in questo processo, continuerà a combattere in difesa della verità della nostra sovranità e degli interessi dei paesi del Terzo Mondo.
 
 L’Avana, 19 Giugno del 2007 – "Anno 49 della Rivoluzione"