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- popoli resistenti - cuba - 17-04-11 - n. 360
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
La gioventù cubana continua l’opera della Revolución
16/04/2011
Maydel Gomez Lago, presidentessa della Federazione degli Studenti Universitari (FEU), a nome di tutti i giovani cubani, ha affermato che essi sono i prosecutori dell’opera della Rivoluzione, uniti al Partito ed a tutto il popolo cubano.
La gioventù sente il proprio impegno con la Storia. La responsabilità che alberga in noi, non consiste di semplici slogan, ma nel dovere di fare, in ogni momento quanto è necessario, inseparabilmente uniti al Partito e senza mai dimenticare che questa è una Rivoluzione, come direbbe Fidel, degli umili, con gli umili e per gli umili.
Lo ha affermato questo sabato 16 Aprile, la giovane Maydel Gomez Lago, presidentessa nazionale della Federazione degli Studenti Universitari (FEU), parlando a nome dei giovani cubani, durante la parata militare e la sfilata popolare, con le quali Cuba celebra il 50° Anniversario della proclamazione del carattere Socialista della Rivoluzione e della prima sconfitta dell’imperialismo yankee in America Latina.
Dalla storica Plaza de la Revolución José Martí, la presidentessa della FEU di Cuba ha inviato un messaggio all’impero: “Noi giovani non falliremo, perché l'opera che costruiamo è di tutti, perché la stirpe ribelle è ereditaria, perché la guida è stata ferma, perché il Socialismo costruisce l’Uomo. E perché anche da morti alzeremo le braccia sventolando la nostra bandiera”.
E’ immenso il privilegio - ha detto- che noi giovani abbiamo per avere dedicato un giorno così tanto speciale, nel quale cinquanta anni fa occorsero fatti che segnarono un cammino, che niente e nessuno potrà cambiare, ha affermato.
E come direbbe il Generale dell’Esercito Raul Castro, il sostegno della gioventù non è mai mancato alla Rivoluzione, che è opera del suo sacrificio in tutte le epoche in cui essa è vissuta.
Questo è possibile esclusivamente, ha rimarcato, perché le piazze sono nelle nostre mani, perché non siamo mai stati né repressi né intimiditi, come invece succede in molte parti del mondo.
Ed oggi, in questo paese Socialista, dimostreremo al mondo l’incalcolabile forza dell’unità, con la ferma certezza del trionfo nel futuro.
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