www.resistenze.org
- popoli resistenti - cuba - 07-11-07 - n. 201
Cuba e le elezioni
In questi giorni ho potuto sentire vari notiziari sulle elezioni amministrative delle municipalità cubane che si sono svolte il 21 ottobre scorso. I commenti dei nostri liberi media occidentali erano unanimi: "il risultato è scontato visto che la lista elettorale è unica". Tutti pensano così che a Cuba solo il Partito comunista possa partecipare alla elezioni e che chi non si professa marxista sia tagliato fuori, magari finisce anche fucilato, come mi sono sentito raccontare da un buontempone.
Sgomberiamo il campo dalla disinformazione e atteniamoci ai fatti: a Cuba il Partito comunista non partecipa alle elezioni, non presenta candidati e neanche può sostenerne qualcuno. L'unico manifesto pubblicitario concesso è il proprio curriculum vitae, così si evitano gli scempi consumistici che vediamo nel nostro paese dove se non spendi migliaia di franchi la tua visibilità è pressoché nulla. Per candidarsi alle elezioni ogni cittadino maggiore di 16 anni si presenta a una sorta di “elezioni primarie” del proprio quartiere: i cittadini si fanno così proponenti di questo o quel candidato. I più votati si potranno poi effettivamente mettere in lista per le elezioni vere e proprie degli organi municipali, che sono la base del cosiddetto “Poder Popular”.
La notizia che dovrebbe far riflettere ma che pochissimi hanno voluto divulgare è che quest’anno alle assemblee di quartiere ha partecipato anche il noto dissidente anti-castrista Gerardo Sánchez. La sua disponibilità alle primarie non è stata contestata da nessuno, se non che su 100 votanti nel suo quartiere lo hanno sostenuto solo in 5, un numero di proponenti inferiore al minimo per potersi candidare. Ah, dimenticavo: vi stupirete, ma Sánchez non è stato arrestato e non mi risulta neppure che i suoi cinque sostenitori siano stati perseguitati. Una strana dittatura, questa di Fidel…
Massimiliano Ay
http://www.sisa-info.ch/ay